Disturbo ossessivo compusivo tradire con il pensiero

Gentili dottori,
da quando ho 16 anni soffro di DOC,adesso ne ho 24.Le mie sono ossessioni pure.
In questi anni ho avuto alti e bassi.
L'anno scorso non ho avuto alcun tipo problema, forse qualche pensiero che però è rimasto un attimo nella mia mente per poi andare via.
Sono fidanzata da 2 anni ed il mio ragazzo è al corrente di tutto,non è stato facile parlargliene ma tra i sintomi del DOC c'è questa terribile esigenza di "confessare"il proprio "peccato.
Come scrivevo prima, le mie ossessione sono pure e quindi legate alla paura di essere pedofila, essere lesbica, essere innamorata del marito di mia sorella, paura di avere tradito in qualche maniera il mio ragazzo..Le ho attraversate tutte e ho cercato di sconfiggerle, adesso quella che è di nuovo presente è LA PAURA DI AVER TRADITO IL MIO RAGAZZO.
Questo pensiero è arrivato dopo 2 mesi in cui siamo stati lasciati,un periodo davvero triste per me.Quando siamo tornati insieme, dopo umiliazioni su umiliazioni subite, ho iniziato a sentirmi in colpa nel fare certi pensieri.
Mi spiego subito:il mio "tradimento"non è fisico, a 16 anni ho anche dubitato dell'aver commesso un tradimento fisico ma adesso sono certa di non aver commesso una cosa simile.Il mio tradimento è mentale.Ieri abbiamo litigato pesantemente per motivi stupidissimi ma lui purtroppo è una persona davvero rigida, la classica persona che oggi ti ama ed il giorno dopo può dimenticarti.Io sono l'opposto,gli dico che gli voglio bene, lui me lo dice davvero raramente però sento che me ne vuole.
Ritornando al mio pensiero..Ieri ritornando a casa mia, dopo aver litigato con lui, ho visto un ragazzo in vespa passarmi davanti, era un bel ragazzo, in quel momento ho desiderato essere con lui sulla vespa, essere in un certo senso coccolata e provare quella tranquillità,quella sicurezza,quell'emozione che il mio ragazzo alle volte non riesce proprio a darmi,soprattutto ieri.
Il pensiero di questo ragazzo è durato un attimo e poi non ci ho pensato più ma nel momento in cui il mio ragazzo mi ha chiamata chiedendomi scusa (è veramente raro che lui lo faccia) per il comportamento avuto con me, allora ho iniziato a pensarci, a sentirmi in colpa per aver commesso qualcosa di grave, a pensare che lui non meritava un comportamento simile da parte mia.IL MIO SENSO DI COLPA ESCE FUORI QUANDO LUI DIMOSTRA DI VOLERMI BENE.
Il pensiero che ho fatto non è il primo, altre volte mi è capitato di vedere altri ragazzi che magari sono più simili a me e allora ho "desiderato"in un certo senso di essere al posto delle loro ragazze.E' un pensiero che arriva all'improvviso,che rimane pensiero perchè penso di non provare attrazione per questi ragazzi.
E'normale fare pensieri simili??Io voglio bene al mio ragazzo ma queste cose mi fanno apparire tutto in dubbio.Forse vorrei che lui fosse cm me, e allora cerco le sue carenze in altri e ci costruisco pensieri?Io non lo tradirei mai,ne sono certa.Perchè questi pensieri non vanno via come succede a tutti?Fa proprio male.
[#1]
Dr. Giuseppe Nicolazzo Psichiatra, Psicoterapeuta 2.2k 80
Gentile Utente,

chi ha fatto la diagnosi?
sta assumendo qualche terapia?

