Crisi d'ansia
Salve dottore. Circa 1 anno e mezzo fa ho fatto una visita neuropsichiatrica e mi è stata diagnosticata una sindrome ansioso depressiva per la quale mi venne data una cura con 2 gocce di citalopram la sera da aumentare ogni 2 giorni di 1 goccia fino ad arrivare a 20 gocce, e rivotril con 3 gocce al mattino e 10-15 la sera. Superati gli effetti collaterali iniziali, dopo circa 3-4 settimane iniziai a vedere i primi risultati e, dopo ulteriore consulto, continuai la cura per circa 3 mesi fino alla graduale riduzione dei farmaci.
Il mese scorso iniziai a riaccusare gli stessi disturbi di prima, provai a contattare lo stesso medico ma mi dissero che era andato in pensione.
Ho quindi pensato di riprendere la stessa cura ma, siccome non soffrivo più di insonnia come la prima volta, pensai di non assumere il rivotril. Dopo 3 giorni, ho avuto una fortissima crisi di panico, con agitazione ed insonnia per tutta la notte. A questo punto ho pensato di rifare la cura in tutto e per tutto come la prima volta, assumendo quindi anche il rivotril.
Per circa 10 giorni sono stata malissimo con nausea, agitazione, crisi d'ansia, ecc. Dopo ho iniziato a vedere i primi miglioramenti, anche se l'umore non era dei migliori, finchè ieri ho riavuto una forte crisi d'ansia con dolori al petto, affaticamento e difficoltà respiratorie. Lo stesso stato mi sta continuando anche oggi.
Mi sento molto scoraggiata, ho paura che la cura non funzioni più come la prima volta e non so cosa fare. Possono essere ancora gli effetti collaterali del citalopram (sono al 22° giorno di cura)? Cosa mi consiglia di fare? È opportuno interrompre la cura oppure mi conviene continuare?
Per favore mi aiuti perchè ho pure 2 bimbe piccole che dipendono da me e non so come fare. Grazie in anticipo.
Il mese scorso iniziai a riaccusare gli stessi disturbi di prima, provai a contattare lo stesso medico ma mi dissero che era andato in pensione.
Ho quindi pensato di riprendere la stessa cura ma, siccome non soffrivo più di insonnia come la prima volta, pensai di non assumere il rivotril. Dopo 3 giorni, ho avuto una fortissima crisi di panico, con agitazione ed insonnia per tutta la notte. A questo punto ho pensato di rifare la cura in tutto e per tutto come la prima volta, assumendo quindi anche il rivotril.
Per circa 10 giorni sono stata malissimo con nausea, agitazione, crisi d'ansia, ecc. Dopo ho iniziato a vedere i primi miglioramenti, anche se l'umore non era dei migliori, finchè ieri ho riavuto una forte crisi d'ansia con dolori al petto, affaticamento e difficoltà respiratorie. Lo stesso stato mi sta continuando anche oggi.
Mi sento molto scoraggiata, ho paura che la cura non funzioni più come la prima volta e non so cosa fare. Possono essere ancora gli effetti collaterali del citalopram (sono al 22° giorno di cura)? Cosa mi consiglia di fare? È opportuno interrompre la cura oppure mi conviene continuare?
Per favore mi aiuti perchè ho pure 2 bimbe piccole che dipendono da me e non so come fare. Grazie in anticipo.
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Gentile utente
se ho capito bene lei non ha più consultato nessun medico, ed ha fatto da sola. Da qui non possiamo darle altro consiglio che di andare quanto prima da uno specialista.
Auguri
se ho capito bene lei non ha più consultato nessun medico, ed ha fatto da sola. Da qui non possiamo darle altro consiglio che di andare quanto prima da uno specialista.
Auguri
Dr. Paolo Carbonetti
Specialista in Psichiatra
Specialista in Psichiatria Forense
Viterbo-Terni-
[#2]
Gentile utente,
deve far riferimento ad uno psichiatra per la gestione di un trattamento dopo che e' stata effettuata una diagnosi.
deve far riferimento ad uno psichiatra per la gestione di un trattamento dopo che e' stata effettuata una diagnosi.
https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/
[#4]
Gentile utente,
la complessità clinica e l'assenza di una valutazione attendibile (che non può prescindere dalla visita diretta) non permette di essere perentori in tal senso.
Certamente la nausea può essere comune in seguito al'utilizzo iniziale di farmaci antidepressivi, così come in certi casi, un effetto paradosso è quello di veder aumentato lo stato ansioso nei primi tempi di terapia.
A maggior ragione è necessario affrettare un consulto diretto presso uno psichiatra
la complessità clinica e l'assenza di una valutazione attendibile (che non può prescindere dalla visita diretta) non permette di essere perentori in tal senso.
Certamente la nausea può essere comune in seguito al'utilizzo iniziale di farmaci antidepressivi, così come in certi casi, un effetto paradosso è quello di veder aumentato lo stato ansioso nei primi tempi di terapia.
A maggior ragione è necessario affrettare un consulto diretto presso uno psichiatra
Cordialmente
www.psichiatriasessuologia.com
[#5]
Gentile utente,
associandomi a quanto già affermato dai colleghi aggiungo che la terapia inizialmente praticata doveva continuare per almeno 9-12 mesi per stabilizzare il risultato ottenuto. Terminandola precocemente lei si è esposta al rischio di ricaduta, che puntualmente è arrivata.
Cordiali saluti
associandomi a quanto già affermato dai colleghi aggiungo che la terapia inizialmente praticata doveva continuare per almeno 9-12 mesi per stabilizzare il risultato ottenuto. Terminandola precocemente lei si è esposta al rischio di ricaduta, che puntualmente è arrivata.
Cordiali saluti
Dott. Vassilis Martiadis
Psichiatra e Psicoterapeuta
www.psichiatranapoli.it
[#6]
Ex utente
Grazie ancora per le risposte. L'interruzione della terapia 1 anno e mezzo fa, non la decisi io ma mi fu ordinata dal medico che mi aveva in cura (e che ora è in pensione). L'averla ripresa di mia iniziativa può creare più problemi che benefici? Comunque nel frattempo ho contattato un neuropsichiatra che mi ha prenotato la visita... per il 27 febbraio... Spero di farcela fino ad allora!
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 2.2k visite dal 13/01/2010.
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Approfondimento su Ansia
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