Sono un malato mentale?
A 8/9/10 anni soffrivo un po' d'insonnia.
Da quando ho 11/12 anni ho il vizio di andare a letto molto tardi.
Durante il corso della mia vita ciò mi ha causato molto disagio, e gli effetti si sono "evoluti" nel corso degli anni. Si va da una soglia di attenzione molto bassa quando andavo a scuola da adolescente (con calo di rendimento scolastico) a un intontimento che influisce sui miei rapporti sociali (sembro un ubriaco o un drogato), a un qualcos'altro che definirei apatia e pessimismo (depressione?).
Duranti brevi periodi della mia vita, vivendo una vita abbastanza regolare i problemi scomparivano, in particolare mi ricordo il periodo in cui ero in 5a superiore, a 18 anni, ma poi tornavano quando ricominciavo con questo stile di vita.
Può essere che la causa sia psicologica, infatti tendo a procrastinare gli impegni e ad esempio alle superiori, non facevo nulla di pomeriggio e studiavo di sera/notte. Di solito per ingannare il tempo mi "rifugiavo" nell'utilizzo computer, ma non so se sia una dipendenza da computer la causa, infatti quando mi proibirono il pc x problemi scolastici (a 16 anni), evitavo comunque di studiare rifugiandomi in altre cose: libri, fumetti, qualsiasi cosa. Il mio problema probabilmente è che ho avuto un padre esigente: vitto è alloggio sì, affetto zero, richieste di risultati notevoli.
Inoltre più subisco gli effetti del sonno sballato, più procrastino, ed entro in una spirale.
Dai 19 ai 21 anni, in parte perché il destino è beffardo, ho anche lavorato facendo turni di notte, e ciò ha influito negativamente sul mio stile di vita.
Attualmente sono in una situazione in cui posso organizzare il mio tempo come voglio, però sto sveglio di notte e mi sveglio dopo mezzogiorno, dormo sempre 8 ore "automaticamente" senza puntare la sveglia ma sono comunque sfasato, avrei bisogno di andare a dormire la sera presto e svegliarmi di buon mattino per sentirmi bene.
Se riprendo uno stile di vita sano, sento pian piano (10 anni fa mi riprendevo più in fretta, ma comunque...) le mie capacità intellettive e tutto il resto risalire a livelli normali, ma dopo c'è qualcosa che mi spinge ancora a stare sveglio, sono come un tossicodipendente che smette di drogarsi, si ripiglia, ma dopo un po' di tempo sente di stare bene e dice "che sarà mai una dose?" e rientra nel tunnel. Ecco, solo che io non mi sono mai drogato in vita mia. Per me lo stare sveglio e il rintronarmi equivale a farmi una dose, tanto più che poi a volte sembro veramente un drogato da come sono rimbambito.
Non so quale sia la radice di tutto ciò. Voglio sfuggire dalla vita? Sono un malato di mente? Boh, ditemi qualcosa.
Il cervello mi funziona, a furia di procrastinare qualche tempo fa mi sono ridotto a preparare un esame universitario pesante di matematica in 5 giorni (merito anche dell'adrenalina da esame) e l'ho passato discretamente bene. Se risolvessi il mio problema (ammesso che si possa), dal punto di vista accademico mi trasformerei da una carriola in una ferrari.
Da quando ho 11/12 anni ho il vizio di andare a letto molto tardi.
Durante il corso della mia vita ciò mi ha causato molto disagio, e gli effetti si sono "evoluti" nel corso degli anni. Si va da una soglia di attenzione molto bassa quando andavo a scuola da adolescente (con calo di rendimento scolastico) a un intontimento che influisce sui miei rapporti sociali (sembro un ubriaco o un drogato), a un qualcos'altro che definirei apatia e pessimismo (depressione?).
Duranti brevi periodi della mia vita, vivendo una vita abbastanza regolare i problemi scomparivano, in particolare mi ricordo il periodo in cui ero in 5a superiore, a 18 anni, ma poi tornavano quando ricominciavo con questo stile di vita.
Può essere che la causa sia psicologica, infatti tendo a procrastinare gli impegni e ad esempio alle superiori, non facevo nulla di pomeriggio e studiavo di sera/notte. Di solito per ingannare il tempo mi "rifugiavo" nell'utilizzo computer, ma non so se sia una dipendenza da computer la causa, infatti quando mi proibirono il pc x problemi scolastici (a 16 anni), evitavo comunque di studiare rifugiandomi in altre cose: libri, fumetti, qualsiasi cosa. Il mio problema probabilmente è che ho avuto un padre esigente: vitto è alloggio sì, affetto zero, richieste di risultati notevoli.
