Ho bisogno di uno specialista?
Salve, vi scrivo perché mi piacerebbe sapere se secondo voi avrei bisogno di una visita specialistica, e se si, di uno psicologo o di uno psichiatra.
Non riesco a rendermi conto se i miei problemi sono dovuti al mio carattere, alla mia intelligenza, oppure possono derivare da qualche problema che possa essere risolto da uno specialista.
Ho 25 anni e mi mancano 5 esami alla laurea triennale.
I primi 2 anni ho fatto una facoltà, poi ho voluto cambiare e sono 5 anni che studio per prendere la triennale nella nuova facoltà.
È un anno che sono bloccata. Sono stata 6 mesi all'estero, ma prima di questo periodo, e adesso che sono tornata da 3 mesi non sono riuscita a dare esami. Il fatto è che studio, passo le giornate chiusa dentro casa, con il libro davanti, ma non riesco a concentrarmi. Mi vengono in mente mille cose che non c'entrano nulla con la materia che sto studiando, e quindi mi interrompo sempre. Quel poco che riesco a studiare mi rimane in mente per massimo un paio di giorni, poi lo dimentico. E prima di un appello mi viene un'ansia fortissima che non mi permette di andare neanche a provare l'esame. E più passa il tempo, più mi viene l'ansia, penso che sto perdendo tempo, mi proccupo del futuro e credo che non troverò mai lavoro perchè tutti penseranno che sono stupida dato ci ho messo 7 anni per prendere una laurea triennale. Anche se i problemi di concentrazione li sto avendo solo da un anno, prima studiavo abbastanza bene, anche se ho sempre intervallato lo studio al lavoro, dato che la mia famiglia ha sempre avuto problemi economici e quindi mi pesava chiedere soldi ai miei sia per l'Università, sia per le mie spese. Il fatto è che mio padre è bipolare e ha perso il lavoro diverse volte, ora sono anni che non lavora proprio.
Comunque adesso sono a casa, non lavoro, ma non riesco comunque a dare esami.
Questi ultimi tre mesi poi il mio umore e la mia autostima sono calati molto. Non esco praticamente più, quelle poche volte è perché mi costringo. Ogni volta che mi relaziono con qualcuno mi sento inferiore, come se tutti fossero persone realizzate mentre io non ho ancora concluso nulla nella vita (non ho neanche alcuna passione). Inoltre ho sempre l'impressione che gli altri siano falsi e che mi sfruttino. Sono sempre stata una ragazza insicura, ma mai a questi livelli.
Inoltre comincio sempre mille attività, ma non riesco a portarne a termine neanche una. Un esempio stupido: ho il comodino pieno di libri che comincio a leggere e poi abbandono per un altro... ovviamente ne finisco uno su dieci e dopo un sacco di tempo. Eppure io amo leggere! Ed è così per qualsiasi cosa.
Scusate se mi sono dilungata troppo, comunque vorrei sapere un vostro parere, se secondo voi ho bisogno di una visita da uno psichiatra o uno psicologo, e se il fatto che mio padre sia bipolare possa rendere anche me un soggetto tendente alla depressione e quindi ai problemi di concentrazione e memoria.
Grazie in anticipo per la vostra risposta
Non riesco a rendermi conto se i miei problemi sono dovuti al mio carattere, alla mia intelligenza, oppure possono derivare da qualche problema che possa essere risolto da uno specialista.
Ho 25 anni e mi mancano 5 esami alla laurea triennale.
I primi 2 anni ho fatto una facoltà, poi ho voluto cambiare e sono 5 anni che studio per prendere la triennale nella nuova facoltà.
