Una "depressione ricorrente maggiore"
Riprendo e in parte aggiorno il testo di un consulto già richiesto alcuni mesi fa.
Ho 53 anni e soffro da tempo immemorabile di depressione. L’ultimo psichiatra che mi aveva in cura mi ha diagnosticato una “Depressione ricorrente maggiore”.
Da quando avevo 25 anni ho provato molteplici terapie: prima il litio, poi una terapia psicoanalitica durata 9 anni con saltuari supporti farmacologici (Lexotan). Dal 1997 per due periodi sono stato in cura psichiatrica con diversi farmaci: per un paio di anni Prozac e Anafranil, poi per tre anni con Bupropione e Anafranil e quindi dopo una pausa di un paio di anni, con Zoloft e Anafranil. Quattro anni fa ho cessato ogni cura perché non mi sembrava di trarre benefici concreti.
Ora la mia condizione di vita è cambiata perché da 12 mesi non sono più dipendente ma lavoratore autonomo e quindi non posso assolutamente più permettermi di essere inefficiente. Infatti ho profonde e disabilitanti crisi di distimia e drammatiche difficoltà di concentrazione e di perseguimento degli obiettivi. Queste incapacità mi hanno veramente prostrato e in questo ultimo periodo penso ossessivamente al suicidio, anche perché rischio di perdere i due contratti che ho in corso e questo sarebbe un colpo definitivo.
Inoltre sono bulimico (ero già obeso e negli ultimi 12 mesi ho preso altri 8 kg e adesso peso 127 kg x 185 cm) e tabagista (50 al giorno).
Le deludenti esperienze farmacologiche del passato hanno intaccato la mia fiducia e, dopo aver condotto alcune ricerche, sono venuto a conoscenza di della Terapia elettroconvulsivante. Mi sono recato presso il Centro di Montichiari (Brescia) e a settembre scorso mi sono sottoposto a due sedute di TEC. Per via delle convulsioni, la terapia è stata interrotta e mi è stato suggerito l'approccio farmacologico (Abilify 5 mg 1xd e Carbolithium 450 mg x dì), cura che sto seguendo da 4 mesi.
Ancora una volta, non mi pare di trarre alcun beneficio.
Ora sono nella condizione di averle provate tutte e mi sento molto scoraggiato.
Chiedo suggerimenti, tenendo conto che sono orientato ad affidarmi ad uno specialista psichiatra nella zona Monza / Seregno che devo individuare.
Ho 53 anni e soffro da tempo immemorabile di depressione. L’ultimo psichiatra che mi aveva in cura mi ha diagnosticato una “Depressione ricorrente maggiore”.
Da quando avevo 25 anni ho provato molteplici terapie: prima il litio, poi una terapia psicoanalitica durata 9 anni con saltuari supporti farmacologici (Lexotan). Dal 1997 per due periodi sono stato in cura psichiatrica con diversi farmaci: per un paio di anni Prozac e Anafranil, poi per tre anni con Bupropione e Anafranil e quindi dopo una pausa di un paio di anni, con Zoloft e Anafranil. Quattro anni fa ho cessato ogni cura perché non mi sembrava di trarre benefici concreti.
Ora la mia condizione di vita è cambiata perché da 12 mesi non sono più dipendente ma lavoratore autonomo e quindi non posso assolutamente più permettermi di essere inefficiente. Infatti ho profonde e disabilitanti crisi di distimia e drammatiche difficoltà di concentrazione e di perseguimento degli obiettivi. Queste incapacità mi hanno veramente prostrato e in questo ultimo periodo penso ossessivamente al suicidio, anche perché rischio di perdere i due contratti che ho in corso e questo sarebbe un colpo definitivo.
Inoltre sono bulimico (ero già obeso e negli ultimi 12 mesi ho preso altri 8 kg e adesso peso 127 kg x 185 cm) e tabagista (50 al giorno).
Le deludenti esperienze farmacologiche del passato hanno intaccato la mia fiducia e, dopo aver condotto alcune ricerche, sono venuto a conoscenza di della Terapia elettroconvulsivante. Mi sono recato presso il Centro di Montichiari (Brescia) e a settembre scorso mi sono sottoposto a due sedute di TEC. Per via delle convulsioni, la terapia è stata interrotta e mi è stato suggerito l'approccio farmacologico (Abilify 5 mg 1xd e Carbolithium 450 mg x dì), cura che sto seguendo da 4 mesi.
Ancora una volta, non mi pare di trarre alcun beneficio.
Ora sono nella condizione di averle provate tutte e mi sento molto scoraggiato.
Chiedo suggerimenti, tenendo conto che sono orientato ad affidarmi ad uno specialista psichiatra nella zona Monza / Seregno che devo individuare.
[#1]
quale e' la sua domanda?
https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/
[#2]
Utente
Gentile Dottore, esplicito meglio il senso del consulto:
1) Rispetto al quadro clinico, la terapia farmacologica appare corretta in qualità e quantità?
2) L'assenza di benefici dopo 4 mesi è normale?
3) Vi possono essere delle alternative (che naturalmente mi farei prescrivere da uno specialista)?
4) Le convulsioni nella TEC sono motivo sufficiente per sconsigliare la conclusione della terapia (solo 2 sedute contro le 8 preventivate)?
5) Se la farmacologia, la terapia psicoanalitica e la TEC non hanno funzionato, che mi suggerite di fare?
Grazie.
1) Rispetto al quadro clinico, la terapia farmacologica appare corretta in qualità e quantità?
2) L'assenza di benefici dopo 4 mesi è normale?
3) Vi possono essere delle alternative (che naturalmente mi farei prescrivere da uno specialista)?
4) Le convulsioni nella TEC sono motivo sufficiente per sconsigliare la conclusione della terapia (solo 2 sedute contro le 8 preventivate)?
5) Se la farmacologia, la terapia psicoanalitica e la TEC non hanno funzionato, che mi suggerite di fare?
Grazie.
[#4]
Gentile utente, oltre all'approccio farmacologico valuti l'idea di affiancare un percorso psicoterapico.
Dopo 9 anni di psicoanalisi semra che non ci siano problemi nel ritenerla eleggibile per tale intervento. Tuttavia NON esiste solo la psicoanalisi che, nel suo caso, non ha dato alcun frutto. Vi sono altri approcci più brevi e più mirati alla gestione dei sintomi come le terapie di tipo strategico e cognitivo-comportamentali.
Ne parli con il suo psichiatra.
saluti
Dopo 9 anni di psicoanalisi semra che non ci siano problemi nel ritenerla eleggibile per tale intervento. Tuttavia NON esiste solo la psicoanalisi che, nel suo caso, non ha dato alcun frutto. Vi sono altri approcci più brevi e più mirati alla gestione dei sintomi come le terapie di tipo strategico e cognitivo-comportamentali.
Ne parli con il suo psichiatra.
saluti
Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 3.7k visite dal 14/01/2010.
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