La mia psichiatra ma mi premeva sapere anche un altro parere
buongiorno Dott, Dott.essa,
ho 34 anni e da due sono in cura per problemi di attacchi di ansia e panico( tremori continui, sudorazione ,tachicardia,paure varie). il tutto mi è iniziato 2 anni e mezzo fa dopo un maledetto viaggio in messico in cui fui ricoverato per un virus della zona. svenni..e questo fu per me uno shock anche perchè poi successe nuovamente. la cura farmacologica è stata questa: alprazolam 13 gocce per i primi 10 giorni scendendo come dosi, surmontil iniziando con due gocce e piano piano salendo, sulamid mezza pastiglia al mattino per il primo mese. sono subito migliorato moltissimo e posso dire che fino a 10 gg fa era veramente a posto tranne per la fobia cronica dell'aereo. D'accordo con la mia dottoressa abbiamo leggeremente diminuito le dosi di surmontil ( da una pastiglia e mezza ad una con pastiglie da 25mg) . poichè sono molto sensibile per due settimane abbiamo fatto una e 1/4 . appensa sceso a una pastiglia ho iniziato ad avvertire uno stato ansioso anomalo (come se avessi bevuto 5 caffè). da una settimana continuo ad avere tremori pazzeschi per anche un'ora consecutiva associati a giramenti di testa e ovviamente anche ad una piccola paura. non mi è mai successo di avere fenomeni cosi frequenti e tantomeno tremori cosi forti. gambe e braccia non riuscivano ad essere rilassate. premetto che lavoro come ingegnere in una azienda e in questi giorni ho preso delle scusanti per assentarmi in quando mi è impossibile riuscire a lavorare al 100% e farsi vedere tremante non è il masssimo. può essere un effetto della riduzione del surmontil?? ripeto...negli ultimi sei mesi ( 1 pastiglie e 1/2) sono stato benissimo . ora ho contattato la mia psichiatra ma mi premeva sapere anche un altro parere. se dopo due anni di cure mi ritrovo ad avere ancora questi problemi, anzi piu frequenti, forse la cura non è cosi semplice. aggiungo che io non mi sono mai rinchiuso in casa ma sono andato a roma da solo diverse volte e in moto ho viaggiato abbastanza. insomma...la volontà non mi manca ma rispetto a 3 anni fa noto che anche un piccolo fatto come una riunione di lavoro mi possa dare dei fastidi. sto pensando di lasciare il lavoro e lavorare per conto mio infatti.
scusate per la lunghezza ma penso di essere stato chiaro ed esaustivo
attendo una vs gentilissima replica e vi auguro un buon lavoro
ho 34 anni e da due sono in cura per problemi di attacchi di ansia e panico( tremori continui, sudorazione ,tachicardia,paure varie). il tutto mi è iniziato 2 anni e mezzo fa dopo un maledetto viaggio in messico in cui fui ricoverato per un virus della zona. svenni..e questo fu per me uno shock anche perchè poi successe nuovamente. la cura farmacologica è stata questa: alprazolam 13 gocce per i primi 10 giorni scendendo come dosi, surmontil iniziando con due gocce e piano piano salendo, sulamid mezza pastiglia al mattino per il primo mese. sono subito migliorato moltissimo e posso dire che fino a 10 gg fa era veramente a posto tranne per la fobia cronica dell'aereo. D'accordo con la mia dottoressa abbiamo leggeremente diminuito le dosi di surmontil ( da una pastiglia e mezza ad una con pastiglie da 25mg) . poichè sono molto sensibile per due settimane abbiamo fatto una e 1/4 . appensa sceso a una pastiglia ho iniziato ad avvertire uno stato ansioso anomalo (come se avessi bevuto 5 caffè). da una settimana continuo ad avere tremori pazzeschi per anche un'ora consecutiva associati a giramenti di testa e ovviamente anche ad una piccola paura. non mi è mai successo di avere fenomeni cosi frequenti e tantomeno tremori cosi forti. gambe e braccia non riuscivano ad essere rilassate. premetto che lavoro come ingegnere in una azienda e in questi giorni ho preso delle scusanti per assentarmi in quando mi è impossibile riuscire a lavorare al 100% e farsi vedere tremante non è il masssimo. può essere un effetto della riduzione del surmontil?? ripeto...negli ultimi sei mesi ( 1 pastiglie e 1/2) sono stato benissimo . ora ho contattato la mia psichiatra ma mi premeva sapere anche un altro parere. se dopo due anni di cure mi ritrovo ad avere ancora questi problemi, anzi piu frequenti, forse la cura non è cosi semplice. aggiungo che io non mi sono mai rinchiuso in casa ma sono andato a roma da solo diverse volte e in moto ho viaggiato abbastanza. insomma...la volontà non mi manca ma rispetto a 3 anni fa noto che anche un piccolo fatto come una riunione di lavoro mi possa dare dei fastidi. sto pensando di lasciare il lavoro e lavorare per conto mio infatti.
