Non voglio prendere antidepressivi
Salve dottore, chiedo un consulto ad uno psichiatra, dopo aver chiesto consulti ad un neurologo molto gentile e comprensivo. La mia situazione è questa:
Da qualche mese ho dei problemi di ansia che delle volte sfociano in attacchi di panico: vertigini, senso di svenimento, problemi a respirare, malessere generale, paura di non poter avere soccorso. Sono stato in curo presso un neurologo ed attualmente faccio psicoterapia comportamentale, da due mesi circa.
il neurologo inizialmente mi aveva prescritto xeritstar una al giorno con frontal da 0,25 al bisogno. Successivamente, non tollerando lo xeristar (dopo due sole assunzioni, ero agitatissimo e non dormivo la notte) mi ha prescritto le daparox in gocce e sempre gli ansiolitici al bisogno. Dopo 15 giorni di gocce (una volta al giorno, con la dose che aumentava ogni tre giorni se non sbaglio) stavo malissimo, vertigini, nausea, disfunzioni sessuali. A questo punto il neurologo ha detto di sospendere gradualmente le daparox e di prendere solo il frontal 0,25 per tre volte al giorno, con questa assunzione: 1/2 la mattina + 1/2 a pomeriggio + 1 la sera. Già in partenza mi aveva detto che le frontal non servivano a guarire dall'ansia ma solo a tamponarla e per questo ha detto di associare agli ansiolitici la psicoterapia. Ora dopo circa due mesi di ansiolitico sono in fase di scalatura. Attualmente prendo 1/2 pastiglia la mattina e 1/2 la sera.
Dato per scontato che ho fatto tutti gli esami possibili e immaginabili: RM encefalo + RM rachide cervicale, esami del sangue, visita cardiologica ed elettrocardiogramma, visita neurologica, visita oculistica, visita all'otorino, ecografia dell'addome superiore ed inferiore. Tutti gli esami sono stati assolutamente negativi, quindi come si dice sarei sano come un pesce.
Ultimamante l'ansia quotidiana mi rendo conto che è diminuita, tuttavia da due settimane sono iniziate le lezioni all'univerità, dopo una pausa per esami, di due mesi, ecco che sono tornati i problemi. Praticamente durante la lezione mi vengono degli attacchi di panico, se così si possono chiamare: stordimento senso di svenimento e malessere generale. Sono costretto ad uscire dall'aula e e se è possibile cerco di andarmene a casa. Mentre torno a casa mi sento meglio. Gli stessi sintomi accuso quando sono molto lontano da casa o dai centri di assistenza medica.
Non sò cosa fare, non voglio prendere antidepressivi, aiutatemi perfavore.
Cordialmente.
Da qualche mese ho dei problemi di ansia che delle volte sfociano in attacchi di panico: vertigini, senso di svenimento, problemi a respirare, malessere generale, paura di non poter avere soccorso. Sono stato in curo presso un neurologo ed attualmente faccio psicoterapia comportamentale, da due mesi circa.
il neurologo inizialmente mi aveva prescritto xeritstar una al giorno con frontal da 0,25 al bisogno. Successivamente, non tollerando lo xeristar (dopo due sole assunzioni, ero agitatissimo e non dormivo la notte) mi ha prescritto le daparox in gocce e sempre gli ansiolitici al bisogno. Dopo 15 giorni di gocce (una volta al giorno, con la dose che aumentava ogni tre giorni se non sbaglio) stavo malissimo, vertigini, nausea, disfunzioni sessuali. A questo punto il neurologo ha detto di sospendere gradualmente le daparox e di prendere solo il frontal 0,25 per tre volte al giorno, con questa assunzione: 1/2 la mattina + 1/2 a pomeriggio + 1 la sera. Già in partenza mi aveva detto che le frontal non servivano a guarire dall'ansia ma solo a tamponarla e per questo ha detto di associare agli ansiolitici la psicoterapia. Ora dopo circa due mesi di ansiolitico sono in fase di scalatura. Attualmente prendo 1/2 pastiglia la mattina e 1/2 la sera.
