Presunti attacchi di ansia/panico
Salve, ho 28 anni e credo di soffrire di attacchi di ansia/panico. Credo perchè a parte una chiacchierata con il mio medico di base e dei semplici esami del sangue e delle urine, non ho alcuna certezza che siano effettivamente attacchi di panico, me ne sto convincendo io per giustificare ciò che mi succede.
Il tutto è iniziato circa un mese fa, una sera poco dopo essere andato a letto ho iniziato ad avvertire uno strano senso di soffocamento, una terribile sensazione di perdita dei sensi, una paura di morire e la conseguente paura per tutti queste sensazioni alla quale è seguita un irrigidimento di tutto il corpo e la necessità di alzarmi immediatamente dal letto e muovermi, quasi a dire al mio corpo che "era ancora vivo". Subito dopo questo momento ho dormito tranquillamente per il resto della notte, ma questo episodio si è ripetuto per alcune notti e continua a ripetersi. Col tempo credo che tale fenomeno si sia evoluto perchè mi capita che succeda anche di giorno e a questi "sintomi" si sono aggiunti anche un senso di oppressione al petto alcune mattine al risveglio e la difficoltà a deglutire in occasione di questi crisi.
Tra l'altro ho notato che questi pseudo-attacchi sono molto legati all'attività digestiva perchè quando non digerisco bene (e succede spesso, il gastroenterologo mi ha diagnosticato la presenza di reflusso gastroesofageo), quando sento una sensazione di mancato svuotamento, allora l'attacco è immediato e comincio a spaventarmi, il cuore a palpitare, mi sento quasi soffocare e avverto un senso di sbandamento. Non so quanto i due fenomeni possano essere correlati, ma stranamente mi succede molto spesso che si verifichino insieme.
Sta diventando davvero frustrante questa situazione, non vi nascondo che ogni volta che succede penso che sia il cuore perchè ho una malsana fobia di morire per un attacco cardiaco ma dal momento che tutto poi passa, comincio a credere che il problema sia nella mente. A facilitarvi il compito aggiungo che l'insorgenza di questi attacchi è legata ad un episodio luttuoso che mi ha colpito da vicino e che è stato causato da un attacco cardiaco e inoltre sottolineo che in questo periodo sono probabilmente troppo stressato.
Il mio medico quando gli ho descritto i sintomi e glieli ho presentati come attacco di panico mi ha detto che devo uscirne quanto prima senza alcun supporto farmacologico ma solo lavorando sulla mia mente. Vorrei sapere che ne pensate perchè davvero è avvilente e anche sfiancante questa situazione. Grazie.
Il tutto è iniziato circa un mese fa, una sera poco dopo essere andato a letto ho iniziato ad avvertire uno strano senso di soffocamento, una terribile sensazione di perdita dei sensi, una paura di morire e la conseguente paura per tutti queste sensazioni alla quale è seguita un irrigidimento di tutto il corpo e la necessità di alzarmi immediatamente dal letto e muovermi, quasi a dire al mio corpo che "era ancora vivo". Subito dopo questo momento ho dormito tranquillamente per il resto della notte, ma questo episodio si è ripetuto per alcune notti e continua a ripetersi. Col tempo credo che tale fenomeno si sia evoluto perchè mi capita che succeda anche di giorno e a questi "sintomi" si sono aggiunti anche un senso di oppressione al petto alcune mattine al risveglio e la difficoltà a deglutire in occasione di questi crisi.
Tra l'altro ho notato che questi pseudo-attacchi sono molto legati all'attività digestiva perchè quando non digerisco bene (e succede spesso, il gastroenterologo mi ha diagnosticato la presenza di reflusso gastroesofageo), quando sento una sensazione di mancato svuotamento, allora l'attacco è immediato e comincio a spaventarmi, il cuore a palpitare, mi sento quasi soffocare e avverto un senso di sbandamento. Non so quanto i due fenomeni possano essere correlati, ma stranamente mi succede molto spesso che si verifichino insieme.
Sta diventando davvero frustrante questa situazione, non vi nascondo che ogni volta che succede penso che sia il cuore perchè ho una malsana fobia di morire per un attacco cardiaco ma dal momento che tutto poi passa, comincio a credere che il problema sia nella mente. A facilitarvi il compito aggiungo che l'insorgenza di questi attacchi è legata ad un episodio luttuoso che mi ha colpito da vicino e che è stato causato da un attacco cardiaco e inoltre sottolineo che in questo periodo sono probabilmente troppo stressato.
Il mio medico quando gli ho descritto i sintomi e glieli ho presentati come attacco di panico mi ha detto che devo uscirne quanto prima senza alcun supporto farmacologico ma solo lavorando sulla mia mente. Vorrei sapere che ne pensate perchè davvero è avvilente e anche sfiancante questa situazione. Grazie.
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vada da uno psichiatra e lasci perdere il suo medico!
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Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.5k visite dal 09/11/2009.
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