scusate per la lunghezza ma penso di essere stato chiaro ed esaustivo
attendo una vs gentilissima replica e vi auguro un buon lavoro
[#1]
Psichiatra, Psicoterapeuta
Gentile utente,
La terapia farmacologica che sta facendo secondo me va bene, ma io proverei ad associare ad essa anche una psicoterapia, meglio se di tipo comportamentale.
Ne parli con la sua psichiatra e, se lei non è anche psicoterapeuta, si faccia indirizzare da qualcuno che lo sia.
Tengo a precisare che nel suo caso sarebbe opportuno ASSOCIARE la psicoterapia alla terapia farmacologica e NON fare solamente l'una o l'altra.
Sarebbe inoltre opportuno che la sua psichiatra e l'evetuale psicoterapeuta collaborassero scambiandosi le informazioni che hanno su di lei, questo per meglio seguire l'andamento della sua patologia.
Le raccomando inoltre di non prendere decisioni avventate riguardo al lavoro, ma di aspettare a farlo finchè non sarà completamente ristabilito: spesso decisioni prese sull'onda del malessere o della situazione non favorevole del momento si rivelano a distanza dannose.
Piuttosto, per evitare lo stress, si prenda un periodo di ferie o di aspettativa per malattia.
La saluto cordialmente
La terapia farmacologica che sta facendo secondo me va bene, ma io proverei ad associare ad essa anche una psicoterapia, meglio se di tipo comportamentale.
Ne parli con la sua psichiatra e, se lei non è anche psicoterapeuta, si faccia indirizzare da qualcuno che lo sia.
Tengo a precisare che nel suo caso sarebbe opportuno ASSOCIARE la psicoterapia alla terapia farmacologica e NON fare solamente l'una o l'altra.
Sarebbe inoltre opportuno che la sua psichiatra e l'evetuale psicoterapeuta collaborassero scambiandosi le informazioni che hanno su di lei, questo per meglio seguire l'andamento della sua patologia.
Le raccomando inoltre di non prendere decisioni avventate riguardo al lavoro, ma di aspettare a farlo finchè non sarà completamente ristabilito: spesso decisioni prese sull'onda del malessere o della situazione non favorevole del momento si rivelano a distanza dannose.
Piuttosto, per evitare lo stress, si prenda un periodo di ferie o di aspettativa per malattia.
La saluto cordialmente
[#2]
Psichiatra, Psicoterapeuta
Scusi, ma a risposta già scritta mi accorgo che avrei dovuto essere più chiaro.
Quando dicevo che la terapia va bene, intendevo quella che lei assumeva precedentemente (Surmontil 1 + !/2 compressa) ed alla quale penso sarebbe opportuno ritornare.
Se le crea problemi, del tipo effetti collaterali molto fastidiosi, penso che la sua psichiatra potrà anche prendere in considerazione la possibilità di cambiare tipo di antidepressivo.
La saluto nuovamente
Quando dicevo che la terapia va bene, intendevo quella che lei assumeva precedentemente (Surmontil 1 + !/2 compressa) ed alla quale penso sarebbe opportuno ritornare.
