La notte,e 1 goccia al bisogno

salve,vorrei chiedre un vostro parere,soffro di depressione ansiosa di entità grave,sono seguita dal csm ,prendo il cipralex da 10 mg,il lorazepam da 2,5 3 volte al dì,da novembre prendo anche depakin crono da 300 mg e neupetil 2 goccie la notte,e 1 goccia al bisogno.QUESTE medicine sono state aggiunte perchè al lavoro mi hanno fatto mobbing io sono stata talmente male che ho avuto alluccinazioni uditive e visive.ATTUALMENTE non nè ho più,secondo mè questa mia depressione è dovuta al fatto che ho mia madre alcolizzata e mio padre è sempre stato assente,praticamente sono cresciuta allo sbando,mi sono sempre mancati le figure dei miei genitori,quando avevo bisogno di loro,non ci sono mai stati.IO mi sono fatta una mia famiglia e desidero tanto riuscire a guarire,perchè i miei figli hanno tanto bisogno di mè,non voglio che subiscono quello che ho passato io,ultimamente la mia paura più grande è di fare la fine di mia madre,praticamente vive come una barbona,ultimamente anche mio padre si è dato al bere.IO non ho mai fatto uso nè di sostanze alcoliche nè di droghe.LA mia domanda è questa ,riuscirò a guarire completamente,ho dovrò assumere l"antidepressivo a vita?? IO vorrei riuscire a guarire completamente,per mè stessa e per la mia famiglia,vi ringrazio delle risposte che mi darete
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Dr. Giuseppe Nicolazzo Psichiatra, Psicoterapeuta 2.2k 80
Gentile Utente,

il suo obiettivo dovrebbe essere quello di curarsi bene per poi stare bene per un tempo sufficientemente lungo e così potersi considerare guarita, la guarigione è un percorso che passa necessariamene attraverso le cure adeguate,

Cordiali Saluti

Dr G. Nicolazzo
Specialista in Psichiatria
Psicoterapeuta

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Dr. Vassilis Martiadis Psichiatra, Psicoterapeuta 7.3k 161
Gentile utente,
se i farmaci la fanno stare bene, quale è la differenza tra assumerli un mese, un anno o dieci anni?
Cordiali saluti

Dott. Vassilis Martiadis
Psichiatra e Psicoterapeuta
www.psichiatranapoli.it

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Utente
Utente
Inanzitutto voglio ringraziarvi di avermi risposto.IL mio principale pensiero è che sono preocupata perchè nel giro di un anno sono ingrassata di 8kg,sono partita che pesavo 52 kg,sono arrivata a pesare 60kg,per 1.58 di altezza,purtroppo i kg di troppo si accumulano nel seder e nelle coscie,quindi vorrei sapere davoi sè esiste in commercio qualche prodotto che mi aiuta a smaltire i kg di troppo.IL secondo pensiero è questo,come mai ci sono persone che hanno avuto problemi come i miei e nonostante tutto riescono ad affrontare i problemi in maniera diversa dai miei.IO vorrei scalare gradatamente i farmaci e farcela da sola ad affrontare i problemi,in passato ho già avuto un episodio di depressione ,curata per un anno con il cipralex,poi su parere del pischiatra scalato ed eliminato del tutto.DOPO circa un anno i problemi sono tornati e io ai primi sintomi sono corsa a farmi visitare e a farmi prescrivere la cura,però sinceramente non vorrei tutta la vita assumere l"antidepressivo
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Dr. Vassilis Martiadis Psichiatra, Psicoterapeuta 7.3k 161
LE cure per tutta la vita non esistono, o esistono in un numero limitatissimo e selezionato di casi che non comprendono i disturbi d'ansia. In quanto all'aumento di peso lo specialista può indirizzarla verso le strategie più adeguate a contenere o risolvere il problema. Riguardo alla domanda sul fatto che esistono persone con un decorso diverso dal suo è perchè ognuno di noi è diverso da tutti gli altri e ogni decorso di malattia è diverso da tutte le altre.
cordiali saluti
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Dr. Giuseppe Nicolazzo Psichiatra, Psicoterapeuta 2.2k 80
Gentile Utente,

1. l'aumento di peso deve essere controllato da una riduzione dell'apporto calorico insieme possibilmente ad un incremento dell'attività fisica.

2.è legittimo che lei voglia considerarsi al più presto guarita senza assumere più medicine, la guarigione è possibile ma deve passare attraverso un percorso corretto di cure adeguate e il tempo deve essere visto come un fattore a suo vantaggio e non il contrario,

Cordiali Saluti
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Utente
Utente
Quindi secondo voi ho la speranza di una guarigione completa?Sinceramente io ho tanta paura,ultimamente avevvo brutti pensieri in testa ,la mia mente mi diceva,buttati dalla finestra eio terrorizzata piangevo perchè io in realtà non voglio morire,però ho paura che la mia mente mi faccia fare cose che io non voglio fare.Devo essere sincera quando stavo proprio male mi dicevo"signore fammi chiudere gli occhi e non farmi più svegliare".E poi tanti altri pensieri brutti sempre riguardanti la mia presunta morte,quando capitava di sentire che qualcuno si era suicidato ,perchè soffriva di depressione incominciavo a tremare e la paura mi assaliva,e subito mi venivano in mente quei brutti pensieri,oltre la pischiatra stò avendo deiolloqui con una piscologa ,che mi dice di non preocuparmi,che sono solo pensieri,appena mi arrivano ,di cercare di distrarmi e fare qualcosa che mi piace,poi mi dice che non stò impazzendo perchè in realta chi ha questa paura è sano di mente.Io ho tanta paura di impazzire,sono preocupata per i miei figli,voglio dare a loro un futuro sereno.Per questo delle volte vorrei smettere la cura ma allo stesso tempo ho paura che mi ritornano in mente quei brutti pensieri,e quando stò così male non vedo via d"uscita e mi sembra che non guarirò mai
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.6k 1k
Gentile utente

credo che sia un po' troppo ferma sui concetti di guarigione e di cura.

Se gli attuali trattamenti la fanno stare bene, non vedo perché deve pensare di interromperli.
Allo stesso tempo, l'interruzione potrebbe portare ad una ricaduta.

Se lei avesse una aritmia e dovesse assumere dei farmaci, sospenderebbe il trattamento sapendo che ritornerebbe l'aritmia e potrebbe portarla a morte? non credo.

Ugualmente, lei ha una depressione che sta curando, nel tempo si fanno delle valutazioni che consentono la riduzione e la sospensione dei farmaci, ed in caso di ricaduta si ricomincia.

Credo che non ci sia nulla di male.

Se vive ogni giorno con questa preoccupazione difficilmente può trarre giovamento dai trattamenti, prolungando solo il suo stato di patologia.