È un anno che sono bloccata. Sono stata 6 mesi all'estero, ma prima di questo periodo, e adesso che sono tornata da 3 mesi non sono riuscita a dare esami. Il fatto è che studio, passo le giornate chiusa dentro casa, con il libro davanti, ma non riesco a concentrarmi. Mi vengono in mente mille cose che non c'entrano nulla con la materia che sto studiando, e quindi mi interrompo sempre. Quel poco che riesco a studiare mi rimane in mente per massimo un paio di giorni, poi lo dimentico. E prima di un appello mi viene un'ansia fortissima che non mi permette di andare neanche a provare l'esame. E più passa il tempo, più mi viene l'ansia, penso che sto perdendo tempo, mi proccupo del futuro e credo che non troverò mai lavoro perchè tutti penseranno che sono stupida dato ci ho messo 7 anni per prendere una laurea triennale. Anche se i problemi di concentrazione li sto avendo solo da un anno, prima studiavo abbastanza bene, anche se ho sempre intervallato lo studio al lavoro, dato che la mia famiglia ha sempre avuto problemi economici e quindi mi pesava chiedere soldi ai miei sia per l'Università, sia per le mie spese. Il fatto è che mio padre è bipolare e ha perso il lavoro diverse volte, ora sono anni che non lavora proprio.
Comunque adesso sono a casa, non lavoro, ma non riesco comunque a dare esami.
Questi ultimi tre mesi poi il mio umore e la mia autostima sono calati molto. Non esco praticamente più, quelle poche volte è perché mi costringo. Ogni volta che mi relaziono con qualcuno mi sento inferiore, come se tutti fossero persone realizzate mentre io non ho ancora concluso nulla nella vita (non ho neanche alcuna passione). Inoltre ho sempre l'impressione che gli altri siano falsi e che mi sfruttino. Sono sempre stata una ragazza insicura, ma mai a questi livelli.
Inoltre comincio sempre mille attività, ma non riesco a portarne a termine neanche una. Un esempio stupido: ho il comodino pieno di libri che comincio a leggere e poi abbandono per un altro... ovviamente ne finisco uno su dieci e dopo un sacco di tempo. Eppure io amo leggere! Ed è così per qualsiasi cosa.
Scusate se mi sono dilungata troppo, comunque vorrei sapere un vostro parere, se secondo voi ho bisogno di una visita da uno psichiatra o uno psicologo, e se il fatto che mio padre sia bipolare possa rendere anche me un soggetto tendente alla depressione e quindi ai problemi di concentrazione e memoria.
Grazie in anticipo per la vostra risposta
[#1]
Gentile Utente,
lei deve fare una visita psichiatrica per inquadrare correttamente la situazione attuale, sarà lo specialista dopo aver fatto la diagnosi a consigliarle la terapia più adeguata, compresa eventualmente una psicoterapia.
Volendo può rivolgersi al Centro di Salute Mentale della sua ASL, servizio pubblico,
Cordiali Saluti
lei deve fare una visita psichiatrica per inquadrare correttamente la situazione attuale, sarà lo specialista dopo aver fatto la diagnosi a consigliarle la terapia più adeguata, compresa eventualmente una psicoterapia.
Volendo può rivolgersi al Centro di Salute Mentale della sua ASL, servizio pubblico,
Cordiali Saluti
Dr G. Nicolazzo
Specialista in Psichiatria
Psicoterapeuta
[#2]
Psichiatra, Psicoterapeuta
Gentile signorina,
Capisco e comprendo la sua ansia e le sue difficoltà, ma questo non perchè sia psichiatra, ma perchè i suoi problemi sono comuni a molti giovani studenti, e, pur avendo passato la giovinezza da parecchio (troppo!) tempo, anch'io ho affrontato le stesse ansie e paure e, come tanti (e come probabilmente farà anche lei), ne sono venuto fuori.
A ripensarci sembrano piccole cose, ma naturalmente chi ci sta dentro le vive in una prospettiva diversa, e con un pathos molto grande.
E vengono i pensieri più brutti ed assurdi: si pensa di essere dei falliti, si crede che non si riuscirà mai a laurearsi, ci si prospetta una vita grigia e vissuta nel rimpianto. Sono cose che non si avvereranno mai, naturalmente, ma questa è una riflessione che si fa sempre a posteriori e finchè ci si sta dentro è difficile essere lucidi e separare le fantasie più nere dalla realtà.
