Vorrei una vita normale!!
Sono mamma di 5 figli stupendi(voluti!)e moglie di un uomo che amo e viceversa.A questo punto potrebbe pensare cosa vado cercando!! Solo una vita normale, che non ho più da quando ho avuto il primo attacco di panico(circa 20 anni fa).E' difficile spiegarle come mi sento ma ci provo!!Vivo come sull'orlo di un precipizio con costanti paure. Svolgere cose normali come ad esempio fare la spesa, andare ai colloqui dei figli a scuola,stare in ambienti affollati(anche aperti), guidare, scatenano in me una forte ansia che se supera una certa soglia sfocia in attacco di panico! Non parliamo poi delle somatizzazioni!!! Tachicardia, extrasistole,dolori al petto,sudorazione,frequente stimolo ad urinare, colon irritabile. Ho fatto ultimamente una visita cardiologica con prova da sforzo ma non è emerso nulla (se non una minima insufficienza mitralica a parere del medico insignificante). A livello urologico mi è stata riscontrata stenosi uretrale probabilmente dovuta a manovre strumentali malfatte nella preparazione dell'ultimo parto cesareo che ho fatto per l'ultima figlia(che ora ha 7 anni ed il disturbo urinario è iniziato circa 6 anni fa), ma lo psichiatra che mi segue dice che secondo lui tale disturbo è più attribuibile a cause psicologiche(lei che ne pensa?). Sono stata da diversi psichiatri e la diagnosi è stata sempre la stessa "ansia generalizzata e stress". Sono ormai 15 anni che sono in cura farmacologica, attualmente sto prendendo 3 compresse al giorno di Xanax da 1 mg. Ho provato anche a prendere antidepressivi in piccolissime dosi (ovviamente prescritti dal medico), quelli con pochissimi effetti collaterali,ma dietro consiglio medico li ho dovuti sospendere perchè provocano in me reazioni paradosse, tipo tremori, innalzamento della pressione arteriosa,sensazione di impazzire,(specifico ancora a bassissime dosi e quelli di nuova concezione)...Lei che ne dice..? Sono senza via di scampo??
In attesa della sua sperata risposta la ringrazio fin d'ora!
Cordiali saluti,
Roberta.
In attesa della sua sperata risposta la ringrazio fin d'ora!
Cordiali saluti,
Roberta.
[#1]
Gentile utente,
qualche anno fa mi è capitata una paziente che come lei presentava effetti collaterali molto intensi (gli effetti che descrive non sono paradossi ma solo eccessivi)a dosi anche basse di SSRI.
Confesso che in quell'occasione ho utilizzato dosi "omeopatiche" di citalopram, poche gocce al giorno, un dosaggio non terapeutico. Ha funzionato, anche se ribadisco che si tratta di un unico caso, che possono aver giocato la suggestione, l'effetto placebo o le sedute settimanali di psicoterapia.
Ogni tanto provavo ad aumentare leggermente la dose dell'antidepressivo, ma gli effetti collaterali tornavano.
La "microterapia" è proseguita per un anno, e a distanza di tre anni la paziente sta bene e non ha più avuto crisi.
C'è da sottolineare però il fatto che non aveva una storia clinica lunga come la sua.
Cordiali saluti
qualche anno fa mi è capitata una paziente che come lei presentava effetti collaterali molto intensi (gli effetti che descrive non sono paradossi ma solo eccessivi)a dosi anche basse di SSRI.
Confesso che in quell'occasione ho utilizzato dosi "omeopatiche" di citalopram, poche gocce al giorno, un dosaggio non terapeutico. Ha funzionato, anche se ribadisco che si tratta di un unico caso, che possono aver giocato la suggestione, l'effetto placebo o le sedute settimanali di psicoterapia.
Ogni tanto provavo ad aumentare leggermente la dose dell'antidepressivo, ma gli effetti collaterali tornavano.
La "microterapia" è proseguita per un anno, e a distanza di tre anni la paziente sta bene e non ha più avuto crisi.
C'è da sottolineare però il fatto che non aveva una storia clinica lunga come la sua.
Cordiali saluti
Franca Scapellato
[#2]
Utente
La ringrazio per la celerità della sua risposta. Mi sembra di capire da quello che mi dice,che secondo lei avrei bisogno di antidepressivi! Ma come mai più di 3 psichiatri non hanno mai visto in me un soggetto depresso? Soprattutto quello dal quale sono in cura attualmente, che mi segue ormai da 5 anni e mi conosce bene? Visto che lei è perfezionata in psicoterapia le chiedo...potrei riuscire secondo lei a guarire o almeno a stare meglio associando la cura farmacologica (Xanax) ad una seria psicoterapia? Per quanto riguarda la minzione frequente pensa anche lei che possa essere una somatizzazione dell'ansia? Mi permetta l'ultima domanda!! Normalmente ho la pressione arteriosa molto bassa (105-65) ma durante le "crisi" ho un rialzo notevole (a volte 150-95), potrebbe essere pericoloso?
