Problemi di depressione e dietologici
Buongiorno gentili dottori,
ringrazio fin d'ora chi di voi vorrà dedicare attenzione al mio problema. Ho 32 anni e soffro di una forte depressione, associata ad un vertiginoso aumento di peso, circa 40 kg in 4 anni. Ho provato svariate diete, anche con dietisti, ma non sono mai riuscita a raggiungere risultati apprezzabili. Ormai il cambiamento fisico incide molto sulla qualità della mia vita e non riesco a trovare una soluzione che mi permetta di ritrovare un equilibrio. Ho perso interesse ed energia e ho avuto una serie di problemi fisici, sia di natura organica che psicosomatica. Ho preso fluoxetina per un certo periodo ed ora mi è stata prescritta paroxetina.
Vorrei sapere:
1) quale degli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina dà un risultato apprezzabile anche per il controllo della fame, rispetto agli altri?
2) Perché spesso i medici sono restii ad una terapia con anoressizzanti o medicinali, quando questa si prospetta come l'unica via perseguibile a scapito di problemi di deontologia professionale?
3) Il centro psichiatrico del San raffaele a Milano, è costituito da un buon team di psichiatri per i disturbi alimentari?
Nel ringraziarvi, porgo cordiali saluti.
ringrazio fin d'ora chi di voi vorrà dedicare attenzione al mio problema. Ho 32 anni e soffro di una forte depressione, associata ad un vertiginoso aumento di peso, circa 40 kg in 4 anni. Ho provato svariate diete, anche con dietisti, ma non sono mai riuscita a raggiungere risultati apprezzabili. Ormai il cambiamento fisico incide molto sulla qualità della mia vita e non riesco a trovare una soluzione che mi permetta di ritrovare un equilibrio. Ho perso interesse ed energia e ho avuto una serie di problemi fisici, sia di natura organica che psicosomatica. Ho preso fluoxetina per un certo periodo ed ora mi è stata prescritta paroxetina.
Vorrei sapere:
1) quale degli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina dà un risultato apprezzabile anche per il controllo della fame, rispetto agli altri?
2) Perché spesso i medici sono restii ad una terapia con anoressizzanti o medicinali, quando questa si prospetta come l'unica via perseguibile a scapito di problemi di deontologia professionale?
3) Il centro psichiatrico del San raffaele a Milano, è costituito da un buon team di psichiatri per i disturbi alimentari?
Nel ringraziarvi, porgo cordiali saluti.
[#1]
Gentile utente,
ritiene di essere affetta da un disturbo alimentare o da un disturbo depressivo?
Innanzitutto e' importante che le venga effettuata una diagnosi chiara.
Possono essere coesistenti entrambi i disturbi ed il trattamento potra' essere indirizzato verso uno o l'altro disturbo o entrambi a seconda della sintomatologia specifica.
Inoltre, indica alcuni problemi di natura organica ma vanno esclusi problemi tiroidei per questa sua condizione.,
Per cio' che riguarda gli anoressizzanti tali farmaci sono di fatto dannosi alla salute e per tali motivi non possono essere prescritti.
Credo che prima di tutto vada fatta chiarezza sulla sua diagnosi e poi eventualmente intraprendere il percorso piu' esatto.
Cordiali Saluti
Dr. F.S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
ritiene di essere affetta da un disturbo alimentare o da un disturbo depressivo?
Innanzitutto e' importante che le venga effettuata una diagnosi chiara.
Possono essere coesistenti entrambi i disturbi ed il trattamento potra' essere indirizzato verso uno o l'altro disturbo o entrambi a seconda della sintomatologia specifica.
Inoltre, indica alcuni problemi di natura organica ma vanno esclusi problemi tiroidei per questa sua condizione.,
Per cio' che riguarda gli anoressizzanti tali farmaci sono di fatto dannosi alla salute e per tali motivi non possono essere prescritti.
