Disturbi psicotici

Gentili dottori, sono la mamma di un ragazzo di 26 anni che presenta disturbi nel comportamento ma non accetta di farsi vedere da uno psichiatra e dice che non vuole iniziare percorsi farmacologici perchè non servono a risolvere i suoi problemi. Secondo lui li potrebbe risolvere solo dedicandosi a un'attività. Vi descrivo i suoi problemi:
vuole trovare lavoro, compra il giornale degli annunci, fa tante telefonate, resta tutto il giorno, in piedi, in camera sua a pensare, ma quando è il momento di partire si blocca. Quando è in camera non vuole essere disturbato perchè sta pensando e deve prendere una decisione. Non si ferma neanche per mangiare e così succede che resta anche uno o due giorni senza mangiare.a febbraio è partito e ha iniziato a lavorare, ma siccome aveva troppo tempo libero ha lasciato perchè nel tempo libero non sapeva cosa fare. ha trovato lavoro da un'altra parte ma ha lasciato perchè non riusciva a stare con i colleghi di lavo.
ha difficoltà a parlare e a stare con le persone. si è ritirato dalla vita sociale. Convinto che solo lavorando può superare i suoi problemi è ripartito ma si è bloccato all'aeroporto per alcuni giorni e non è riuscito a partire. Ha sempre la valigia pronta aspettando il momento giusto per partire subito. Quando parla i ragionamenti sono logici.
Mio marito si è rivolto a uno psichiatra che gli ha detto che è psicotico(ma che cosa significa precisamente?) e gli ha prescritto Haldol, ma lui si rifiuta di prenderlo.Che cosa ne pensate? Vi ringrazio immensamente
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Psichiatra attivo dal 2007 al 2012
Psichiatra
Gentile utente,
il termine "psicotico" viene utilizzato per far riferimento ad un paziente che presenta fenomeni allucinatori (uditivi, visivi etc.) e/o manifestazioni deliranti.

Per quanto rigurada il delirio, dal punto di vista psicopatogico esso è annoverato fra i disturbi del contenuto del pensiero e si caratterizza per i seguenti 3 caratteri fondamentali:
1) assoluta certezza soggettiva
2) assurdità (impossibilità) dei contenuti
2) inconfutabilità (nessuna argomentazione logica può "convincere" il paziente del contrario)

I contenuti deliranti di più frequente riscontro sono quelli di persecuzione, di grandezza, di gelosia, mistici etc.
I sintomi psicotici (deliri, allucinazioni) possono essere espressione di un disturbo dell'umore (ad esempio depressione con sintomi psicotici) oppure di quadri psichiatrici diversi, di tipo schizofrenico o schizo-affettivo.

Per quanto riguarda il problema specifico di suo figlio penso che, prima di porre diagnosi e prescrivere terapie, sia comunque consigliabile una valutazione psichiatrica "diretta".

Un cordiale saluto
Giuseppe Ruffolo
www.psichiatria-online.it

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Dr. Francesco Favaretti Camposampiero Psichiatra, Psicoterapeuta 36 1
Gentile Interlocutrice, il comportamento da Lei descritto, al di là delle diagnosi psichiatriche di cui ora è prematuro parlare, ha delle caratteristiche tali da farlo considerare un comportamento gravemente disturbato. Pertanto è indispensabile che uno psichiatra possa incontrarlo e fare una valutazione. Capisco la difficoltà di superare la sua contrarietà alle visite e ai farmaci, ma forse, affrontando con lui apertamente le preoccupazioni che sorgono dalla sua condizione, prima o poi si trova lo spiraglio per fargli intendere l'opportunità di parlare con qualcuno in grado, eventualmente, di aiutarlo. Nel caso ciò risulti impossibile vale comunque la pena che Lei, o altro familiare, contatti uno psichiatra in modo da avere indicazioni utili a motivare il giovane verso una qualche forma di trattamento.
Cordialmente
F. Favaretti Camposampiero

dott. Francesco Favaretti Camposampiero

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Dr. Gianmaria Zita Psicoterapeuta, Psichiatra, Medico delle dipendenze 46
Gentile utente,
concordo con il collega sulla necessità di affrontare il problema con suo figlio, anche a livello familiare, cercando il suo, seppur difficile, consenso ad effettuare un colloquio con uno specialista. Lo psichiatra conosce bene infatti questo tipo di problemi e saprà aiutarlo nel modo più adeguato.
In questi momenti credo che le diagnosi, importantissime per definire un piano trattamentale, debbano laciare il passo all'ascolto e all'accoglienza della domanda di cura espressa indirettamente dal paziente.
un saluto
dott. Gianmaria Zita

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Psichiatra, Psicoterapeuta attivo dal 2007 al 2009
Psichiatra, Psicoterapeuta
Gentile utente,
credo che la sua preoccupazione sia sensata e che suo figlio abbia davvero bisogno di aiuto. Può anche darsi che lui non riesca proprio ad accettare, nemmeno dopo lunghissime spiegazioni ed esternazioni di preoccupazione da parte vostra, di avere un disturbo tale da dover interloquire con uno psichiatra. Le rammento però che ha un'alternativa, ma necessita che lei e suo marito prendiate una decisione molto difficile che contravviene alla volontà di vostro figlio. Può pertanto decidere di segnalare il caso di suo figlio al Servizio Psichiatrico Territoriale della sua città, chiedendo che facciano un ASO (Accertamento Sanitario Obbligatorio), ovvero che facciano sì che suo figlio si presenti volente o nolente ad una visita psichiatrica. Può chiedere informazioni circa queste procedure anche al suo medico di medicina generale.
Credo che seguire una terapia psicofarmacologica sarebbe davvero d'aiuto a suo figlio, anche perchè così è molto difficile che lui possa stare meglio, cosa invece che potrebbe accadere se fosse curato.
Ovviamente è molto difficile, come detto dai miei colleghi nei consulti precedenti, fare una diagnosi a distanza, ma mi sembra suo figlio ne meriti una che possa presupporre un trattamento corretto per il suo disturbo specifico (che potrebbe anche non essere una psicosi ma un disturbo ossessivo e, se così fosse, la terapia cambierebbe di molto).
Non sto ad aggiungere nulla su cosa sia una psicosi perchè trovo sia già stato mirabilmente dal collega dott. Ruffolo.
Nel restare a disposizione per qualsiasi necessità o chiarimento,porgo cordiali saluti.
V.B.S., MD