Una forte crisi di ipocondria
Buongiorno,
circa 9 anni fa ebbi una forte crisi di ipocondria, che sfociava nella paura di morire e lasciare solo mio figlio. In quei momenti, ogni piccolo segno fornito dal mio corpo, veniva interpretato come sintomo di una grave patologia. Stranamente però la possibilità di morire improvvisamente, anche per trauma violento mi lasciava indifferente. In quel periodo avevo anche difficoltà ad evacuare, a digerire ed ero dimagrito. Mi sottoposi a degli esami dai quali risultò che ero afflitto dalla sintome da intestino irritabile.
Mi recai di mia volontà da uno psichiatra il quale mi consigliò di prendere degli psicofarmaci onde alleviare lo stress del momento. Non presi mai i farmaci e credetti di uscire dalla crisi con le mie sole forze. Questo fino a quest'estate, nel frattempo mi separai e, causa la difficile situazione, adeguai i miei orari lavorativi per far fronte alle necessità di mio figlio. Questo mi portò ad alzarmi molto presto al mattino qualche giorno la settimana e ad alzarmi poco più tardi altri giorni, l'orario serale lavorativo variava in dipendenza del giorno. Attualmente, pur senza far fatica ad addormentarmi, capita spesso che mi svegli la notte per poi riaddormentarmi. Lavoro molto sia nell'ambito professionale che casalingo e mi sento alquanto stanco. Recentemente le paure sono riaffiorate e cerco nuovamente di interpretare i sintomi lanciati dal mio corpo...per esempio per un linfonodo ho eseguito vari esami sempre pensando alle patologie peggiori. Nuovamente la possibilità di morire immediatamente e/o per trauma violento (es incidente d'auto) mi lascia indifferente, così non è per la paura di eventuali patologie, per esempio quelle tumorali. La paura è però legata alla possibilità che, morendo, lascerei mio figlio solo e questo mi terrorizza. Spesso il battito cardiaco aumenta e, l'altra notte, mi sono svegliato improvvisamente, poi, avendo letto che un sintomo di una patologia era la sudorazione, ho cercato di verificarlo, il mio battito cardiaco ha iniziato ad aumentare velocemente ed ho iniziato a sudare. In quel momento la mente mi sembrava occlusa.
Mi sono rivolto al mio medico curante che però non ha voluto prescrivermi alcun tipo di farmaco, nemmeno un blando sonnifero.
Cosa posso fare per uscire da questa situazione?
Vi ringrazio, cordialità.
circa 9 anni fa ebbi una forte crisi di ipocondria, che sfociava nella paura di morire e lasciare solo mio figlio. In quei momenti, ogni piccolo segno fornito dal mio corpo, veniva interpretato come sintomo di una grave patologia. Stranamente però la possibilità di morire improvvisamente, anche per trauma violento mi lasciava indifferente. In quel periodo avevo anche difficoltà ad evacuare, a digerire ed ero dimagrito. Mi sottoposi a degli esami dai quali risultò che ero afflitto dalla sintome da intestino irritabile.
Mi recai di mia volontà da uno psichiatra il quale mi consigliò di prendere degli psicofarmaci onde alleviare lo stress del momento. Non presi mai i farmaci e credetti di uscire dalla crisi con le mie sole forze. Questo fino a quest'estate, nel frattempo mi separai e, causa la difficile situazione, adeguai i miei orari lavorativi per far fronte alle necessità di mio figlio. Questo mi portò ad alzarmi molto presto al mattino qualche giorno la settimana e ad alzarmi poco più tardi altri giorni, l'orario serale lavorativo variava in dipendenza del giorno. Attualmente, pur senza far fatica ad addormentarmi, capita spesso che mi svegli la notte per poi riaddormentarmi. Lavoro molto sia nell'ambito professionale che casalingo e mi sento alquanto stanco. Recentemente le paure sono riaffiorate e cerco nuovamente di interpretare i sintomi lanciati dal mio corpo...per esempio per un linfonodo ho eseguito vari esami sempre pensando alle patologie peggiori. Nuovamente la possibilità di morire immediatamente e/o per trauma violento (es incidente d'auto) mi lascia indifferente, così non è per la paura di eventuali patologie, per esempio quelle tumorali. La paura è però legata alla possibilità che, morendo, lascerei mio figlio solo e questo mi terrorizza. Spesso il battito cardiaco aumenta e, l'altra notte, mi sono svegliato improvvisamente, poi, avendo letto che un sintomo di una patologia era la sudorazione, ho cercato di verificarlo, il mio battito cardiaco ha iniziato ad aumentare velocemente ed ho iniziato a sudare. In quel momento la mente mi sembrava occlusa.
Mi sono rivolto al mio medico curante che però non ha voluto prescrivermi alcun tipo di farmaco, nemmeno un blando sonnifero.
Cosa posso fare per uscire da questa situazione?
Vi ringrazio, cordialità.
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Gentile utente,
Ha ricevuto a suo tempo una diagnosi di intestino irritabile, che spesso si associa ai quadri di tipo ansioso-ipocondriaco. Il disturbo si sta ripetendo, la cosa più logica da fare è curarlo, il suo decorso spontaneo è continuo o ricorrente, quindi niente di stran che si sia riproposto. La diagnosi psichiatrica forse va oltre il semplice disturbo somatoforme come l'intestino irritabile, anche perché lei riferisce sintomi psichici (preoccupazione, etc), che quindi vanno inquadrati.
Se si tratta di un disturbo d'ansia così come probabilmente fu inquadrato a suo tempo quando dominava l'intestino irritabile, la cura non è complessa.
Ha ricevuto a suo tempo una diagnosi di intestino irritabile, che spesso si associa ai quadri di tipo ansioso-ipocondriaco. Il disturbo si sta ripetendo, la cosa più logica da fare è curarlo, il suo decorso spontaneo è continuo o ricorrente, quindi niente di stran che si sia riproposto. La diagnosi psichiatrica forse va oltre il semplice disturbo somatoforme come l'intestino irritabile, anche perché lei riferisce sintomi psichici (preoccupazione, etc), che quindi vanno inquadrati.
Se si tratta di un disturbo d'ansia così come probabilmente fu inquadrato a suo tempo quando dominava l'intestino irritabile, la cura non è complessa.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 2.2k visite dal 28/01/2010.
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