Se le crea problemi, del tipo effetti collaterali molto fastidiosi, penso che la sua psichiatra potrà anche prendere in considerazione la possibilità di cambiare tipo di antidepressivo.
La saluto nuovamente
[#3]
Ex utente
grazie Dr Cerfeda
infatti ho sempre preso 1+1/2 senza avere effetti collaterali. è solo da 10 gg che non sto bene e continuo a tremare. tra l'altro in passato provammo anche con la paroxetina ma io sono allergico.
ho provato anche con psicoterapia ma sinceramente mi sentivo a disagio a parlare con una estranea dei miei fatti personali
mi conforta sapere che il surmontil 1+1/2 sia una buona cura. forse per questi giorni di particolare stress dovrei prendere un po di alprazolam....ora comunque sento la mia psichiatra. la ringrazio ancora perchè ieri sera non sapevo veramente cosa fare , essendo da solo e continuando a star male.
grazie
giulio
infatti ho sempre preso 1+1/2 senza avere effetti collaterali. è solo da 10 gg che non sto bene e continuo a tremare. tra l'altro in passato provammo anche con la paroxetina ma io sono allergico.
ho provato anche con psicoterapia ma sinceramente mi sentivo a disagio a parlare con una estranea dei miei fatti personali
mi conforta sapere che il surmontil 1+1/2 sia una buona cura. forse per questi giorni di particolare stress dovrei prendere un po di alprazolam....ora comunque sento la mia psichiatra. la ringrazio ancora perchè ieri sera non sapevo veramente cosa fare , essendo da solo e continuando a star male.
grazie
giulio
[#4]
Psichiatra, Psicoterapeuta
A proposito della psicoterapia, signor Giulio, tenga conto che nei primi tempi è normale sentirsi a disagio nel parlare dei propri fatti personali con una persona che, in fin dei conti, è un perfetto estraneo. Stia pur tranquillo che anche il terapeuta lo sa e se ne rende conto.
Ma poi, con il succedersi delle sedute, il disagio passa.
Insisto sulla psicoterapia perchè è attraverso quella che si può arrivare a capire le radici del problema per poterlo risolvere. Alla fine i farmaci danno solo sollievo ai sintomi ma non aggrediscono le cause.
La saluto cordialmente
Ma poi, con il succedersi delle sedute, il disagio passa.
Insisto sulla psicoterapia perchè è attraverso quella che si può arrivare a capire le radici del problema per poterlo risolvere. Alla fine i farmaci danno solo sollievo ai sintomi ma non aggrediscono le cause.
La saluto cordialmente
[#5]
Gentile utente,
i trattamenti farmacologici agiscono sulle cause del problema che e' generato da una alterazione neurochimica con riduzione di alcuni neurotrasmettitori che comportano l'insorgenza dei sintomi.
La psicoterapia richiede dei parametri di eleggibilita' che devono essere valutati sulla sua persona e non possono essere generalizzati in modo generico.
Se il suo psichiatra dovesse ritenere di associare un trattamento psicoterapeutico al trattamento farmacologico ne deve discutere con lui.
i trattamenti farmacologici agiscono sulle cause del problema che e' generato da una alterazione neurochimica con riduzione di alcuni neurotrasmettitori che comportano l'insorgenza dei sintomi.
La psicoterapia richiede dei parametri di eleggibilita' che devono essere valutati sulla sua persona e non possono essere generalizzati in modo generico.
Se il suo psichiatra dovesse ritenere di associare un trattamento psicoterapeutico al trattamento farmacologico ne deve discutere con lui.
https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/
[#6]
Gentile utente,
La sua terapia è sottodosata rispetto a quella con cui ha ottenuto i primi consistenti benefici. La riduzione della cura poco dopo aver ottenuto i miglioramenti è solitamente seguita da ri-peggioramento.
Non esiste differenza tra farmaci e psicoterapia nel mirare alle radici dei disturbi. Le radici dei disturbi sono nel funzionamento di alcune aree del cervello, cosa su cui agiscono sia i medicinali (alcuni) che le psicoterapie (alcune) ottenendo risultati similari con modalità tecniche diverse e tempistiche diverse.