P.S.Premetto che ho 46 anni e che non ci sono segni di menopausa.
Grazie ancora e..buon Natale!
Roberta
P.S.Premetto che ho 46 anni e che non ci sono segni di menopausa.
Grazie ancora e..buon Natale!
Roberta
[#3]
Gentile utente,
gli antidepressivi vengono comunemente usati per la terapia dell'ansia cronica e degli attacchi di panico, e sono curativi, mentre le benzodiazepine sono farmaci sintomatici. Secondo le linee guida, che si basano su un ampio numero di ricerche validate scientificamente, la terapia consigliata per il disturbo di panico è a base di antidepressivi SSRI o simili che agiscono sulla serotonina e/o sulla noradrenalina, e di psicoterapia cognitivo-comportamentale.
Il che non vuol dire che altre psicoterapie non funzionino, ma sinora le uniche sulle quali ci sono ricerche affidabili sono queste.
Gli antidepressivi impiegano circa tre settimane a fare effetto, e nel frattempo ci può essere un aumento dell'ansia, da cui il ricorso alle benzodiazepine per coprire tale periodo.
La minzione frequente, in assenza di patologie dell'apparato uro-genitale, può essere indotta dall'ansia, come pure l'innalzamento della pressione arteriosa, che si basa sul meccanismo fisiologico della risposta attacca/fuggi scatenata dalla paura. Un ricordo di quando i nostri antenati fuggivano dalle tigri dai denti a sciabola, che purtroppo oggi negli attacchi di panico non serve. Comunque non è un aumento pericoloso, anche durante una corsa o una nuotata la pressione sale, è un fenomeno normale.
Saluti
gli antidepressivi vengono comunemente usati per la terapia dell'ansia cronica e degli attacchi di panico, e sono curativi, mentre le benzodiazepine sono farmaci sintomatici. Secondo le linee guida, che si basano su un ampio numero di ricerche validate scientificamente, la terapia consigliata per il disturbo di panico è a base di antidepressivi SSRI o simili che agiscono sulla serotonina e/o sulla noradrenalina, e di psicoterapia cognitivo-comportamentale.
Il che non vuol dire che altre psicoterapie non funzionino, ma sinora le uniche sulle quali ci sono ricerche affidabili sono queste.
Gli antidepressivi impiegano circa tre settimane a fare effetto, e nel frattempo ci può essere un aumento dell'ansia, da cui il ricorso alle benzodiazepine per coprire tale periodo.
La minzione frequente, in assenza di patologie dell'apparato uro-genitale, può essere indotta dall'ansia, come pure l'innalzamento della pressione arteriosa, che si basa sul meccanismo fisiologico della risposta attacca/fuggi scatenata dalla paura. Un ricordo di quando i nostri antenati fuggivano dalle tigri dai denti a sciabola, che purtroppo oggi negli attacchi di panico non serve. Comunque non è un aumento pericoloso, anche durante una corsa o una nuotata la pressione sale, è un fenomeno normale.
Saluti
[#4]
Utente
Ho dimenticato di dirle delle cose!Sono da sempre un'insicura(fin da piccola)e da parecchio tempo ho delle manie strane:prima di andare a dormire,controllo un sacco di volte che il gas sia chiuso..la mattina srivo nel pacchetto di sigarette quante ce ne sono,in modo che,la sera, sappia esattamente quante ne ho fumate durante la giornata..mi misuro 10 volte al giorno la pressione,insomma....tutto deve quadrarmi..è come se,così facendo le cose mi"portassero" e questo mi fa sentire tranquilla.Non le ho accennato per nulla della mia adolescenza ma per darle un quadro più chiaro penso sia bene farlo.I miei genitori sono stati separati per lungo tempo, poi mio padre (che dai 6 ai 17 anni non ho più rivisto),"ci ha provato con me" e da qualche anno non so più neanche se lui era il mio padre naturale.Ci sono altri fatti dei quali potrei ancora parlarle,ma per stasera basta,già ho sofferto abbastanza nel raccontarle questo!!Non crede che questo basti per stare come le ho descritto nei messaggi precedenti!? Per questo ho seri dubbi sul fatto che io sia una depressa ed è per lo stesso motivo che le chiedevo se la psicoterapia mi potrebbe aiutare! Spero in una sua risposta. Con stima e gratitudine,
Roberta.
Roberta.
[#5]
Gentile utente,
Sicuramente mantenere una cura con tranquillanti non produce un miglioramento nel tempo dei suoi disturbi, anzi tende al contrario.
