Ho molta ansia solo all'idea di spostarmi

Gentili dottori,
Sono una ragazza di 21 e da più di 6 mesi ho iniziato a soffrire di ansia e attacchi di panico. Sono molto preoccupata perchè mi sento malata e debilitata e ho come la sensazione di essere entrata in un tunnel da cui è difficile se non impossibile uscire del tutto! Voglio tornare alla normalità...
Comunque 2 mesi fa ho contattato uno psichiatra da cui vado una volta a settimana, che 2 settimane fa nel vedermi molto in apprensione mi ha prescritto del lorazepam (compresse da 1 mg) da prendere in caso di necessità. Infatti ho avuto in diverse occasioni seri problemi nella mia autonomia nella vita da universitaria..senza considerare che ormai non guido quasi più, ho molta ansia solo all'idea di spostarmi, che si tratti di autobus, auto (nel sedile del passeggero) treno..piedi. Qualsiasi situazione che si allontani dal "normale" mi mette in agitazione. Credo di tratti di agorafobia..
All'inizio all'idea di avere la soluzione in caso di necessità (il lorazepam in borsa) mi tranquillizzava, ma ora inizio a prenderlo troppo spesso, anche quando non serve, e ho subito sviluppato una dipendenza psicologica dal farmaco, tanto che se mi accorgo di non averlo torno subito a casa a prenderlo! Perdo il contatto col mio corpo, mi sembra di non essere veramente "qui e ora", mi sento un marziano..ma la cosa peggiore è che ricorrentemente ho la paura di PERDERE IL CONTROLLO...letteralmente! Se mi trovo in coda da qualche parte ho la paura assurda che potrei farmi la pipì addosso o svenire, se sono al cinema o ad un concerto di musica classica ho paura di mettermi ad urlare (assurdo), se sono in un palazzo ho paura che mi venga il raptus di buttarmi giù dalla finestra..e così via. Sono assurdità, lo so, me lo ripeto spesso ma purtroppo il mio corpo ha una sintomatologia che non riesco a controllare con la mente, e soprattutto nemmeno la mente riesce a controllare se stessa, in quanto mi trovo spesso a farneticare pensieri senza senso che diventano paure reali.
Quello che mi chiedevo è: con una psicoterapia di una volta a settimana dopo quanto ci può essere una guarigione? Io non ce la faccio più e ce la metto tutta! (infatti non mi tappo certo in casa). L'uso dell'ansiolitico "perchè non si sa mai" ha un effetto positivo o negativo?
Grazie in anticipo,
cari saluti
[#1]
Dr. Giuseppe Nicolazzo Psichiatra, Psicoterapeuta 2.2k 80
Gentile Utente,

bisognerebbe capire quale diagnosi è stata fatta o se è stata fatta una diagnosi che le è stata comunque comunicata, in quanto se per ipotesi fossimo in presenza di un disturbo di attacchi di panico oppure di un disturbo d'ansia generalizzato o meglio ancora di un tratto ossessivo compulsivo, per queste condizioni la terapia farmacologica che sta effettuando non è congrua, lei conferma che si sta curando da un medico specialista in Psichiatria?

Cordiali Saluti

Dr G. Nicolazzo
Specialista in Psichiatria
Psicoterapeuta

[#2]
Dr.ssa Franca Scapellato Psichiatra, Psicoterapeuta 4k 202
Gentile utente,
innanzitutto andrebbe precisata la diagnosi, perché l'ansia e gli attacchi di panico possono coesistere con altre patologie, ad esempio la depressione.
Il Lorazepam, come abbiamo più volte detto a tante persone, è un farmaco sintomatico, come l'aspirina nel raffreddore, per intenderci. Senza una terapia farmacologica "curativa" (che però si può iniziare solo dopo una diagnosi precisa), si rischia quello che le sta succedendo, cioè di diventare dipendente dal farmaco. L'ansiolitico si usa per periodi di tempo limitati in attesa che altre cure facciano effetto.
Cordiali saluti

Franca Scapellato

[#3]
Dr. Stefano Garbolino Psichiatra, Psicoterapeuta, Sessuologo 2.5k 36
Gentile utente,

le posso dire che nella mia esperienza clinica molti casi analoghi al suo hanno trovato valide risposte con un approccio che può meglio conoscere visitando il sito www.EMDRitalia.it