Le cause "profonde" sono un problema di chi formula le teorie di alcune scuole di pensiero, non è neanche chiaro quali dovrebbero essere né come definirle.
Funzionano meglio se associato, per quanto se ne sa.
La sua terapia è sottodosata rispetto a quella con cui ha ottenuto i primi consistenti benefici. La riduzione della cura poco dopo aver ottenuto i miglioramenti è solitamente seguita da ri-peggioramento.
Non esiste differenza tra farmaci e psicoterapia nel mirare alle radici dei disturbi. Le radici dei disturbi sono nel funzionamento di alcune aree del cervello, cosa su cui agiscono sia i medicinali (alcuni) che le psicoterapie (alcune) ottenendo risultati similari con modalità tecniche diverse e tempistiche diverse.
Le cause "profonde" sono un problema di chi formula le teorie di alcune scuole di pensiero, non è neanche chiaro quali dovrebbero essere né come definirle.
Funzionano meglio se associato, per quanto se ne sa.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
[#8]
Ex utente
dott pacini....quindi il fatto di essere sceso a una pastiglia di surmontil invece di una e mezza......secondo lei è normale che ci siano dei peggioramenti??
forse ci si deve abituare...
perchè dice che sono sottodosati? fin dall'inizio le dosi sono sempre state bassissime perchè sono molto sensibile e come per la paxotina ....ero stato male
ho sentito la mia psichiatria e mi ha detto di tenere ancora per un po 1 1/2 surmontil e aggiungere mezzo sulamid per una settimana. poi voluteremo eventualmente di provare ancora a diminuire.
cosa ne pensa?
forse ci si deve abituare...
perchè dice che sono sottodosati? fin dall'inizio le dosi sono sempre state bassissime perchè sono molto sensibile e come per la paxotina ....ero stato male
ho sentito la mia psichiatria e mi ha detto di tenere ancora per un po 1 1/2 surmontil e aggiungere mezzo sulamid per una settimana. poi voluteremo eventualmente di provare ancora a diminuire.
cosa ne pensa?
[#10]
Gentile utente,
Sottodosato (ho detto) rispetto alla dose con cui era stata bene, superiore o inferiroe che sia alla media (è inferiore).
Lei prende una cura, sta bene o meglio, anche se non del tutto perché alcune fobie rimangono, e allora invece di aumentare la dose al fine di completare l'opera o attendere il tempo che il cervello si adatti alla nuova situazione e ci costruisca sopra un modello non fobico di comportamento, si toglie la cura o si riduce. E' prevedibilissimo che ci siano peggioramenti. Il cervello si adatterà nel senso che ricomincerà a funzionare come in assenza di effetto terapeutico, quindi secondo quello che sa fare perché la malattia glielo "impone".
Non capisco, sembra che al momento lo scopo della cura sia tener duro per riuscire a ridurre e toglierla, mi sembra francamente un procedimento paradossale.
Sottodosato (ho detto) rispetto alla dose con cui era stata bene, superiore o inferiroe che sia alla media (è inferiore).
Lei prende una cura, sta bene o meglio, anche se non del tutto perché alcune fobie rimangono, e allora invece di aumentare la dose al fine di completare l'opera o attendere il tempo che il cervello si adatti alla nuova situazione e ci costruisca sopra un modello non fobico di comportamento, si toglie la cura o si riduce. E' prevedibilissimo che ci siano peggioramenti. Il cervello si adatterà nel senso che ricomincerà a funzionare come in assenza di effetto terapeutico, quindi secondo quello che sa fare perché la malattia glielo "impone".
Non capisco, sembra che al momento lo scopo della cura sia tener duro per riuscire a ridurre e toglierla, mi sembra francamente un procedimento paradossale.