In ogni caso la gestione della terapia antidepressiva, non per scopi di depressione ma di ansia (antidepressivo è solo un'etichetta) va fatta tenendo presente che se la diagnosi è di panico o di ansia generalizzata, nelle prime settimane (2-3) l'ansia tipicamente aumenta, possono esservi attacchi di panico come prima o di più, e questo non significa che la cura sia sbagliata o non avrà effetto, soltanto che c'è una prima fase in cui questo avviene. Iniziando con dosi minime e procedendo piano si evita in genere questo problema. Non vanno poi confusi i parametri registrati in occasione di attacchi di panico con effetti "del farmaco", l'effetto è tanto del farmaco quanto del disturbo con cui il farmaco interagisce, cioè del cervello.
Direi che è il caso di far impostare una cura, utilizzando categorie diverse di antidepressivi se sono indicati, iniziando piano e procedendo piano.
La diagnosi la faccia definire un po' meglio, perché "stress" non è una diagnosi, e ansia generalizzata non significa "disturbo d'ansia generalizzata".
Sicuramente mantenere una cura con tranquillanti non produce un miglioramento nel tempo dei suoi disturbi, anzi tende al contrario.
In ogni caso la gestione della terapia antidepressiva, non per scopi di depressione ma di ansia (antidepressivo è solo un'etichetta) va fatta tenendo presente che se la diagnosi è di panico o di ansia generalizzata, nelle prime settimane (2-3) l'ansia tipicamente aumenta, possono esservi attacchi di panico come prima o di più, e questo non significa che la cura sia sbagliata o non avrà effetto, soltanto che c'è una prima fase in cui questo avviene. Iniziando con dosi minime e procedendo piano si evita in genere questo problema. Non vanno poi confusi i parametri registrati in occasione di attacchi di panico con effetti "del farmaco", l'effetto è tanto del farmaco quanto del disturbo con cui il farmaco interagisce, cioè del cervello.
Direi che è il caso di far impostare una cura, utilizzando categorie diverse di antidepressivi se sono indicati, iniziando piano e procedendo piano.
La diagnosi la faccia definire un po' meglio, perché "stress" non è una diagnosi, e ansia generalizzata non significa "disturbo d'ansia generalizzata".
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
[#6]
Utente
Gentile dr. Pacini,la ringrazio per la risposta,ma insisto nello specificarle che il mio psichiatra (qualificato e di lunga esperienza professionale), non è assolutamente del parere che debba curarmi con antidepressivi! Mi segue da 5 anni e mi conosce più che bene.Sostiene che io sia una persona lucida e razionale e che,da come parlo ed affronto la vita(le ricordo che ho 5 figli, quindi molti impegni che svolgo con responsabilità e serietà!)non riscontra in me la benchè minima ombra di depressione,ma solo un po' di "nevrosi". La notte riposo bene e seppur nelle difficoltà, la mattina appena mi sveglio, mi alzo e..."faccio tutto ciò che devo!!A questo punto mi chiedo se sia il caso di cambiare medico! A proposito della diagnosi l'ho rivista ora,c'è scritto "disturbo d'ansia generalizzata". Se non le dispiace vorrei un suo parere riguardo il fatto che "tutto deve quadrarmi". A cosa attribuisce questo? E rispetto al mio doloroso vissuto che ne pensa... potrebbe essere causa della mia estrema insicurezza? La ringrazio fin d'ora. Cordiali saluti, Roberta.P.S. Buon Natale!!
[#7]
Gentile utente,
anche l'ultimo degli psichiatri sa che una diagnosi di disturbo d'ansia generalizzata che sia o meno in concomitanza con sintomi di panico fonda la sua cura o su antidepressivi o su altri farmaci, nel caso dell'ansia generalizzata. Tranquillanti a lungo termine soltanto in rari casi, resistenti.
Quindi anche nel caso in cui lo psichiatra non intendesse usare antidepressivi avrebbe la possibilità di usare altre medicine non appartenenti alla categoria degli antidepressivi, ma neanche a quella dello xanax.
La reazione paradossa non è paradossa, è prevista, basta avere un po' di esperienza per sapere che qualunque farmaco antipanico nelle prime settimane può peggiorare il panico, anche il placebo peraltro.
Non vedo che c'entri il discorso sulla lucidità e sulla razionalità, non c'entra niente con la sua diagnosi. Mi sembra che continui ad essere convinta che gli antidepressivi si prendano se si ha la depressione, ma cercavo di spiegarle che non è così, è solo un'etichetta. Le indicazioni sono chiaramente riportate in ogni foglietto di ogni singola molecola.
anche l'ultimo degli psichiatri sa che una diagnosi di disturbo d'ansia generalizzata che sia o meno in concomitanza con sintomi di panico fonda la sua cura o su antidepressivi o su altri farmaci, nel caso dell'ansia generalizzata. Tranquillanti a lungo termine soltanto in rari casi, resistenti.