Inoltre più subisco gli effetti del sonno sballato, più procrastino, ed entro in una spirale.
Dai 19 ai 21 anni, in parte perché il destino è beffardo, ho anche lavorato facendo turni di notte, e ciò ha influito negativamente sul mio stile di vita.
Attualmente sono in una situazione in cui posso organizzare il mio tempo come voglio, però sto sveglio di notte e mi sveglio dopo mezzogiorno, dormo sempre 8 ore "automaticamente" senza puntare la sveglia ma sono comunque sfasato, avrei bisogno di andare a dormire la sera presto e svegliarmi di buon mattino per sentirmi bene.
Se riprendo uno stile di vita sano, sento pian piano (10 anni fa mi riprendevo più in fretta, ma comunque...) le mie capacità intellettive e tutto il resto risalire a livelli normali, ma dopo c'è qualcosa che mi spinge ancora a stare sveglio, sono come un tossicodipendente che smette di drogarsi, si ripiglia, ma dopo un po' di tempo sente di stare bene e dice "che sarà mai una dose?" e rientra nel tunnel. Ecco, solo che io non mi sono mai drogato in vita mia. Per me lo stare sveglio e il rintronarmi equivale a farmi una dose, tanto più che poi a volte sembro veramente un drogato da come sono rimbambito.
Non so quale sia la radice di tutto ciò. Voglio sfuggire dalla vita? Sono un malato di mente? Boh, ditemi qualcosa.
Il cervello mi funziona, a furia di procrastinare qualche tempo fa mi sono ridotto a preparare un esame universitario pesante di matematica in 5 giorni (merito anche dell'adrenalina da esame) e l'ho passato discretamente bene. Se risolvessi il mio problema (ammesso che si possa), dal punto di vista accademico mi trasformerei da una carriola in una ferrari.
[#1]
Gentile utente,
i suoi dubbi riportano ad una unica considerazione che sarebbe quella di riportare alla normalita' i suoi ritmi al di fuori degli orari consoni.
Quindi, ha fatto una analisi precisa del suo problema.
Probabilmente ci sono delle motivazioni insite al problema stesso che puo' discutere con uno specialista del settore, in modo da capire le strategie che possono essere messe in atto per risolvere definitivamente la questione.
i suoi dubbi riportano ad una unica considerazione che sarebbe quella di riportare alla normalita' i suoi ritmi al di fuori degli orari consoni.
Quindi, ha fatto una analisi precisa del suo problema.
Probabilmente ci sono delle motivazioni insite al problema stesso che puo' discutere con uno specialista del settore, in modo da capire le strategie che possono essere messe in atto per risolvere definitivamente la questione.
https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/
[#2]
Utente
non era possibile scrivere tutto nel primo messaggio e mi rendo conto che non è possibile fare diagnosi precise via internet. Però vorrei aggiungere che intorno ai 23 anni in seguito a un insuccesso universitario, sempre dovuto al sonno sballato e al procrastinare, ho avuto quello che definirei un attacco depressivo, o di panico, o psicotico, o che ne so, insomma stavo sclerando. Ero a letto, di notte, e piano piano m'è salita l'ansia, finché ad un certo punto mi sono dovuto per forza alzare e andare a "sfogarmi", credo di aver fatto delle trazioni alla sbarra in piena notte. :-) Cmq era un po' di tempo che ero ansioso, me ne son reso conto solo a quel punto che la cosa fosse così "pesante".
E' stata l'unica volta della mia vita che ho avuto un simile attacco, in seguito a quell'episodio nei mesi successivi soffrivo di ansia, l'ho detto al medico di base ma lui mi ha detto (secondo me ha sottovalutato la cosa), che il problema essendo legato all'università era psicologico e di migliorare il dialogo con la mia famiglia. L'ho fatto ma il disturbo è rimasto, e per combatterlo, spinto anche dalla paura di avere un altro attacco del genere, ho ripreso una vita regolare, prendevo anche la melatonina per rifasarmi il "fuso-orario" (mi era stata consigliata molto tempo prima da un medico), e a questo punto anche l'ansia mi si è "regolarizzata", nel senso mi veniva sempre nel tardo pomeriggio. Quindi nel tardo pomeriggio per contrastare l'ansia facevo esercizio fisico (e ne facevo un bel po') tutti i giorni, stavo diventando anche bello atletico. :-) Alla sera dopo tutto sto esercizio ero rilassato come non mai.