Cordialmente
www.psichiatriasessuologia.com

[#4]
Utente
Utente
Grazie per le tempestive risposte!
Il mio secondo problema è che il mio psichiatra mi conosce da soli 2 mesi, perciò anche se gli chiedo "dottore che cavolo ho?" lui mi rigira il discorso e non mi dà una risposta chiara. Penso che non voglia che mi autocondizioni o cose del genere..Comunque questo ansiolitico me l'ha proprio prescritto perchè ho avuto 2 crisi 2 giorni di seguito e mi sono molto spaventata. Quando me l'ha dato mi ha detto di prendere una compressa per 4-5 sere e poi sospendere, e poi ti portarmelo dietro in caso di necessità. Cioè quello che faccio ora...
Io ho la certezza di essere ansiosa perchè da mesi ormai ho la tachicardia 23 ore su 24, tuffi al cuore ogni giorno come non so..la cosiddetta ansia da esame, come se l'esame fosse..sempre!
Poi può essere che questa cosa si sia evoluta in pensieri ossessivi perchè mi autocondiziono molto facilmente, e più ricamo su un pensiero più diventa una cosa grossa. Io in partenza non ero depressa, non lo credo almeno. Globalmente mi dico soddisfatta della mia vita, ho tutto quello che volevo, anche un amore! Se ora il livello dell'umore è calato è per colpa di ste cavolo di crisi iniziate in un periodo di stress da esami e di insicurezza personale, che ora vedo come un ostacolo al sereno procedere della mia vita.
[#5]
Dr.ssa Franca Scapellato Psichiatra, Psicoterapeuta 4k 202
Gentile utente,
la scelta di curare i suoi disturbi solo con la psicoterapia è sua?
Le possibilità sono diverse e tutte hanno i loro pro e contro: la psicoterapia da sola (e poi, quale tipo di psicoterapia: cognitivo-comportamentale, ad indirizzo psicoanalitico, altro? Ce ne sono tante) richiede molto tempo, e se l'angoscia è forte non è detto che si lavori bene in terapia, perché il pensiero è concentrato sui disturbi.
La farmacoterapia è più rapida, ma dà effetti collaterali che alcuni tollerano bene e altri meno, e va continuata (non parlo degli ansiolitici come il Lorazepam) per molti mesi regolarmente.
L'associazione farmaci più psicoterapia è quella che statisticamente dà i risultati migliori, però la scelta va concordata.
Alcune persone preferiscono la sola psicoterapia, da un terapeuta che può essere medico psichiatra o psicologo. La scelta è individuale, una volta ottenute le informazioni dallo psichiatra nei primi colloqui.
Cordiali saluti
[#6]
Utente
Utente
Il mio psichiatra credo stia conducendo su di me una terapia di tipo psicanalitico. Io all'inizio gli avevo chiesto se era opportuno usare dei farmaci ma mi ha detto che è meglio evitare e si usano solo in casi molto seri. Io ora non so se sono io ad ingigantire il problema o lui a sottovalutarlo...fatto sta che non mi sento sicura e anzi da quando sono in terapia mi sembra di essere peggiorata! Se prima era solo ansia ora ho paura di avere che ne so dei raptus suicidi per cui mi sale il panico quando sono per strada perchè chi lo sa, magari da un momento all'altro mi butto sotto una macchina. Io sono sicura di non essere depressa perchè appunto ho paura per la mia incolumità...
Rivedrò il mio psichiatra solo il 7 gennaio, mi consiglia di dirgli tutte queste cose chiaramente e farmi prescrivere qualcosa?
E soprattutto vorrei avere un consiglio su come è opportuno comportarsi di fronte a queste paure, davanti a questa angoscia di perdere il controllo da un momento all'altro, perchè io nonostante tutto ho evitato di chiudermi in casa sperando mi passasse ma non è così.
Sono pensieri frequenti e che possono essere risolti? A me risulta difficile pensare che possano "scomparire".

La ringrazio moltissimo, mi è di grande aiuto!
[#7]
Dr.ssa Franca Scapellato Psichiatra, Psicoterapeuta 4k 202
Gentile utente,
l'aumento dell'ansia nelle prime fasi di una terapia psicoanalitica è frequente. Anche le vacanze, che interrompono le sedute, sono fonte di ansia per il paziente, che può cercare altre strade per farsi aiutare (infatti ha chiesto consiglio a questo sito).
E' molto importante che chiarisca con il terapeuta quello che lei desidera, che non è detto coincida esattamente con quello che le offre la terapia, soprattutto come tempi.
La sensazione di perdere il controllo è comune, fa parte dei disturbi di tipo ossessivo; anche se non succede mai nella realtà quello che il paziente teme, costringe ad una lotta interiore che esaurisce le forze.
Tenga presente che i pensieri ossessivi e le rimuginazioni si aggravano quando si è stanchi, per cui non si sforzi eccessivamente e faccia solo quelle cose che trova abbastanza piacevoli, con persone simpatiche. Si conceda anche lei un po' di vacanza, farà in tempo a recuperare quando torna in terapia.
Cordiali saluti
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