Dipendenza da alprazolam
Gentili dottori.
Sono un ragazzo di 25 anni, dall'età di 16 anni soffro di ansia e attacchi di panico. (ma ricordo attacchi fin da' bambino ma non capivo cos'erano)
Inizialmente lo specialista mi prescrisse una cura con l'alprazolam. Andai avanti per alcuni anni a cicli di uso periodici poichè il problema non si risolveva.
In seguito all'insorgere, all'età di 22 anni di una sorta di depressione (che io vivevo come un attacco di panico continuo, della durata di 24 ore al giorno, che non mi permetteva neanche di alzarmi dal letto o di mangiare) sono entrato sotto cura da uno psichiatra con appuntamenti a cadenza settimanale che mi ha prescritto ALPRAZOLAM 1 mg per 3 volte al dì (mattina, pomeriggio e sera) assieme all'assunzione di PAROXETINA (pastiglie da 20 mg) da assumere 2 volte al dì. Il problema della depressione subito si risolse, (4 o 5 settimane circa) invece quello degli attacchi di panico e dell'ansia persiste ancora oggi.
Finita la cura con lo specialista ho smesso di assumere entrambi i farmaci.
Circa 2 anni e mezzo fa gli stessi sintomi si ripresentarono e io ripresi ad assumere ALPRAZOLAM con regolarità. Iniziai con i soliti 3 mg al dì, dopo un paio di mesi passai a 2 mg ed ora è quasi 2 anni che assumo 1-1,5 mg di alprazolam al dì.
La dipendenza che ho instaurato potrebbe essere in buona percentuale psicologica, ma se io non assumo alprazolam con le cadenze prima descritte insorgono nel giro di poche ore irrequietezza, mal di testa, perdita di lucidità di mente e ragionamento e assolutamente ansia.
Ultimamente sento la necessità di aumentare il dosaggio, non mi sento tranquillo e avrei voglia di aumentare. Ho una volontà abbastanza forte, odio dipendere da un farmaco e per ora oltre a non aumentare la dose di 0,5 mg due/tre volte al dì gradirei davvero chiudere con l'assunzione di questo medicinale. Ma ora come ora la cosa mi riesce davvero impossibile.
Cosa mi consigliate? Ripeto che se io stessi bene non avrei problemi ad interrompere il trattamento, ma non sto bene, non riesco ad uscire di casa senza avere nel portafoglio un paio di pastiglie nel caso dovesse insorgere una crisi (capita raramente ma l'idea di uscire "non tutelato" mi terrorizza).
Dimenticavo di menzionare che da qualche anno ho seria difficoltà a stare in posti chiusi e affollati, se non ho sempre sott'occhio una via d'uscita o cmq almeno un bagno evito di andarci o vi esco velocemente, quando non posso farlo, la crisi arriva puntuale come un orologio svizzero.
Vi ringrazio di cuore. saluti a tutto il team!
Sono un ragazzo di 25 anni, dall'età di 16 anni soffro di ansia e attacchi di panico. (ma ricordo attacchi fin da' bambino ma non capivo cos'erano)
Inizialmente lo specialista mi prescrisse una cura con l'alprazolam. Andai avanti per alcuni anni a cicli di uso periodici poichè il problema non si risolveva.
In seguito all'insorgere, all'età di 22 anni di una sorta di depressione (che io vivevo come un attacco di panico continuo, della durata di 24 ore al giorno, che non mi permetteva neanche di alzarmi dal letto o di mangiare) sono entrato sotto cura da uno psichiatra con appuntamenti a cadenza settimanale che mi ha prescritto ALPRAZOLAM 1 mg per 3 volte al dì (mattina, pomeriggio e sera) assieme all'assunzione di PAROXETINA (pastiglie da 20 mg) da assumere 2 volte al dì. Il problema della depressione subito si risolse, (4 o 5 settimane circa) invece quello degli attacchi di panico e dell'ansia persiste ancora oggi.
Finita la cura con lo specialista ho smesso di assumere entrambi i farmaci.
Circa 2 anni e mezzo fa gli stessi sintomi si ripresentarono e io ripresi ad assumere ALPRAZOLAM con regolarità. Iniziai con i soliti 3 mg al dì, dopo un paio di mesi passai a 2 mg ed ora è quasi 2 anni che assumo 1-1,5 mg di alprazolam al dì.
La dipendenza che ho instaurato potrebbe essere in buona percentuale psicologica, ma se io non assumo alprazolam con le cadenze prima descritte insorgono nel giro di poche ore irrequietezza, mal di testa, perdita di lucidità di mente e ragionamento e assolutamente ansia.
Ultimamente sento la necessità di aumentare il dosaggio, non mi sento tranquillo e avrei voglia di aumentare. Ho una volontà abbastanza forte, odio dipendere da un farmaco e per ora oltre a non aumentare la dose di 0,5 mg due/tre volte al dì gradirei davvero chiudere con l'assunzione di questo medicinale. Ma ora come ora la cosa mi riesce davvero impossibile.
Cosa mi consigliate? Ripeto che se io stessi bene non avrei problemi ad interrompere il trattamento, ma non sto bene, non riesco ad uscire di casa senza avere nel portafoglio un paio di pastiglie nel caso dovesse insorgere una crisi (capita raramente ma l'idea di uscire "non tutelato" mi terrorizza).
Dimenticavo di menzionare che da qualche anno ho seria difficoltà a stare in posti chiusi e affollati, se non ho sempre sott'occhio una via d'uscita o cmq almeno un bagno evito di andarci o vi esco velocemente, quando non posso farlo, la crisi arriva puntuale come un orologio svizzero.
Vi ringrazio di cuore. saluti a tutto il team!
[#1]
Gentile utente
la sua dipendenza non e' solo psicologica.
E' quindi necessario rivolgersi ad un specialista per provvedere alla disassuefazione e introdurre il trattamento adeguato per la nuova sintomatologia lamentata.
la sua dipendenza non e' solo psicologica.
E' quindi necessario rivolgersi ad un specialista per provvedere alla disassuefazione e introdurre il trattamento adeguato per la nuova sintomatologia lamentata.
https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 2.2k visite dal 24/03/2010.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Approfondimento su Attacchi di panico
Scopri cosa sono gli attacchi di panico, i sintomi principali, quanto durano e quali sono le cause. Come affrontarli e come gestire l'ansia che li provoca?