Quindi anche nel caso in cui lo psichiatra non intendesse usare antidepressivi avrebbe la possibilità di usare altre medicine non appartenenti alla categoria degli antidepressivi, ma neanche a quella dello xanax.
La reazione paradossa non è paradossa, è prevista, basta avere un po' di esperienza per sapere che qualunque farmaco antipanico nelle prime settimane può peggiorare il panico, anche il placebo peraltro.
Non vedo che c'entri il discorso sulla lucidità e sulla razionalità, non c'entra niente con la sua diagnosi. Mi sembra che continui ad essere convinta che gli antidepressivi si prendano se si ha la depressione, ma cercavo di spiegarle che non è così, è solo un'etichetta. Le indicazioni sono chiaramente riportate in ogni foglietto di ogni singola molecola.
[#9]
Gentile utente,
senza volermi sostituire al collega, le rispondo ai 2 quesiti che richiede:
senza una conoscenza della sua storia (che prevede una conoscenza di persona attraverso almeno qualche colloquio) si possono fare molte ipotesi ma avere nessun punto fermo.
Le può rispondere in modo adeguato alle sue domande poste nell'ultimo consulto solamente lo specialista che la segue da diverso tempo.
senza volermi sostituire al collega, le rispondo ai 2 quesiti che richiede:
senza una conoscenza della sua storia (che prevede una conoscenza di persona attraverso almeno qualche colloquio) si possono fare molte ipotesi ma avere nessun punto fermo.
Le può rispondere in modo adeguato alle sue domande poste nell'ultimo consulto solamente lo specialista che la segue da diverso tempo.
Cordialmente
www.psichiatriasessuologia.com
[#10]
Utente
Grazie comunque e complimenti per la sua professionalità!Se le andasse di rileggere la mia storia clinica e..personale (i fatti più salienti li ho scritti)e potesse esporre anche il suo parere,visto che è perfezionato in psicoterapia,mi farebbe piacere!! Ho bisogno di un aiuto,anche psicologico, perchè mi sento...senza via di scampo!!E' vero che ho il terrore di assumere antidepressivi che per 2 volte,a bassissime dosi mi hanno mandata all'ospedale! Ma è possibile che non esista una cura alternativa meno "aggressiva? La prego, mi dia una parola d'incoraggiamento!!! Cordiali saluti.
[#11]
Gentile utente,
Cosa significa che l'hanno mandata all'ospedale ? E' andata all'ospedale dopo averli presi e all'ospedale le hanno detto che aveva avuto che cosa ?
Esistono anche cure non a base di antidepressivi, è quello che le ho detto ma sembra non aver letto bene la risposta.
Cosa significa che l'hanno mandata all'ospedale ? E' andata all'ospedale dopo averli presi e all'ospedale le hanno detto che aveva avuto che cosa ?
Esistono anche cure non a base di antidepressivi, è quello che le ho detto ma sembra non aver letto bene la risposta.
[#12]
Utente
Grazie a Dio ho ancora la capacità di saper leggere!! La cura che mi "ha mandata all'ospedale" mi è stata prescritta da un suo illustre collega del quale probabilmente conosce il nome,ma che ovviamente non cito.Si trattava di un farmaco che agisce sulla serotonina nel primo caso, nel secondo non ricordo bene; posso solo dirle che leggendo il foglio illustrativo,notai che a dosaggi molto superiori di usa nei casi di epilessia.Non sono "andata" all'ospedale,ma sono stata presa in braccio da mio marito e portata (non controllavo più il movimento volontario delle gambe). La seconda volta ho chiamato il 118 e visto lo stato in cui ero, i medici mi hanno portata via di corsa (pressione arteriosa che toccava quasi 200 di massima e testa che "scoppiava", premetto che normalmente sono un'ipotesa). Mi hanno dato delle gocce sotto la lingua ogni 5 minuti e mi hanno fatta andare quando i valori pressori sono rientrati nella (quasi) norma. In tutti e due i casi i medici (compreso psichiatra) hanno attribuito i malesseri all'assunzione dei farmaci!!Da qui la dacisione del suo collega di interrompere la cura. Augurandomi,di essere stata chiara, le porgo i più distinti saluti.
[#13]
Gentile utente,
sarebbe importante conoscere il nome delle sostanze assunte e la diagnosi di dimissione dal Pronto Soccorso, oltre alle terapie effettuate in ospedale. Non è una pignoleria, è che altrimenti non si riesce a capire la situazione e non ci permette di dare un parere corretto.
Cordiali saluti
sarebbe importante conoscere il nome delle sostanze assunte e la diagnosi di dimissione dal Pronto Soccorso, oltre alle terapie effettuate in ospedale. Non è una pignoleria, è che altrimenti non si riesce a capire la situazione e non ci permette di dare un parere corretto.
