Ansia di andare in bagno minzione frequente
salve sono un ragazzo di 32 anni. da quando ne avevo 10 ho manifestato l esigenza di andare più volte in bagno. queste nel tempo mi ha creato parecchi disagi nella vita e nelle scelte lavorative. pensavo fosse un problema fisico e nn ne avevo mai parlato con nessuno. all età di 22 anni decisi di fare accertamenti diagnostici i quali nn riscontrarono nessun problema fisico. il mio medico curante attribui la causa di questo disturbo all ansia e mi diede qualche rimedio omeopatico ma senza successo. decisi quindi di rivolgermi ad uno psicologo il quale mi disse che stante la gravita dei sintomi da me mostrati mi indirizzava da uno psichiatra il quale poteva prescrivermi farmaci in grado di risolvere il mio problema. cosi feci e lo specialista mi diede zoloft e xanax che presi per sette anni nei quali erano spariti la mia ansia e la mia minzione frequente. a gennaio del 2009 però ho deciso di smettere di prendere questi farmaci poiché ho saputo che a parte la dipendenza possono dare col tempo problemi epatici. quindi sotto il controllo dello psichiatra che me li aveva prescritti li interruppi gradualmente e decisi di farmi seguire da uno psicologo psicoterapeuta per evitare che l ansia ritornasse ed eventualmente gestirla. ora e passato qasi un anno, vado con cadenza settimanale dallo psicologo ma l ansia e ritornata come quando nn avevo ancora mai assunto i farmaci. ora mi chiedo ciò è normale? allora non è servito a nulla andare quest anno dallo psicologo e spendere tanti soldi se tanto sono al punto di partenza? ancora, dallo psicologo parliamo dei miei problemi e di come dovrei affrontarli e inoltre mi ha consigliato di fare training autogeno pero io mi chiedo in cosa consista allora la vera psicoterapia - cioe significa parlare col paziente o insegnare delle vere e proprie tecniche per evitare che venga l ansia?. a me a parte il dialogo e il training autogeno non mi è stato insegnato nient alto per evitare che mi venga l ansia. mi sto arrendendo all idea che l unica soluzione al mio problema sia assumere per tutta la vita zoloft e xanax che mi avevano fatto sparire il problema. voi pensate che il mio psicologo psicoterapeuta stia agendo nel modo corretto o che invece manchi qualcosa nel modo in cui sta affrontando il mio problema? aspetto vostro pareri e soluzioni alle domande che mi sono posto grazie mille in anticipo
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Gentile Utente,
la gestione di un disturbo come quello da lei lamentato deve essere affidata continuativamente allo psichiatra in termini diagnostici e terapeutici, forse sarà necessario riprendere per un periodo la terapia farmacologica,
Cordiali Saluti
la gestione di un disturbo come quello da lei lamentato deve essere affidata continuativamente allo psichiatra in termini diagnostici e terapeutici, forse sarà necessario riprendere per un periodo la terapia farmacologica,
Cordiali Saluti
Dr G. Nicolazzo
Specialista in Psichiatria
Psicoterapeuta
[#2]
Gentile utente,
Penso che lo psichiatra, dalla scelta del farmaco base (zoloft) abbia ben individuato il problema, che sembra del tipo ossessivo-compulsivo. Ora, le terapie per questo tipo di disturbi tipicamente durano a lungo.
Non si sviluppa dipendenza da zoloft, da xanax sì, però questo secondo non è indicato nella terapia a medio-lungo termine e non è specifico, è soltanto un rimedio temporaneo che inizialmente si usa per tamponare subito l'ansia in attesa che dopo un mese funzioni lo zoloft.
Problemi epatici in generale non direi, a meno che non li abbia avuti lei, ma questo tipo di intolleranza si manifesta in genere subito. In ogni caso, strano che per un sospetto (o una diagnosi effettiva) di problemi al fegato sia stato semplicemente sospeso il farmaco e non sostituito con altri che non hanno questo tipo di metabolismo (epatico), che pure sono utili nei disturbi d'ansia e nelle ossessioni.
La psicoterapia funziona, ma funziona bene se associata alla farmacoterapia, altrimenti perde "presa" sul disturbo.
Penso che lo psichiatra, dalla scelta del farmaco base (zoloft) abbia ben individuato il problema, che sembra del tipo ossessivo-compulsivo. Ora, le terapie per questo tipo di disturbi tipicamente durano a lungo.