Dato per scontato che ho fatto tutti gli esami possibili e immaginabili: RM encefalo + RM rachide cervicale, esami del sangue, visita cardiologica ed elettrocardiogramma, visita neurologica, visita oculistica, visita all'otorino, ecografia dell'addome superiore ed inferiore. Tutti gli esami sono stati assolutamente negativi, quindi come si dice sarei sano come un pesce.
Ultimamante l'ansia quotidiana mi rendo conto che è diminuita, tuttavia da due settimane sono iniziate le lezioni all'univerità, dopo una pausa per esami, di due mesi, ecco che sono tornati i problemi. Praticamente durante la lezione mi vengono degli attacchi di panico, se così si possono chiamare: stordimento senso di svenimento e malessere generale. Sono costretto ad uscire dall'aula e e se è possibile cerco di andarmene a casa. Mentre torno a casa mi sento meglio. Gli stessi sintomi accuso quando sono molto lontano da casa o dai centri di assistenza medica.
Non sò cosa fare, non voglio prendere antidepressivi, aiutatemi perfavore.
Cordialmente.
[#1]
Gentile utente,
la cosa da fare sarebbe avere un atteggiamento un po' più costruttivo. Se vuole una cura la fa, se si aspetta di star meglio dopo due giorni o dopo quindici è un'aspettativa sbagliata. Le medicine funzionano in altro modo. Non ci sono soltanto antidepressivi per la cura dell'ansia generalizzata comunque (escludo gli ansiolitici che non sono una cura a lungo termine, non mi riferisco a quelli ovviamente).
Conclusione: al momento è ancora senza cura.
la cosa da fare sarebbe avere un atteggiamento un po' più costruttivo. Se vuole una cura la fa, se si aspetta di star meglio dopo due giorni o dopo quindici è un'aspettativa sbagliata. Le medicine funzionano in altro modo. Non ci sono soltanto antidepressivi per la cura dell'ansia generalizzata comunque (escludo gli ansiolitici che non sono una cura a lungo termine, non mi riferisco a quelli ovviamente).
Conclusione: al momento è ancora senza cura.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
[#2]
Utente
Il fatto che Lei abbia diagnosticato l'ansia generalizzata mi è di confeorto, perchè almeno sono sicuro che il mio neurologo non si è sbagliato, infatti anche Lui ha parlato di ansia generalizzata.
Comunque dottore quali sarebbero le altre cure? oltre alla psicoterapia che già faccio, e agli antidepressivi che non voglio prendere, c'è nè sono altre?
il mio neurologo mi he dato delle pastiglie a base di melissa, passiflora, ecc. alle erbe insomma, da prendere al bisogno.
Gentilmente potrei sapere cosa consiglia Lei? e quali altre cure ci sono.
Distinti saluti
Comunque dottore quali sarebbero le altre cure? oltre alla psicoterapia che già faccio, e agli antidepressivi che non voglio prendere, c'è nè sono altre?
il mio neurologo mi he dato delle pastiglie a base di melissa, passiflora, ecc. alle erbe insomma, da prendere al bisogno.
Gentilmente potrei sapere cosa consiglia Lei? e quali altre cure ci sono.
Distinti saluti
[#3]
Non ci siamo.
Non diagnostico NIENTE. Parlo di ansia generalizzata riferendomi alla diagnosi del suo neurologo.
Le consiglio di andare da uno psichiatra, perché al di là della diagnosi che potrà anche essere corretta, non mi risulta che con quei rimedi aspecifici si contrasti questo tipo di disturbo.
Non diagnostico NIENTE. Parlo di ansia generalizzata riferendomi alla diagnosi del suo neurologo.
Le consiglio di andare da uno psichiatra, perché al di là della diagnosi che potrà anche essere corretta, non mi risulta che con quei rimedi aspecifici si contrasti questo tipo di disturbo.
[#4]
Utente
Grazie del consiglio...andare dallo pschiatra.
