Esaurimento nervoso (richiesta)

Buongiorno, vi avevo già scritto nei giorni scorsi voi mi avete risposto e vi ringrazio molto per questo. Volevo una chiarezza: è possibile che, per il forte stress che ha subito il mio fidanzato, (dal quale poi è derivato tutto quello che ho scritto in precedenza) poi si rischi di non tornare più come prima? Mi è stato detto questo, che nel cervello succede qualcosa per cui non si torna come prima,(mi è stato detto dalla mia psicologa che quello che è successo al mio fidanzato ha causato la riduzione dei sentimenti, e secondo lei, non capisco bene perchè, se la malattia ha colpito la sfera dei sentimenti è perchè aveva un problema da quel punto di vista e quindi non tornerà come prima) e volevo sapere se effettivamente è così oppure no. grazie cordiali saluti
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.6k 1k
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Dr. Massimo Lai Psichiatra 832 30
Gentile utente,

forse la psicologa sta cercando di farle capire qualcosa senza dirglielo direttamente, ma non siamo nella sua testa quindi non sappiamo di cosa parli.

Estrapolo due frasi dal suo post precedente:

“mi dice che lui non ce la fa più, che non sente più niente per me”

“dice che mi vuole bene che sta riscoprendo i sentimenti ma non mi dice che mi ama”

Forse la disaffezione di cui parla non è legata alla depressione, allo stress o all'esaurimento nervoso come lo chiama lei, ma a fattori ben più semplici e frequenti.

Ma queste sono solo ipotesi.

Massimo Lai, MD

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Utente
Utente
L'appiattimento affettivo non è solo verso di me ma anche verso la sua famiglia, ovvio che le storie possono finire e io pensavo questo, però dal momento che lo stesse cose sente di non provarle anche per i suoi genitori e suoi fratello, credo che si parli appunto di un sintomo provocato dalla malattia. Volevo solo sapere se è vero che non si torni come prima.
grazie in anticipo per le risposte.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.6k 1k
Scusi,

lei parte dall'affermazione della sua psicologa che non ha avuto contatto con il suo fidanzato, cosa che nessuno di noi ha avuto allo stesso modo.

Bisogna capire il sintomo all'interno di una fenomeno diagnostico e che possa prevedere un trattamento adeguato.

Quindi si torna o non si torna come prima e' una cosa fuori luogo.

Appunto, puo' essere che si trova in una fase di decisione ed anche i suoi sentimenti sono un po'bloccati su queste riflessioni, ma chi puo' saperlo senza una visita?
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.4k 1k
In che senso non si torna piu' come prima ? Magari curandolo, dipende dalla diagnosi che e' stata fatta. Se non e' stata fatta sinceramente non vedo il senso di previsioni cosi' inquietanti. Per dire che le forme tendono a cronicizzare e' necessario attendere tempo, nel frattempo si curano comunque.
Forse da come lo ha riferito la psicologa intendeva il disturbo da stress posttraumatico, ma non e' che non torna piu' come prima, in alcuni casi si cronicizza, ma e' curabile.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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Dr. Massimo Lai Psichiatra 832 30
"ovvio che le storie possono finire e io pensavo questo"

Infatti, è la sensazione che dava nella sua prima domanda nel post "principio di esaurimento nervoso".
Ma lei insiste nel voler trovare delle cause come stress e depressione.
In tutta sincerità non so cosa risponderle senza parlare con la persona interessata.

Come il collega anch'io ho pensato allo stress post-traumatico interpretando le sue parole, ma da quello che lei riporta dovrebbe essere più stressata lei per tutto quello che le è accaduto piuttosto che il suo fidanzato, mentre il riferimento "se la malattia ha colpito la sfera dei sentimenti è perchè aveva un problema da quel punto di vista" mi fa pensare a quanto le ho risposto in precedenza, ma sono solo supposizioni.

