Da questi test è emersa la presenza di una forte ansia
Buongiorno,
ho 26 anni e da circa un anno soffro di anginofobia. Non ho alcuna difficoltà ad ingerire liquidi ma ho serie difficoltà ad ingerire cibi solidi per un'irrazionale paura di soffocarmi.
Prima di tutto mi sono sottoposto a quella che mi è stata descritta come "routine" di accertamenti durata diversi mesi, iniziando con una visita con un otorinolaringoiatra e terminando con una serie di incontri con un foniatra. E' stato accertato che non ho alcun disturbo di carattere fisico, di conseguenza il foniatra mi ha consigliato di farmi visitare da uno psichiatra.
Da circa 40 giorni sono seguito quindi da uno psichiatra e da uno psicologo che lavorano in contatto e mi è stato spiegato che il mio è un problema d'ansia.
Sono stato sottoposto ad un test di personalità (circa 300 domande a cui rispondere sì o no) ed al test di Rorschach. Da questi test è emersa la presenza di una forte ansia (dal test di Rorschach il livello d'ansia è del 40%) ed una grande rabbia repressa.
La terapia propostami dallo psichiatra consiste inizialmente in una terapia farmacologica, da affiancare successivamente ad una serie di consulti psicologici.
Per quanto riguarda la parte farmacologica ho iniziato a prendere Lexotan (10 gocce la mattina e 15 la sera) e devo dire che da quando lo prendo ho notato subito un leggero miglioramento che è rimasto stabile fino ad oggi (sono passati 40 giorni). Contemporaneamente ho iniziato ad assumere Zoloft in soluzione, iniziando da 25mg al giorno, passando poi a 50, 75 ed infine 100mg al giorno. Sto continuando a prendere 100mg di Zoloft al giorno e lo psichiatra mi ha consigliato di continuare ancora un paio di settimane per vedere come va, e magari a quel punto aumentare sempre gradualmente la dose fino ad arrivare alla dose massima (200mg).
Quello che mi turba, e che già ho detto al medico, è che fino ad ora lo Zoloft non ha avuto nessun effetto, solo leggerissimi effetti collaterali che ormai sono quasi praticamente spariti. Lo psichiatra mi ha detto che solitamente ci vogliono una ventina di giorni perchè il farmaco faccia effetto, io sono già a 40 giorni e non mi sono ancora accorto di nulla.
In questa sede mi piacerebbe conoscere un vostro parere riguardo alla terapia che sto attualmente seguendo e, nel caso in cui Zoloft continui a non fare effetto, cosa potrebbe essere utile nel mio caso.
Inoltre dovrò decidere nei prossimi giorni (insieme a psichiatra e psicologo) se sottopormi (una volta che il farmaco avrà abbassato il mio livello d'ansia) ad una terapia cognitivo comportamentale o ad una terapia psicanalitica breve. Mi farebbe quindi anche piacere conoscere il vostro parere sull'efficacia di queste due terapie.
Ringrazio per l'attenzione porgo cordiali saluti.
ho 26 anni e da circa un anno soffro di anginofobia. Non ho alcuna difficoltà ad ingerire liquidi ma ho serie difficoltà ad ingerire cibi solidi per un'irrazionale paura di soffocarmi.
Prima di tutto mi sono sottoposto a quella che mi è stata descritta come "routine" di accertamenti durata diversi mesi, iniziando con una visita con un otorinolaringoiatra e terminando con una serie di incontri con un foniatra. E' stato accertato che non ho alcun disturbo di carattere fisico, di conseguenza il foniatra mi ha consigliato di farmi visitare da uno psichiatra.
Da circa 40 giorni sono seguito quindi da uno psichiatra e da uno psicologo che lavorano in contatto e mi è stato spiegato che il mio è un problema d'ansia.
Sono stato sottoposto ad un test di personalità (circa 300 domande a cui rispondere sì o no) ed al test di Rorschach. Da questi test è emersa la presenza di una forte ansia (dal test di Rorschach il livello d'ansia è del 40%) ed una grande rabbia repressa.
La terapia propostami dallo psichiatra consiste inizialmente in una terapia farmacologica, da affiancare successivamente ad una serie di consulti psicologici.
Per quanto riguarda la parte farmacologica ho iniziato a prendere Lexotan (10 gocce la mattina e 15 la sera) e devo dire che da quando lo prendo ho notato subito un leggero miglioramento che è rimasto stabile fino ad oggi (sono passati 40 giorni). Contemporaneamente ho iniziato ad assumere Zoloft in soluzione, iniziando da 25mg al giorno, passando poi a 50, 75 ed infine 100mg al giorno. Sto continuando a prendere 100mg di Zoloft al giorno e lo psichiatra mi ha consigliato di continuare ancora un paio di settimane per vedere come va, e magari a quel punto aumentare sempre gradualmente la dose fino ad arrivare alla dose massima (200mg).
Quello che mi turba, e che già ho detto al medico, è che fino ad ora lo Zoloft non ha avuto nessun effetto, solo leggerissimi effetti collaterali che ormai sono quasi praticamente spariti. Lo psichiatra mi ha detto che solitamente ci vogliono una ventina di giorni perchè il farmaco faccia effetto, io sono già a 40 giorni e non mi sono ancora accorto di nulla.
In questa sede mi piacerebbe conoscere un vostro parere riguardo alla terapia che sto attualmente seguendo e, nel caso in cui Zoloft continui a non fare effetto, cosa potrebbe essere utile nel mio caso.