Ma Lei ancora non ha risposto alla mia SEMPLICE e CHIARA domanda: quali sarebbero le altre cure, oltre agli antidepressivi, per l'ansia generalizzata?
Lei ha detto: "Non ci sono soltanto antidepressivi per la cura dell'ansia generalizzata comunque(escludo gli ansiolitici che non sono una cura a lungo termine, non mi riferisco a quelli ovviamente)".
Ma Lei ancora non ha risposto alla mia SEMPLICE e CHIARA domanda: quali sarebbero le altre cure, oltre agli antidepressivi, per l'ansia generalizzata?
Lei ha detto: "Non ci sono soltanto antidepressivi per la cura dell'ansia generalizzata comunque(escludo gli ansiolitici che non sono una cura a lungo termine, non mi riferisco a quelli ovviamente)".
[#5]
Gentile utente,
non è che sapere il nome di una molecola o il nome di una categoria farmacologica le sarebbe di molto aiuto, trattandosi di dettagli tecnici. Siccome lei affermava di non voler prendere "antidepressivi" la informavo che non ci sono solo quelli. Il che cosa deve discuterlo con chi la visita.
non è che sapere il nome di una molecola o il nome di una categoria farmacologica le sarebbe di molto aiuto, trattandosi di dettagli tecnici. Siccome lei affermava di non voler prendere "antidepressivi" la informavo che non ci sono solo quelli. Il che cosa deve discuterlo con chi la visita.
[#6]
Gentile utente
non sarebbe meglio che si facesse visitare da uno psichiatra..o ne ha paura?
Ho l'impressione che lei tenda ad evitare una visita psichiatrica.Sa bene che le diagnosi e le terapie non possono essere fatte da questo sito.
Ribadisco il consiglio ,che è opportuno farsi visitare da un collega e seguire le "sue"prescrizioni.
Auguri.
non sarebbe meglio che si facesse visitare da uno psichiatra..o ne ha paura?
Ho l'impressione che lei tenda ad evitare una visita psichiatrica.Sa bene che le diagnosi e le terapie non possono essere fatte da questo sito.
Ribadisco il consiglio ,che è opportuno farsi visitare da un collega e seguire le "sue"prescrizioni.
Auguri.
Prof. Maria Clotilde Pettinicchi
[#7]
Utente
Gentile Dottoressa Clotilde, la mia situazione è la seguente.
Sono in cura presso un neurologo, il quale mi ha detto che, vista la mia resistenza e incompatibilità con gli antidepressivi devo cercare di uscirne fuori da solo e con l'aiuto della psicoterapia che ormai faccio da due mesi. Devo dire che un pò di miglioramenti ci sono stati, infatti prima avevo l'ansia anche quando stavo semplicemente a casa a guardare un film. Il neurologo mi ha detto comunque di scalare lentamente il frontal 0,25. Prima ne prendevo 0,5mg al giorno, adesso solo 0,25mg al giorno. Asuumo il frontal da circa due mesi e mezzo circa. Il problema si è ripresentato quando sono iniziate le lezioni all'università, ancora ansia, tremori, senso di svenimento.
Inoltre avendo una zia medico (la sorella di mio padre) medico pediatra, lei mi sconsiglia di assumere psicofarmaci tipo antidepressivi, perchè io sono proprio ansioso per mia natura. Infatti adesso ho dei sintomi collegabili alla testa, qualche anno fà sono stato malissimo per problemi intestinali, mesi e mesi di esami, ospedali e terapie, alla fine dopo aver fatto per due volte la colon scopia e per una volta la gastroscopia, mi è stato diagnosticato il colon irritabile dovuto ad ansia.
Non ho paura dello psichiatra, ho paura della terapia farmacologica, infatti magari il farmaco in se non mi fà niente a livello di effetti collaterali, ma il fatto stesso di prenderli mi fa stare male a livello psicologico, insomma gli effetti collaterali me li faccio venire da solo!
