Disturbo di personalita'?

buongiorno a tutti.
sono una ventisettenne che, a detta del mio ex psichiatra (col quale ho fatto solo 2 sedute,e sentito per tel qualche volta),soffre del disturbo di personalita' borderline.
premetto che le mie paure sono quelle di "ammazzarmi", o "ammmazzare" qualcun altro (ex. il mio convivente, o persone a cui voglio bene).
2 mesi fa sembravo "pazza"....i pesieri si formavano da soli nella mia mente, e io non riuscivo a controllarli. al lavoro, o qualsiasi altra cosa stessi facendo, poteva capitare che, di punto in bianco, mi venissero in mente dei flashback delle mie esperienze passate.
premetto che ho gia' avuto problemi di questo tipo 7 anni fa. ho assunto xanax e serenase (per pochissimo tempo), e sereupin per anni, fino al novembre scorso, quando di mia iniziativa ho deciso di sospendere la cura perche' ero ingrassata di 30 kg. ora ne ho persi 26, ma a distanxa di 3 mesi mi sono ritornate tutte le paure che credevo di aver sconfitto.
ora, in cura da una psichiatra del c.p.s., assumo 2 pastiglie di mutabon ansiolitico (1 al mattino e 1 alla sera), 3 mg di xanax (mattino, pomeriggio e sera),e 500 mg di depakin la sera.
la nuova psichiatra dice che soffro anche di depersonalizzazione (probabilmente ha ragione.....io faccio le mie cose di tutti i giorni, ma e' come se "non fossi io").
volevo chiedere a Voi medici se, da quanto ho scritto, la cura che sto facendo (depakin e xanax da 1 mese, e mutabon da 2 settimane) potrebbe essere quella giusta.e poi, dopo quanto tempo si dovrebbero vedere benefici? premetto che non mi sono mai fatta del male fisico (quindi,borderline perche'?).e poi, quanto puo' durare la depersonalizzazione? e' bruttissima la sensazione di essere te ma, contemèporaneamente, non sentirti te (nei pensieri, nelle paure....).
questa settimana e' stata brutta. come ora,mi capita di piangere senza un motivo "reale". e sono molto nervosa.

grazie 1000 a tutti.

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Psichiatra attivo dal 2007 al 2012
Psichiatra
Gentile utente,
la paura di perdere il controllo e di poter far male a qualcuno, non volendolo (così mi pare di capire dal suo post) viene definita, dal punto di vista psicopatologico, "ideazione di contrasto" ed è riconducibile ad un disturbo ossessivo-compulsivo.
Si tratta in sostanza di "idee" (idee di contrasto) o "immagini mentali" (immagini di contrasto) intrusive e spiacevoli della cui assurdità il soggetto si rende conto senza che tuttavia egli abbia la capacità di liberarsene. Ciò, naturalmente, genera enorme sofferenza soggettiva.

Le sensazioni (spiacevoli) di sentirsi distaccati da se stessi o dall'ambiente in cui si vive sono riconducibili ai cosiddetti "sintomi psicosensoriali" del''ansia (fenomeni di depresonalizzazione e/o derealizzazione, appunto).

Per quanto riguarda il discorso sul disturbo di personalità borderline, vorrei sottolineare che c’è un dibattito aperto: alcuni dei maggiori esperti internazionali in tema di disturbi dell'umore (Hagop Akiskal, J.Angst, G. Perugi)ritengono che buona parte dei casi diagnosticati come "disturbo di personalità borderline" non sono altro che forme di disturbo bipolare (tipo II) caratterizzate da notevole instabilità dell’umore con oscillazioni rapide, spiccata reattività dell’umore agli eventi, particolare comorbidità con altre patologia d'interesse psichiatrico etc. Per quanto mi riguarda, io mi rifaccio a tale corrente di pensiero.

Tengo molto a sottolineare che la distinzione fra "disturbo di personalità borderline" e "disturbo bipolare" non è una "raffinatezza" psicopatologica, ma ha importanti ripercussioni pratiche: un disturbo di personalità, qualsiasi esso sia, è “un disturbo di personalità” cioè è un problema del paziente, il medico non ha strumenti per curarlo, non si può modificare la “personalità” di un soggetto; il disturbo bipolare è invece una patologia e, in quanto malattia, il medico ha strumenti (più o meno efficaci) con i quali intraprendere procedimenti terapeutici specifici.

Aggiungerei inoltre un cenno a proposito degli ansiolitici (benzodiazepine): come più volte sottolineato in questo forum da me ed altri colleghi psichiatri, le benzodiazepine sono solo dei sintomatici, non possiedono alcun effetto curativo; possono dunque essere utili in fase acuta tuttavia, il loro uso continuativo (mesi, anni), genera fenomeni di assuefazione e dipendenza/astinenza (sindrome da dipendenza da benzodiazepine).