Non si sviluppa dipendenza da zoloft, da xanax sì, però questo secondo non è indicato nella terapia a medio-lungo termine e non è specifico, è soltanto un rimedio temporaneo che inizialmente si usa per tamponare subito l'ansia in attesa che dopo un mese funzioni lo zoloft.
Problemi epatici in generale non direi, a meno che non li abbia avuti lei, ma questo tipo di intolleranza si manifesta in genere subito. In ogni caso, strano che per un sospetto (o una diagnosi effettiva) di problemi al fegato sia stato semplicemente sospeso il farmaco e non sostituito con altri che non hanno questo tipo di metabolismo (epatico), che pure sono utili nei disturbi d'ansia e nelle ossessioni.
La psicoterapia funziona, ma funziona bene se associata alla farmacoterapia, altrimenti perde "presa" sul disturbo.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
[#3]
Utente
grazie per le pronte risposte però forse mi sono espresso male quando dicevo che avevo sospeso la cure dei farmaci perche avevo saput che alla lunga potevano arrecare danni epatici. in realta intendevo dire che come tutti i farmaci la mia paura e che dopo diversi anni che si assumono quotidianamente i farmaci in generale magari possono arrecare a lungo andare delle intossicazioni al fegato. per paura quindi dopo sette anni che prendevo questi farmaci e credendo di esser guarito ho deciso di sospenderli e andare a fare psicoterapia da uno psicologo anziché da uno psichiatra. ora vi chiedo ho fatto bene o male ad andare ora da uno psicologo anziché da uno psichiatra? dovevo continuare a prendere i farmaci per altri anni prima di sospenderli? e per ultimo secondo voi sono destinato a prendere per tutta la vita questi farmaci che mi fanno stare decisamente meglio malgrado li abbia gia presi per ben 7 anni?? grazie mile
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Gentile Utente,
la decisione di sospendere ,ridurre o comunque modificare una terapia va presa insieme al medico e mai di propria iniziativa; la gestione del problema anche per quanto attiene alla psicoterapia è dello psichiatra che consiglia quando e se è necessaria,
Cordiali Saluti
la decisione di sospendere ,ridurre o comunque modificare una terapia va presa insieme al medico e mai di propria iniziativa; la gestione del problema anche per quanto attiene alla psicoterapia è dello psichiatra che consiglia quando e se è necessaria,
Cordiali Saluti
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Utente
grazie mille dott. Nicolazzo la terapia farmacologica lo sospesa solo dopo aver consultato la psichiatra che mi aveva in cura la quale espresse parere positivo e altrettanto fece quando le dissi che volevo andare da uno psicologo per intraprendere una psicoterapia preventiva per evitare che i problemi di ansia potessero ritornare. la psichiatra infatti essendo del servizio sanitario nazionale non poteva farmi una psicoterapia ed ella stessa mi consiglio di cercare un privato a cui rivolgermi e cosi feci. preferii andare da uno psicologo anziche da uno psichiatra visto che ormai non dovevo prendere più medicine. dopo sette anni di zoloft e xanax pensavo non mi sarebbe più tornata l ansia invece mi sbagliavo. oggetto del mio attuale consulto è: 1) sapere se ho fatto bene o male a rivolgermi ad uno psicologo anziche ad uno psichiatra 2) sapere se e possibile che, malgrado sia gia un anno in cura da uno psicologo e dopo 7 di medicine e in piena salute senza piu problemi di ansia, questa può ritornare come era all inizio 3)sapere se la psicoterapia che mi sta facendo il mio psicologo sia giusta o sbagliata ( nel senso in cosa consiste la psicoterapia se in sole chiacchere come sto facendo io o anche in trucchi e consigli x alleviare i sintomi quando l ansia si presenta? ) 4) infine sapere se di ansia si guarisce o se solamente si può curare, attenuare. grazie mille
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Gentile utente,
se le cose sono andate così mi sembra un po' strana la gestione del caso. lei propone di sospendere la cura per le ragioni suddette, una errata (passare a psicoterapia per prevenire le ricadute sospendendo la cura che le sta prevenendo), l'altra infondata "in generale" e comunque verificabile (fegato). Lei propone e la psichiatra le dà l'ok, mah...
La psicoterapia non è un colloquio, si svolge tramite una comunicazione, ma il suo oggetto non è il colloquio, ma la sollecitazione di alcune funzioni mediante comunicazione, o istruzioni da svolgere. I consigli per alleviare l'ansia non esistono, esistono le tecniche per prevenirla e gestirla, non per calmarsi, altrimenti lo farebbe chiunque da solo.