[#11]
Ex utente
Gentile Dott Pasini
ho capito bene cosa intende ma io penso che la mia psichiatra mi abbia diminuito le dosi perchè da molti mesi stavo benissimo e io stesso volevo provare a diminuire.
la mia paura è quella di rimanere legato alle pastiglie ...tutto qui. comunque in ogni caso 25mg + 12 mg di surmontil mi sembra che sia una dose bassa....almeno a quello che mi è stato detto.
ho capito bene cosa intende ma io penso che la mia psichiatra mi abbia diminuito le dosi perchè da molti mesi stavo benissimo e io stesso volevo provare a diminuire.
la mia paura è quella di rimanere legato alle pastiglie ...tutto qui. comunque in ogni caso 25mg + 12 mg di surmontil mi sembra che sia una dose bassa....almeno a quello che mi è stato detto.
[#12]
Gentile utente,
"Molti mesi" dipende da quanti sono, 12 non sono molti per esempio rispetto al rischio di ricaduta.
Il fatto che uno voglia provare a ridurre non è ragione perché il medico traduca questo in un suo consiglio. Il fatto che stesse benissimo è discutibile visto che non tutte le fobie come Lei ha detto erano risolte.
Lei non ha paura di rimanere legato al disturbo, ma alle pastiglie. Questo è paradossale. Dà per scontato che il disturbo sia "guarito" in senso assoluto prima di saperlo sul campo, o senza tener molto a informarsi di preciso sul tipo di statistiche in questo senso.
La dose rimane comunque bassa (25 o 50 che sia) rispetto alla media efficace, ma questo non significa niente, la guida clinica è l'efficacia, a posteriori, certo che a priori di solito ci si basa sulle dosi medie efficaci.
"Molti mesi" dipende da quanti sono, 12 non sono molti per esempio rispetto al rischio di ricaduta.
Il fatto che uno voglia provare a ridurre non è ragione perché il medico traduca questo in un suo consiglio. Il fatto che stesse benissimo è discutibile visto che non tutte le fobie come Lei ha detto erano risolte.
Lei non ha paura di rimanere legato al disturbo, ma alle pastiglie. Questo è paradossale. Dà per scontato che il disturbo sia "guarito" in senso assoluto prima di saperlo sul campo, o senza tener molto a informarsi di preciso sul tipo di statistiche in questo senso.
La dose rimane comunque bassa (25 o 50 che sia) rispetto alla media efficace, ma questo non significa niente, la guida clinica è l'efficacia, a posteriori, certo che a priori di solito ci si basa sulle dosi medie efficaci.
[#13]
Ex utente
lo so dottore....la mia paura di rimanere legato alle pastiglie è assurda...lo so. io sono in cura con questa psichiatra e quindi faccio quello che mi dice lei. non so cosa dire. mi capisce? tutte le fobie non erano in ogni caso sparite...lo so. l'aereo ad esempio non l'ho mai preso...come anche altre cose... solo che dopo due anni di cura speravo di poter eliminare le medicine.
per come ero messo due anni fa , le assicuro che essere tornato ad una vita quasi normale per diversi mesi mi è sembrato come di rinascere. non potevo fare piu nulla....
non è semplice accettare questi tipi di disturbi, anche perchè spesso vengono catalogati come "non malattie". mi capisce?
per come ero messo due anni fa , le assicuro che essere tornato ad una vita quasi normale per diversi mesi mi è sembrato come di rinascere. non potevo fare piu nulla....
non è semplice accettare questi tipi di disturbi, anche perchè spesso vengono catalogati come "non malattie". mi capisce?
[#14]
Gentile utente,
"non malattie" perché il cervello si fa finta che non ci sia, come se non ci fosse organo di riferimento, ma questo è un problema di chi non vede l'ovvietà.
Due anni è un tempo ragionevole per ridurre le cure, ma non per insistere nel ridurle anche se i sintomi ricompaiono. Inoltre se si rimane "bloccati" sugli obiettivi finali in realtà significherebbe che il disturbo è sempre attivo. Uno si cura per il panico fondamentalmente per riavere la libertà di azione, al di là degli attacchi in sé. Quindi se rimane bloccato questo tipo di obiettivo in genere si tende a adattare la cura, o utilizzare altri metodi che consentano di superare scogli isolati. Ma togliendo la base della cura si cambiano per così dire le carte in tavola, se poi ripeggiora il disturbo.
