Ansia o mal di montagna?

Buongiorno, sono una ragazza di 29 anni molto appassionata di sci. Dal 2002 soffro di ansia e anche se al momento sto molto meglio e riesco a fare una vita normalissima, qualche volta si ripresenta in situazioni diverse da quelle abituali; per evitare spiacevoli sorprese prendo l'elopram tutte le sere 8 gocce da un bel po' di tempo. Inoltre sono una persona molto allergia, pollini, polvere, gatto, cane, nichel....e per questo ho effettuato, oltre alle prove allergiche , l'esame spirometrico che è perfetto ma sono risultata positiva al test alla metacolina, anche se di per sè, l'amsa non mi è mai venuta ma solo qualche episodio di tosse secca durante il periodo dei pollini. Mi è capitato più volte di andare a sciare in ghiacciaio (3200 metri al max) ma tutte le volte quando arrivo in alta quota mi si presentano, più o meno forti, i seguenti sintomi: ho nausea, non riesco a mangiare, mi gira la testa, mi sento stanca, ho tachicardia, extrasistole e quindi, dopo un paio di piste, non vedo l'ora di tornare a valle. L'ultima volta avevo anche dolori migranti al petto. Questa cosa mi spaventa e mi infastidisce molto perchè sciare è la mia passione e in inverno posso andare in località più basse (fino a 2000 metri) e di solito sto bene, ma negli altri mesi sono obbligata ad andare in ghiacciaio. Inizialmente pensavo fosse ansia (cercavo di non preccuparmi troppo, di continuare a sciare e di non dare peso ai sintomi ma non riuscivo comunque a passare una giornata serena e divertente) e poi ho sentito parlare del mal di montagna e vorrei sapere come faccio a capire qual'è dei due? Tra l'altro, leggendo qua e là in internet mi è sembrato di capire che il mal di montagna è abbastanza pericoloso (edema celebrale e edema polmonare) e sono parecchio spaventata, cosa devo fare? Aggiungo in fine che odio prendere medicine, se posso evito in tutti i modi.
Ringrazio anticipatamente per la disponibilità.
Cordiali saluti.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.4k 1k
Gentile utente,

il suo trattamento e' sottodose per una reale efficacia antiansia ed antidepressiva.

Oltretutto, andrebbe sempre rimodulato periodicamente attraverso dei controlli dallo specialista.

La presenza di sintomi come quelli descritti e' aspecifica e non e' possibile ricondurli all'una o all'altra patologia se non effettua una visita al momento della "crisi".

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