Cordiali saluti
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Utente
Utente
il mio fidanzato è in cura da un Neurologo e la diagnosi l'ha fatta lui "principio di esaurimento nervoso". E' in cura con il cipralex. Uno dei tanti sintomi che ha accusato quando ha avuto la "crisi" per cui poi è andato dal neurologo, è il non sentire più sentimenti per nessuno, è per questo che davo la causa alla depressione e stress. Poichè il fatto che non sentisse niente per me all'inizio della sua crisi, non sapendo ancora niente l'avevo preso come una venire meno alla sua scelta d'amore, col tempo però ho individuato che fosse un sintomo della depressione. Dalla psicologa ci vado io e lei insiste nel dirmi che la malattia, avendo colpito la sfera affettiva è perchè è da quello che è partita la crisi. Io sono piuttosto confusa su tutto ormai, e il mio fidanzato alcuni temi non riesci a toccarli.
rimango in attesa di vostro riscontro. grazie
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.4k 1k
La crisi parte dal cervello, e li' rimane. E si manifesta con affetti, pensieri e comportamenti.
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Utente
Utente
Gentili dottori, grazie ancora per le precedenti risposte.

in merito alla risposta del Dott. Pacini:

"La crisi parte dal cervello, e li' rimane. E si manifesta con affetti, pensieri e comportamenti."

volevo sapere se però c'è qualche causa scatenante oppure è una malinconia che viene da dentro e basta?

Inoltre volevo sapere se è normale che il mio findazato abbia una percezione del tempo completamente diversa dalla mia...mi spiego meglio:

cercando di parlare del suo problema è venuto fuori che poichè i suoi genitori hanno attribuito a me la colpa dei problemi del mio fidanzato, gli hanno detto che non dovevamo vederci per un po' perchè secondo loro il ns rapporto era troppo morboso (non so cosa intendessero, forse le mie richieste di aiuto quando non riuscivo più a gestire la situazione in casa mia) e quindi lui non dice che ci stiamo rifrequentando e fa di tutto per "nascondersi". Inoltre, poichè ci dovremmo vedere solo nel week end (o meglio il sabato, perhcè la domenica gioca a calcio), perchè non abiatiamo nello stesso posto, capita che il sabato si organizza del lavoro oppure si iscrive a corsi. Lui mi dice che mi dedica tutto il suo tempo libero, che a me sembra inesistente, a lui invece sembra di dedicarmi tanto tempo. Inoltre dice che anche tante altre persone lavorano tanto e non si vedono sempre il week end con le fidanzate, peccato però che spesso quelle coppie sono o sposate o conviventi.
Al di la di questo però, non si sente libero di decidere da solo e in ogni caso si sente giudicato dai suoi genitori e per evitare lo stress di dover dare spiegazione sul fatto che ha ripreso a vedermi o per evitare domande, preferisce non vedermi. Lui si è ingabbiato in questa situazione e io non so come aiutarlo.
Lo so che non sta ancora bene e che probabilmente il percorso è ancora lungo però a volte penso che ha anche una bella età per poter decidere senza sentirsi giudicato dai suoi (34 anni), nonostante sia ancora depresso e con tutte le conseguenze che porta la depressione.
Vi ringrazio in aticipo per i vostri consigli.

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Dr. Massimo Lai Psichiatra 832 30
Gentile utente,

vi possono essere delle cause scatenanti che fanno precipitare una persona predisposta, ma queste cause possono anche mancare e il disturbo manifestarsi spontaneamente.

La percezione del tempo puo' in effetti essere diversa in un depresso ma non so se sia questo il suo caso e se lei alluda veramente a questo perché sembra parli del tempo che le dedica non ad esempio di lentezza.

E' chiaro che il suo ragazzo dovrebbe risolvere i problemi con la sua famiglia e sentirsi libero di esprimere e fare quello che vuole senza sentirsi "ingabbiato".

cordiali saluti