Dubbi sulla cura con cipralex e richiesta consiglio

Buongiorno, vorrei chiedervi un consiglio su come comportarmi con il mio fidanzato che come scritto in precedenza è in cura da un neurologo per depressione da agosto 2009.
Lui accusa ancora sintomi come confusione, non sa quello che vuole (riferendosi a me al suo lavoro e alla sua passione che coltiva da quando era piccolo cioè il calcio) e tutto questo si è ripresentato maggiormente con l'arrivo delle vacanze di Natale in cui si sentiva spesso triste e piangeva.
Io continuo a dirgli che secondo me oltre alla cura farmacologica dovrebbe andare da uno psicologo, ma lui continua a rimandare dicendomi che si informerà.
La domanda è: ho sempre letto da voi che la cura deve essere mantenuta a dosi piene per almeno 9 mesi, ma il neurologo del mio fidanzato già a novembre gli aveva ridotto la terapia a 1/2 compressa al giorno e dopo l'ultima visita di metà dicembre sempre a 1/2 al di e ogni 5 gg 1 compressa intera.
Io ovviamente non so quale sia la linea terapautica non essendo un dottore, però a me non sembra che stia facendo dei miglioramenti.
Io non so come mi devo comportare, nel senso che gli ho dato dimostrazione che gli sono vicino, che lo ascolto quando vuole parlare, però non riesco a farlo aprire e e non parla del suo problema quasi mai, soprattutto mi è abbastanza difficile perchè evita spesso di vedermi o di avere con me una vita di coppia "normale" (io abito a MI e lui in prov di PV), lo sprono il più possibile ad uscire con i suoi amici, ma non so se ho il comportamente adatto, nel senso che leggo dappertutto che non si dovrebbe dire a chi è malato di depressione di reagire o di sforzarsi, ma allora cosa di deve fare? A me sembra quasi ovvio che la chiave di volta ce l'ha lui ed è lui che deve sforzarsi di fare dei passi avanti senza delegare tutto il lavoro ad un farmaco.
Mi potreste per favore dare un consiglio su come aiutarlo?
a volte mi sembra che quando gli dico di uscire con i suoi amici, di aprirsi, di parlare e stare in mezzo alla gente, alla fine stufo di ascoltarmi mi tratta come se fosse una stupida e mi dice....si hai ragione...giusto per farmi finire...però poi non fa nessun passo, continua a rimandare dicendo si poi lo farò.
devo farlo reagire dicendo che se lui non si cura prima o poi mi perderà??
Non è certamente quello che voglio fare però non so più che comportamento adottare con lui, nel senso che lo assecondo in tutto, faccio tutto quello che vuole lui, addirittura ci si vede solo e quando lo decide lui, è diventato molto egoista e non vede che esisto anche io e che ho delle esigenze da parte sua.
Mi potreste dare un consiglio? Io vado da una psicologa che l'unico consiglio che continua a darmi è quello di allontanarmi per vedere qual è la sua reazione, ma io, appunto non sapendo se con questo atto potrei provocargli una reazione più profonda, non mi va di farlo e in ogni caso è doloroso anche molto per me.
grazie
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.4k 1k
provi a fargli cambiare medico, facendolo rivolgere ad uno psichiatra.

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Utente
Utente
si ma è l'unica cosa che posso fare io? Quello è il medico che ha usato tutta la famiglia per me è impossibile farglielo cambiare, secondo i suoi genitori, nonostante lui abbia 34 anni, io non mi posso intromettermi in questo, nonostante siamo insieme da 14 anni. A me sembra che lui sia regredito e che gli torni comodo fare quello che gli dicono i suoi genitori, ma è solo una mia impressione (il padre 15 anni fa ha sofferto di grave depressione e il fratello che ha sofferto di depressione 3 anni fa a causa di un problema motivazionale). Io chiedevo quale deve essere il mio comportamento?
grazie