Credo che prima di tutto vada fatta chiarezza sulla sua diagnosi e poi eventualmente intraprendere il percorso piu' esatto.
Cordiali Saluti
Dr. F.S. Ruggiero
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https://www.instagram.com/psychiatrist72/
[#2]
Gentile utente,
per esaminare il suo problema è probabilmente necessario sviscerarlo con alcune considerazioni:
1) La diagnosi di 'depressione' è corretta? Se sì, e la terapia farmacologica non ha avuto gli effetti dovuti, essa dovrà essere progressivamente personalizzata fino ad ottenene il massimo beneficio possibilee. Se sono stati utilizzati farmaci potenzialmente responsabili, almeno in parte, dell'aumento di peso, questi dovranno essere possibilemente sostituiti
2) La sua depressione rappresenta un elemento da inserire nel contesto di un disturbo della condotta alimentare, ad esempio il disturbo da alimentazione incontrollata? In questo caso l'approccio terapeutico sarà diverso per filosofia d'intervento, e dovrà senz'altro comprendere un parallelismo tra farmacoterapia e psicoterapia cognitivo-comportamentale
3) La diagnosi è ancora diversa da quella succitate?
4) Sono stati effettuati tutti i dovuti accertamenti metabolici ed endocrinologici, compresi gli ormoni sessuali? Se non, questi andranno effettuati
5) Esiste familiarità per obesità nei suoi parenti di primo grado? Questo purtroppo la rende più vulnerabile a sviluppare il sovrappeso
Ciò detto, in merito ai quesiti da Lei posti:
1) Non esiste un farmaco, SSRI o non, 'migliore' in assoluto: questo è il motivo per cui ogni terapia deve necessariamente essere disegnata 'su misura' (per farmaco, dosaggio e combinazione)
2) Il medico ad oggi ha a disposizione pochi prodotti legalmente prescrivibili nella terapia del sovrappeso. Di questi, in Italia abbiamo l'orlistat e la sibutramina (quest'ultima prescrivibile tra l'altro non da tutti ma solo da alcuni specialisti, come ad es. l'endocrinologo ed il cardiologo), all'estero è in commercio il rimonabant, che tra un anno dovrebbe essere commercializzato anche in Italia. Esistono poi altri prodotti che non hanno la specifica indicazione ministeriale in scheda tecnica, ma che vengono utlizzati 'off label' per il loro possibile effetto adiuvante. Le amfetamine e loro derivati sono in Italia fuorilegge; i cocktail galenici di amfetamine- ormoni tiroidei-antidiabetici orali etc. etc. sono assolutamente pericolosi e nessun medico responsabile li prescriverebbe
3) Esistono in ogni città Centri specialistici, sia pubblici che privati: è importante effettuare incontri conoscitivi con il nuovo terapeuta, imparare a fidarsi di lui e dare un pò di tempo, prima di cambiare strada, per verificare i risultati della cura
Cari saluti
Silvio Presta
www.silvio-presta-psichiatra.tk
per esaminare il suo problema è probabilmente necessario sviscerarlo con alcune considerazioni:
1) La diagnosi di 'depressione' è corretta? Se sì, e la terapia farmacologica non ha avuto gli effetti dovuti, essa dovrà essere progressivamente personalizzata fino ad ottenene il massimo beneficio possibilee. Se sono stati utilizzati farmaci potenzialmente responsabili, almeno in parte, dell'aumento di peso, questi dovranno essere possibilemente sostituiti
2) La sua depressione rappresenta un elemento da inserire nel contesto di un disturbo della condotta alimentare, ad esempio il disturbo da alimentazione incontrollata? In questo caso l'approccio terapeutico sarà diverso per filosofia d'intervento, e dovrà senz'altro comprendere un parallelismo tra farmacoterapia e psicoterapia cognitivo-comportamentale
3) La diagnosi è ancora diversa da quella succitate?