Cordiali saluti
[#14]
Utente
Cara dr. Franca,sono contenta di risentirla. La ringrazio molto per la"delicatezza" della sua risposta!! Tra 5 giorni è Natale e vorrei viverlo con serenità. Potrei anche andare in ospedale e procurare la cartella clinica, ma sinceramente non mi sento di farlo ora,magari terminate le feste. Stavo proprio ora riflettendo su una cosa e mi stò quasi convincendo che forse i malesseri che avverto,fanno parte della natura umana e che probabilmente sarebbe già una guarigione il convincermi che vado bene come sono.Non vorrei sembrarle masochista o "leopardiana" !! Un caro saluto.
[#15]
Gentile utente,
non è chiaro perché manca il nome del farmaco, dalla descrizione non è chiaro perchè un farmaco che agisce sulla serotonina sembra un antidepressivo, ma se a dosi superiori è un antiepilettico non può essere un antidepressivo.
Che farmaci antidepressivi o antiepilettici causino questo genere di effetti non è una cosa tipica.
Non mi ha detto cosa hanno detto i medici, dovuto all'assunzioen di farmaci ma come hanno classificato l'episodio ? E con che gocce l'hanno curata, ansiolitico ?
non è chiaro perché manca il nome del farmaco, dalla descrizione non è chiaro perchè un farmaco che agisce sulla serotonina sembra un antidepressivo, ma se a dosi superiori è un antiepilettico non può essere un antidepressivo.
Che farmaci antidepressivi o antiepilettici causino questo genere di effetti non è una cosa tipica.
Non mi ha detto cosa hanno detto i medici, dovuto all'assunzioen di farmaci ma come hanno classificato l'episodio ? E con che gocce l'hanno curata, ansiolitico ?
[#16]
Utente
Ho parlato di 2 episodi differenti! Nel primo assumevo da qualche giorno antidepressivi(quando ho avuto la pressione a 200 e la testa che "scoppiava!). Le gocce sono servite per abbassare la pressione...niente ansiolitici!! Nel secondo caso avevo preso quel farmaco, il quale si usa,(in dosi più alte), per l'epilessia (quando non mi tenevo sulle gambe e mi sembrava di impazzire!)e sono stata "aiutata" con qualche goccia di En,ma quella sensazione bruttissima l'ho avuta fino al giorno dopo.Mi dispiace ma i nomi dei farmaci non li ricordo! ( sono trascorsi circa 2 anni) I medici (se non ricordo male), hanno classificato gli episodi come "effetto collaterale da farmaco", (non ho tenuto i fogli di dimissione dal Pronto Soccorso) comunque,seppur con parole un po' diverse, il senso era quello!!
[#17]
Gentile utente
dovrebbe cercare di ritrovare il nome dei farmaci e soprattutto i dosaggi iniziali per far capire meglio la situazione.
dovrebbe cercare di ritrovare il nome dei farmaci e soprattutto i dosaggi iniziali per far capire meglio la situazione.
https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/
[#18]
Gentile utente,
Il "senso" non possiamo saperlo senza documentazione. Avere la sensazione di testa che scoppia è un sintomo presente in tante condizioni, tra cui l'ansia. Il tutto comunque Lei si ricorda che passò con qualche goccia di EN, quindi direi che non era niente che i medici identificarono come particolare. Le hanno somministrato un ansiolitico e l'hanno dimessa, lei non ha conservato i fogli, quindi mi par di capire che non ci fosse seguito, cioè non le serviva quella documentazione.
Molte persone con disturbi d'ansia hanno questo tipo di impatto iniziale con i farmaci che assumono, non si tratta propriamente di una reazione dovuta al farmaco in sé o paradossa, ma ad un incontro inizialmente ansiogeno tra il farmaco e un cervello che è predisposto a sviluppare reazioni di panico, inclusi sintomi neurovegetativi sul momento.
Dovrebbe forse farsi spiegare meglio il meccanismo delle cure e se necessario iniziarle, proprio per tamponare questi inconvenienti, in ambiente protetto almeno nei primi giorni.
Il "senso" non possiamo saperlo senza documentazione. Avere la sensazione di testa che scoppia è un sintomo presente in tante condizioni, tra cui l'ansia. Il tutto comunque Lei si ricorda che passò con qualche goccia di EN, quindi direi che non era niente che i medici identificarono come particolare. Le hanno somministrato un ansiolitico e l'hanno dimessa, lei non ha conservato i fogli, quindi mi par di capire che non ci fosse seguito, cioè non le serviva quella documentazione.
Molte persone con disturbi d'ansia hanno questo tipo di impatto iniziale con i farmaci che assumono, non si tratta propriamente di una reazione dovuta al farmaco in sé o paradossa, ma ad un incontro inizialmente ansiogeno tra il farmaco e un cervello che è predisposto a sviluppare reazioni di panico, inclusi sintomi neurovegetativi sul momento.
