Effetti collaterali degli antidepressivi?
Salve. Spero tanto che qualcuno possa rispondere in modo chiaro alla mie due domande perchè ne ho veramente bisogno.
Sono un ragazzo di 26 anni, e ormai da 6 anni sono alle prese con depressione e disturbo d'ansia, girando vari psichiatri, con conseguenti antidepressivi e ansiolitici.
Ormai da diversi mesi provo un forte fastidio che fino ad oggi non avevo mai pensato potesse avere un nome nè che potesse essere imputabile alle medicine che prendo. Non che ora lo sappia, beninteso, il mio è solo un sospetto, ed è appunto per questo che mi rivolgo a voi.
I farmaci che prendo ora sono: FLUVOXAMINA (150 mg al giorno, farmaco introdotto 3 mesi e mezzo fa), GABAPENTIN (900 mg al giorno, prendo questo farmaco da anni), NORITREN (50 mg al giorno, anche questo da anni).
Il fastidio: una forte irrequietezza interna e nervosisimo, che si traduce a livello fisico in un bisogno intenso di fare attività fisica e di non restare immobile. Inoltre il fastidio fisico si traduce anche in un bisogno continuo di grattarmi, soprattutto sulle braccia e in generale nelle zone dove ho i peli, quindi anche di grattarmi il collo (barba), testa (capelli), avambracci ecc... non sopporto le ciocche di capelli anche di poco troppo lunghe (è strano, lo so) e infatti sto spesso a tagliuzzarmi i capelli, anche se ce li ho molto corti.
Tutto questo si manifesta soprattutto la sera dopo cena e la notte.
Solo oggi ho pensato per la prima volta che potesse essere una cosa non normale, perchè di mio sono riluttante ad ammettere di essere preoccupato per qualcosa di non tangibile, visto che in passato sono stato preso spesso per esagerato o ipocondriaco.
Ho pensato ad un possibile effetto collaterale di farmaci che prendo ora, e in effetti nel libretto della FLUVOXAMINA, ho trovato: "Acatisia: incapacità a stare seduti tranquilli, oppure agitazione psicomotoria (spiacevole sensazione interna di irrequietezza associata al costante bisogno di muoversi)". Ormai so bene che la storia degli effetti collaterali nei libretti dei farmaci è un po' come l'oroscopo, c'è sempre qualcosa in cui ci si riconosce, però sinceramente in questo caso il dubbio mi viene, anche perchè si tratta appunto del farmaco (fluvoxamina) che ho introdotto per ultimo, 3 mesi e mezzo fa.
Riguardo al possibile cosiglio di consultare il mio psichiatra, l'ho già fatto, ma purtroppo al di fuori delle visite è possibile solo parlare con le sue assistenti, una delle quali mi ha detto che il disagio è da imputare alle cause per cui prendo i farmaci (ansia), e non ai farmaci stessi, ma la risposta non mi ha soddisfatto perchè non credo abbia compreso l'entità del mio malessere. Perciò spero molto in qualche chiarimento meno vago nel merito.
Seconda domanda: dopo essere molto ingrassato, fino a superare i 100 kg, sono ri-dimagrito fino agli 85 attuali. Tuttavia ho sempre il viso molto gonfio, cosa che non ho di costituzione. Potrebbe essere anche questo un effetto dei farmaci? E in tal caso è reversibile?
Grazie mille.
Sono un ragazzo di 26 anni, e ormai da 6 anni sono alle prese con depressione e disturbo d'ansia, girando vari psichiatri, con conseguenti antidepressivi e ansiolitici.
Ormai da diversi mesi provo un forte fastidio che fino ad oggi non avevo mai pensato potesse avere un nome nè che potesse essere imputabile alle medicine che prendo. Non che ora lo sappia, beninteso, il mio è solo un sospetto, ed è appunto per questo che mi rivolgo a voi.
I farmaci che prendo ora sono: FLUVOXAMINA (150 mg al giorno, farmaco introdotto 3 mesi e mezzo fa), GABAPENTIN (900 mg al giorno, prendo questo farmaco da anni), NORITREN (50 mg al giorno, anche questo da anni).
Il fastidio: una forte irrequietezza interna e nervosisimo, che si traduce a livello fisico in un bisogno intenso di fare attività fisica e di non restare immobile. Inoltre il fastidio fisico si traduce anche in un bisogno continuo di grattarmi, soprattutto sulle braccia e in generale nelle zone dove ho i peli, quindi anche di grattarmi il collo (barba), testa (capelli), avambracci ecc... non sopporto le ciocche di capelli anche di poco troppo lunghe (è strano, lo so) e infatti sto spesso a tagliuzzarmi i capelli, anche se ce li ho molto corti.
Tutto questo si manifesta soprattutto la sera dopo cena e la notte.
Solo oggi ho pensato per la prima volta che potesse essere una cosa non normale, perchè di mio sono riluttante ad ammettere di essere preoccupato per qualcosa di non tangibile, visto che in passato sono stato preso spesso per esagerato o ipocondriaco.
Ho pensato ad un possibile effetto collaterale di farmaci che prendo ora, e in effetti nel libretto della FLUVOXAMINA, ho trovato: "Acatisia: incapacità a stare seduti tranquilli, oppure agitazione psicomotoria (spiacevole sensazione interna di irrequietezza associata al costante bisogno di muoversi)". Ormai so bene che la storia degli effetti collaterali nei libretti dei farmaci è un po' come l'oroscopo, c'è sempre qualcosa in cui ci si riconosce, però sinceramente in questo caso il dubbio mi viene, anche perchè si tratta appunto del farmaco (fluvoxamina) che ho introdotto per ultimo, 3 mesi e mezzo fa.