4) Sono stati effettuati tutti i dovuti accertamenti metabolici ed endocrinologici, compresi gli ormoni sessuali? Se non, questi andranno effettuati
5) Esiste familiarità per obesità nei suoi parenti di primo grado? Questo purtroppo la rende più vulnerabile a sviluppare il sovrappeso
Ciò detto, in merito ai quesiti da Lei posti:
1) Non esiste un farmaco, SSRI o non, 'migliore' in assoluto: questo è il motivo per cui ogni terapia deve necessariamente essere disegnata 'su misura' (per farmaco, dosaggio e combinazione)
2) Il medico ad oggi ha a disposizione pochi prodotti legalmente prescrivibili nella terapia del sovrappeso. Di questi, in Italia abbiamo l'orlistat e la sibutramina (quest'ultima prescrivibile tra l'altro non da tutti ma solo da alcuni specialisti, come ad es. l'endocrinologo ed il cardiologo), all'estero è in commercio il rimonabant, che tra un anno dovrebbe essere commercializzato anche in Italia. Esistono poi altri prodotti che non hanno la specifica indicazione ministeriale in scheda tecnica, ma che vengono utlizzati 'off label' per il loro possibile effetto adiuvante. Le amfetamine e loro derivati sono in Italia fuorilegge; i cocktail galenici di amfetamine- ormoni tiroidei-antidiabetici orali etc. etc. sono assolutamente pericolosi e nessun medico responsabile li prescriverebbe
3) Esistono in ogni città Centri specialistici, sia pubblici che privati: è importante effettuare incontri conoscitivi con il nuovo terapeuta, imparare a fidarsi di lui e dare un pò di tempo, prima di cambiare strada, per verificare i risultati della cura
Cari saluti
Silvio Presta
www.silvio-presta-psichiatra.tk
Silvio Presta
[#3]
Ex utente
Egr. dottori,
grazie per le celeri risposte.
La diagnosi di depressione non è mai stata effettuata da uno psichiatra (ho appuntamento fra una decina di giorni); la fluoxetina mi è stata prescrita dal mio medico di base e pure la paroxotina.
Diciamo che sono reduce da un periodo - iniziato ormai qualche anno fa - di ostacoli sempre più pesanti che hanno costellato la mia esistenza e mi hanno profondamente segnata: profonde sofferenze legate a relazioni, insoddisfazione per le scelte fatte, instabilità lavorativa e altro. Ciò mi ha portato ad un punto in cui vorrei non esistere, in cui preferirei non esserci, poichè ogni cosa, tranne l'affetto della famiglia e degli amici, è una sofferenza. Sono convinta di aver bisogno di un aiuto, anche farmacologico, e anche per dimagrire, perchè in questo stato non riesco ad avere la forza di inziare e continuare una dieta. Non ho più forze, nè stimoli.
Per quanto riguarda gli esami, feci gli esami ormonali e tiroidei paarecchio tempo fa..allora era tutto a posto, ma magari la situazone può cambiare.
Non ci sono in famiglia casi di obesità, non entro il secondoo grado in linea retta, almeno.
Distinti saluti.
grazie per le celeri risposte.
La diagnosi di depressione non è mai stata effettuata da uno psichiatra (ho appuntamento fra una decina di giorni); la fluoxetina mi è stata prescrita dal mio medico di base e pure la paroxotina.
Diciamo che sono reduce da un periodo - iniziato ormai qualche anno fa - di ostacoli sempre più pesanti che hanno costellato la mia esistenza e mi hanno profondamente segnata: profonde sofferenze legate a relazioni, insoddisfazione per le scelte fatte, instabilità lavorativa e altro. Ciò mi ha portato ad un punto in cui vorrei non esistere, in cui preferirei non esserci, poichè ogni cosa, tranne l'affetto della famiglia e degli amici, è una sofferenza. Sono convinta di aver bisogno di un aiuto, anche farmacologico, e anche per dimagrire, perchè in questo stato non riesco ad avere la forza di inziare e continuare una dieta. Non ho più forze, nè stimoli.