Per questo chiedevo se esistevano altre cure oltre gli antidepressivi e la psicoterapia, per vincere l'ansia e gli attacchi di panico. Tutto qui.
Poi sono andato dal neurologo perchè è lo stesso che tiene in cura i miei nonni, ma sarei andato anche dallo psichiatra, a me non cambiava nulla, o l'uno o l'altro, per me era la stessa cosa. Forse Lei dice che le due figure sono diverse? Nel senso che uno psichiatra vede sotto un diverso punto di vista il mio problema? Comunque io in questo forum non cerco una diagnosi, quella è stata fatta già dal mio neurologo: DAG. Infatti secondo Lui il mio problema è l'ansia anticipatoria.
Può essere che abbia sbagliato diagnosi?
Il fatto stesso di dover uscire o di dover andare all'università, mi mette in ansia, poi magari se resto a casa tutto passa, oppure se vado fuori può succedere che stò peggio, cioè attacco di panico. Fattostà che fino ad ora l'attacco di panico non mi è mai venuto così all'improvviso, solo una volta e successo, il primo. Le altre volte invece ho avuto sempre questa ansia anticipatoria, come se mi dicesse: non uscire, non andare li o la... Poi no sò neanche se i miei si possono definire attacchi di panico, il mio psicoterapeuta dice di no, perchè secondo lui gli attacchi di panico forti non dovrebbero far permettere neanche di camminare, io invece in questi casi mi muovo molto, cammino.
Poi sinceramente mi sono stancato di studiare, studio ingegneria, sono all'ultimo anno e sono fissato per i voti, non prendo un voto che sia meno di 27. Forse è questo il mio problema: l'università.
Gradirei un suo consiglio.
Cordialmente.
Può essere che abbia sbagliato diagnosi?
Sono in cura presso un neurologo, il quale mi ha detto che, vista la mia resistenza e incompatibilità con gli antidepressivi devo cercare di uscirne fuori da solo e con l'aiuto della psicoterapia che ormai faccio da due mesi. Devo dire che un pò di miglioramenti ci sono stati, infatti prima avevo l'ansia anche quando stavo semplicemente a casa a guardare un film. Il neurologo mi ha detto comunque di scalare lentamente il frontal 0,25. Prima ne prendevo 0,5mg al giorno, adesso solo 0,25mg al giorno. Asuumo il frontal da circa due mesi e mezzo circa. Il problema si è ripresentato quando sono iniziate le lezioni all'università, ancora ansia, tremori, senso di svenimento.
Inoltre avendo una zia medico (la sorella di mio padre) medico pediatra, lei mi sconsiglia di assumere psicofarmaci tipo antidepressivi, perchè io sono proprio ansioso per mia natura. Infatti adesso ho dei sintomi collegabili alla testa, qualche anno fà sono stato malissimo per problemi intestinali, mesi e mesi di esami, ospedali e terapie, alla fine dopo aver fatto per due volte la colon scopia e per una volta la gastroscopia, mi è stato diagnosticato il colon irritabile dovuto ad ansia.
Non ho paura dello psichiatra, ho paura della terapia farmacologica, infatti magari il farmaco in se non mi fà niente a livello di effetti collaterali, ma il fatto stesso di prenderli mi fa stare male a livello psicologico, insomma gli effetti collaterali me li faccio venire da solo!
Per questo chiedevo se esistevano altre cure oltre gli antidepressivi e la psicoterapia, per vincere l'ansia e gli attacchi di panico. Tutto qui.
Poi sono andato dal neurologo perchè è lo stesso che tiene in cura i miei nonni, ma sarei andato anche dallo psichiatra, a me non cambiava nulla, o l'uno o l'altro, per me era la stessa cosa. Forse Lei dice che le due figure sono diverse? Nel senso che uno psichiatra vede sotto un diverso punto di vista il mio problema? Comunque io in questo forum non cerco una diagnosi, quella è stata fatta già dal mio neurologo: DAG. Infatti secondo Lui il mio problema è l'ansia anticipatoria.
Può essere che abbia sbagliato diagnosi?