Dopo mesi di questa situazione l'ansia è andata via via scemando, fino a scomparire. Inoltre controllandomi con questo metodo (giusto sonno + esercizio fisico) mi sono reso conto che prima ero effettivamente troppo sclerato, sono diminuiti notevolemnte anche le discussioni familiari (a casa mia cmq litigano per i fatti loro anche se non mi ci metto io), e penso che adesso, anche se non ho mantenuto uno stile di vita così regolare (quando avevo l'ansia ero spinto a "fare il bravo" dalla paura di perdere il controllo come quell'unica volta, ora non più), comunque ogni tanto "sclero" (rispondo male, mando a quel paese), nel senso che ho un brutto carattere se vogliamo, ma prima di tutta sta storia ero molto peggio e non me ne rendevo conto (forse è xké spesso dormivo anche poche ore a notte, adesso dormo sfasato ma dormo 8 ore). Tempo dopo mi è anche capitata una brutta disavventura a livello amministrativo all'università (che poi dopo s'è risolta), situazione più grave di quella che mi fece venire quell'attacco, ma a cui ho reagito in modo molto più composto. In modo giustamente preoccupato ma direi normale.
Quindi per concludere, da un lato forse dalla situazione ne sono uscito rinforzato, dall'altro però mi domando se anni e anni di disturbi relativi al sonno unitamente questa situazione possano avermi fatto venire una malattia mentale più "seria".
Ringrazio anticipatamente per eventuali risposte.
Cordiali saluti.
E' stata l'unica volta della mia vita che ho avuto un simile attacco, in seguito a quell'episodio nei mesi successivi soffrivo di ansia, l'ho detto al medico di base ma lui mi ha detto (secondo me ha sottovalutato la cosa), che il problema essendo legato all'università era psicologico e di migliorare il dialogo con la mia famiglia. L'ho fatto ma il disturbo è rimasto, e per combatterlo, spinto anche dalla paura di avere un altro attacco del genere, ho ripreso una vita regolare, prendevo anche la melatonina per rifasarmi il "fuso-orario" (mi era stata consigliata molto tempo prima da un medico), e a questo punto anche l'ansia mi si è "regolarizzata", nel senso mi veniva sempre nel tardo pomeriggio. Quindi nel tardo pomeriggio per contrastare l'ansia facevo esercizio fisico (e ne facevo un bel po') tutti i giorni, stavo diventando anche bello atletico. :-) Alla sera dopo tutto sto esercizio ero rilassato come non mai.
Dopo mesi di questa situazione l'ansia è andata via via scemando, fino a scomparire. Inoltre controllandomi con questo metodo (giusto sonno + esercizio fisico) mi sono reso conto che prima ero effettivamente troppo sclerato, sono diminuiti notevolemnte anche le discussioni familiari (a casa mia cmq litigano per i fatti loro anche se non mi ci metto io), e penso che adesso, anche se non ho mantenuto uno stile di vita così regolare (quando avevo l'ansia ero spinto a "fare il bravo" dalla paura di perdere il controllo come quell'unica volta, ora non più), comunque ogni tanto "sclero" (rispondo male, mando a quel paese), nel senso che ho un brutto carattere se vogliamo, ma prima di tutta sta storia ero molto peggio e non me ne rendevo conto (forse è xké spesso dormivo anche poche ore a notte, adesso dormo sfasato ma dormo 8 ore). Tempo dopo mi è anche capitata una brutta disavventura a livello amministrativo all'università (che poi dopo s'è risolta), situazione più grave di quella che mi fece venire quell'attacco, ma a cui ho reagito in modo molto più composto. In modo giustamente preoccupato ma direi normale.
Quindi per concludere, da un lato forse dalla situazione ne sono uscito rinforzato, dall'altro però mi domando se anni e anni di disturbi relativi al sonno unitamente questa situazione possano avermi fatto venire una malattia mentale più "seria".
Ringrazio anticipatamente per eventuali risposte.
Cordiali saluti.
[#3]
Gentile utente,
le propongo due opzioni, non in contrasto tra loro ma diverse:
a) mi sembra che senta l'esigenza, in questa fase della vita, di analizzare la sua storia per capire cosa c'è di "sbagliato": le consiglierei quindi di consultare uno psicoterapeuta (psichiatra o psicologo) per conoscersi e imparare a gestire al meglio le risorse che possiede.
