Perchè purtroppo dalla mia adolescenza la vivo e non sono mai riuscito a debellarla
Salve, ho 48 anni vivo con una ragazza di 35 ho tre figli il primo di 4 anni e gemelli di 2. Si vive nella casa di campagna dei miei genitori, fuori dal centro abitato, quindi gli spostamenti risultano difficoltosi, lavoro solo io, la mia compagna non riesce, forse non vuole, trovare un'occupazione. Due volte l'anno abbiamo in casa la madre che vive fuori Italia e quando torna occupa una delle tre stanze. Perchè ho titolato rabbia. Perchè purtroppo dalla mia adolescenza la vivo e non sono mai riuscito a debellarla. Mi sento male ogni volta. Sono stato anche in analisi ma la dottoressa mi ha fatto delle avances ed ho smesso di raccontare la mia vita. Se devo dare una data credo che, e non è perchè è sempre colpa dei genitori, ma non c'è stato nei miei confronti la dovuta presenza quando ad 11/12 anni iniziavo a crescere ed il mondo era diverso da come l'avevo immaginato.
La mia vita doveva essere scandita da scelte non mie, mi hanno tolto da una sezione alle medie perchè un professore beveva e sono andato con compagni con problemi di relazione verso il prossimo. C'era gente violenta e senza moralità, e la mia educazione era vista come debolezza. Mi è stata usata violenza. Quando ho capito cosa era successo era oramai troppo tardi. Insomma quell'atto subito da un coetaneo mi ha tolto la serenità. L'anno dopo a 13 anni e mezzo sono scappato di casa. Non andavo bene a scuola non ero stato accettato dai professori, ero una manete disattivata, non riuscivo ad essere brillante. Rimandato nel primo anno di superiori con 4 materie ho fatto gli esami di riparazione ma senza esito positivo.
A 16 anni i primi sintomi di rabbia devastavo porte e rompevo cose.
Piango mentre scrivo. E' vero che sono passati tanti anni. Ma quella rabbia verso scelte non mie, verso ingerenze, verso una vita non pianificata da me.
Ecco le invasioni di campo, le ingiustizie, la violenza, l'imperizia, lo scarso senso di responsabilità, il pressapochismo, mi fanno scattare la valvola.
Cosa devo fare?
La mia vita doveva essere scandita da scelte non mie, mi hanno tolto da una sezione alle medie perchè un professore beveva e sono andato con compagni con problemi di relazione verso il prossimo. C'era gente violenta e senza moralità, e la mia educazione era vista come debolezza. Mi è stata usata violenza. Quando ho capito cosa era successo era oramai troppo tardi. Insomma quell'atto subito da un coetaneo mi ha tolto la serenità. L'anno dopo a 13 anni e mezzo sono scappato di casa. Non andavo bene a scuola non ero stato accettato dai professori, ero una manete disattivata, non riuscivo ad essere brillante. Rimandato nel primo anno di superiori con 4 materie ho fatto gli esami di riparazione ma senza esito positivo.
A 16 anni i primi sintomi di rabbia devastavo porte e rompevo cose.
Piango mentre scrivo. E' vero che sono passati tanti anni. Ma quella rabbia verso scelte non mie, verso ingerenze, verso una vita non pianificata da me.
Ecco le invasioni di campo, le ingiustizie, la violenza, l'imperizia, lo scarso senso di responsabilità, il pressapochismo, mi fanno scattare la valvola.
Cosa devo fare?
[#1]
Gentile Utente,
probabilmente ha ancora necessità di elaborare e superare l'episodio dell'adolescenza, per questo è necessaria una visita psichiatrica anche per definire una diagnosi,
Cordiali Saluti
probabilmente ha ancora necessità di elaborare e superare l'episodio dell'adolescenza, per questo è necessaria una visita psichiatrica anche per definire una diagnosi,
Cordiali Saluti
Dr G. Nicolazzo
Specialista in Psichiatria
Psicoterapeuta
[#2]
Gentile utente,
la sua situazione meriterebbe uno spazio psicoterapeutico adeguato. Il fatto che il primo tentativo sia andato male per la scorrettezza di una collega non esclude che lei possa trarre beneficio da un percorso di questo tipo, non necessariamente di tipo psicoanalitico.
Cordiali saluti
la sua situazione meriterebbe uno spazio psicoterapeutico adeguato. Il fatto che il primo tentativo sia andato male per la scorrettezza di una collega non esclude che lei possa trarre beneficio da un percorso di questo tipo, non necessariamente di tipo psicoanalitico.
Cordiali saluti
Dott. Vassilis Martiadis
Psichiatra e Psicoterapeuta
www.psichiatranapoli.it
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 1.5k visite dal 28/12/2009.
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