PEr concludere, per quanto riguarda i suoi quesiti specifici (sono borderline?, la terapia che sto assumendo è corretta? etc.) ritengo non sia possibile fornire risposte in quanto ciò implica la necessità di "visitare" il paziente ricostruendo con cura l'anamnesi familiare e personale, le caratteristiche del temperamento etc.

Un cordiale saluto
Giuseppe Ruffolo

www.psichiatria-online.it





[#2]
Utente
Utente
grazie al dottor ruffolo per avermi risposto.
ma cosa sono le idee, e le immagini di contrasto?

per quanto riguarda la storia dei miei parenti piu' vicini, mio zio paterno soffriva di schizofrenia. mia mamma e' alcolista (e lo era anche suo padre).

per quanto riguarda me, a 16 anni sono entrata in terapia. soffrivo di ipocondria, e avevo sempre paura di svenire. ho fatto 3 anni di analisi junghiana, dalla quale ne sono uscita "bene".

ho iniziato ad assumere psicofarmaci (sereupin) verso i 21 anni, dopo aver fumato 1 spinello (marijuana). sono stata male, e il mio medico di base mi ha mandata dalla psichiatra per 1 "sospetta crisi d'ansia".
inutile dire che avro' fumato, in tutta la mia vita, 3 o al max 4 canne (e, ovviamente, da quella volta nessun'altra).

sono una persona molto emotiva, istintiva, e nervosa. ho paura del giudizio degli altri.

a settembre ho fatto 1 trasloco (dalla germania all'italia), ho abbandonato l'universita' (studiavo psicologia), e ora lavoro come amministratore condominiale (lavoro che non mi piace).

per il disturbo bipolare ci sono cure?
[#3]
Psichiatra attivo dal 2007 al 2012
Psichiatra
In termini semplici, le idee di contrasto consistono nella paura generata dal dubbio di poter commettere atti aggressivi verso se stessi o verso gli altri non volendolo assolutamente; le immagini di contrasto consistono in immagini mentali intrusive e spiacevoli aventi per oggetto scene violente, sonvenienti etc. Qualche dettaglio in più può essere reperito qui: www.psichiatria-online.it/disturbo_ossessivo_compulsivo.asp

Per quanto riguarda il quesito relativo al disturbo bipolare, è certamente curabile e le terapie elettive sono a base di stabilizzanti il tono dell'umore.

Cordiali saluti
G. Ruffolo

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[#4]
Utente
Utente
il mio ex psichiatra ha detto che io vorrei "ammazzare" la "parte cattiva di me"....
dall'analisi che ho fatto anni fa, ho scoperto che una forte paura sta a significare una volonta'. ma io NON VOGLIO AMMAZZARE NESSUNO....DI QUESTO NE SONO CERTA.

anche il depakin e' uno stabilizzante dell'umore, o sbaglio?
serve a tenere a bada gli impulsi aggressivi, e la rabbia?

se soffro (come penso, e ho sempre pensato) di disturbo ossessivo-compulsivo, tuttavia non ho compulsioni (ma solo ossessioni).
forse ho manie (per ex, mi depilo le gambe tutti i giorni, faccio il bagno tutti i giorni.....). le uniche compulsioni che ho sono quelle relative al controllo del gas se e' spento, o della porta se e' chiusa.

la mia domanda, alla luce di questo, e': come ha fatto uno psichiatra ad inquadrarmi come borderline dopo solo 2 visite?

e poi; se la depersonalizzazione e' sintomo di ansia, una volta sconfitta quella, la depersonalizzazione se ne va da se'.. giusto?
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Psichiatra attivo dal 2007 al 2012
Psichiatra
1) il Depakin è uno stabilizzatore dell'umore;

2) del "perchè" sia stata inquadrata come borderline, non lo so;

3) la terapia mirata al trattamento dei differenti sintomi d'ansia (vegetativi, psicosensoriali etc.) riesce a controllare e risolvere (generalmente con buon successo), l'insieme di queste manifestazioni.



