Interruzione e ripresa nell' assunzione di psicofarmaci
salve
un anno fa mi è stata fatta una diagnosi di episodio psicotico e mi è stato consigliato di assumere degli psicofarmaci un farmaco somministrato attraverso puntura una volta al mese ed un antipsicotico , abilify 10 mg assunto nella dose di 2 compresse (20 mg) ogni giorno dopo cena .
non rispettando la terapia farmacologica che mi era stata consigliata e prescritta (abilify tutti i giorni)
ho assunto abilify basandomi su un programma temporale che prevedeva
1 settimana non assunzione di abilify
3 settimane assunzione di abilify
arrivando al termine della terapia durata 6 mesi
gli effetti indesiderati da me provati usando questo metodo di assunzione si sono rivelati quasi insignificanti: una leggera pesantezza di stomaco ed un senso di affaticamento generalizzato manifestatisi entrambi principalmente nel periodo di non assunzione.
oggi mi chiedo se la mia decisione di seguire un programma di assunzioni realizzato personalmente abbia causato danni più gravi di quelli descritti sopra
c'è il rischio che uno psicofarmaco come abilify possa far crescere un cancro, in un area del cervello sottoposta alla sua azione, se assunto seguendo una terapia personale di durata 6 mesi?
quali effetti collaterali gravi potrei percepire oggi ?
vi ringrazio in attesa di una vostra risposta.
un anno fa mi è stata fatta una diagnosi di episodio psicotico e mi è stato consigliato di assumere degli psicofarmaci un farmaco somministrato attraverso puntura una volta al mese ed un antipsicotico , abilify 10 mg assunto nella dose di 2 compresse (20 mg) ogni giorno dopo cena .
non rispettando la terapia farmacologica che mi era stata consigliata e prescritta (abilify tutti i giorni)
ho assunto abilify basandomi su un programma temporale che prevedeva
1 settimana non assunzione di abilify
3 settimane assunzione di abilify
arrivando al termine della terapia durata 6 mesi
gli effetti indesiderati da me provati usando questo metodo di assunzione si sono rivelati quasi insignificanti: una leggera pesantezza di stomaco ed un senso di affaticamento generalizzato manifestatisi entrambi principalmente nel periodo di non assunzione.
oggi mi chiedo se la mia decisione di seguire un programma di assunzioni realizzato personalmente abbia causato danni più gravi di quelli descritti sopra
c'è il rischio che uno psicofarmaco come abilify possa far crescere un cancro, in un area del cervello sottoposta alla sua azione, se assunto seguendo una terapia personale di durata 6 mesi?
quali effetti collaterali gravi potrei percepire oggi ?
vi ringrazio in attesa di una vostra risposta.
[#1]
Gentile utente,
Non è chiaro il motivo per cui non abbia seguito la prescrizione. Un episodio psicotico è una diagnosi seria, e anche se in qualche caso rimane isolato, comunque la cura è bene che duri un tempo protratto e che nel frattempo si chiarisca se questo episodio si inquadra in una malattia meglio nota oppure no.
Ricontatti lo psichiatra che le ha prescritto la cura e si faccia rivisitare per reimpostarla. La cura non era "a termine", le sarà stato indicato un periodo approssimativo, ma non è che sicuramente dura X mesi.
La preoccupazione circa il cancro non ha senso, sia perché è generica (qualche cancro e dove ?) sia perché non si comprende la ragione di tale preoccupazione (perché il cancro e non qualsiasi altra malattia di altro tipo ?). Quindi non si capisce come le sia venuto in mente.
Non è chiaro il motivo per cui non abbia seguito la prescrizione. Un episodio psicotico è una diagnosi seria, e anche se in qualche caso rimane isolato, comunque la cura è bene che duri un tempo protratto e che nel frattempo si chiarisca se questo episodio si inquadra in una malattia meglio nota oppure no.
Ricontatti lo psichiatra che le ha prescritto la cura e si faccia rivisitare per reimpostarla. La cura non era "a termine", le sarà stato indicato un periodo approssimativo, ma non è che sicuramente dura X mesi.
La preoccupazione circa il cancro non ha senso, sia perché è generica (qualche cancro e dove ?) sia perché non si comprende la ragione di tale preoccupazione (perché il cancro e non qualsiasi altra malattia di altro tipo ?). Quindi non si capisce come le sia venuto in mente.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
[#2]
Gentile utente,
la decisione di gestire autonomamente una terapia non la porta da nessuna parte, se non a poter causare potenzialmente più danni che benefici. La sua strategia non trova alcun senso farmacologico e terapeutico. Segua le indicazioni degli specialisti e lasci perdere il "fai da te".
Cordiali saluti
la decisione di gestire autonomamente una terapia non la porta da nessuna parte, se non a poter causare potenzialmente più danni che benefici. La sua strategia non trova alcun senso farmacologico e terapeutico. Segua le indicazioni degli specialisti e lasci perdere il "fai da te".
Cordiali saluti
Dott. Vassilis Martiadis
Psichiatra e Psicoterapeuta
www.psichiatranapoli.it
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 4.1k visite dal 07/11/2009.
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