Potrebbe anche farsi esaminare presso il centro dei disturbi sonno (e questa è l'opzione b, più organicista), presso la clinica neurologica della sua città: da quello che racconta, probabilmente lei è quello che i neurologi americani definiscono "gufo", contrapposto alle "allodole", che si svegliano presto e sono più attivi di giorno. Il ritmo circadiano si può modificare, con un po' di fatica (come sanno bene i turnisti), ma la tendenza ad essere nottambuli o mattinieri rimane.
Saluti
le propongo due opzioni, non in contrasto tra loro ma diverse:
a) mi sembra che senta l'esigenza, in questa fase della vita, di analizzare la sua storia per capire cosa c'è di "sbagliato": le consiglierei quindi di consultare uno psicoterapeuta (psichiatra o psicologo) per conoscersi e imparare a gestire al meglio le risorse che possiede.
Potrebbe anche farsi esaminare presso il centro dei disturbi sonno (e questa è l'opzione b, più organicista), presso la clinica neurologica della sua città: da quello che racconta, probabilmente lei è quello che i neurologi americani definiscono "gufo", contrapposto alle "allodole", che si svegliano presto e sono più attivi di giorno. Il ritmo circadiano si può modificare, con un po' di fatica (come sanno bene i turnisti), ma la tendenza ad essere nottambuli o mattinieri rimane.
Saluti
Franca Scapellato
[#4]
Utente
grazie mille per le risposte. :-)
@Dr. Franca Scapellato: ok magari sono un cosiddetto gufo, ma in tal caso non dovrei riuscire a vivere su questo "fuso orario" nottambulo senza avere disturbi?
Io invece da un punto di vista psicologico ho un qualcosa che mi spinge a essere gufo, mentre dal punto di vista organico mi sa che sono allodola, perché se inizio a dormire di notte e a vivere sul "fuso-orario" normale, allora poi inizio a stare veramente molto meglio e i disturbi scompaiono.
Inoltre se devo ragionare (studiare, fare lavori di concetto), personalmente ho notato che i migliori risultati li ottengo vivendo da allodola e facendo i ragionamenti di mattina.
Quindi? Che casino. :-)
@Dr. Franca Scapellato: ok magari sono un cosiddetto gufo, ma in tal caso non dovrei riuscire a vivere su questo "fuso orario" nottambulo senza avere disturbi?
Io invece da un punto di vista psicologico ho un qualcosa che mi spinge a essere gufo, mentre dal punto di vista organico mi sa che sono allodola, perché se inizio a dormire di notte e a vivere sul "fuso-orario" normale, allora poi inizio a stare veramente molto meglio e i disturbi scompaiono.
Inoltre se devo ragionare (studiare, fare lavori di concetto), personalmente ho notato che i migliori risultati li ottengo vivendo da allodola e facendo i ragionamenti di mattina.
Quindi? Che casino. :-)
[#5]
Gentile utente,
la volontà di risolvere i problemi non significa necessariamente doverli risolvere da sé.
Pertanto anche io ribadisco il concetto: provi a farsi aiutare da uno specialista per mitigare, quanto meno, il "casino" a cui fa riferimento.
la volontà di risolvere i problemi non significa necessariamente doverli risolvere da sé.
Pertanto anche io ribadisco il concetto: provi a farsi aiutare da uno specialista per mitigare, quanto meno, il "casino" a cui fa riferimento.
Cordialmente
www.psichiatriasessuologia.com
[#6]
Gentile utente,
Di solito i disturbi dell'umore si acconmpagnano a questo sfasamento orario, che se è fisiologico non comporta disagio, altrimenti sì perché l'umore non è "a posto". Anche in terapia si usano variazioni dei ritmi orari per produrre effetti migliorativi sull'umore, il problema è che se non è forzato tende spontaneamente all'opposto, oppure semplicemente nei momenti in cui il sistema torna a funzionare in maniera favorevole scompare la rigidità dell'orario spostato in avanti, e può avere ritmi normali.
Ha mai avuto valutazioni mediche per tutto questo ?
Di solito i disturbi dell'umore si acconmpagnano a questo sfasamento orario, che se è fisiologico non comporta disagio, altrimenti sì perché l'umore non è "a posto". Anche in terapia si usano variazioni dei ritmi orari per produrre effetti migliorativi sull'umore, il problema è che se non è forzato tende spontaneamente all'opposto, oppure semplicemente nei momenti in cui il sistema torna a funzionare in maniera favorevole scompare la rigidità dell'orario spostato in avanti, e può avere ritmi normali.
Ha mai avuto valutazioni mediche per tutto questo ?
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
[#7]
Utente
No, non ho mai avuto valutazioni mediche per tutto questo.