Dr G. Nicolazzo
Specialista in Psichiatria
Psicoterapeuta

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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.4k 1k
Gentile utente,

è una forma comunissima di doc, ammesso che sia stata fatta tale diagnosi. Non deve distinguere i sintomi ossessivi in base ai contenuti, il doc è una scatola vuota in cui cadono le cose più disparate, tipicamente per contrasto o completamento, cioè ragionamenti su cose che non sono e che sono speculari alla realtà o di completamento alla realtà.
A nessuno che abbia un doc succede che i pensieri vadano via da soli, altrimenti dove sta il problema. Tutti abbiamo pensieri come i suoi che vanno via subito da soli. Lei stessa al di fuori di un disturbo ha pensieri simili che non durano neanche una frazione di secondo perché sono automaticamente processati e terminati dal cervello.
Lei dice di soffrire di doc, allora mi chiedo:
a) è in cura ?
b) perché è così stupita dai sintomi con i quali dovrebbe aver familiarità ormai ?

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

[#3]
Attivo dal 2006 al 2010
Ex utente
Gentili Dottori,
grazie per le vostre risposte.
Sono in cura da uno psicologo,ho ripreso nuovamente i contatti poichè, come scrivevo prima, ho avuto un anno di completa serenità e adesso dopo essere ritornata con il mio ragazzo stanno di nuovo riemergendo questi pensieri.In passato sono anche andata da un neurologo che mi ha prescritto "Serenase",aloperidolo.Ho preso il farmaco per un mese e il giorno prima di un'esame(sono laureanda in psicologia)ho avuto l'ossessione di essere pedofila.Ero in preda al panico e allora ho chiamato il neurologo e lo psicologo,entrambi mi hanno detto che è normale avere tali pensieri se sono sotto stress,lo stress è molto amico del DOC.
Lei mi parla di familiarità ma credo che una delle caratteristiche del DOC sia proprio il fatto che sia difficile da gestire nonostate i mille episodi,è qualcosa che ti spiazza,ha l'enorme poter di non farti più distinguere la realtà dalla ossessione.
Ora io mi chiedo..il mio pensiero è legato all'ossessione oppure esiste davvero??Non so se mi sono spiegata..è come se io avessi tradito il mio fidanzato,per me è qualcosa d'inaccettabile,che mi fa crescere mille dubbi..penso,ma se ho fatto un pensiero simile,allora significa che non lo amo?
Forse anche Voi,cosi'come le altre persone,fate pensieri simili,la differenza sta nel fatto che io li percepisco e li blocco,rimurginandoci sopra.Il mio cervello non permette di passare avanti,proprio quando un cd si blocca.
So solo che ogni volta sto male e mi sento "SPORCA"per aver commesso qualcosa di sbagliato nei confronti di qualcuno che voglio bene,nonostante i suoi mille difetti.
[#4]
Dr. Giuseppe Nicolazzo Psichiatra, Psicoterapeuta 2.2k 80
Gentile Utente,

se di DOC si tratta le cure finora ricevute non sono state adeguate, faccia una visita psichiatrica per avere un preciso inquadramento diagnostico e terapeutico,

Cordiali Saluti

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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.6k 1k
Gentile utente,

il suo disturbo sembra amplificarsi quanto piu' ne discute, pertanto sarebbe opportuno tentare di non entrare maggiormente nei dettagli dei suoi pensieri, perche' questo atteggiamento alimenta maggiormente il suo disturbo.

Il suo problema pero' non e' attualmente in trattamento ne', credo di aver capito, lo e' mai stato adeguatamente.

Alcuni elementi della sua descrizione fanno considerare anche l'opportunita' nella introduzione di un neurolettico come il serenase, in presenza pero' di una chiara definizione diagnostica e con controlli che siano a stretto giro, direi ogni 3-4 settimane circa.

https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/

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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.4k 1k
Gentile utente,

