Nevrosi (?)

Salve,
sono una ragazza di quasi 20 anni.
Il mio problema principale deriva dall'immagine(probalbilmente alterata)che ho di me stessa.
Frequento la facoltà di chimica(I anno, per ora ho dato un esame) e le manifestazioni più notevoli della mia precarietà psichica avvengono durante lo studio: l'impazienza nell'apprendere si trasforma in odio verso me ed il mio carattere e così mi agito,urlo,strepito,tiro i miei capelli,talvolta capita anche che mi dia dei morsi(con tanto di livido). Vedendomi non si direbbe che potrei avere queste crisi, nel rapportarmi agli altri sono sciolta,tranquilla e riesco a dare anche buoni consigli.
Ovviamente vi chiederete se questi sono studi adatti a me, alla mia volontà e ai miei desideri, ed io rispondo di sì:è ciò che voglio,ciò che m'interessa e per cui so di avere le giuste capacità(nei pochi momenti o periodi di lucidità non vedo ostacoli e studio per ore e ore senza accorgermene).
Io credo che il problema sia sostanzialmente autoprovocato da alcuni miei atteggiamenti ostinati,es.:eccessiva competitività con le capacità altrui,non accettare di non capire immediatamente qualcosa e voglia di buttare tutto all'aria per queste due cose(la competitività,infatti,si trasforma in PAURA DEL FALLIMENTO).
Mi sento una persona orribile per questo e così ogni crisi sfocia nell'autocommiserazione.
Il mio ragazzo mi sta vicino,mi dà sostegno e mi aiuta molto(spesso ha studiato insieme a me per farmi restare calma),ma adesso rifiuto anche il suo aiuto perchè non lo trovo giusto ed anche se me lo desse so che sarei di un'invalcabilità esemplare, da far perdere la pazienza a chiunque.
E'straziante che pur essendo onesta con me stessa e consapevole dei miei atteggiamenti,non riesco ad uscirne.Se mi comporto male con qualcuno me ne pento molto e chiedo scusa o comunque mi faccio perdonare,in questo l'umiltà non mi manca.L'umiltà viene a mancare nel momento in cui devo mettermi alla prova; probabilmente il giudizio che più temo è proprio il mio.
Ai miei non posso chiedere aiuto,non credo che capiscano il concetto di università(penso che avrebbero preferito che imparassi un mestiere).Premetto che le crisi avvengono soltanto quando sono sola o davanti al mio ragazzo.Se resto calma i miei non mi fanno pesare questa mia scelta,ma appena si accorgono che che sono un po'nervosa mi fanno pesare il malessere dicendomi che se l'università deve farmi questo è meglio che lasci e molto spesso tutto degenera in offese varie in cui io vengo definita pazza malata di testa(tutto questo soprattutto da parte di mia madre).Mio padre non è certamente un santo,ora si è calmato molto,ma da piccola lo temevo perchè capitava che alzasse le mani su me e mia sorella.Ora i suoi scatti d'ira sono diminuiti notevolmente e si limita quasi sempre ad alzare molto la voce.Non so se il mio carattere unito ai traumi infantili possa avermi portato a questo.Mi detesto,a volte vorrei solo morire,ma poi penso al mio fidanzato,che merita tutto l'affetto possibile.
Grazie.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.6k 1k
Gentile utente,

sarebbe il caso di definire bene il suo problema dal punto di vista psicopatologico per comprendere meglio il trattamento piu' adatto alla sua situazione che pare piuttosto complessa.

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Dr. Vassilis Martiadis Psichiatra, Psicoterapeuta 7.3k 161
Gentile utente,
la sua situazione merita sicuramente un approfondimento nella giusta sede che è quella di un consulto specialistico dal vivo. L'aiuto del suo ragazzo è senz'altro utilissimo, tuttavia credo che i risultati più concreti si possano ottenere chiedendo l'aiuto ad un esperto del settore.
cordiali saluti

Dott. Vassilis Martiadis
Psichiatra e Psicoterapeuta
www.psichiatranapoli.it

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Attivo dal 2010 al 2010
Ex utente
Ringrazio voi medici per l'attenzione.
Essendo una persona testarda ed ostinata temo di iniziare una terapia. Inoltre non accetterei mai di sottopormi ad una terapia che sia anche farmacologica, laddove ce ne fosse necessità. Anche se questi problemi hanno in buona parte una componente organica, l'assunzione di farmaci mi spaventa e solo il pensiero mi deprime.
Comunque non voglio essere precipitosa, e se voglio guarire penso che rivolgersi ad un esperto del settore sia l'unica strada da seguire.

Ancora grazie.
[#4]
Dr. Vassilis Martiadis Psichiatra, Psicoterapeuta 7.3k 161
Non è prevedibile a priori se la sua situazione necessitit o meno anche di una terapia farmacologica. L'importante è iniziare a prendere in considerazione l'idea di lasciarsi aiutare. Le verranno poi prospettate le diverse opzioni terapeutiche.
Cordiali saluti