Nel caso, a quale specialista dovrei rivolgermi? Psicologo, Psichiatra o Neurologo dei disturbi del sonno?
@Dr. Pacini: se ho ben capito la sua ultima risposta, mi ha detto in pratica che potrebbe essere un disturbo dell'umore a causarmi lo sfasamento, e non viceversa.
Quindi potrei essere depresso, o bipolare, o psicotico... eccetera?
Nel caso, a quale specialista dovrei rivolgermi? Psicologo, Psichiatra o Neurologo dei disturbi del sonno?
@Dr. Pacini: se ho ben capito la sua ultima risposta, mi ha detto in pratica che potrebbe essere un disturbo dell'umore a causarmi lo sfasamento, e non viceversa.
Quindi potrei essere depresso, o bipolare, o psicotico... eccetera?
[#8]
Esiste la sindrome da sonno ritardato (detta in parole semplici), che significa che se riesco a dormire di mattina e stare alzato di notte non ho problemi, se mi devo adattare ai ritmi normali starò alzato di notte, dormirò poco da metà notte in poi e sarò stanco, irritabile, poco disponibile a concentrarmi etc.
Se però nonostante io dorma quanto e come mi viene spontaneo l'umore va peggio, allora il dubbio è sul disturbo dell'umore.
Non tirerei termini a caso tipo psicotico, lasci usare le parole al medico che eventualmente le farà la diagnosi senza significati drammatici.
Se però nonostante io dorma quanto e come mi viene spontaneo l'umore va peggio, allora il dubbio è sul disturbo dell'umore.
Non tirerei termini a caso tipo psicotico, lasci usare le parole al medico che eventualmente le farà la diagnosi senza significati drammatici.
[#9]
Utente
ok, ma quindi vado dallo psichiatra?
Dev'essere nel caso uno psichiatra specializzato in cose relative al sonno o va bene uno qualsiasi?
Comunque credo che gli aspetti siano molteplici:
- se mi devo adattare ai ritmi normali sto alzato di notte e ho i disturbi che ha detto lei (nella sua ultima risposta) in modo abbastanza marcato.
- se sto sveglio di notte ma ho la possibilità si dormire di mattina tali disturbi calano ma non mi sento "sveglio" al 100%, ho comunque dell'intontimento eccetera, ma è molto meno peggio del caso precedente (in cui dormo poche ore).
- la tendenza a stare sveglio di notte si è spinta ancora più in là di 3/4 ore da quando ho fatto i turni di notte, che erano dalle 8 di sera alle 8 di mattina.
Prima anche se stavo sveglio, comunque prima delle 2 andavo a dormire. In casi rari le 3. Dopo quell'esperienza è diventata una cosa all night long. E' un fattore psicologico oppure organico?
Non so come vadano valutate queste cose, + che altro vorrei capire come muovermi. Devo andare da uno psichiatra? Va bene uno qualsiasi? Non dispongo di tantissimi soldi, rivolgermi a una clinica privata per un problema del genere complessivamente mi può costare qualche centiaio di euro? qualche migliaio?
Non so a chi rivolgermi.
Dev'essere nel caso uno psichiatra specializzato in cose relative al sonno o va bene uno qualsiasi?
Comunque credo che gli aspetti siano molteplici:
- se mi devo adattare ai ritmi normali sto alzato di notte e ho i disturbi che ha detto lei (nella sua ultima risposta) in modo abbastanza marcato.
- se sto sveglio di notte ma ho la possibilità si dormire di mattina tali disturbi calano ma non mi sento "sveglio" al 100%, ho comunque dell'intontimento eccetera, ma è molto meno peggio del caso precedente (in cui dormo poche ore).
- la tendenza a stare sveglio di notte si è spinta ancora più in là di 3/4 ore da quando ho fatto i turni di notte, che erano dalle 8 di sera alle 8 di mattina.
Prima anche se stavo sveglio, comunque prima delle 2 andavo a dormire. In casi rari le 3. Dopo quell'esperienza è diventata una cosa all night long. E' un fattore psicologico oppure organico?
Non so come vadano valutate queste cose, + che altro vorrei capire come muovermi. Devo andare da uno psichiatra? Va bene uno qualsiasi? Non dispongo di tantissimi soldi, rivolgermi a una clinica privata per un problema del genere complessivamente mi può costare qualche centiaio di euro? qualche migliaio?
Non so a chi rivolgermi.
Questo consulto ha ricevuto 10 risposte e 5.2k visite dal 19/04/2010.
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Approfondimento su Insonnia
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