"Ora io mi chiedo..il mio pensiero è legato all'ossessione oppure esiste davvero??". Non deve avere risposte a domande del genere, l'obiettivo delle cure per un doc è di prevenirle. Presumo voglia dire se il pensiero è legato all'ossessione o è realtà ?
Le ossessioni spingono a fare domande, le risposte peggiorano le ossessioni perché appunto si finisce a discutere la cosa con prove rassicurante sul fatto che non sussistono le proprie paure, come se davvero vi fosse il bisogno di darsene una spiegazione razionale. Il che equivale però a dire ad una persona che il tutto si svolge su un piano razionale e soprattutto ragionandoci nei dettagli, il che è esattamente il meccanismo dell'ossessione. Infatti sul piano razionale ogni ossessione non sarà mai dimostrata falsa. Lei però sa bene nel viverla che è un pensiero parassita, e deve agire in maniera da farlo andar via senza risposta, ma estinguendo la domanda.
Si fa con farmaci e psicoterapie specifiche, non qualsiasi.
Serenase NON è una terapia per il doc, anche un neurologo dovrebbe saperlo, oppure non è questa la diagnosi fatta.
[#7]
Attivo dal 2006 al 2010
Ex utente
"Non deve distinguere i sintomi ossessivi in base ai contenuti, il doc è una scatola vuota in cui cadono le cose più disparate, tipicamente per contrasto o completamento, cioè ragionamenti su cose che non sono e che sono speculari alla realtà o di completamento alla realtà"

Ma cosa significa? con il termine COMPLETAMENTO intende che i miei pensieri possano allora essere veri o comunque essere il completamento di qualcosa che esiste? Nel caso in cui fosse cosi' questo mi alimenterebbe ancora più ansia.
Per favore, mi spieghi meglio.La sua frase mi ha ulteriormente fatto dubitare di tutto ciò di cui stavo già dubitanto con la differenza che Lei mi ha trasmesso la possibilità che la mia paura è fondata perchè i miei pensieri potrebbero essere veri.
La possibilità che possano essere veri a me fa stare male e di conseguenza non potrei volerla o accettarla.

Mi spieghi meglio,è da ieri che penso a questa frase e i miei dubbi sono ancora più cresciuti.
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Dr. Stefano Garbolino Psichiatra, Psicoterapeuta, Sessuologo 2.5k 36
Gentile utente,

mi permetto di intervenire per suggerire semplicemente che mi pare più opportuno che tali dubbi li possa esprimere vis a vis con uno psichiatra di fiducia.

Il rischio di alimentare le sue paure e le sue ossessioni è legato al fatto che una consulenza on line non potrà mai essere esaustiva e sostituirsi al rapporto personale.

Cordialmente
www.psichiatriasessuologia.com

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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.4k 1k
"con il termine COMPLETAMENTO intende che i miei pensieri possano allora essere veri o comunque essere il completamento di qualcosa che esiste?"

Lo sapevo, naturalmente lei legge ma non può fare a meno di ripetere la stessa domanda partendo da una singola parola che interpreta in un senso unico. Non c'entra niente, significa che se lei vede una macchina per esempio rossa pensa, e se fosse invece nera, e se fosse bianca, e se invece di quattro ruote ne avesse tre etc.

Io non le ho trasmesso niente, visto che ha equivocato sulla base di un disturbo che la porta a questo. Non cerchi rassicurazioni alle sue ossessioni, le curi.

"La possibilità che possano essere veri a me fa stare male e di conseguenza non potrei volerla o accettarla."

No, lei si sta concentrando sull'oggetto delle sue paure come se dovesse stabilire se è vero o falso. Visto che invece lo presenta come oggetto di un pensiero ossessivo e assurdo, eppure angosciante per il contenuto che ha, deve concentrarsi sul modo assurdo in cui questo pensiero nasce e non va via. E qui la terapia deve agire, non dicendole se è vero o falso. Perché altrimenti se discute sul fatto che sia vero o falso i casi sono due:
a) si convince che è non le vogliono rispondere perché allora forse è vero, e questo la terrorizza
b) le dicono che non è vero ma questo non risolve la cosa, ci pensa lo stesso perché le risposte non sono state convincenti, o sbrigative, o comunque dopo un po' non bastano più.

