Psicosi? come mi devo comportare?
Gentili Dottori,
il problema non è mio ma riguarda una mia carissima amica, che da una condizione di lievi disagi psicologici è arrivata ad avere un quadro sintomatologico preoccupante.
Vi spiego: è attualmente in cura da un terapeuta psicodinamico da un anno e mezzo.
Per due anni ha avuto una compagna (si definisce bisessuale) che le dava mille problemi: gelosie, mancanza totale di umanità e rispetto, le procurava un'inquietudine costante dicendole "io sto con te finché non guarisco e divento eterosessuale", la metteva nei guai con i suoi amici e altri simili comportamenti.
Lasciata la compagna, ha sviluppato una fobia sociale piuttosto marcata (difficoltà ad entrare in luoghi già occupati di altri, disagio nei contesti sociali in cui conosce tutti, paura incontrollabile del giudizio dei conoscenti, incapacità di rispettare orari e appuntamenti, fino ai casi estremi in cui non è riuscita ad entrare in aule dove si stava svolgendo una lezione, altri in cui non si è presentata a ristoranti,cinema o feste già organizzate da tempo) ma a questo ero abituato.
Il quadro si è aggravato quando ha iniziato a non voler più istaurare relazioni affettive per paura di comportarsi come la sua ex-compagna, oppure di far vivere gli stessi disagi ad altri, pur non volendolo.
Successivamente ha iniziato a manifestare delle morbose gelosie per i rapporti esclusivi tra i suoi conoscenti da cui è esclusa per ovvie ragioni - coppie formate da persone sue amiche, per esempio - cercando strenuamente di mostrare, a un componente di queste coppie, di avere in qualsiasi modo "un'esclusività" sull'altro componente. Ad esempio conoscere dei gusti, degli atteggiamenti particolari dell'altro componente che l'interessato non sa.
L'ultima manifestazione grave è di natura psicotica, credo. Va a una seduta dal terapeuta insieme a una sua amica, anche lei cliente del terapeuta. Quando va in seduta, lascia l'amica sola in sala d'attesa, e questa conosce un ragazzo che la colpisce molto. Uscita dalla seduta, la sua amica le racconta del ragazzo appena conosciuto, le dice di essersi proprio invaghita, e le riporta dettagliamente la conversazione che hanno tenuto.
Il giorno dopo, con lo shock di tutti, inizia a parlare della conversazione tenuta con il ragazzo come fosse capitato a lei, senza risparmio di tutti i dettagli. Il problema è che l'ha raccontato molto naturalmente anche all'amica che veramente aveva parlato con questo ragazzo. Lo stupore non ci ha permesso di reagire.
Mi scuso per la lunghezza del messaggio, ma avrei bisogno di un consiglio. Cosa pensate che possa essere successo? Come mi devo comportare? Si tratta o no di psicosi?
Ultima osservazione: la psicoterapia dinamica intrapresa l'ha via via fatta peggiorare, perché ha un'ossessione preoccupante per i meccanismi di difesa e le manifestazioni dell'inconscio.
Vi ringrazio, aspetto una risposta!
il problema non è mio ma riguarda una mia carissima amica, che da una condizione di lievi disagi psicologici è arrivata ad avere un quadro sintomatologico preoccupante.
Vi spiego: è attualmente in cura da un terapeuta psicodinamico da un anno e mezzo.
Per due anni ha avuto una compagna (si definisce bisessuale) che le dava mille problemi: gelosie, mancanza totale di umanità e rispetto, le procurava un'inquietudine costante dicendole "io sto con te finché non guarisco e divento eterosessuale", la metteva nei guai con i suoi amici e altri simili comportamenti.
Lasciata la compagna, ha sviluppato una fobia sociale piuttosto marcata (difficoltà ad entrare in luoghi già occupati di altri, disagio nei contesti sociali in cui conosce tutti, paura incontrollabile del giudizio dei conoscenti, incapacità di rispettare orari e appuntamenti, fino ai casi estremi in cui non è riuscita ad entrare in aule dove si stava svolgendo una lezione, altri in cui non si è presentata a ristoranti,cinema o feste già organizzate da tempo) ma a questo ero abituato.
Il quadro si è aggravato quando ha iniziato a non voler più istaurare relazioni affettive per paura di comportarsi come la sua ex-compagna, oppure di far vivere gli stessi disagi ad altri, pur non volendolo.
Successivamente ha iniziato a manifestare delle morbose gelosie per i rapporti esclusivi tra i suoi conoscenti da cui è esclusa per ovvie ragioni - coppie formate da persone sue amiche, per esempio - cercando strenuamente di mostrare, a un componente di queste coppie, di avere in qualsiasi modo "un'esclusività" sull'altro componente. Ad esempio conoscere dei gusti, degli atteggiamenti particolari dell'altro componente che l'interessato non sa.
L'ultima manifestazione grave è di natura psicotica, credo. Va a una seduta dal terapeuta insieme a una sua amica, anche lei cliente del terapeuta. Quando va in seduta, lascia l'amica sola in sala d'attesa, e questa conosce un ragazzo che la colpisce molto. Uscita dalla seduta, la sua amica le racconta del ragazzo appena conosciuto, le dice di essersi proprio invaghita, e le riporta dettagliamente la conversazione che hanno tenuto.
Il giorno dopo, con lo shock di tutti, inizia a parlare della conversazione tenuta con il ragazzo come fosse capitato a lei, senza risparmio di tutti i dettagli. Il problema è che l'ha raccontato molto naturalmente anche all'amica che veramente aveva parlato con questo ragazzo. Lo stupore non ci ha permesso di reagire.
Mi scuso per la lunghezza del messaggio, ma avrei bisogno di un consiglio. Cosa pensate che possa essere successo? Come mi devo comportare? Si tratta o no di psicosi?
Ultima osservazione: la psicoterapia dinamica intrapresa l'ha via via fatta peggiorare, perché ha un'ossessione preoccupante per i meccanismi di difesa e le manifestazioni dell'inconscio.
Vi ringrazio, aspetto una risposta!
[#1]
Buongiorno,
da quello che racconta non si tratta di una manifestazione di psicosi.
Per il momento sembra che abbia una certa immaturità e forse instabilità affettiva.
Eventualmente può chiedere direttamente alla sua amica il perché di certi comportamenti.
Cordiali saluti
da quello che racconta non si tratta di una manifestazione di psicosi.
Per il momento sembra che abbia una certa immaturità e forse instabilità affettiva.
Eventualmente può chiedere direttamente alla sua amica il perché di certi comportamenti.
Cordiali saluti
Massimo Lai, MD
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 2.2k visite dal 28/10/2009.
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