La psicoterapia cognitivo comportamentale è indicata nel disturbo ossessivo. Ogni disturbo ha le sue indicazioni.
La prognosi idem, l'ansia non è un disturbo, esistono delle malattie "a base" d'ansia, ma sono tra loro diverse nel modo in cui persistono o si ripetono.
se le cose sono andate così mi sembra un po' strana la gestione del caso. lei propone di sospendere la cura per le ragioni suddette, una errata (passare a psicoterapia per prevenire le ricadute sospendendo la cura che le sta prevenendo), l'altra infondata "in generale" e comunque verificabile (fegato). Lei propone e la psichiatra le dà l'ok, mah...
La psicoterapia non è un colloquio, si svolge tramite una comunicazione, ma il suo oggetto non è il colloquio, ma la sollecitazione di alcune funzioni mediante comunicazione, o istruzioni da svolgere. I consigli per alleviare l'ansia non esistono, esistono le tecniche per prevenirla e gestirla, non per calmarsi, altrimenti lo farebbe chiunque da solo.
La psicoterapia cognitivo comportamentale è indicata nel disturbo ossessivo. Ogni disturbo ha le sue indicazioni.
La prognosi idem, l'ansia non è un disturbo, esistono delle malattie "a base" d'ansia, ma sono tra loro diverse nel modo in cui persistono o si ripetono.
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Gentile utente,
rileggendo la sua richiesta mi sorge un dubbio in merito agli accertamenti diagnostici che ha effettuato per poi far giungere chi l'ha visitata alla conclusione di "ansia".
Riferisce infatti di soffrire da molti anni di tale problema, dall'eta' di 10 anni, eta' in cui vi e' anche una maturazione sessuale (quindi anche variazione fisica degli apparati riproduttivi)
Puo' specificare quali esami sono stati effettuati?
Ha anche problemi di tipo sessuale?
rileggendo la sua richiesta mi sorge un dubbio in merito agli accertamenti diagnostici che ha effettuato per poi far giungere chi l'ha visitata alla conclusione di "ansia".
Riferisce infatti di soffrire da molti anni di tale problema, dall'eta' di 10 anni, eta' in cui vi e' anche una maturazione sessuale (quindi anche variazione fisica degli apparati riproduttivi)
Puo' specificare quali esami sono stati effettuati?
Ha anche problemi di tipo sessuale?
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Utente
grazie mille a tutti per aver risposto alla mia richiesta di aiuto. l ansia mi è stata diagnosticata dalla psichiatra del centro di igiene mentale al quale mi sono rivolto. prima ho naturalmente ho svolto diversi esami del sangue delle urine e della prostata da quali non è risultata nessuna anomalia. per dieci anni credevo infatti si trattasse di un qualche disturbo fisico tipo diabete. non avevo mai pensato potesse trattarsi di ansia. anzi nemmeno conoscevo il vero significato di tale termine. pertanto escluse malattie di tipo fisico e dietro consiglio del mio medico di base mi rivolsi alla psicologa del centro di igiene mentale della mia citta la quale constatando la gravità della mia ansia mi indirizzo dalla psichiatra dello stesso centro di igiene mentale affinché mi seguisse e mi desse una terapia farmacologica che a suo dire era utile per iniziare a risolvere i miei problemi. la psichiatra naturalmente facendo parte di un servizio pubblico non poteva seguirmi a livello psicoterapico anche perchè aveva troppi pazienti e anche volendo non aveva il tempo necessario per percorrere un percorso di psicoterapia efficace. in ogni caso i medicinali iniziavano a dare i loro benefici risultati e io ingenuamente ho ritenuto non fosse necessario fare psicoterapia credendo solo ai farmaci quali unici in grado di poter realmente guarire il mio problema. cosi li ho presi per sette anni duranti i quali sono stato davvero bene ero finalmente me stesso. una persona solare, positiva con tanta voglia di fare, di uscire di stare in mezzo alla gente e di assaporare ogni momento bello che la vita mi regalava ogni giorno. anche dal punto di vista sessuale le cose erano migliorate, infatti se prima soffrivo di eiaculazione precoce, il farmaco a rallentato i tempi dell orgasmo dandomi maggiore sicurezza e autostima credo. dopo sette anni pero, avendo paura di effetti negativi dei farmaci nel lungo periodo, decisi