Stiamo parlando ovviamente dell'ipotesi di un disturbo ossessivo, che non sappiamo non potendo fare qui diagnosi se sia l'unico aspetto e se in effetti sia tale.

La cosa più utile che può fare è fare impostare una cura, non discuterne ancora, perché finirà per fare l'errore che le dicevo prima, cioè volere una rassicurazione sul vero-falso, che non è il problema.
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Attivo dal 2006 al 2010
Ex utente
Si,perfetto,senza dubbio.
Ma cosa significa per completamento?c'è la possibilità che tutto quello che penso è vero?E'questo che mi fa male.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.4k 1k
Ma ha letto quello che ho scritto o salta a piè pari per ripetere la domanda ? E poi non è importante, lei lo sa già se sia vero o falso, chiedendolo e ricevendo risposte all'infinito su questo punto finisce che non lo riesce più a dire, perché ha talmente paura che poi sia vero che rimane bloccato. E' quello che sta accadendo, gradualmente, l'attenzione si sposta dall'ossessività del pensiero al contenuto del pensiero, e la persona cerca di lavorare sul contenuto convincendosi che è assurdo e non è vero. Sbagliato, fare un passo indietro e cercare di estinguere il pensiero stesso, poi si riuscirà a ragionarci insieme al medico con calma e si capirà come agire in futuro se si ripresenta.
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Attivo dal 2006 al 2010
Ex utente
OK..Dott.Pacini grazie mille per la risposta.
sto per laurearmi in psicologia e alle volte penso che se avessi fatto giurisprudenza forse non avrei cosi'tanto percepito tali pensieri,non li avrei bloccati nella mia testa.Sicuramente sono una persona che di carattere è ossessiva e insicura ma magari avendo fatto un altro percorso...mah,non so.
Conoscete qualche psicoterapeuta specializzato in psicoterapia cognitivo-comportamentale nella zona di Catania?
Grazie ancora..mi chiedo se riuscirò mai ad ascoltare i problemi dei miei pazienti senza immedesimarmi o provare l'angoscia di averli anche io.
Ho fatto tirocinio in una clinica psichiatrica, per 6 mesi, è stata una delle esperienze più belle,piano piano sono riuscita a mantenere il giusto distacco dai pazienti ma è stato un periodo in cui non ho avuto nessun tipo di pensiero ossessivo,solo pura serenità.
E adesso invece..si ricomincia.Non so,spero che vada bene,spero che il mio futuro sarà come l'ho sempre desiderato.
Grazie
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Attivo dal 2006 al 2010
Ex utente
PS.Dott.Pacini prima abbiamo scritto le nostre risposte nello stesso momento,ecco perchè Le è sembrato che non avessi letto,in realtà ho letto ma solo dopo avere inserito la mia risposta.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.4k 1k
OK.

Provi a rivolgersi intanto ad uno psichiatra per fare una diagnosi medica, poi sarà scelto l'approccio. La sola terapia cognitivo-comportamentale può essere sufficiente in alcune forme ma è già un'indirizzo che presuppone un'indicazione generica in riferimento alla diagnosi. Quindi va chiarita prima quella.
Saperne di psicologia purtroppo non migliora il controllo dei sintomi, e a volte anzi "confonde" di più perché inserisce anche dubbi alimentati da nozioni tecniche.

"spero che il mio futuro sarà come l'ho sempre desiderato."

Anche questo è, benignamente, un pensiero che denota il desiderio di controllare le cose. Il futuro è un'ipotesi, quindi non ci ragion come se potesse davvero decidere come sarà, può solo tenere la rotta come crede o scegliersi una nave affidabile, a volte entrambe le cose ma a volte nessuna delle due. Lasci perdere il tentativo di controllo sulle cose a priori, alimenta un senso di precarietà inaccettabile che nutre poi le ossessioni di volta in volta. Come se uno si ponesse il problema della morte, dell'aldilà, etc.