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[#6]
Utente
Utente
grazie dottor ruffolo.

sa dirmi qualcosa riguardo il mutabon ansiolitico?
so ne esistono di 4 tipi differenti....mi pare.
io devo assumerne 2 pastiglie al giorno.

dopo quanto tempo, depakin e mutabon dovrebbero togliere i pensieri ossessivi?

una cosa che mi son dimenticata di scrivere nel primo post, e' che da circa 1 mese e mezzo ho anche un fischio perenne (ronzio) in testa....che non va via (o va via molto raramente).

inoltre, dopo aver effettuato gli esami del sangue, l'acido valproico contenuto nel mio sangue e' a 29 (su una scala da 50 a 100).
la mia attuale psichiatra dice che va bene.e' cosi'?
[#7]
Psichiatra attivo dal 2007 al 2012
Psichiatra
Gentile utente,
il Mutabon contiene due principi attivi l'amitriptilina (un antidepressivo triciclico) e la perfenazina (un neurolettico appartenente alla famiglia delle fenotiazine.
E' vero, ne esistono quattro tipi in commercio (Mite, Ansiolitico, Antidepressivo e Forte) e differiscono fra loro per i diversi dosaggi reciproci di principi attivi in essi contenuti.
Il Mutabon è sicuramente un farmaco molto utile e piuttosto prescritto, in particolare nel trattamento degli stati misti o di disturbi associati a somatizzazioni.
Per quanto riguarda le sue domande specifiche relative all'effetto della terapia in corso sulle ossessioni e sul perchè la sua attuale psichiatra abbia ritenuto sufficiente una valproatemia a 29, mi dispiace, ma si tratta di quesiti specifici cui può rispondere soltanto lo specialista che la tiene in cura, che l'ha visitata e che ha ritenuto, una volta fatta una diagnosi, di dover impiegare questi farmaci.
Per quanto riguarda il ronzio, non saprei; provi a sentire il suo medico di medicina generale oppure uno specialista in otorinolaringoiatria (qualora non avesse già provveduto).

Cordiali saluti
Giuseppe Ruffolo

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[#8]
Utente
Utente
ancora grazie al dottor ruffolo.
la mia nuova psichiatra, quella che mi ha prescritto il mutabon (e che vorrebbe scendessi a 2, e non piu' 3 compresse di xanax da 1 mg al giorno)mi ha vista solo 2 volte.
ora ho appuntamento da lei tra 1 mese......
[#9]
Utente
Utente
ho sentito il mio ex psichiatra (di quella nuova, PURTROPPO, non mi fido....o, meglio, non mi piace). piu' che altro, il mio ex psichiatra mi aveva mandata al c.p.s. per poter essere seguita frequentemente (settimanalmente) da psichiatra, e terapeuta (non appena fossi stata in grado di affrontare 1 terapia).vorrei ritornare in cura da lui (l'ex psichiatra), ma non so come dirglielo. non so se mi conviene.....non vorrei fare figuracce con quella nuova.
pero', chiedo a Voi dottori, qual'e' la prassi di visite?
cioe', quante volte e' consigliabile andare ad 1 visita psichiatrica?
io sto peggio. il mio ex psichiatra dice che 1 valore 29 di acido valproico nel sangue, in 1 scala da 50 a 100, e' piuttosto basso. mi ha detto che posso aumentare il depakin (500 mg la sera, e 250 la mattina), ma di prendere appuntamento con la psichiatra con cui sono in cura.
magari c'e' qualcosa da cambiare nella cura....non so.

altra domanda; il test di rorchard (che avevo gia' fatto quando avevo 17 anni) serve per diagnosticare 1 eventuale disturbo di personalita'?
che altri test ci sono per diagnosticare eventuali disturbi mentali?

grazie 1000.
[#10]
Psichiatra attivo dal 2007 al 2012
Psichiatra
Gentile utente,
il "doctor shopping" non è consigliabile: cambiare spesso il medico curante condiziona l'efficacia di qualsiasi cura, farmacologica e/o psicologica.
Per quanti riguarda la diagnosi, ricordo che in ogni caso si tratta di un procedimento eminentemente clinico; i tests disgnostici possono, in alcuni casi, essere indicativi tuttavia non sono da considerare, per vari motivi, condizione essenziale per formulare una diagnosi.

Cordiali saluti
Giuseppe Ruffolo
www.psichiatria-online.it
[#11]
Utente
Utente
grazie dottor ruffolo.
ma, in tutta sincerita',le dico che mi fido piu' del mio ex psichiatra (che non mi vuole in cura.....a detta sua, perche' sarebbero visite private....nonostante cio', premetto che non ho problemi economici), piuttosto che di quella che mi tiene in cura ora.
penso che, nel rapporto medico-paziente, ci debba essere TOTALE fiducia....la mia psichiatra mi sembra troppo fredda, e distaccata nei miei confronti. questo fino a che punto fa parte del transfert?
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Psichiatra attivo dal 2007 al 2012
Psichiatra
Gentile utente,
il rapporto medico paziente è sicuramente condizione importantissima tuttavia, in particolare nel caso di terapie farmacologiche, è indispensabile che colui che le prescrive sia un buon esperto di psicofarmacologia clinica.

Cordiali saluti
Giuseppe Ruffolo

www.psichiatria-online.it
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