Escitalopram e la biologia del mattino

A qualche settimana dall'assunzione della dose "piena" pari a 15 gocce di escitalopram, posso dire con sollievo che i sintomi depressivi sono migliorati di tanto: esco, lavoro, ho ripreso a mangiare, a fare compere,il sonno si è regolarizzato(invertivo la notte cn il giorno). Quello che mi è rimasto è il fenomeno seguente: la mattina appena mi sveglio,anche dopo aver dormito bene, restando quella mezzora in dormiveglia, mi raggiungono ancora molto forte i cattivi pensieri, la sensazione schiacciante di non potercela fare, la convinzione che la vita sia dolorosa e inutile, e sto malissimo. Per fortuna dura massimo un'oretta, poi la cosa si dissipa, e durante la giornata l'umore è ormai buono e non ci penso. Ma mi chiedo, perché questa specie di "residuo", quest' "isolotto" concentrato al momento del risveglio, fortunatamente solo allora, anche se molto penoso? C'è una spiegazione "biologica" in questo? E passerà?
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.3k 1k
e' un normale fenomeno compatibile con la sua diagnosi che passera'

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Attivo dal 2010 al 2014
Ex utente
Grazie per la tempestività della risposta! La mattina quando lo provo sono annichilita dalla convinzione che non passerà MAI, neanche nel corso della giornata...cosa che invece puntualmente avviene...ma l'isolotto tragico dopo essere sparito si ripresenta al risveglio seguente. Quali strani movimenti ormonali, chimici(è una cosa veramente troppo forte per essere "psicologica"!!Sembra ci sia proprio una specie di comando chimico che poi viene spazzato via,ma mentre c'è è potentissimo...) presiedono a questo?
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Attivo dal 2010 al 2014
Ex utente
Gentili dottori, vorrei porre un quesito su un problema che si è fatto strada piano piano in questi giorni. Ho ripreso tutto le attività credo con buona efficienza, dormo bene ed ho un normale appetito; la mattina sono sfumate le sensazioni di angoscia e disperazione. Quello che mi sta preoccupando è la comparsa(in effetti c'era già UN PO' prima) di una forma di "fobia sociale" per cui provo disagio e malessere a telefonare(!) e a incontrare le persone(ho scritto più mail in questo periodo!...); inoltre, cosa abbastanza nuova, scatto molto facilmente, sono irascibile, facile al sarcasmo e all'acidità, esprimo con forza insofferenza e sensazioni di disgusto. Secondo il mio psichiatra non si tratterebbe di uno stato misto vero e proprio, ma del fatto che, a fronte di una soddisfacente ripresa delle attività quotidiane, l'umore è rimasto indietro e non si è ancora equilibrato(ho momenti tranquilli,ogni tanto!). Siccome sono diverse settimane che assuno escitalopram, e questi sintomi mi mettono molto a disagio, pensava di associareun altro antidepressivo che migliorasse le sensazioni "buone" a livello di umore (agente su noradrenalina o dopamina), piuttosto che valproato, visto che comunque, nonostante l'irritabilità e il sarcasmo, accanto non è mai scomparsa la sonnolenza che vinco solo con l'attività e che rimane come effetto collaterale fastidioso. Stiamo valutando. Che ne pensate? Grazie mille.