Depressione,insonnia ed ipocondria post operatori
Buongiorno,
vi spiego la mia storia. Circa 2 anni fa ho iniziato ad vvertire dolori toracici,dolori che mi hanno portato più volte ad eseguire visite cardiologiche ed altri accertamenti.
Tramite una gastroscopia hanno visto che il mio problema era a livello esofageo,soffro infatti di acalasia esofagea e dopo un lungo periodo di tentativi farmacologici,dolori lancinanti,disfagia e vomito,circa un mese e mezzo fa mi son operata.
L'operazione,come han dimostrato poi i sucessivi accertamenti è andata bene ed io ho ricominciato ad alimentarmi abbastanza correttamente.
Ma da quando mi son operata invece di sentirmi sollevata della cosa sono come sprofondata nel vuoto.
Il fatto è che ancora avverto fastidi e dolori a livello toracico,mi hanno detto di aver pazienza che presto si sistemerà tutto ma io non riesco a crederci.
Il punto è che ho paura,ho paura che questi dolori così forti siano indici di una qualche altra malattia o di un nuovo problema latente.Mi sono in effetti fissata che il mio cuore non vada così sono sempre lì a registrare tutti i battiti,misuro costantemente la pressione e al minimo dolore scoppio in un pianto senza fine.
Non riesco più a stare tranquilla,a dormire a sorridere a sperare.
Infatti passo le notti facendo ricerche su strane malattie al computer,dormo sempre di giorno e non di notte perchè se ho qualcuno intorno penso che così se mi sentirò male mi potranno aiutare.
Faccio fatica a stare concentrata,evito di uscire,di muovermi troppo per paura che mi venga questo maledetto infarto;razionalmente lo so sembra assurdo ma poi quando sono sola,specie la notte,ed avverto il dolore,mi sale lo sconforto e non faccio che pensare al peggio.
Già da anni soffro di panico,ma stavolta sento che è qualcosa di diverso,di più profondo,un'angoscia che mi accompagna 24 ore al giorno;come se stessi in una gabbia senza via di fuga.
Non penso al suicidio come soluzione,anche se delle volte mi è saltato in mente,ma voglio uscire da questo caos.
I miei sorridono e mi dicon di smetterla di pensare sempre al peggio,ma io non ci riesco;anche col mio ragazzo non posso parlarne perchè altrimenti si arrabbia e col mio medico non riesco a farlo perchè sinceramente me ne vergogno.
Sabato ho preso coraggio e sono stata da una psicologa cognitivo-comportamentale,le ho descritto in parte i miei problemi,ma non del tutto cioè non come ho fatto ora qui,non perchè non mi fidi di lei ma perchè non riesco ad accettare il fatto che sia caduta tanto in basso,che sia finita per perdere la lucidità;io che avevo una vita tanto perfetta ora mi ritrovo con meno di zero in mano e una rara malattia che non riesco proprio ad accettare.
Lo so,ho scritto molto e me ne scuso,ma ho realmente bisogno di parlare con qualcuno,altrimenti finisco per impazzire.
Vorrei avere un consiglio,un aiuto,una parola di conforto,qualcuno che mi dica che non morirò oggi e che mi ricordi che la vita non è solo dolore.
Grazie
vi spiego la mia storia. Circa 2 anni fa ho iniziato ad vvertire dolori toracici,dolori che mi hanno portato più volte ad eseguire visite cardiologiche ed altri accertamenti.
Tramite una gastroscopia hanno visto che il mio problema era a livello esofageo,soffro infatti di acalasia esofagea e dopo un lungo periodo di tentativi farmacologici,dolori lancinanti,disfagia e vomito,circa un mese e mezzo fa mi son operata.
L'operazione,come han dimostrato poi i sucessivi accertamenti è andata bene ed io ho ricominciato ad alimentarmi abbastanza correttamente.
Ma da quando mi son operata invece di sentirmi sollevata della cosa sono come sprofondata nel vuoto.
Il fatto è che ancora avverto fastidi e dolori a livello toracico,mi hanno detto di aver pazienza che presto si sistemerà tutto ma io non riesco a crederci.
Il punto è che ho paura,ho paura che questi dolori così forti siano indici di una qualche altra malattia o di un nuovo problema latente.Mi sono in effetti fissata che il mio cuore non vada così sono sempre lì a registrare tutti i battiti,misuro costantemente la pressione e al minimo dolore scoppio in un pianto senza fine.
Non riesco più a stare tranquilla,a dormire a sorridere a sperare.
Infatti passo le notti facendo ricerche su strane malattie al computer,dormo sempre di giorno e non di notte perchè se ho qualcuno intorno penso che così se mi sentirò male mi potranno aiutare.
Faccio fatica a stare concentrata,evito di uscire,di muovermi troppo per paura che mi venga questo maledetto infarto;razionalmente lo so sembra assurdo ma poi quando sono sola,specie la notte,ed avverto il dolore,mi sale lo sconforto e non faccio che pensare al peggio.
Già da anni soffro di panico,ma stavolta sento che è qualcosa di diverso,di più profondo,un'angoscia che mi accompagna 24 ore al giorno;come se stessi in una gabbia senza via di fuga.
Non penso al suicidio come soluzione,anche se delle volte mi è saltato in mente,ma voglio uscire da questo caos.
I miei sorridono e mi dicon di smetterla di pensare sempre al peggio,ma io non ci riesco;anche col mio ragazzo non posso parlarne perchè altrimenti si arrabbia e col mio medico non riesco a farlo perchè sinceramente me ne vergogno.
Sabato ho preso coraggio e sono stata da una psicologa cognitivo-comportamentale,le ho descritto in parte i miei problemi,ma non del tutto cioè non come ho fatto ora qui,non perchè non mi fidi di lei ma perchè non riesco ad accettare il fatto che sia caduta tanto in basso,che sia finita per perdere la lucidità;io che avevo una vita tanto perfetta ora mi ritrovo con meno di zero in mano e una rara malattia che non riesco proprio ad accettare.
Lo so,ho scritto molto e me ne scuso,ma ho realmente bisogno di parlare con qualcuno,altrimenti finisco per impazzire.
Vorrei avere un consiglio,un aiuto,una parola di conforto,qualcuno che mi dica che non morirò oggi e che mi ricordi che la vita non è solo dolore.
Grazie
[#1]
Gentile utente
le parole di conforto e le rassicurazioni che cerca sono l'espressione di una patologia psichiatrica evidente che va trattata in modo idoneo.
Il fatto che pensi di essere caduta in basso solo per un colloquio psicologico le porterà ulteriori riflessioni inappropriate al consiglio di rivolgersi ad uno psichiatra.
Non conosco il grado della sua acalasia ma i sintomi che descrive dovevano già presupporre un problema psichiatrico, che a mio parere si e' protratto troppo a lungo.
le parole di conforto e le rassicurazioni che cerca sono l'espressione di una patologia psichiatrica evidente che va trattata in modo idoneo.
Il fatto che pensi di essere caduta in basso solo per un colloquio psicologico le porterà ulteriori riflessioni inappropriate al consiglio di rivolgersi ad uno psichiatra.
Non conosco il grado della sua acalasia ma i sintomi che descrive dovevano già presupporre un problema psichiatrico, che a mio parere si e' protratto troppo a lungo.
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Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 1.7k visite dal 10/02/2010.
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