di andare dalla psichiatra per chiederle se potevo gradualmente interrompere il farmaco visto che ormai stavo bene e non avevo più il disturbo di aver paura di dover andare tante volte in bagno. la stessa acconsenti e gradualmente iniziai a interrompere il farmaco. contemporaneamente decisi di fare psicoterapia preventiva da uno psicologo cosi da poter meglio gestire eventuali ricadute dovute dall interruzione del farmaco. tutto filò liscio per circa sei mesi. poi gradualmente sono ricomparse le mie vecchie paure malgrado le affrontassi prontamente col mio psicoterapeuta. anzi le stesse tuttora non accennano a diminuire e poco settimane fa l ansia di dover andare in bagno più volte nel giro di poco tempo si è presentata proprio mentre ero al cinema a vedere un film con la mia ragazza. da quel momento io mi sento sprofondato nel baratro. da allora ogni occasione di uscita con la mia ragazza diventa per me fonte di ansia ingestibile per paura di dover andare tante volte in bagno a fare pipi. in quei momenti non sono piu me stesso, divento teso supervigile, apprensivo, cambio di umore. sono diventato irriconoscibile. cerco tutte le scuse possibili per evitare le uscite con lei. anche nel lavoro le cose non vanno bene, infatti sono disoccupato e nella ricerca di un lavoro evito tutti quei lavori dove la possibilità di andare in bagno è limitata. l unico lavoro che non mi inquieta è un lavoro in mezzo alla natura. li mi sento rilassato, disteso. tutti gli altri lavori mi uccidono dentro. ho tanta paura di non riuscre a farcela di non riuscire a debellare una volta per tutte questo mio male. anche dal punto di vista sessuale sta ricomparendo l eiaculazione precoce, mi sento inadeguato, inferiore rispetto alle persone che invece sono sane e non hanno il mio stesso problema. accetto qualunque tipo di consiglio. e soprattutto nel mio caso meglio uno psicologo o uno psichiatra? devo riprendere nuovamente le medicine secondo voi?? grazie mille.
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Gentile utente,
quindi ci sono due ordini di problemi:
- uno riguarda la presenza di una sintomatologia anche di relazione, nonche' problemi sessuali
- l'altro riguarda la minzione frequente.
L'esame urine e quello prostatico normali, in presenza di tale sintomo, a mio parere dovrebbe indagare il residuo vescicale nonche' la funzionalita' degli sfinteri, esami pero' che sono alquanto invasivi e problematici e per i quali si prende una decisione in assenza di riconoscimento della causa.
L'utilizzo di farmaci puo' aver ridotto la problematica.
Le altre problematiche sono state invece ben compensate dal trattamento.
Ora, sicuramente sarebbe opportuna una terapia che possa essere portata avanti per un certo tempo, sicuramente non 7 anni, con periodiche valutazioni ed eventualmente l'associazione con la psicoterapia, in condizioni di eleggibilita'.
Per quanto riguarda la minzione frequente, farei escludere del tutto problematiche a carico della vescica e degli sfinteri.
quindi ci sono due ordini di problemi:
- uno riguarda la presenza di una sintomatologia anche di relazione, nonche' problemi sessuali
- l'altro riguarda la minzione frequente.
L'esame urine e quello prostatico normali, in presenza di tale sintomo, a mio parere dovrebbe indagare il residuo vescicale nonche' la funzionalita' degli sfinteri, esami pero' che sono alquanto invasivi e problematici e per i quali si prende una decisione in assenza di riconoscimento della causa.
L'utilizzo di farmaci puo' aver ridotto la problematica.
Le altre problematiche sono state invece ben compensate dal trattamento.
Ora, sicuramente sarebbe opportuna una terapia che possa essere portata avanti per un certo tempo, sicuramente non 7 anni, con periodiche valutazioni ed eventualmente l'associazione con la psicoterapia, in condizioni di eleggibilita'.
Per quanto riguarda la minzione frequente, farei escludere del tutto problematiche a carico della vescica e degli sfinteri.
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Utente
dott. Pacini la diagnosi è stata fatta dalla psichiatra che mi ha prescritto i farmaci e comunque è stata confermata dallo psicologo che mi segue ormai da quasi un anno.