Riguardo al possibile cosiglio di consultare il mio psichiatra, l'ho già fatto, ma purtroppo al di fuori delle visite è possibile solo parlare con le sue assistenti, una delle quali mi ha detto che il disagio è da imputare alle cause per cui prendo i farmaci (ansia), e non ai farmaci stessi, ma la risposta non mi ha soddisfatto perchè non credo abbia compreso l'entità del mio malessere. Perciò spero molto in qualche chiarimento meno vago nel merito.
Seconda domanda: dopo essere molto ingrassato, fino a superare i 100 kg, sono ri-dimagrito fino agli 85 attuali. Tuttavia ho sempre il viso molto gonfio, cosa che non ho di costituzione. Potrebbe essere anche questo un effetto dei farmaci? E in tal caso è reversibile?
Grazie mille.
[#1]
Non sembra acatisia dalla sua descrizione.
Dovrebbe pero' poter avere un contatto con il suo psichiatra per comprendere meglio la situazione ed eventualmente valutare se tali sintomi possano essere considerati un peggioramento oppure se erano gia' evidenti in sede di ultima visita.
Dovrebbe pero' poter avere un contatto con il suo psichiatra per comprendere meglio la situazione ed eventualmente valutare se tali sintomi possano essere considerati un peggioramento oppure se erano gia' evidenti in sede di ultima visita.
https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/
[#2]
Gentile utente,
In linea generale si potrebbe risponderle che possono essere come non, ma il complesso delle cose comprende elementi che non fanno pensare ai farmaci quando se mai ad un disturbo di fondo, quindi non considererei tutto insieme, e soprattutto visto che ha un medico farei giudicare a lui.
Innanzitutto partiamo con l'affermazione " visto che in passato sono stato preso spesso per esagerato o ipocondriaco". Se le è stato detto questo era il nome dato ad un meccanismo mentale, né una critica né un fraintendimento del medico.
Le sembrerà strano, ma le modalità con cui esprime le preoccupazioni di adesso ricordano per l'appunto una modalità ossessiva, quindi (ipocondriaco si usa come parola se si tratta di ossesisoni sul corpo e la salute).
E' abbastanza curioso che effetti che lei definisce "forti" li noti dopo anni, quando è così di solito succede che pensandoci molto e fissandosi su una sola ipotesi (magari già riferita al medico che l'ha scartata) il dubbio diventa inspiegabilmente urgente e ossessionante.
Leggendo i foglietti in questa maniera troverebbe quasi tutti i sintomi che le possono venire in mente, quindi non è una modalità corretta, e poi sta parlando di un effetto che dura da tempo, quindi è inverosimile che non l'abbia già discusso con il medico.
"perchè di mio sono riluttante ad ammettere di essere preoccupato per qualcosa di non tangibile"
Infatti, forse è questo il problema, non tangibile perché la preoccupazione per come si sviluppa è l'aspetto centrale, più che le singole preoccupazioni o "fissazioni" (tipo quella dei capelli). Mentre quelle dei capelli le riconosce come bizzarre, altre come quelle ipocondriache può trovarle sensate perché riesce ad argomentarle o a alimentarle con controlli, ragionamenti etc, ma questo può peggiorare la sua capacità di controllo sulla preoccupazione.
In linea generale si potrebbe risponderle che possono essere come non, ma il complesso delle cose comprende elementi che non fanno pensare ai farmaci quando se mai ad un disturbo di fondo, quindi non considererei tutto insieme, e soprattutto visto che ha un medico farei giudicare a lui.
Innanzitutto partiamo con l'affermazione " visto che in passato sono stato preso spesso per esagerato o ipocondriaco". Se le è stato detto questo era il nome dato ad un meccanismo mentale, né una critica né un fraintendimento del medico.
Le sembrerà strano, ma le modalità con cui esprime le preoccupazioni di adesso ricordano per l'appunto una modalità ossessiva, quindi (ipocondriaco si usa come parola se si tratta di ossesisoni sul corpo e la salute).
E' abbastanza curioso che effetti che lei definisce "forti" li noti dopo anni, quando è così di solito succede che pensandoci molto e fissandosi su una sola ipotesi (magari già riferita al medico che l'ha scartata) il dubbio diventa inspiegabilmente urgente e ossessionante.
Leggendo i foglietti in questa maniera troverebbe quasi tutti i sintomi che le possono venire in mente, quindi non è una modalità corretta, e poi sta parlando di un effetto che dura da tempo, quindi è inverosimile che non l'abbia già discusso con il medico.
"perchè di mio sono riluttante ad ammettere di essere preoccupato per qualcosa di non tangibile"
Infatti, forse è questo il problema, non tangibile perché la preoccupazione per come si sviluppa è l'aspetto centrale, più che le singole preoccupazioni o "fissazioni" (tipo quella dei capelli). Mentre quelle dei capelli le riconosce come bizzarre, altre come quelle ipocondriache può trovarle sensate perché riesce ad argomentarle o a alimentarle con controlli, ragionamenti etc, ma questo può peggiorare la sua capacità di controllo sulla preoccupazione.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
[#3]
Gentile utente,
in merito all'aumento di peso questopuò essere favorito dai farmaci ch assume. Per ovviare a questa possibilità occorre aumentare l'attività fisica e calibrare il regime alimentare.
Cordiali saluti
in merito all'aumento di peso questopuò essere favorito dai farmaci ch assume. Per ovviare a questa possibilità occorre aumentare l'attività fisica e calibrare il regime alimentare.
Cordiali saluti
Dott. Vassilis Martiadis
Psichiatra e Psicoterapeuta
www.psichiatranapoli.it
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 16.2k visite dal 05/05/2010.
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