Attacchi di panico e turbe del comportamento

Scrivo per mio marito che soffre di attacchi di panico da circa un anno.Dopo aver consultato un neurologo che gli ha prescritto una terapia con Alprazig(interrotta dopo un pò senza riconsultare lo specialista),per tenere a bada l'ansia ha intrapeso delle strategie di evitamento che hanno cambiato la sua vita relazionale,soprattutto con noi familiari.Se prima dopo una giornata intensa di lavoro ritornava casa per cena , ora,trascorre il resto della serata(persino il sabato e la domenica) con amici occasionali o da solo alimentandosi in modo scorretto(dall’insorgere degli attacchi di panico è dimagrito notevolmente).Si è chiuso in se stesso colloquia poco con i figli , nei miei confronti si mostra spesso irrascibile e la vita sessuale che prima era pienamente appagante ora è praticamente azzerata(evita persino carezze o baci,se nudo, copre i genitali in mia presenza) !Mi ha detto che si sente cambiato che non prova più emozioni nei miei confronti,che la vita lavorativa non lo gratifica,che il passato trascorso insieme(abbiamo due figli ed un matrimonio decennale)non gli appartiene più,mettendo in dubbio tutte le scelte fatte fino ad oggi ed accusandomi in parte di averlo influenzato !Io ed i miei figli soffriamo molto perchè lo vediamo totalmente cambiato(era una persona molto generosa nei nostri confronti dedita al lavoro e alla famiglia,ora l’egoismo ha preso il sopravvento) !Mi sono consultata con uno psichiatra e mi ha detto che questo cambiamento di abitudini insieme a questo stato di anestesia affettiva potrebbe essere causato da una depressione ma che per diagnosticarlo occorre una consultazione.Il problema è che rifiuta un consulto e che a parte me non c’è nessun altro che possa convincerlo(I genitori anziani abitano lontano,la madre depressa da anni è in conflitto con lui e l’unico fratello che ha non ha praticamente mai avuto relazioni con lui).Vi chiedo un consiglio per affrontare questa situazione dolorosa !Può una persona celare durante tanti anni vissuti insieme una personalità diversa o si tratta di un cambiamento dovuto alla depressione ?Come devo comportarmi nei suoi confronti ? Vi ringrazio anticipatamente . Sara
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Gentile utente,

Il neurologo ha diagnosticato qualcosa ? Perché avere attacchi di panico non corrisponde ad una diagnosi. In effetti quelli che descrive sembrerebbero i sintomi di ua depressione. La persona risulta dal funzionamento del suo cervello, per cui se poi cambiano le funzioni chiaramente lei trova una persona diversa da prima, come un fegato malato produce una digestione diversa da quella che uno aveva sempre avuto. In ogni caso, lo accompagni dallo psichiatra, così fate fare una diagnosi e gli imposta una cura, in questo probabilmente la persona sarà sfiduciata e pessimista, avrà in questo periodo una sua visione negativa che per lui è giustificata e sensata, non riterrà che dipenda dal suo cervello, o non si spiegherà perché ma non avrà l'impulso a cambiare le cose, per un sentimento di rassegnazione o di disinteresse. Quindo può darsi che debba aiutarlo per convincerlo a farsi almeno valutare.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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Dr. Vassilis Martiadis Psichiatra, Psicoterapeuta 7.3k 161
La descrizione che lei fa dei comportamenti e cambiamenti di suo marito è compatibile con una sindrome depressiva. La terapia con alprazig non era risolutiva, nè per un disturbo da attacchi di panico, tantomeno per una depressione. Purtroppo il difficile viene adesso. Bisogna convincerlo ad andare dal medico. Potrebbe cercare di fare leva su disturbi fisici come dolori, inappetenza, insonnia, calo di peso etc., per cercare di convincerlo a farsi visitare. Può anche contattare il centro di salute mentale della sua zona di residenza e chiedere consigli sul da farsi.
cordiali saluti

Dott. Vassilis Martiadis
Psichiatra e Psicoterapeuta
www.psichiatranapoli.it

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Dr.ssa Franca Scapellato Psichiatra, Psicoterapeuta 4k 202
Gentile utente,
l'ipotesi dello psichiatra che ha consultato è decisamente credibile, e il disturbo descritto sembra piuttosto serio. L'unica soluzione è che suo marito si faccia visitare al più presto da uno psichiatra. Non abbia paura di diventare "pesante" o antipatica, se vuole indietro suo marito com'era prima deve imporsi. Eventualmente chieda aiuto al suo medico curante. Può anche rivolgersi al servizio pubblico.