Per quanto riguarda gli esami, feci gli esami ormonali e tiroidei paarecchio tempo fa..allora era tutto a posto, ma magari la situazone può cambiare.
Non ci sono in famiglia casi di obesità, non entro il secondoo grado in linea retta, almeno.
Distinti saluti.
[#4]
Gentile Utente,
sicuramente la visita psichiatrica per ora mi sembra un'ottima soluzione, così da potersi finalmente confrontare con una diagnosi certa ed una relativa farmacoterapia per la gestione dell'umore.
Per quanto riguarda i centri a Milano che si occupano dei Disturbi del comportamento alimentare le posso parlare dell'Istituto Auxologico Italiano (osp San Luca), presso il quale ho lavorato per 5 anni, dove esiste un'ottima equipe di esperti in questo settore.
Cordialmente
Daniel Bulla
dbulla@libero.it
sicuramente la visita psichiatrica per ora mi sembra un'ottima soluzione, così da potersi finalmente confrontare con una diagnosi certa ed una relativa farmacoterapia per la gestione dell'umore.
Per quanto riguarda i centri a Milano che si occupano dei Disturbi del comportamento alimentare le posso parlare dell'Istituto Auxologico Italiano (osp San Luca), presso il quale ho lavorato per 5 anni, dove esiste un'ottima equipe di esperti in questo settore.
Cordialmente
Daniel Bulla
dbulla@libero.it
Cordialmente
Daniel Bulla
dbulla@libero.it, Twitter _DanielBulla_
[#5]
Mi sembra che il probema della dieta sia secondario alla risoluzione o quanto meno al miglioramento dello dello stato del proprio tono di umore. La speranza di avere un farmaco "toccasana" è spesso presente, ma sostanzialmente illusoria. Ritengo che dovrebbe essere valutata la possibilità di affrontare congiuntamente il problema con un'adeguata psicoterapia cognitivo comportamentale e con un sostegno integrato farmacologico/dietetico. Non mi sembra quindi un approccio valido porsi alla ricerca di un farmaco serotinergico "anoressizzante". I farmaci per ridurre il peso sono, dalla nostra farmacopea ufficiale, giustamente molto ridotti (vedi quello che riduce l'assorbimento dei grassi a livello intestinale, ritengo giustamente. Esistono sicuramente molti centri Milano per affronare il problema, ma è possibile affrontare il problema con uno spcialista psicoterapeuta che si interessi di queste problematiche.
Mauro Milardi
[#6]
Psicoterapeuta, Medico di medicina generale
Gentile utente,
come affermato dai colleghi,importante ,fondamentale una diagnosi,e sara' posta dallo psichiatra con cui ha appuntamento.
Descrive lei stessa uno stato depressivo con disturbi alimentari.Coesistono in questo momento entrambi,parla anche di somatizzazioni,un'immagine di sè che non accetta.
Si rivolga serena allo psichiatra,inizi una adeguata terapia farmacologica, e chieda se e quando affiancare una psicoterapia.
Ripeterei indagini inerenti la tiroide.
Con i migliori auguri
Dott.ssa I.Di Sipio
www.psicomedicina.mi.it
come affermato dai colleghi,importante ,fondamentale una diagnosi,e sara' posta dallo psichiatra con cui ha appuntamento.
Descrive lei stessa uno stato depressivo con disturbi alimentari.Coesistono in questo momento entrambi,parla anche di somatizzazioni,un'immagine di sè che non accetta.
Si rivolga serena allo psichiatra,inizi una adeguata terapia farmacologica, e chieda se e quando affiancare una psicoterapia.
Ripeterei indagini inerenti la tiroide.
Con i migliori auguri
Dott.ssa I.Di Sipio
www.psicomedicina.mi.it
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 4.6k visite dal 13/04/2007.
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