Inoltre dovrò decidere nei prossimi giorni (insieme a psichiatra e psicologo) se sottopormi (una volta che il farmaco avrà abbassato il mio livello d'ansia) ad una terapia cognitivo comportamentale o ad una terapia psicanalitica breve. Mi farebbe quindi anche piacere conoscere il vostro parere sull'efficacia di queste due terapie.
Ringrazio per l'attenzione porgo cordiali saluti.
[#1]
Gentile utente,
Innanzitutto questa fobia è una delle manifestazioni di quello che solitamente corrisponde ad una diagnosi di disturbo di panico, il quale pone in essere svariate fobie, da quella dell'aereo a quella dei farmaci etc.
I test come il Rorschach hanno utilità pratica nulla, poiché servono a individuare elementi già evidenziabili nel corso di una visita. Per quanto concerne gli elementi "repressi", se sono tali non sono visibili se non in base ad una teoria che li pone ad un livello "invisibile", e quindi non verificabile nella sua esistenza. I testi di personalità non servono per definire un disturbo d'ansia.
La terapia attuale può essere sottodosata, e comunque la diagnosi va definita meglio come disturbo secondo i criteri standard.
Le terapie, incluse ovviamente le psico-, vanno selezionate in base alla loro solidità scientifica. Le teorie interpretative psicodinamiche non sono di per sé verificabili, mentre invece la cognitivo comportamentale ha sue applicazioni note. La scelta non dovrebbe spettare al paziente, comunque.
Innanzitutto questa fobia è una delle manifestazioni di quello che solitamente corrisponde ad una diagnosi di disturbo di panico, il quale pone in essere svariate fobie, da quella dell'aereo a quella dei farmaci etc.
I test come il Rorschach hanno utilità pratica nulla, poiché servono a individuare elementi già evidenziabili nel corso di una visita. Per quanto concerne gli elementi "repressi", se sono tali non sono visibili se non in base ad una teoria che li pone ad un livello "invisibile", e quindi non verificabile nella sua esistenza. I testi di personalità non servono per definire un disturbo d'ansia.
La terapia attuale può essere sottodosata, e comunque la diagnosi va definita meglio come disturbo secondo i criteri standard.
Le terapie, incluse ovviamente le psico-, vanno selezionate in base alla loro solidità scientifica. Le teorie interpretative psicodinamiche non sono di per sé verificabili, mentre invece la cognitivo comportamentale ha sue applicazioni note. La scelta non dovrebbe spettare al paziente, comunque.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
[#2]
Utente
Grazie per la risposta,
vorrei comunque precisare che il mio disturbo d'ansia è stato diagnosticato proprio durante una visita precedente a quando sono stato sottoposto al test, che in effetti, come dice lei, non ha fatto altro che confermare elementi già evidenziati.
Mi pare comunque di capire che lei sia d'accordo con la terapia farmacologica a cui sono sottoposto visto che anche il mio medico pensa, nel caso in cui non si vedano risultati, di aumentare ancora gradualmente il dosaggio fino a 200mg.
Per quanto riguarda invece i miei dubbi riguardo alla maggiore efficacia di una cognitivo comportamentale rispetto ad una terapia psicodinamica, la domanda mi è sorta perchè inizialmente il medico mi aveva detto che nel mio caso la cosa migliore sarebbe stata la prima, mentre in seguito ai test e ad una discussione con la psicologa mi è stato detto che visti i risultati ottenuti probabilmente sarebbe più utile una terapia psicodinamica.
Non è ancora stata presa una decisione però, in attesa che Zoloft inizi a fare effetto.
vorrei comunque precisare che il mio disturbo d'ansia è stato diagnosticato proprio durante una visita precedente a quando sono stato sottoposto al test, che in effetti, come dice lei, non ha fatto altro che confermare elementi già evidenziati.
Mi pare comunque di capire che lei sia d'accordo con la terapia farmacologica a cui sono sottoposto visto che anche il mio medico pensa, nel caso in cui non si vedano risultati, di aumentare ancora gradualmente il dosaggio fino a 200mg.
Per quanto riguarda invece i miei dubbi riguardo alla maggiore efficacia di una cognitivo comportamentale rispetto ad una terapia psicodinamica, la domanda mi è sorta perchè inizialmente il medico mi aveva detto che nel mio caso la cosa migliore sarebbe stata la prima, mentre in seguito ai test e ad una discussione con la psicologa mi è stato detto che visti i risultati ottenuti probabilmente sarebbe più utile una terapia psicodinamica.
Non è ancora stata presa una decisione però, in attesa che Zoloft inizi a fare effetto.
[#3]
Uno di quei test non può confermare oggettivamente un disturbo d'ansia, ma sarebbe comunque superfluo.
Il medico vuole utilizzare il farmaco ad un dosaggio efficace, e questo mi sembra ragionevole e corretto.
Il medico ha anche le idee chiare sul tipo di psicoterapia affidabile e indicata.
La psicodinamica rimane una teoria basata su concetti biologicamente privi di corrispondenza, che comunque non è possibile verificare in base a parametri e obiettivi misurabili, quindi il termine "terapeutico" rimane teorico.
Il medico vuole utilizzare il farmaco ad un dosaggio efficace, e questo mi sembra ragionevole e corretto.
Il medico ha anche le idee chiare sul tipo di psicoterapia affidabile e indicata.
La psicodinamica rimane una teoria basata su concetti biologicamente privi di corrispondenza, che comunque non è possibile verificare in base a parametri e obiettivi misurabili, quindi il termine "terapeutico" rimane teorico.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 6.9k visite dal 04/05/2010.
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Approfondimento su Ansia
Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.