Quando è morto mio padre ne avevo parlato con il mio medico e mi aveva prescritto della
Buonasera gentili Dottori,
vi scrivo per un problema, o meglio una serie di problemi che mi hanno portato ad un dubbio... Cerco di andare con ordine e in modo conciso. Ho 37 anni sono sposata, ho una figlia di 12... tutto abbastanza "normale" fino a quando 5 anni fa mio marito viene colpito da ictus, con conseguente emiparesi al lato destro del corpo, riabilitazione in ospedale per un mese e mezzo, si è ripreso direi bene, ma io mi sono sentita morire. Da allora vivo in uno stato di angoscia, e questo stato di angoscia probabilmente mi ha portato ad avere una crisi epilettica nel 2005, in conseguenza ad una cicatrice che ho per sofferenza fetale che si è "magicamente" irritata e quindi risvegliata. Mi hanno fatto accertamenti e si è scoperto che ho il campo visivo molto ridotto, quindi mi hanno tolto la patente dell'auto. Nel 2008 nel giro di un mese è mancato mio padre, e da allora è andato tutto in peggio. Dopo aver affrontato questo mese con tanta forza, dopo la sua morte mi è crollato tutto, ho iniziato a non dormire la notte, e ad avere cattivi pensieri. Dato che mio padre è morto di cancro mi sembrava che la vita fosse in un certo senso inutile, dato che poi arriva una cosa del genere e te ne vai in pochi giorni. Assillo mio marito con controlli su controlli, ho il terrore che gli ricapiti quello che già gli è successo, ho paura delle malattie, vado in internet a cercare i sintomi delle varie malattie...insomma credo che preoccuparsi sia lecito... disperarsi ancora prima di fare una semplice ecografia di controllo non mi sembra molto normale.... insomma quello che vorrei chiedere, questo mio stato è normale che ci sia dato i miei trascorsi, o forse è il caso che mi faccia aiutare? Quando è morto mio padre ne avevo parlato con il mio medico e mi aveva prescritto della melatonina per dormire che in effetti ha funzionato. Mi manca il coraggio di andare da lui e dire... ho bisogno di uno psicologo o qualcuno del genere... cosa ne pensate? Vi ringrazio anticipatamente.
vi scrivo per un problema, o meglio una serie di problemi che mi hanno portato ad un dubbio... Cerco di andare con ordine e in modo conciso. Ho 37 anni sono sposata, ho una figlia di 12... tutto abbastanza "normale" fino a quando 5 anni fa mio marito viene colpito da ictus, con conseguente emiparesi al lato destro del corpo, riabilitazione in ospedale per un mese e mezzo, si è ripreso direi bene, ma io mi sono sentita morire. Da allora vivo in uno stato di angoscia, e questo stato di angoscia probabilmente mi ha portato ad avere una crisi epilettica nel 2005, in conseguenza ad una cicatrice che ho per sofferenza fetale che si è "magicamente" irritata e quindi risvegliata. Mi hanno fatto accertamenti e si è scoperto che ho il campo visivo molto ridotto, quindi mi hanno tolto la patente dell'auto. Nel 2008 nel giro di un mese è mancato mio padre, e da allora è andato tutto in peggio. Dopo aver affrontato questo mese con tanta forza, dopo la sua morte mi è crollato tutto, ho iniziato a non dormire la notte, e ad avere cattivi pensieri. Dato che mio padre è morto di cancro mi sembrava che la vita fosse in un certo senso inutile, dato che poi arriva una cosa del genere e te ne vai in pochi giorni. Assillo mio marito con controlli su controlli, ho il terrore che gli ricapiti quello che già gli è successo, ho paura delle malattie, vado in internet a cercare i sintomi delle varie malattie...insomma credo che preoccuparsi sia lecito... disperarsi ancora prima di fare una semplice ecografia di controllo non mi sembra molto normale.... insomma quello che vorrei chiedere, questo mio stato è normale che ci sia dato i miei trascorsi, o forse è il caso che mi faccia aiutare? Quando è morto mio padre ne avevo parlato con il mio medico e mi aveva prescritto della melatonina per dormire che in effetti ha funzionato. Mi manca il coraggio di andare da lui e dire... ho bisogno di uno psicologo o qualcuno del genere... cosa ne pensate? Vi ringrazio anticipatamente.
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Gentile utente
e' importante poter fare un inquadramento diagnostico efficace.
L'insonnia già tempo prima rappresentava un sintomo della sua situazione attuale caratterizzata dall'ansia che possa capitare qualcosa di peggio.
La visita psichiatrica e' il primo passo per affrontare questa situazione.
e' importante poter fare un inquadramento diagnostico efficace.
L'insonnia già tempo prima rappresentava un sintomo della sua situazione attuale caratterizzata dall'ansia che possa capitare qualcosa di peggio.
La visita psichiatrica e' il primo passo per affrontare questa situazione.
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Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 1.7k visite dal 02/12/2009.
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