"non malattie" perché il cervello si fa finta che non ci sia, come se non ci fosse organo di riferimento, ma questo è un problema di chi non vede l'ovvietà.
Due anni è un tempo ragionevole per ridurre le cure, ma non per insistere nel ridurle anche se i sintomi ricompaiono. Inoltre se si rimane "bloccati" sugli obiettivi finali in realtà significherebbe che il disturbo è sempre attivo. Uno si cura per il panico fondamentalmente per riavere la libertà di azione, al di là degli attacchi in sé. Quindi se rimane bloccato questo tipo di obiettivo in genere si tende a adattare la cura, o utilizzare altri metodi che consentano di superare scogli isolati. Ma togliendo la base della cura si cambiano per così dire le carte in tavola, se poi ripeggiora il disturbo.
[#15]
Ex utente
GENTILISSIMI Dottori
vi scrivo per aggiornarmi della mia situazione. come avevo spiegato sopra, appena ridotta ladose di surmontil ho iniziato ad avere problemi.
la mia psichiatra mi ha quindi riportato le dosi a 2 1/2 di surmontil da 25mg con 7+7 gocce di rivotril da diminuire una goccia al giorno
i primi giorni il rivotril mi ha dato un sonno pauroso poi riducendo è andato meglio da questo punto di vista ma non del tutto per quanto riguarda il mio problema. ieri per piu di un'ora ho avuto tremori pazzeschi al lavoro senza avere una seria motivazione. ora sono arrivato a 4+3 gocce...quindi entro poco dovrei azzerare ma ho letto tanti pareri su questo farmaco. cosa ne pensate???
non è che per caso il surmontil non mi faccia piu effetto come prima?? non so piu cosa fare.
i tremori sono improvvisi e sono obbligato a prendere tavor ma lavorando in una azienda come responsabile la situazione non è semplice.
vi ringrazio anticipatamente
vi scrivo per aggiornarmi della mia situazione. come avevo spiegato sopra, appena ridotta ladose di surmontil ho iniziato ad avere problemi.
la mia psichiatra mi ha quindi riportato le dosi a 2 1/2 di surmontil da 25mg con 7+7 gocce di rivotril da diminuire una goccia al giorno
i primi giorni il rivotril mi ha dato un sonno pauroso poi riducendo è andato meglio da questo punto di vista ma non del tutto per quanto riguarda il mio problema. ieri per piu di un'ora ho avuto tremori pazzeschi al lavoro senza avere una seria motivazione. ora sono arrivato a 4+3 gocce...quindi entro poco dovrei azzerare ma ho letto tanti pareri su questo farmaco. cosa ne pensate???
non è che per caso il surmontil non mi faccia piu effetto come prima?? non so piu cosa fare.
i tremori sono improvvisi e sono obbligato a prendere tavor ma lavorando in una azienda come responsabile la situazione non è semplice.
vi ringrazio anticipatamente
[#17]
Ex utente
quindi posso stare tranquillo??? perchè anche stamattina ho avuto una bella ora di tremori. la riduzione di rivatril la sento ....cosi sto scendendo una goccia ogni due tre giorni. se due anni fa l'attacco di panico era violento con sudorazioni tachicardie....ora quando mi viene ....è sottoforma di tremori.....
mi consiglia di sentire la mia psichiatra e valutare magari un cambio di medicinale?? forse il surmontil dopo due anni ha meno effetti.
mi consiglia di sentire la mia psichiatra e valutare magari un cambio di medicinale?? forse il surmontil dopo due anni ha meno effetti.
[#18]
Psichiatra, Psicoterapeuta
Egregio signore
Si, sarebbe il caso di sentire il suo psichiatra.
Come ha detto il mio collega, Dottor Pacini, il dosaggio del Surmontil è più basso della dose minima consigliata, e se questa andava bene in condizioni di mantenimento ciò non significa che debba andare bene per forza in fase di ripresa della terapia.
Il suo psichiatra potrebbe anche eventualmente valutare l'opportunità di cambiare tipo di antidepressivo, ma questo deve deciderlo lui.
