Una psicoterapia gli avrebbe giovato mi ha risposto che lui non ha niente

Gentili dottori,
approfitto ancora della vostra gentilezza per porvi qualche domanda.
Vi riassumo in breve la mia situazione: il mio compagno è affetto da bipolarismo su base psicotica depressiva, lo psichiatra, col quale tra l'altro vorrei parlare in modo più approfondito, non ha specificato se di I II ecc.
Gli attacchi psicotici col tempo si sono molto ridotti, nel senso che non versa più nello stato di delirio dei mesi di luglio agosto e sattembre passati anche se ha sempre qualche atteggiamento strano, come il guardarsi intorno in modo circospetto, insospettirsi per nulla e il credere che tutte le cose frutto della sua immaginazione gli siano capitate sul serio, non mettendole minimamente in dubbio. Si cura con zyprexa, depakin e xeristar. Ora io mi chiedo è normale che dopo tanti mesi di terapia abbia ancora questi strascichi e che soprattutto non abbia capito che le cose che crede di aver vissuto siano solo frutto delle sue allucinazioni? E' normale che lo psichiatra non lo invogli ad intraprendere una psicoterapia che potrebbe aiutarlo in questo? Faccio presente che durante i mesi più critici, io sono stata il suo bersaglio preferito, diceva che tramavo alle sue spalle, che ero una mafiosa e che stavo con lui solo per motivi di interesse. La mia paura è che questa situazione prima o poi se non aiutato da uno psicoterapeuta possa ripresentarsi, ed io non credo di farcela ancora. Sono molto segnata da tutto. Con me e col bambino si relaziona solo quando sono io a chiedere di fare qualcosa, gli sto "insegnando" a fare in padre, se così si può dire, ma come compagno è inesistente, non si accorge se sto male, se ho bisogno di una mano, se sono stanca e non ha mai avuto l'esigenza di parlare con me di tutto quello che è successo. Quando ho provato a dirgli che una psicoterapia gli avrebbe giovato mi ha risposto che lui non ha niente da dire a nessuno. Un'altra domanda, la più importante: posso stare tranquilla che non farà del male a mio figlio? come faccio a fidarmi del tutto? Lo psichiatra, quando gli ho posto questa domanda mi ha detto: "è stato mai aggressivo con suo figlio?" alla mia risposta negativa mi ha detto di star tranquilla, ma quanti casi ci sono di bambini periti da mani di genitori "non aggressivi" fino a quel momento?
Spero in una vostra risposta e vi ringrazio in anticipo.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.1k 1k 248
Gentile utente,

"bipolarismo su base psicotica depressiva". Non si capisce in questi termini cosa intenda, diciamo che se è disturbo bipolare (I in quanto psicotico) la terapia torna, magari l'antidepressivo si può discutere, ma in linea generale è una terapia possibile. E' possibile tutto quello che dice. La psicoterapia in un disturbo bipolare psicotico che ruolo dovrebbe avere nelle sue aspettative ? La psicoterapia la decidono i medici, quindi non ha molto senso che gliela indichi Lei.
Le sue paure così generiche nessuno le potrà cancellare con una risposta, nessuno le dirà "stia tranquilla non succederà mai niente", sarebbe una previsione da sfera di cristallo. Mi sembra che lo psichiatra faccia considerazioni sensate. Pisa è un centro di riferimento per la ricerca sui disturbi bipolari.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

[#2]
Attivo dal 2009 al 2012
Ex utente
Dal momento che concorda col suo collega sulla terapia in atto, dal momento che se una psicoterapia va attuata è lo psichiatra che lo stabilisce, dal momento che questo approccio sta mostrando di avere pessimi risultati, poichè sono ancora molto evidenti segni di disturbo paranoide, e da un punto di vista relazionale il mio compagno è in uno stato pessimo, c'è qualcosa che non mi torna, qualcosa che mi sfugge: può illuminarmi?
La diagnosi che ha virgolettato "bipolarismo su base psicotica depressiva", per la quale dice di non capirne bene il senso, è stata proprio fatta da un suo collega di Pisa. Un'altra cosa mi chiedo: ma una persona che vive accanto ad un'altra con problemi così seri e considerando soprattutto che di mezzo c'è un bambino così piccolo, possibile debba essere lasciata da parte, senza che le vengano dati nemmeno gli strumenti basilari per fronteggiare una situazione simile e mettersi al riparo da un eventuale pericolo. Non chiedo la sfera di cristallo, ma un pò più di umanità e la possibilità di affidarmi a quella che tutto sommato (la psichiatria) è considerata un scienza e non una materia umanistica.
Grazie ancora.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.1k 1k 248
Non concordo con nessuno perché non l'ho visitata, ma quello che mi riferisce mi sembra coerente intrinsecamente.

Questa dizione non è una diagnosi, e come descrizione di una evoluzione se mai, ma non intuisco cosa voglia dire: disturbo bipolare è disturbo bipolare, su base psicotica non capisco che significhi (psicotico semplicemente ?), vorrà dire che è iniziato con una depressione psicotica, forse e poi è venuta la fase eccitata ? Può essere così. Comunque nel caso disturbo bipolare I sempre resterebbe.

Quali strumenti dovrebbe avere ? Potrebbe essere informata meglio sul disturbo, sapere come gestire le urgenze.

Io a Pisa mi ci sono formato, e per quel che ricordo i parenti erano coinvolti se lo chiedevano e la persona era d'accordo nella gestione del caso, perlomeno sul piano informativo.

Per il resto, proprio per venire incontro a questa esigenza che riconosco esiste, un gruppo di noi ha proprio organizzato dei corsi di psico-educazione per pazienti e familiari sul disturbo bipolare.

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