Franca Scapellato

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Utente
Utente
Mi riferisco alla risposta del dr.Pacini che mi chiedeva se il neurologo gli avesse diagnosticato qualcosa!All’epoca del consulto mio marito presentava chiari sintomi di attacchi di panico.In effetti questo cambiamento nei comportamenti(l'irascibilità,il bisogno di evasione,la chiusura,il mangiare disordinato,la bevuta al bar ecc.)si è presentato dopo che il medico gli ha consigliato(oltre a rivederlo ancora per delle sedute) di prendersi durante la giornata degli spazi per rilassare la mente dallo stress del lavoro.E da lì che è iniziato il cambiamento che io definirei quasi una regressione allo stato ludico della giovinezza.Non è voluto più ritornare dal medico,gli attacchi di panico sono diminuiti(anche se non prende le gocce le porta sempre con sé come un amuleto)ma non è più la persona di prima.Una risposta che mi ha sconvolto quando un giorno gli ho supplicato di ritornare alla vita di prima è questa:Non so neanche chi sono adesso!
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Gentile utente,

Questi comportamenti non sono quelli del disturbo di panico, per questo chiedevo se c'era una diagnosi. Mi sembra che non ci sia. L'aver avuto fenomeni di panico allora può starci, ma anche se così fosse sono state mai date cure specifiche, e se sì per quale indicazione ?
E' stato trattato con antidepressivi in funziona antipanico ?
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Utente
Utente
L’unico farmaco che gli è stato prescritto dal neurologo dopo visita e diagnosi di stato d’ansia con attacchi di panico, circa sette mesi fà(in precedenza è stato consultato presso l’urgenza di strutture ospedaliere che gli avevano consigliato di vedere uno specialista) è stato Alprazig che come lei e lo psichiatra che ho consultato in assenza di mio marito non è risolutivo nè per gli attacchi di panico,né per la depressione.Puntualizzo che il farmaco lo ha preso in maniera scorretta(quando iniziava ad accusare i sintomi da panico prendeva 4 o 5 gocce,penso inefficaci e solo con effetto placebo).Il problema è che senza alcuna cura adeguata e con il trascorrere dei mesi per tenere a bada l’ansia ha cambiato le sue abitudini,tende a stare il più possibile fuori casa e le poche volte che rimane con noi,è insofferente,ansioso,come se la casa lo soffocasse( mi dice che ha bisogno di uscire,camminare,respirare per poi ritornare dopo una mezz’ora più calmo),lo vedo come un uomo in fuga da una vita che non lo gratifica più,gli leggo in faccia la sofferenza(il peggio è che lui così sensibile nel passato non riesce a percepire la mia,né fa alcuno sforzo per venirmi incontro).Nega il mio aiuto e soprattutto il consulto di uno psichiatra.Ora le chiedo di nuovo:Lei ritiene che questo cambiamento sia dovuto ad uno stato depressivo o si tratta di un comportamento normale di un uomo a cui sta stretta la famiglia?
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Gentile utente,

"stato d’ansia con attacchi di panico" non è che sia una diagnosi chiaramente codificata.

Poi, i comportamenti attuali ripeto non sono quelli del panico, né di una depressione semplice. Quindi secondo me è bene far fare una diagnosi da uno psichiatra, e contestualmente far mettere una cura.
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Utente
Utente
Ringrazio i medici che mi hanno risposto.Se c'è qualche altro psichiatra che possa darmi un consiglio su come comportarmi nei confronti di mio marito(assecondarlo nel suo comportamento o impormi)e di come convincerlo a farsi visitare ne sarei grata.
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Utente
Utente
Gentili Dottori
Vi scrivo dopo due mesi e più,mio marito nel frattempo non si è fatto visitare.Stranamente però,propio dopo una forte lite in cui gli ho proposto un out out,cioè una separazione,il suo comportamento si è modificato.In effetti,dei suoi attegiamenti con alti e bassi(come il rientrare la sera più tardi)continuano,ma tra noi si è aperto un dialogo,anche a livello fisico si è ravvicinato a me,non abbiamo rapporti ma è ritornato a dormire abbracciato a me,cosa che non esisteva più da quando ha incominciato a chiudersi in sè stesso.Mi dice che si tratta di un periodo di crisi profonda,soprattutto a causa del suo lavoro che purtroppo è da tempo precario(puntualizzo che è lui l'unico sostentamento della famiglia)che in un prossimo futuro ritorneremo a condividere più cose insieme.Io con tutta la pazienza che mi ritrovo ad avere in questa situazione,(ribadisco che in tutti i modi voglio salvare questo matrimonio)ho dei momenti di grande sconforto!Malgrado il suo riavvicinamento fisico,non riesco a capire perchè non voglia far l'amore con me(sono una donna che si cura ed ancora piacente)!La cosa strana è che accetta baci sul viso e non sulle labbra e che quando si sveste davanti a me cerca sempre di coprire i genitali!Dai ragionamenti che fa,mi fa capire che il sesso per lui in questo periodo non è una cosa prioritaria,che ha ben altre cose da pensare!Ho come l'impressione che non abbia più stimoli erotici(ho notato,dormendogli a fianco che le erezioni notturne e mattutine sono scomparse)e che in qualche modo sia diventato impotente(almeno con me)!In base alla vostra esperienza,pensate che mio marito senza un aiuto esterno,una volta risolta la sua crisi esistenziale,possa ritornare ad essere così come prima,o devo presumere che rimanga così per sempre?
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Gentile utente,

Se non si è fatto visitare siamo al punto di prima.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Gentile utente,

Se non si è fatto visitare siamo al punto di prima.
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