Dovrebbe forse farsi spiegare meglio il meccanismo delle cure e se necessario iniziarle, proprio per tamponare questi inconvenienti, in ambiente protetto almeno nei primi giorni.
[#19]
Utente
Carissimo Dr. Pacini,mi sembra chiaro che con 200-120 di pressione arteriosa sentire "la testa che scoppia",soprattutto in un soggetto normalmente ipoteso,quale io sono, credo sia la cosa più normale!! Le chiarisco ancora una volta, che in quel caso, mi hanno dato delle gocce per abbassare la pressione,NIENTE EN e nessuno dei medici (compreso psichiatra) ha pensato ad una crisi d'ansia. Nell'altro caso, cioè quando non controllavo il movimento delle gambe (avevo preso quel farmaco che a dosi più alte si assume per l'epilessia) ,mi sono state somministrate delle gocce di EN, perchè ero molto impaurita da quella sensazione tremenda (penso lo sarebbe stato chiunque).In quel caso sono stata parecchio al Pronto Soccorso e mi hanno dimesso,solamente dopo aver escluso cause organiche importanti (mi fecero anche una TAC alla testa).Proprio perchè i medici, non identificarono NIENTE a livello organico,attribuirono il disturbo (che non avvertii più solo il giorno dopo) all'assunzione del farmaco.ECCO PERCHE NON HO RITENUTO IMPORTANTE TENERE LA DOCUMENTAZIONE!!La ringrazio delle risposte che mi sta dando e mi rendo conto che sta cercando solo di aiutarmi, ma se l'impatto iniziale della cura (30-40 giorni?)prevede lo star così male, onestamente ...non lo so!! Un saluto.
[#20]
Gentile utente,
Le persone con disturbo di panico spesso ritengono di aver corso rischi sulla base della paura avuta. Nelle reazioni di panico possono esservi sia picchi ipertensivi, che quasi-svenimenti, che tremori, che sensazioni di morte imminente etc. Questo è il panico, ed è organico perché è cerebrale, non si vede con nessuno strumento.
Una crisi ipertensiva è una crisi ipertensiva, ma senza sapere il farmaco in questione e senza sapere le gocce che le hanno somministrato per trattare questo episodio le cose sono tutt'altro che chiare.
La dizione "reazione ai farmaci" è corretta, ma non significa che questo sia un effetto del farmaco sul soggetto x. L'impatto delle cure antipanico prevede di star male a volte, non sempre, nei primi giorni, non ovviamente in quella maniera per 40 giorni.
Se riesce a risalire a dettagli più precisi su quell'episodio, li comunichi.
Il suo psichiatra poi come commentò questi episodi ?
Le persone con disturbo di panico spesso ritengono di aver corso rischi sulla base della paura avuta. Nelle reazioni di panico possono esservi sia picchi ipertensivi, che quasi-svenimenti, che tremori, che sensazioni di morte imminente etc. Questo è il panico, ed è organico perché è cerebrale, non si vede con nessuno strumento.
Una crisi ipertensiva è una crisi ipertensiva, ma senza sapere il farmaco in questione e senza sapere le gocce che le hanno somministrato per trattare questo episodio le cose sono tutt'altro che chiare.
La dizione "reazione ai farmaci" è corretta, ma non significa che questo sia un effetto del farmaco sul soggetto x. L'impatto delle cure antipanico prevede di star male a volte, non sempre, nei primi giorni, non ovviamente in quella maniera per 40 giorni.
Se riesce a risalire a dettagli più precisi su quell'episodio, li comunichi.
Il suo psichiatra poi come commentò questi episodi ?
[#21]
Utente
Caro medico, lei continua a sostenere che i suoi colleghi, non capiscono nulla e sinceramente questo lo trovo presuntuoso da parte sua!!Anche l'ultimo degli psichiatri è in grado di riconoscere un attacco di panico!!E se permette, anche io conosco i sintomi che lei descrive,in virtù del fatto che ne soffro da 20 anni, ma non c'entrano nulla con quelli che ho avvertito in quel caso!!Sono una persona SERIA, e non sto qui a scriverle per passare un pò di tempo(ho molte cose da fare!). Io guardo i fatti!! Il mio psichiatra è un tipo molto obbiettivo,l'unica cosa che mi disse è:"Sospendi i farmaci!" Perdoni se ho scritto così...come mi è venuto!! P,S.I medici sapevano il nome del farmaco,se hanno deciso di farmeli sospendere avranno avuto buone ragioni no?!
[#22]
Mi sembra sinceramente inutile il suo modo di porsi.
