Da circa 5 anni convivo con una forma di disturbo ansioso-depressivo

Salve, chiedo un consulto con l'augurio che possiate aiutarmi. Da circa 5 anni convivo con una forma di disturbo ansioso-depressivo (diagnosi effettuata dal mio neurologo) che consiste in umore basso accompagnato da ansia e nervosismo per quasi tutta la giornata che migliora "miracolosamente" la sera. Ci sono giornate in cui mi sveglio più serena e poi di botto mi si abbassa l'umore (e di conseguenza spunta l'ansia), e giornate in cui mi sveglio ansiosa e poi l'umore va su e giù...ma ripeto, la sera torno a stare benissimo (e dormo benissimo). Da allora sono stata trattata con diversi farmaci senza però ottenere risultati soddisfacenti. L'ultima cura che sto seguendo dal mese di Gennaio 2010 consiste in FLUOXEREN 5 ml la mattina + LAROXYL 8 gocce pomeriggio più 12 gocce la sera. Assumo inoltre da circa 7 mesi LORAZEPAM (25 gocce due volte al di). Ad oggi non ho riscontrato particolari miglioramenti, anzi in alcuni periodi del mese (sono una donna affetta tra l'altro da policistosi ovarica) l'umore mi abbassa più del solito e a questo abbassamento si accompagna un'ansia e nervosismo insostenibile con voglia di piangere. Per essere più chiara, durante il mese sto di umore mediocre ma in un certo periodo del mese è come se peggiorassi.... oramai riesco ad essere serena pochissimi giorni al mese. In questi momenti (quando ansia e nervosismo sono insostenibili) il mio medico mi consiglia di assumere sino a 40 gocce di lorazepam invitandomi a continuare la terapia stabilita... non so più fino a che punto questa terapia possa essere indicata al mio caso e vi chiedo gentilmente di darmi un consiglio... Il prossimo mese inizierò la pillola anticoncezionale (sotto consiglio del ginecologo) per capire se i sintomi possono migliorare, ma intanto adesso sto male e vorrei capire se posso innalzare il dosaggio di lorazepam o sostituirlo... per favore datemi un vostro parere. Grazie.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.4k 1k
Gentile utente,

un disturbo dell'umore a decorso così irregolare è "sospetto" per appartenere al sottotipo bipolare.
In tal caso la cura antidepressiva ha un effetto irregolare, o inizialmente buono e quindi non più soddisfacente.
Il lorazepam non ha ruolo, è semplicemente in corso un'assuefazione al lorazepam (dal primo mese in poi) che rende eventualmente necessario ridurlo gradualmente se lo si vuole sospendere. Sul piano terapeutico non ha più un ruolo, anzi è spesso depressogeno a quella dose, e rende meno stabile l'andamento dei sintomi nel corso della giornata, ostacolando l'azione "tonica" della restante parte della cura.

Farei fare una diagnosi psichiatrica accurata.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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Utente
Utente
Dott. Pacini intanto grazie per la risposta. Le chiedo se è quindi il caso di iniziare a ridurre gradualmente il lorazepam. Al momento ne assumo 25 gocce per due volte al di. Il mio medico tempo fa mi disse che la riduzione va fatta gradualmente, 1 goccia al giorno. La mia perplessità resta comunque il come mai il medico in questa fase mi consiglia di "raddoppiare" quasi la dose.... Non voglio entrare nel merito delle strategie mediche di ciascuno specialista per cui consideri eventualmente nulla questa mia richiesta. Le chiedo solo di consigliarmi al come comportarmi se l'ansia dovesse aumentare in questa fase di riduzione del lorazepam... voglio realmente capire se questi sbalzi d'umore (che nell'ultimo periodo, in concomitanza all'uso assiduo di benzodiazepine, sono aumentati) sono da ricondurre ad una assuefazione del farmaco. Grazie di cuore.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.4k 1k
Gentile utente,

Non le ho indicato di prendere iniziative sul lorazepam, semplicemente ho descritto il fatto che il lorazepam crea attaccamento in virtù di un iniziale effetto brillante, e di un'assuefazione che ripropone quotidianamente l'ansia prima dell'assunzione della dose successiva, dando così l'impressione di servire sempre.
Certamente se la dose si aumenta, almeno fino ad un limite, ogni volta ricompare l'effetto, per poi riscomparire se si mantiene quella dose per un po'.

Prima va impostata eventualmente una cura diversa, poi quando la persona sta meglio si riducono le benzodiazepine, sempre sotto guida medica e mai in autonomia.
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