Suicidio ereditario

Stimati dottori,

ho 30 anni e purtroppo mia madre si è suicidata sette anni fa a causa di una depressione bipolare. Sono curato anche io con Sertralina e Aloperidolo proprio per la medesima patologia.
Sono una persona piuttosto sola, da sempre, soffro molto la solitudine, soprattutto in queste festività.
Siccome so che le patologie sono a discendenza genetica, ho tanta paura di fare la fine di mia madre...anche perchè dopo tre anni di terapia sia farmacologica che relazionale sono ancora come un cane, una persona sola.

Vi chiedo un aiuto, un consiglio, con tanta umiltà e sperenza.

Grazie e buone feste, che siano serene almeno per Voi.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Gentile utente,

La depressione bipolare è in realtà il disturbo bipolare, che non è essenzialmente una forma di depressione ma una malattia diversa.
Il trattamento antibipolare si avvale di alcuni farmaci che statisticamente sembrano ridurre l'evenienza di comportamenti impulsivi inclusi quelli suicidari, appartenenti alla categoria dei cosiddetti stabilizzatori dell'umore. Diciamo che in linea generale se le terapie funzionano bene ovviamente il rischio sarò ridotto, ma alcuni farmaci sembrano migliori di altri, in particolare il litio. L'uso di antidepressivi è discusso nel disturbo bipolare, specie a lungo termine e costantemente. La sua terapia, se la diagnosi è di disturbo bipolare, in realtà è basata su una combinazione di farmaci che un po' spingono su e un po' spingono giù, tanto per semplificare, ma non è una terapia standard.

Farei quindi valutare la cura e l'opportunità di utilizzare terapie di riferimento.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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Dr. Gianmaria Benedetti Psichiatra, Neuropsichiatra infantile, Psicoterapeuta 928 16
gentile utente,
leggendo tutte le sue richieste di consulto di questi mesi, sembra emergere che Lei è in uno stato di preoccupazione crescente, per la sua salute psichica e fisica. Ha dubbi angoscianti sulla sua situazione, si chiede cosa sta succedendo ai suoi organi (cuore, occhi) e alla sua mente. E da ultimo è preoccupata per la sua vita, che sente a rischio, quasi che il suicidio della madre fosse un'eredità terribile lasciata a lei. Si sente sola, forse si sente tradita da altri, e certo le festività in queste condizioni sono spesso una sofferenza ulteriore. E' sfiduciata nella possibilità di aiuto dopo tre anni di terapia farmacologica e relazionale.
Non sappiamo da quanto tempo lei si trova in questa situazione. Dice di sentirsi sola da sempre, e probabilmente lo sventurato suicidio di sua madre ha lasciato solo a lei un carico già pesante anche prima.
Mi sembra un buon auspicio sia il fatto che sia riuscita a resistere finora, sia che cerchi di chiedere aiuto e consiglio anche qui, segno che la speranza di uscire dal labirinto in cui si ritrova non è completamente perduta.
Credo che valga la pena di resistere e andare avanti a cercare la via d'uscita, valutando, con i curanti, sia gli eventuali farmaci utili sia l'aiuto psicologico più adeguato alla sua situazione o eventuali altri interventi.
Il mare della depressione, una bella immagine per descriverla, può essere attraversato, come altri mari: l'importante è di mettersi su una barca che resista alle tempeste, con i rifornimenti giusti e dei piloti che conoscano la rotta.
In bocca al lupo e auguri di passare delle festività migliori di quelle che lei prevede.

Dr. Gianmaria Benedetti

http://neuropsic.altervista.org/drupal/

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