Il suo psichiatra ha agito probabilmente in maniera corretta rispetto al suo spavento, e nessuno in questa sede ha niente da ridire, le è stato semplicemente chiesto cosa aveva detto lo psichiatra.
Non capisco perché ipotizzare che una reazione al farmaco sia legata ad uno stato di panico Lei la trovi un'ipotesi offensiva. Forse non prende seriamente i disturbi d'ansia, o cosa possono comportare.Se le chiedo determinate cose è perché le persone con disturbo di panico possono rimanere convinte di aver corso rischi o avuto situazioni di urgenza che in realtà corrispondevano al panico e non ad altro.
Una frequente ragione per sospendere le terapie alle persone con disturbi d'ansia è il loro spavento.
Non sappiamo alcuni elementi fondamentali, come le gocce per abbassare la pressione, erano tali o erano farmaci di altro tipo ? Se glielo chiedo è ovvio che non è scontato, a volte le persone credono di aver assunto determinati farmaci sulla base dell'effetto avuto e invece non era così.
Se i medici di un pronto soccorso sospettano una crisi ipertensiva grave indotta da un farmaco sarebbe strano rimandarla a casa senza una cura quando il farmaco non è che se ne vada via dall'organismo in qualche ora. Se invece la reazione da farmaco è neurovegetativa, allora si spiegherebbe più logicamente il tipo di episodio e la sua gestione. Tutto qui.
Per quanto riguarda diagnosi e terapia, se la diagnosi è disturbo d'ansia generalizzata e la cura consiste in tranquillanti, la cui azione si esaurisce nell'arco di poche settimane e nel tempo può peggiorare il decorso del disturbo, non è un'offesa a nessuno affermare che esistono cure standard migliori, e torno a ripeterle che non si tratta solo di antidepressivi. Quindi al di là degli antidepressivi esiste un altro tipo di medicina che si usa per l'ansia generalizzata.
Il suo psichiatra ha agito probabilmente in maniera corretta rispetto al suo spavento, e nessuno in questa sede ha niente da ridire, le è stato semplicemente chiesto cosa aveva detto lo psichiatra.
Non capisco perché ipotizzare che una reazione al farmaco sia legata ad uno stato di panico Lei la trovi un'ipotesi offensiva. Forse non prende seriamente i disturbi d'ansia, o cosa possono comportare.Se le chiedo determinate cose è perché le persone con disturbo di panico possono rimanere convinte di aver corso rischi o avuto situazioni di urgenza che in realtà corrispondevano al panico e non ad altro.
Una frequente ragione per sospendere le terapie alle persone con disturbi d'ansia è il loro spavento.
Non sappiamo alcuni elementi fondamentali, come le gocce per abbassare la pressione, erano tali o erano farmaci di altro tipo ? Se glielo chiedo è ovvio che non è scontato, a volte le persone credono di aver assunto determinati farmaci sulla base dell'effetto avuto e invece non era così.
Se i medici di un pronto soccorso sospettano una crisi ipertensiva grave indotta da un farmaco sarebbe strano rimandarla a casa senza una cura quando il farmaco non è che se ne vada via dall'organismo in qualche ora. Se invece la reazione da farmaco è neurovegetativa, allora si spiegherebbe più logicamente il tipo di episodio e la sua gestione. Tutto qui.
Per quanto riguarda diagnosi e terapia, se la diagnosi è disturbo d'ansia generalizzata e la cura consiste in tranquillanti, la cui azione si esaurisce nell'arco di poche settimane e nel tempo può peggiorare il decorso del disturbo, non è un'offesa a nessuno affermare che esistono cure standard migliori, e torno a ripeterle che non si tratta solo di antidepressivi. Quindi al di là degli antidepressivi esiste un altro tipo di medicina che si usa per l'ansia generalizzata.
[#23]
Utente
Non può dirmi nulla di più preciso,rispetto questa medicina che si usa per l'ansia generalizzata? Chiaramente non le chiedo il nome,ma almeno la molecola!? Così potrei sentire che ne pensa il mio psichiatra!! MI SCUSO per come mi sono posta nella risposta precedente; ero indaffarata in altre faccende ed ho interpretato male la sua risposta.MI PERDONI!!
[#25]
Utente
Grazie di cuore. Domani parlerò con il mio psichiatra,vedremo cosa ne pensa! Secondo lei, (nel caso me lo prescriva), sarebbe il caso di aumentare la dose dell'ansiolitico,per "tamponare" possibili effetti collaterali? So bene che sarà di chi mi ha in cura la decisione, ma le sarei grata se potesse esprimere il suo parere! Le mando un saluto.