dott. Ruggiero la conferma che non si tratta di un problema fisico ma psichico è data anche dal fatto che quando sono a casa mia non ho i problemi di cui ho raccontato. le visite a cui mi sono sottoposto anche se non invasive hanno di fatto confermato che il problema di cui soffro non è di origine fisica ma psichica cosi come ribadito dai suoi colleghi che hanno avuto modo di visitarmi e ascoltare la mia storia. purtroppo, forse perchè l ansia mi è stata diagnosticata dopo tanti anni di cui già soffrivo di questo disturbo, nella mia mente ormai scattano dei pensieri automatici distorti che io faccio anche involontariamente. fin da quando ero piccolo a causa di questo mio problema ho vissuto momenti davvero tristi che mi hanno lasciato un solco profondo nel mio incoscio. questo effetto memoria mi torna a galla tutte quelle volte che vivo situazioni simili a quelle già vissute. tutto cio succede nonostante io mi sforzi di non fare pensieri negativi e cerco in qualche modo di gestire l ansia che somatizzo con l andare in bagno. certamente vi dirò cose che voi già sapete ma ci tengo ugualmente a dirvelo che quando vengo colto da un attacco d ansia entro un una spirale negativa. l ansia infatti mi stimola la voglia di andare in bagno a fare pipi che a sua volte aumenta in me il senso di ansia e angoscia di non riuscire a gestire la situazione che sua volta fa aumentare lo stimolo impellente di andare in bagno e cosi via... mi creda ci metto tutta la buona volonta per evitare di entrare in questa spirale ma non ci riesco. tutti i miei tentativi risultano vani, l ansia prende il sopravvento, io vado in bagno anche ogni 10 15 minuti e ciò mi butta sotot i piedi la mia autostima aumentando in me il senso di disagio con gli altri e di inferiorità per non essere normale come tutti.
da un lato sapere che ci sono dei farmaci che mi fanno stare bene mi consola ma dall altro sapere che non ne posso fare a meno e che dipendo totalmente da loro mi rattrista.
ho paura di cadere in depressione. anche oggi ad esempio ho evitato di uscire con la mia ragazza adducendo delle scuse. il mio problema mi sta distruggendo la vita non so che fare. ho bisogno di aiuto.
dott. Ruggiero la conferma che non si tratta di un problema fisico ma psichico è data anche dal fatto che quando sono a casa mia non ho i problemi di cui ho raccontato. le visite a cui mi sono sottoposto anche se non invasive hanno di fatto confermato che il problema di cui soffro non è di origine fisica ma psichica cosi come ribadito dai suoi colleghi che hanno avuto modo di visitarmi e ascoltare la mia storia. purtroppo, forse perchè l ansia mi è stata diagnosticata dopo tanti anni di cui già soffrivo di questo disturbo, nella mia mente ormai scattano dei pensieri automatici distorti che io faccio anche involontariamente. fin da quando ero piccolo a causa di questo mio problema ho vissuto momenti davvero tristi che mi hanno lasciato un solco profondo nel mio incoscio. questo effetto memoria mi torna a galla tutte quelle volte che vivo situazioni simili a quelle già vissute. tutto cio succede nonostante io mi sforzi di non fare pensieri negativi e cerco in qualche modo di gestire l ansia che somatizzo con l andare in bagno. certamente vi dirò cose che voi già sapete ma ci tengo ugualmente a dirvelo che quando vengo colto da un attacco d ansia entro un una spirale negativa. l ansia infatti mi stimola la voglia di andare in bagno a fare pipi che a sua volte aumenta in me il senso di ansia e angoscia di non riuscire a gestire la situazione che sua volta fa aumentare lo stimolo impellente di andare in bagno e cosi via... mi creda ci metto tutta la buona volonta per evitare di entrare in questa spirale ma non ci riesco. tutti i miei tentativi risultano vani, l ansia prende il sopravvento, io vado in bagno anche ogni 10 15 minuti e ciò mi butta sotot i piedi la mia autostima aumentando in me il senso di disagio con gli altri e di inferiorità per non essere normale come tutti.
da un lato sapere che ci sono dei farmaci che mi fanno stare bene mi consola ma dall altro sapere che non ne posso fare a meno e che dipendo totalmente da loro mi rattrista.
ho paura di cadere in depressione. anche oggi ad esempio ho evitato di uscire con la mia ragazza adducendo delle scuse. il mio problema mi sta distruggendo la vita non so che fare. ho bisogno di aiuto.
[#12]
L'ipertono simpatico legato all'ansia può dare questo problema ma se gli sfinteri si contraggono erroneamente e permane il residuo vescicale, il problema non e' esclusivamente ansioso.
Oltretutto, lei ha una sintomatologia psichiatrica molto ampia pero' si focalizza su questo unico sintomo.
Un trattamento psichiatrico può ridurre tutti i sintomi e farla stare meglio.
Secondo me, lei porta fuori strada i medici che la visitano perché infarcisce il suo sintomo di tutte le sue sensazioni psicologiche che ha descritto prima.
