Cannabis e ansia

Salve,
mi sono finalmente decisa a chiedere un consulto riguardo a un problema che ho da qualche mese.Premetto che non ho mai avuto nessun tipo di disturbo da ansia (solo un po' di comune ansia fisiologica da far risalire semplicemente al mio carattere, ma niente di eclatante).Un po' di mesi fa però mi è capitato all'improvviso di provare una forte sensazione di ansia non giustificata, con vampate di caldo, giramenti di testa come se stessi per perdere l'equilibrio (che invece in tutti questi episodi ho sempre mantenuto perfettamente) e qualcosa che poteva assomigliare a delle scariche di energia dentro di me. Le prime due volte mi sono agitata molto e ho pensato che questi episodi fossero l'anticipazione di attacchi di panico seri. Nel periodo successivo ogni tanto mi è ricapitato a distanze di tempo variabili, ma io ho imparato a controllarli respirando e bevendo acqua. Ora continua a capitarmi ma cerco di non farmi spaventare e riesco a mantenere il controllo senza farmi prendere dal panico, tanto da non fare percepire niente alle persone che mi circondano. Quello che mi interesserebbe sapere è se questi disturbi possono essere associati al consumo di cannabis (non eccessivo),o se sono associati semplicemente a un mio stato di ansia personale (conduco una vita abbastanza piena e frenetica) oppure se sto diventato una psicotica, piuttosto che se mi devo aspettare attacchi di panico gravi..
Grazie.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Gentile utente,

E' in assoluto la reazione indesiderata più frequente alla cannabis. Tavolta ha un decorso temporaneo, altre volte anticipa l'esordio di un disturbo di panico classico che poi "prende il via" e prosegue da solo.
In ogni caso, il disturbo di panico è solitamente un disturbo non difficile da curare.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Gentile utente,

E' in assoluto la reazione indesiderata più frequente alla cannabis. Tavolta ha un decorso temporaneo, altre volte anticipa l'esordio di un disturbo di panico classico che poi "prende il via" e prosegue da solo.
In ogni caso, il disturbo di panico è solitamente un disturbo non difficile da curare.
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Utente
Utente
Grazie mille per la risposta tempestiva.
Mi sono dimenticata di scrivere che talvolta succede dopo poco tempo dal consumo mentre a volte a distanza di 2 o 3 giorni. Il principio attivo si lega ai recettori in modo irreversibile?
In ogni caso, questo vuol dire che che è necessario smettere altrimenti più si va avanti e più la situazione potrebbe peggiorare?
Infine, gli attacchi di panico essendo fenomeni psicologici possono essere limitati mediante l' autoconvinzione che si tratti solo di ansia e appunto di un disturbo psicologico passeggero? In altre parole, il fatto che io mi impegni a mantenere il controllo influisce positivamente o non ha nessuna importanza?

Grazie mille.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Il principio attivo induce una reazione, che anche dopo la scomparsa del principio attivo può proseguire, o strutturarsi, cioè produrre una modificazione micromolecolare dei circuiti e dei loro "interruttori". Solitamente transitoria, ma nell'uso prolungato invece vi è il fondato sospetto che possano esservi modificazioni a lungo termine, il che non significa irreversibili, ma diciamo durature.
Ovviamente se il terreno è predisposto basta poco.
Il principio attivo della cannabis comunque non scompare rapidamente, anche se i livelli calano è presente per numerosi giorni.
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Utente
Utente
Finalmente mi è un po' più chiara la situazione..quindi se non ho capito male gli attacchi di panico o comunque gli effetti collaterali da cannabis (piuttosto che da altre sostanze, traumi ecc) creano dei nuovi "circuiti patologici" tra le sinapsi che determinano effetti indesiderati?Funziona un po' come il meccanismo della memoria e breve medio e lungo termine?
E' seriamente opportuno che io smetta? Posso controllare l'insorgere di questi attacchi con l'autocontrollo?

Grazie per le sue numerose risposte, queste erano le mie ultime domande!
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Il cervello è plastico, quindi le modifiche ai circuiti, che possono avvenire a livello di membrana (istruzione già in atto) o di istruzione nuova (che genera una nuova disposizione delle molecole e quindi una struttura diversa) sono conseguenti all'esposizione.
L'effetto immediato è semplicemente effetto interruttore del principio attivo sul suo recettore nel modo e nella disposizione del momento.

Il meccanismo è esattamente come la memoria a breve e a medio termine, "memoria" significa semplicemente traduzione e fissazione di un tipo di evento. Nel senso che si vedono i segni del passaggio della cannabis da quel cervello, ne conserva il segno nel tempo. La memoria decade, o invece si struttura perché si attivano degli altri meccanismi che la fissano o la sviluppano adddirittura, in genere se c'è terreno predisposto ad andare in un senso o in un altro.

Le conseguenze dell'uso di cannabis non sono chiare fino in fondo in termini di rischio, però pare che il rischio di psicosi nelle fasce giovanili che fumano abitualmente sia maggiore del previsto, non è un dato inequivocabile (potrebbero essere persone già predisposte che sono anche prediposte a fumare cannabis per motivi non ben chiari).

L'autocontrollo sostanzialmente non esiste. Esiste la consapevolezza di quel che sono, ma non sempre è sufficiente. Se perdurano è consigliabile curarli.
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Utente
Utente
La ringrazio per la pazienza, la disponibilità e per i chiarimenti.
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