Il mio consiglio, se posso permettermi di darglielo, è quello di fermarsi per un pò e di darsi una scadenza più lontana (sei mesi, un anno) per i suoi esami; lo so, sembra difficile con tutte le cose che ha da studiare e con gli impegni che probabilmente ha preso anche con altre persone (i suoi genitori? Il suo ragazzo?) e con se stessa, ma consideri che se non si prende più tempo probabilmente la sua ansia le farà fallire agli esami e questo rafforzerà i suoi sensi di colpa e la sua insicurezza.
Il tempo in più che si darà dovrà utilizzarlo, oltre che per studiare, per cercare un bravo psicologo, una persona in grado di capirla ed abbastanza esperta da aiutarla a trovare l'origine delle sue ansie e della sua insicurezza e darle una mano a venirne fuori.
Riguardo poi alla sua domanda riguardo la possibile predisposizione genetica dei suoi disturbi, credo che essa sia dovuta solo all'urgenza di appigliarsi a qualcosa, qualsiasi cosa, per trovare una spiegazione al suo malessere; ciò è comprensibile ma temo di doverla deludere: ammesso pure che esista una costellazione genetica che renda meno resistenti allo stress e quindi pià facilmente soggetti all'ansia ed alla depressione (non le sto dicendo che esiste: se altre persone le risponderanno su questo sito vedrà che i pareri sono molto discordi, ma AMMETTIAMO PURE CHE ESISTA) ciò che conta veramente sono le esperienze che si fanno nella vita ed il modo in cui reagiamo ad esse e le informazioni (gli insegnamenti) che ne ricaviamo, e quindi, ammesso che esista una tale predisposizione genetica, la sua importanza è molto marginale.
Sperando di esserle stato di qualche aiuto, le auguro una Buona Pasqua
Capisco e comprendo la sua ansia e le sue difficoltà, ma questo non perchè sia psichiatra, ma perchè i suoi problemi sono comuni a molti giovani studenti, e, pur avendo passato la giovinezza da parecchio (troppo!) tempo, anch'io ho affrontato le stesse ansie e paure e, come tanti (e come probabilmente farà anche lei), ne sono venuto fuori.
A ripensarci sembrano piccole cose, ma naturalmente chi ci sta dentro le vive in una prospettiva diversa, e con un pathos molto grande.
E vengono i pensieri più brutti ed assurdi: si pensa di essere dei falliti, si crede che non si riuscirà mai a laurearsi, ci si prospetta una vita grigia e vissuta nel rimpianto. Sono cose che non si avvereranno mai, naturalmente, ma questa è una riflessione che si fa sempre a posteriori e finchè ci si sta dentro è difficile essere lucidi e separare le fantasie più nere dalla realtà.
Il mio consiglio, se posso permettermi di darglielo, è quello di fermarsi per un pò e di darsi una scadenza più lontana (sei mesi, un anno) per i suoi esami; lo so, sembra difficile con tutte le cose che ha da studiare e con gli impegni che probabilmente ha preso anche con altre persone (i suoi genitori? Il suo ragazzo?) e con se stessa, ma consideri che se non si prende più tempo probabilmente la sua ansia le farà fallire agli esami e questo rafforzerà i suoi sensi di colpa e la sua insicurezza.
Il tempo in più che si darà dovrà utilizzarlo, oltre che per studiare, per cercare un bravo psicologo, una persona in grado di capirla ed abbastanza esperta da aiutarla a trovare l'origine delle sue ansie e della sua insicurezza e darle una mano a venirne fuori.
Riguardo poi alla sua domanda riguardo la possibile predisposizione genetica dei suoi disturbi, credo che essa sia dovuta solo all'urgenza di appigliarsi a qualcosa, qualsiasi cosa, per trovare una spiegazione al suo malessere; ciò è comprensibile ma temo di doverla deludere: ammesso pure che esista una costellazione genetica che renda meno resistenti allo stress e quindi pià facilmente soggetti all'ansia ed alla depressione (non le sto dicendo che esiste: se altre persone le risponderanno su questo sito vedrà che i pareri sono molto discordi, ma AMMETTIAMO PURE CHE ESISTA) ciò che conta veramente sono le esperienze che si fanno nella vita ed il modo in cui reagiamo ad esse e le informazioni (gli insegnamenti) che ne ricaviamo, e quindi, ammesso che esista una tale predisposizione genetica, la sua importanza è molto marginale.