[#26]
Utente
Gentile Dr. Pacini,le ho scritto ieri sera,che stamane avrei chiamato il mio psichiatra per chiedergli se sia il caso di iniziare una cura con il pregabalin(Lyrica),ma le confesso che ho paura di farlo!Lei sa bene che è tipico delle persone ansiose aver paura dei farmaci,ma nel mio caso, lo sono con tutti i tipi di farmaco.Quando ho mal di testa,lo sopporto e non prendo neanche un'aspirina,se ho le placche alla gola,le curo con l'omeopatia senza prendere antibiotici,ecc.Questo mi accade perchè,parecchio tempo fa,presi un antibiotico(tetraciclina) e dopo un po' accusai dispnea e gonfiore alle labbra;si trattava di una reazione allergica grave che fu trattata con adrenalina in vena.Un'altra volta idem per una puntura d'ape!Con questo non voglio dire che sarò allergica a tutto,ma ogni volta che devo assumere un farmaco contenente molecole mai prese,mi prende una gran paura!Le dico questo per spiegarle,che quando parlo di timore di un farmaco,non è quello degli effetti collaterali,magari fastidiosi ma non gravi,ma è paura delle reazioni anafilattiche.Un'altra cosa vorrei chiarire!Io non sono medico, ma sarà concorde con me nell'affermare che la medicina non è una scienza esatta,che cioè esiste un margine di errore.Io ho studiato musica e quando suono se sbaglio accordo..."stono"!Allora ho bisogno di mettermi nell'umiltà di provare..provare ancora,finchè il brano musicale che sto suonando riesca bene!Scusi la premessa,ma serviva per esporle la mia ultima perplessità.Se stono con lo strumento,la conseguenza è che faccio una brutta figura di fronte a chi mi ascolta,ma il violino non ne soffre,visto che è di legno;ma se si "stona"con un essere umano?La ritengo una persona intelligente(anche molto),sono convinta che capirà cosa intendo dirle!! Distinti saluti.
[#27]
Gentile utente,
le reazioni anafilattiche sono possibile con qualsiasi farmaco.
Nessuna scienza è una scienza esatta. La scienza non è esatta e non è definitiva.
L'idea invece che le medicine producano effetti disastrosi per "stonature" in corso di prove è decisamente esagerata. I farmaci sul mercato sono stati provati su decine e decine di individui, e tenuti d'occhio proprio con il timore di effetti imprevisti.
Quindi non si parte da effetti "ignoti", ma da una statistica nota, che è l'unico modo di prevedere le cose in maniera sensata.
le reazioni anafilattiche sono possibile con qualsiasi farmaco.
Nessuna scienza è una scienza esatta. La scienza non è esatta e non è definitiva.
L'idea invece che le medicine producano effetti disastrosi per "stonature" in corso di prove è decisamente esagerata. I farmaci sul mercato sono stati provati su decine e decine di individui, e tenuti d'occhio proprio con il timore di effetti imprevisti.
Quindi non si parte da effetti "ignoti", ma da una statistica nota, che è l'unico modo di prevedere le cose in maniera sensata.
[#28]
Utente
Questa sarà l'ultima volta che le scrivo!Mi rendo conto che non mi stanno aiutando le sue parole(mi creda non è un giudizio!).Lei basa tutto su dati puramente organici,ed è comprensibile perchè è stato"formato" così.Ieri sera,ho letto le risposte che ha dato ad altri utenti,(molti dei quali disperati!)e le ho trovate tutte più o meno uguali,senza considerare che ogni persona è un essere unico ed irripetibile,con un vissuto alle spalle più o meno "pesante"!Lei spesso parla di "interazione", cetvello-farmaco,dando sempre per scontato che alla base dell'ansia ci sia un cervello malato,mentre io penso che, nella maggior parte dei casi,si possa parlare di cervelli "inquinati" da fatti vissuti dolorosi. Se mio marito mi dice:"Ti amo",il mio cervello trasmette al resto del corpo stimoli positivi, mentre se mi dice:"Ti detesto!",accade l'esatto contrario.Si starà chiedendo,chi sono io per parlare con lei in questo modo e suppongo che starà pensando che io sia una gran presuntuosa(ma non importa!). Un'ultima cosa!Le dicevo che ho studiato musica e..sa com'è!? I musicisti sono(e vivono)un po' così..un po' in paradiso,un po' all'inferno,un po' lupi,un po' agnelli, con una personalità, se vogliamo...borderline.Questo perchè la musica è "matematica",composta da crome,semicrome,tempi e pausee da rispettare,quindi molto logica,ma quando viene suonata interviene la sensibilità,la passione,la dolcezza,a volte l'aggressività e la rabbia... Questa è la mia formazione!!Ecco perchè non riesco a capire ciò che lei dice....parliamo lingue troppo diverse..è così!? Sperando nella sua comprensione,la ringrazio comunque per l'impegno professionale avuto nei miei confronti. Buon Natale!!!
Questo consulto ha ricevuto 30 risposte e 9.8k visite dal 16/12/2009.
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