Vedo anche che sta riducendo il Rivotril, secondo me troppo velocemente: anche questo dovrebbe essere valutato opportunamente dal suo psichiatra, ma io ci andrei cauto: vero è che è buona norma non prolungare eccessivamente il tempo di assunzione delle benzodiazepine, ma è anche vero che è il caso di aspettare che l'antidepressivo faccia prima il suo effetto completo prima di cominciare con la riduzione dell'ansiolitico, altrimenti si perdono i vantaggi di quest'ultimo.
Infine, mi scusi se batto ancora su questo punto, io penso sempre che nel suo caso sarebbe importante associare ai farmaci una psicoterapia.
La saluto cordialmente
Si, sarebbe il caso di sentire il suo psichiatra.
Come ha detto il mio collega, Dottor Pacini, il dosaggio del Surmontil è più basso della dose minima consigliata, e se questa andava bene in condizioni di mantenimento ciò non significa che debba andare bene per forza in fase di ripresa della terapia.
Il suo psichiatra potrebbe anche eventualmente valutare l'opportunità di cambiare tipo di antidepressivo, ma questo deve deciderlo lui.
Vedo anche che sta riducendo il Rivotril, secondo me troppo velocemente: anche questo dovrebbe essere valutato opportunamente dal suo psichiatra, ma io ci andrei cauto: vero è che è buona norma non prolungare eccessivamente il tempo di assunzione delle benzodiazepine, ma è anche vero che è il caso di aspettare che l'antidepressivo faccia prima il suo effetto completo prima di cominciare con la riduzione dell'ansiolitico, altrimenti si perdono i vantaggi di quest'ultimo.
Infine, mi scusi se batto ancora su questo punto, io penso sempre che nel suo caso sarebbe importante associare ai farmaci una psicoterapia.
La saluto cordialmente
[#19]
Gentile utente,
stare tranquillo avendo un disturbo d'ansia sarà difficile in sé.
Abbiamo detto che il surmontil è a dose bassa, quindi direi che a logica il cambio di medicinale non mi sembra la prima mossa.
Ma c'è apposta il medico per decidere.
stare tranquillo avendo un disturbo d'ansia sarà difficile in sé.
Abbiamo detto che il surmontil è a dose bassa, quindi direi che a logica il cambio di medicinale non mi sembra la prima mossa.
Ma c'è apposta il medico per decidere.
[#20]
Ex utente
Egr dott
secondo voi non c'è la possibilità che i tremori ( oggi durati anche due ore dopo il quale ho preso un po di tavor )
siano dovuti ad un effetto collaterale del surmontil???
non so....questi tremori non mi passano. gambe e braccia tremano senza che abbia controllo e lavorare cosi è difficilissimo.
qualunque cosa mi crea stress ( anche una riunione) e poi ovviamente peggioro.
il rivotril mi dava enorme sonnolenza e dalle 7+7 gocce iniziali sono arrivato oggi a 2+1 nel giro di due settimane
secondo voi non c'è la possibilità che i tremori ( oggi durati anche due ore dopo il quale ho preso un po di tavor )
siano dovuti ad un effetto collaterale del surmontil???
non so....questi tremori non mi passano. gambe e braccia tremano senza che abbia controllo e lavorare cosi è difficilissimo.
qualunque cosa mi crea stress ( anche una riunione) e poi ovviamente peggioro.
il rivotril mi dava enorme sonnolenza e dalle 7+7 gocce iniziali sono arrivato oggi a 2+1 nel giro di due settimane
[#21]
Gentile utente,
Dal momento che sta riducendo un farmaco a proprietà ansiolitica, la primai ipotesi mi pare questa, perché è l'ultima variazione alla cura e perché l'altro farmaco lo assume da tempo.
Peraltro detti sintomi sono anche propri del disturbo in sé.
Mi sembra che la sua attenzione continui ad essere rivolta ai singoli sintomi piuttosto che non al loro complesso.
Abbiamo già espresso il parere sulla situazione: la cura è sottodosata, l'operazione del momento, cioè la riduzione del rivotril, non cambia le cose.
