Bipolarismo - depressione
Salve. Mia sorella da 4 anni non è più lei. Quattro anni fa veva una vita sociale, un lavoro e una personalità invidiabile. Laureata, affascinante, donna in carriera.. ad un certo punto tutto è crollato. Ha comiciato a dubitare ditutto e di tutti, sopratutto della sua famiglia. Ora non esce più, ha abbandonato i suoi tacchi e il suo fascino. E' passata dal mangiare poco-niente all'odiare i miei genitori, dal urlare da sola contro tutti. Non ha lavorato per molto tempo ed ora ha un piccolo lavoro che la impegna solo poche ore a settimana, niente rispetto a ciò che faceva qualche anno fa. Lei non riesce a capire che forse un consulto con uno Psichiatra potrebbe aiutarla. Un giorno un pò con la forza un pò con l'inganno mio zio è riuscito a portarla da un medico e h detto che è una forma di depressione-bipolarismo. Le ha consigliato di prendere delle pastiglie di Ziprexa. Dopo qualche mese ha cominciato a prenderle ed i risultati erano evidenti, anche se lei lamentava il troppo sonno e l'aumento di peso. Finita la prima scatola non e ha più prese. Ora lavora poche ore asettimana e talvolta ride da sola senza un senso. In casa litiga continuamente con mia mamma, con mio papà ha poco dialogo da quando si comporta così. Io ho sempre avuto un rapporto splendido con lei prima di questo periodo ed ora non riesco più ad vere un dialogo con lei. Ogni volta che parlo con lei tira fuori argomenti assurdi, ride senza motivo, mi fissa finoad infastidirmi.. sembra che cerchi in ogni modo lo scontro.. cosa posso fare? Come posso aiutare mia sorella? Aiutatemi vi prego.
[#1]
gentile utente
deve convincerla a fare una visita.
Usare trucchi con visite come ha già fatto e' sempre controproducente.
Diversamente i servizi territoriali possono intervenire con appropriate metodiche.
deve convincerla a fare una visita.
Usare trucchi con visite come ha già fatto e' sempre controproducente.
Diversamente i servizi territoriali possono intervenire con appropriate metodiche.
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[#3]
Gentile utente,
sua sorella ha bisogno di aiuto e di cure, però non so quante persone in famiglia ne siano realmente consapevoli: suo padre si ritira nel suo guscio, sua mamma litiga...Se non siete d'accordo almeno voi familiari per una visita presso uno psichiatra, non credo che sua sorella ci andrà spontaneamente, e le cose non possono che peggiorare.
D'altra parte non si possono usare sotterfugi per la visita (l'amico medico, l'incontro casuale ecc) perché poi la cura deve essere prolungata per anni. Se si è fatta convincere una volta, forse potete riuscire di nuovo, al limite dicendo "sono preoccupata, fammi contenta, andiamo all'appuntamento", o cose così.
Provi a contattare il servizio di salute mentale della sua ASL e a riferire la situazione, che mi sembra piuttosto pesante e meritevole di attenzione.
Cordiali saluti
sua sorella ha bisogno di aiuto e di cure, però non so quante persone in famiglia ne siano realmente consapevoli: suo padre si ritira nel suo guscio, sua mamma litiga...Se non siete d'accordo almeno voi familiari per una visita presso uno psichiatra, non credo che sua sorella ci andrà spontaneamente, e le cose non possono che peggiorare.
D'altra parte non si possono usare sotterfugi per la visita (l'amico medico, l'incontro casuale ecc) perché poi la cura deve essere prolungata per anni. Se si è fatta convincere una volta, forse potete riuscire di nuovo, al limite dicendo "sono preoccupata, fammi contenta, andiamo all'appuntamento", o cose così.
Provi a contattare il servizio di salute mentale della sua ASL e a riferire la situazione, che mi sembra piuttosto pesante e meritevole di attenzione.
Cordiali saluti
Franca Scapellato
[#5]
L'espressione "non e' un soggetto pericoloso" e' fuorviante e ritengo opportuno chiarirla in questa sede.
I servizi pubblici non intervengono sulla pericolosita' per la quale esistono le forze dell'ordine, ma sulla patologia psichiatrica e sulla non accettazione della stessa.
Qualora vi sia la necessita' di un trattamento e la non accettazione del paziente si puo' ricorrere all'accertamento sanitario obbligatorio o al trattamento sanitario obbligatorio.
I servizi pubblici non intervengono sulla pericolosita' per la quale esistono le forze dell'ordine, ma sulla patologia psichiatrica e sulla non accettazione della stessa.
Qualora vi sia la necessita' di un trattamento e la non accettazione del paziente si puo' ricorrere all'accertamento sanitario obbligatorio o al trattamento sanitario obbligatorio.
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 1.7k visite dal 16/11/2009.
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