Il fatto stesso di dover uscire o di dover andare all'università, mi mette in ansia, poi magari se resto a casa tutto passa, oppure se vado fuori può succedere che stò peggio, cioè attacco di panico. Fattostà che fino ad ora l'attacco di panico non mi è mai venuto così all'improvviso, solo una volta e successo, il primo. Le altre volte invece ho avuto sempre questa ansia anticipatoria, come se mi dicesse: non uscire, non andare li o la... Poi no sò neanche se i miei si possono definire attacchi di panico, il mio psicoterapeuta dice di no, perchè secondo lui gli attacchi di panico forti non dovrebbero far permettere neanche di camminare, io invece in questi casi mi muovo molto, cammino.
Poi sinceramente mi sono stancato di studiare, studio ingegneria, sono all'ultimo anno e sono fissato per i voti, non prendo un voto che sia meno di 27. Forse è questo il mio problema: l'università.
Gradirei un suo consiglio.
Cordialmente.
Può essere che abbia sbagliato diagnosi?
[#8]
Gentile utente,
se la diagnosi e' esatta non si puo' rispondere di "uscirne da solo" perche' e' "intollerante agli antidepressivi".
E' opportuno invece introdurre un trattamento adeguato.
A proposito dei miti sugli psicofarmaci, in cui credono il suo neurologo e sua zia, la invito a consultare il seguente link che sintetizza i condizionamenti all'uso di psicofarmaci:
https://www.medicitalia.it/minforma/psichiatria/89-trattamenti-farmacologici-psichiatrici-i-falsi-miti.html
se la diagnosi e' esatta non si puo' rispondere di "uscirne da solo" perche' e' "intollerante agli antidepressivi".
E' opportuno invece introdurre un trattamento adeguato.
A proposito dei miti sugli psicofarmaci, in cui credono il suo neurologo e sua zia, la invito a consultare il seguente link che sintetizza i condizionamenti all'uso di psicofarmaci:
https://www.medicitalia.it/minforma/psichiatria/89-trattamenti-farmacologici-psichiatrici-i-falsi-miti.html
https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/
[#9]
Gentile utente,
Sinceramente non si capisce intorno a cosa stia girando. La diagnosi c'è, il trattamento anche, ma è interrotto prematuramente tutte le volte. Ci sono poi anche trattamenti non antidepressivi, cioè psicofarmaci non antidepressivi (che poi capirà anche Lei che questa etichetta non ha a che vedere con il loro uso nei disturbi d'ansia, è un'etichetta merceologica).
Sinceramente non si capisce intorno a cosa stia girando. La diagnosi c'è, il trattamento anche, ma è interrotto prematuramente tutte le volte. Ci sono poi anche trattamenti non antidepressivi, cioè psicofarmaci non antidepressivi (che poi capirà anche Lei che questa etichetta non ha a che vedere con il loro uso nei disturbi d'ansia, è un'etichetta merceologica).
[#10]
Gentile utente
non crede che bisognerebbe avere fiducia anche nei farmaci?Non ne sta assumendo anche ora?C'è differenza di formazione fra un neurologo ed uno psichiatra e nel suo caso credo che un collega sarebbe più opportuno.Capisco la "paura" degli psicofarmaci..quasi tutti i pazienti la manifestano ma poi ne capiscono la funzione e l'utilità e li assumono.Secondo me demonizzare un farmaco non permette di scegliere liberamente.
Auguri
non crede che bisognerebbe avere fiducia anche nei farmaci?Non ne sta assumendo anche ora?C'è differenza di formazione fra un neurologo ed uno psichiatra e nel suo caso credo che un collega sarebbe più opportuno.Capisco la "paura" degli psicofarmaci..quasi tutti i pazienti la manifestano ma poi ne capiscono la funzione e l'utilità e li assumono.Secondo me demonizzare un farmaco non permette di scegliere liberamente.
Auguri
Questo consulto ha ricevuto 10 risposte e 26.6k visite dal 11/03/2010.
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