Dal momento che sta riducendo un farmaco a proprietà ansiolitica, la primai ipotesi mi pare questa, perché è l'ultima variazione alla cura e perché l'altro farmaco lo assume da tempo.
Peraltro detti sintomi sono anche propri del disturbo in sé.
Mi sembra che la sua attenzione continui ad essere rivolta ai singoli sintomi piuttosto che non al loro complesso.
Abbiamo già espresso il parere sulla situazione: la cura è sottodosata, l'operazione del momento, cioè la riduzione del rivotril, non cambia le cose.
[#22]
Ex utente
egr dott
mi scuso se continuo a farvi domande.
il mio psichiatra ha deciso di cambiare farmaco quindi da domani prenderò alprazolan 5+5 gocce e cipralex ( 1 goccia a salire fino a 10)
poichè io stavo prendendo surmontil 25mg +25mg al giorno , toglierlo di netto non può darmi problemi??
oggi ne ho preso solo 25mg.
non vorrei avere effetti collaterali dovuto ad una interruzione improvvisa.
e del cipralex cosa pensate?
scusatemi ancora per l'insistenza
mi scuso se continuo a farvi domande.
il mio psichiatra ha deciso di cambiare farmaco quindi da domani prenderò alprazolan 5+5 gocce e cipralex ( 1 goccia a salire fino a 10)
poichè io stavo prendendo surmontil 25mg +25mg al giorno , toglierlo di netto non può darmi problemi??
oggi ne ho preso solo 25mg.
non vorrei avere effetti collaterali dovuto ad una interruzione improvvisa.
e del cipralex cosa pensate?
scusatemi ancora per l'insistenza
[#23]
Gentile utente,
Perché si pone il problema di toglierlo di netto se invece di fatto oggi ne ha preso di meno -quindi non lo sta togliendo di netto -?
Usare un farmaco diverso che se funzionerà lo farà alla sua dose (in questo caso 10 mg sono una dose potenzialmente efficace) è scelta comprensibile, di fatto il surmontil non è giudicabile neanche in negativo essendo la dose contenuta.
Lo psichiatra avrà le sue ragioni per ritenere che comunque sia opportuno usarne uno con meccanismo diverso.
Perché si pone il problema di toglierlo di netto se invece di fatto oggi ne ha preso di meno -quindi non lo sta togliendo di netto -?
Usare un farmaco diverso che se funzionerà lo farà alla sua dose (in questo caso 10 mg sono una dose potenzialmente efficace) è scelta comprensibile, di fatto il surmontil non è giudicabile neanche in negativo essendo la dose contenuta.
Lo psichiatra avrà le sue ragioni per ritenere che comunque sia opportuno usarne uno con meccanismo diverso.
[#24]
Ex utente
ho cambiato psichiatra perchè se dopo due anni non sono andato a posto, ho voluto cambiare e di conseguenza questo medico ha ritenuto di cambiare terapia.
io ieri ho preso solo una pastiglia da 25mg di surmontil e da oggi inizio la terapia nuova in moda da non essere scese di netto . spero di non avere effetti collaterali.
peggio di come sto in questi giorni è impossibile andare, poichè sono a casa dal lavoro e ho tremori assurdi anche per ore. le dosi di surmontil erano basse , è vero , ma io sono veramente molto sensibile ai farmaci e in passato ho avuto spesso dei problemi a causa anche dell'ernia jatale che mi porto dietro.
beh allora oggi vedo come va poi vi aggiorno.
io ieri ho preso solo una pastiglia da 25mg di surmontil e da oggi inizio la terapia nuova in moda da non essere scese di netto . spero di non avere effetti collaterali.
peggio di come sto in questi giorni è impossibile andare, poichè sono a casa dal lavoro e ho tremori assurdi anche per ore. le dosi di surmontil erano basse , è vero , ma io sono veramente molto sensibile ai farmaci e in passato ho avuto spesso dei problemi a causa anche dell'ernia jatale che mi porto dietro.
beh allora oggi vedo come va poi vi aggiorno.
Questo consulto ha ricevuto 24 risposte e 16.9k visite dal 06/04/2010.
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Approfondimento su Ansia
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