Oltretutto, lei ha una sintomatologia psichiatrica molto ampia pero' si focalizza su questo unico sintomo.
Un trattamento psichiatrico può ridurre tutti i sintomi e farla stare meglio.
Secondo me, lei porta fuori strada i medici che la visitano perché infarcisce il suo sintomo di tutte le sue sensazioni psicologiche che ha descritto prima.
[#13]
Utente
e allora dott. Ruggiero lei cosa mi consiglia di fare? cosa devo dire ai medici o agli psichiatri? non so più cosa fare che strada percorrere da questo punto di vista. ho paura che nessuno riesca a capire il mio disagio o le cause quindi una soluzione definitiva. grazie mille aspetto una sua risposta.
[#14]
Inizi con una visita urologica seguendo le indicazioni del medico.
Un'altra cosa da considerare e' che la minzione e' regolata anche da quanto beve.
Dovrebbe percio' misurare il contenuto di liquidi che introduce durante la giornata per capire se e' correlata anche alla espulsione degli stessi.
Generalmente, si fa una misura della introduzione e della espulsione attraverso un conteggio e raccolta delle urine nell'arco delle 24 ore.
Puo' essere anche che si possa giungere ad un problema di tipo ansioso, ma non deve essere lei a dirlo.
Un'altra cosa da considerare e' che la minzione e' regolata anche da quanto beve.
Dovrebbe percio' misurare il contenuto di liquidi che introduce durante la giornata per capire se e' correlata anche alla espulsione degli stessi.
Generalmente, si fa una misura della introduzione e della espulsione attraverso un conteggio e raccolta delle urine nell'arco delle 24 ore.
Puo' essere anche che si possa giungere ad un problema di tipo ansioso, ma non deve essere lei a dirlo.
[#15]
Utente
ok seguirò il suo consiglio e mi sottoporrò a nuove visite urologiche. nel caso dovesse però confermarsi l'origine ansiosa dei miei disturbi lei mi consiglia di farmi seguire da uno psicologo o da uno psichiatra per la psicoterapia(fermo restando la possibilità che mi venga data anche una terapia farmacologica)???
ho saputo poi ci sono vari approcci di psicoterapia, lei quale ritiene posso dare maggiori benefici al mio caso (psicanalisi, cognitivo comportamentale, ipnosi o altro)???? grazie mille
ho saputo poi ci sono vari approcci di psicoterapia, lei quale ritiene posso dare maggiori benefici al mio caso (psicanalisi, cognitivo comportamentale, ipnosi o altro)???? grazie mille
[#16]
Gentile utente,
nel caso in cui il problema fosse solo di tipo psicologico, il trattamento farmacologico puo' essere associato alla psicoterapia, qualora vi siano le condizioni al trattamento.
Non tutti i disturbi si trattano con la psicoterapia, non tutte le persone possono fare psicoterapia.
Il mio orientamento e' di tipo cognitivo-comportamentale e quindi le suggerirei questo orientamento, anche per il tipo di diagnosi che potrebbe avere.
Consideri il problema quando si riproporra' e segua le indicazioni del suo psichiatra.
nel caso in cui il problema fosse solo di tipo psicologico, il trattamento farmacologico puo' essere associato alla psicoterapia, qualora vi siano le condizioni al trattamento.
Non tutti i disturbi si trattano con la psicoterapia, non tutte le persone possono fare psicoterapia.
Il mio orientamento e' di tipo cognitivo-comportamentale e quindi le suggerirei questo orientamento, anche per il tipo di diagnosi che potrebbe avere.
Consideri il problema quando si riproporra' e segua le indicazioni del suo psichiatra.
[#17]
"nel caso dovesse però confermarsi l'origine ansiosa dei miei disturbi"
Non si tratterebbe di una origine ansiosa dei disturbi, ma di un disturbo d'ansia che include o la preoccupazione su determinate aree, che porta a concentrarsi su elementi di nessun rilievo che diventano però "amplificati", oppure dalla presenza di veri e propri elementi somatici insieme agli elementi ansiosi.
Non si tratterebbe di una origine ansiosa dei disturbi, ma di un disturbo d'ansia che include o la preoccupazione su determinate aree, che porta a concentrarsi su elementi di nessun rilievo che diventano però "amplificati", oppure dalla presenza di veri e propri elementi somatici insieme agli elementi ansiosi.
Questo consulto ha ricevuto 18 risposte e 11.7k visite dal 13/11/2009.
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Approfondimento su Ansia
Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.