La mia domanda riguarda l'opportunità
Buonasera,
inserisco questo messaggio volutamente nell'area "psichiatria" e non in "andrologia" o "psicologia".
Ho 43 anni e da alcuni anni incontro problemi di erezione durante i rapporti sessuali; attualmente sto vivendo una storia molto importante e tali problemi si ripresentano in maniera imprevedibile. Voglio dire che "successi" ed insuccessi sessuali risultano indipendenti dall'assunzione di farmaci tipo "Cialis" (che nei casi in cui il rapporto funziona ha comunque effetto positivo sulla durata), dal mio stato fisico o da altri fattori esteriori. Succede che all'improvviso avverto lo "spegnimento" di un interruttore e mi blocco completamente, sentendomi tremare. Ciò succede anche in situazioni di serenità e complicità con la mia partner attuale, della quale sono sinceramente innamorato e felicemente ricambiato.
I rapporti sessuali più appaganti per me e la mia partner avvengono, credo non a caso, nel cuore della notte, a seguito di risvegli casuali, e in un mio stato di dormiveglia.
Sto facendo anche una psicoterapia, anche su suggerimento della mia partner; la mia impressione è che però che la psicoterapia prenda troppo "alla larga" il mio problema, investigando su aspetti forse non così rilevanti (infanzia, rapporto con gli altri....)e andando a scavare su aspetti della mia personalità che già conosco.
La mia domanda riguarda l'opportunità di trattare la mia ansia (penso di aver riconosciuto in essa la causa primaria del mio problema)da un punto di vista strettamente medico, senza escludere l'utilizzo di farmaci mirati, magari in via temporanea. E dunque rivolgermi ad un medico psichiatra invece che a uno psicologo. Non so se vi è permesso fornirmi qualche indicazione su eventuali medici specialisti nel Veneto.
Vi ringrazio per eventuali risposte
inserisco questo messaggio volutamente nell'area "psichiatria" e non in "andrologia" o "psicologia".
Ho 43 anni e da alcuni anni incontro problemi di erezione durante i rapporti sessuali; attualmente sto vivendo una storia molto importante e tali problemi si ripresentano in maniera imprevedibile. Voglio dire che "successi" ed insuccessi sessuali risultano indipendenti dall'assunzione di farmaci tipo "Cialis" (che nei casi in cui il rapporto funziona ha comunque effetto positivo sulla durata), dal mio stato fisico o da altri fattori esteriori. Succede che all'improvviso avverto lo "spegnimento" di un interruttore e mi blocco completamente, sentendomi tremare. Ciò succede anche in situazioni di serenità e complicità con la mia partner attuale, della quale sono sinceramente innamorato e felicemente ricambiato.
I rapporti sessuali più appaganti per me e la mia partner avvengono, credo non a caso, nel cuore della notte, a seguito di risvegli casuali, e in un mio stato di dormiveglia.
Sto facendo anche una psicoterapia, anche su suggerimento della mia partner; la mia impressione è che però che la psicoterapia prenda troppo "alla larga" il mio problema, investigando su aspetti forse non così rilevanti (infanzia, rapporto con gli altri....)e andando a scavare su aspetti della mia personalità che già conosco.
La mia domanda riguarda l'opportunità di trattare la mia ansia (penso di aver riconosciuto in essa la causa primaria del mio problema)da un punto di vista strettamente medico, senza escludere l'utilizzo di farmaci mirati, magari in via temporanea. E dunque rivolgermi ad un medico psichiatra invece che a uno psicologo. Non so se vi è permesso fornirmi qualche indicazione su eventuali medici specialisti nel Veneto.
Vi ringrazio per eventuali risposte
[#1]
Gentile utente,
e' possibile avere una associazione farmacologica che possa ridure lo stato ansioso in cui si trova prima di un rapporto sessuale.
Per cio' che riguarda la psicoterapia, probabilmente il suo terapeuta utilizza un metodo poco utile per il suo problema.
Discuta chiaramente del suo dubbio e prendete una decisione in tal senso.
e' possibile avere una associazione farmacologica che possa ridure lo stato ansioso in cui si trova prima di un rapporto sessuale.
Per cio' che riguarda la psicoterapia, probabilmente il suo terapeuta utilizza un metodo poco utile per il suo problema.
Discuta chiaramente del suo dubbio e prendete una decisione in tal senso.
https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/
[#2]
Gentile utente,
se esiste un disturbo d'ansia diagnosticato allora è verosimile pensare che si possa associare alla psicoterapia una terapia farmacologica mirata. In questo modo si abbreviano di molto i tempi di risposata clinica al trattamento, pur non trascurando gli aspetti psicologici del problema.
Cordiali saluti
se esiste un disturbo d'ansia diagnosticato allora è verosimile pensare che si possa associare alla psicoterapia una terapia farmacologica mirata. In questo modo si abbreviano di molto i tempi di risposata clinica al trattamento, pur non trascurando gli aspetti psicologici del problema.
Cordiali saluti
Dott. Vassilis Martiadis
Psichiatra e Psicoterapeuta
www.psichiatranapoli.it
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 1.6k visite dal 28/04/2010.
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