Sperando di esserle stato di qualche aiuto, le auguro una Buona Pasqua
[#3]
Gentile Utente,
ho letto il consulto del collega Dr.Cerfeda e mi permetto di ribadire che nel suo caso, per quanto da lei esposto, una visita psichiatrica meglio presso il Centro di Salute Mentale di Pescara considerate le sue attuali difficoltà economiche, è il modo più razionale per affrontare il problema.
Se i colleghi di Pescara non riterranno che sia necessario nessun intervento o l'affideranno ad uno psicologo, come afferma il Dr. Cerfeda, questo sarà successo dopo una visita medica diretta e non dopo un "consiglio telematico",
Cordiali Saluti
ho letto il consulto del collega Dr.Cerfeda e mi permetto di ribadire che nel suo caso, per quanto da lei esposto, una visita psichiatrica meglio presso il Centro di Salute Mentale di Pescara considerate le sue attuali difficoltà economiche, è il modo più razionale per affrontare il problema.
Se i colleghi di Pescara non riterranno che sia necessario nessun intervento o l'affideranno ad uno psicologo, come afferma il Dr. Cerfeda, questo sarà successo dopo una visita medica diretta e non dopo un "consiglio telematico",
Cordiali Saluti
[#4]
gentile utente
sarei dell'opinione di rivolgersi al medico curante,in prima battuta,ma l'indicazione di uno psichiatra sarebbe da seguire perchè "come per incanto"tutto sembra essersi modificato.E' una condizione da indagare sul piano psicopatologico.
I colleghi ditutto il CSM(psichiatr,psicologi) di Pescara sapranno aiutarla
Auguri
sarei dell'opinione di rivolgersi al medico curante,in prima battuta,ma l'indicazione di uno psichiatra sarebbe da seguire perchè "come per incanto"tutto sembra essersi modificato.E' una condizione da indagare sul piano psicopatologico.
I colleghi ditutto il CSM(psichiatr,psicologi) di Pescara sapranno aiutarla
Auguri
Prof. Maria Clotilde Pettinicchi
[#5]
Utente
Grazie a tutti per i vostri preziosi consigli.
Effettivamente mi sento come dice il Dr. Cerfeda: una stupida, immagino la mia vita da fallita, e quindi mi deprimo. Probabilmente sono entrata in un circolo vizioso da sola. Mi faccio venire l'ansia preoccupandomi troppo del futuro e questo non mi permette di andare a sostenere gli esami.
Tuttavia ho deciso che andrò lo stesso dal mio medico curante ed eventualmente da uno psichiatra o uno psicologo per controllare i problemi di concentrazione e memoria che comunque non mi permettono di studiare bene come facevo prima ed eventualmente risolvere anche i problemi di insicurezza che mi accompagnano da sempre.
Grazie ancora a tutti, e vi auguro una buona Pasqua (anche se quasi passata)!
Saluti cordiali!
Effettivamente mi sento come dice il Dr. Cerfeda: una stupida, immagino la mia vita da fallita, e quindi mi deprimo. Probabilmente sono entrata in un circolo vizioso da sola. Mi faccio venire l'ansia preoccupandomi troppo del futuro e questo non mi permette di andare a sostenere gli esami.
Tuttavia ho deciso che andrò lo stesso dal mio medico curante ed eventualmente da uno psichiatra o uno psicologo per controllare i problemi di concentrazione e memoria che comunque non mi permettono di studiare bene come facevo prima ed eventualmente risolvere anche i problemi di insicurezza che mi accompagnano da sempre.
Grazie ancora a tutti, e vi auguro una buona Pasqua (anche se quasi passata)!
Saluti cordiali!
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 3k visite dal 03/04/2010.
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