Balbuzia primaria
salve dott.sono una mamma un po' sconfitta e insoddisfatta sul caso di mio figlio:un bambino di 9 anni che nonostante terapie di logopedia eseguite per la balbuzia primaria, il problema non si risolve,si inceppa mentre parla ripetendo piu' volte la stessa parolina,il suo dott.dice che si puo' fare ben poco e tanto e' vero che negli ultimi mesi non mi ha voluto rinnovare la pratica per le altre sedute solo perche' secondo lui il bambino si stressa di piu' con questa cosa di essere prelevato da scuola per essere portato poi al centro!Tutto cio' ebbe inizio poco dopo i 3 anni pensiamo dovuto alla nascita della sorellina,che avendo avuto problemi ha creato una minore attenzione su di lui e di conseguenza forte ansia e agitazione nel piccolino che aveva ancora bisogno di me,ancora oggi infatti fa la pipi' a letto quasi tutte le notti e cerca di richiamare l'attenzione di tutti su di lui facendo anche confronti con la sorellina;non so piu' cosa fare e come comportarmi sono anch'io un soggetto facilmente vulnerabile e ansioso,vi prego aiutatemi ci sono speranze?grazieeeee!
[#1]
Carissima Signora
ma certo che c'è speranza..non consideri la balbuzie una malattia grave ed incurabile per favore, altrimenti la sua ansia inevitabilmente si trasmetterà al bambino creandogli preoccupazioni di prestazione e frustrazione: e il circolo "vizioso" si manterrà.
La balbuzie, quando non è legata a condizioni patologiche degli organi è causata da una perdita del ritmo nella respirazione. Più che imparare a parlare (visto che sapeva farlo e poi ha cominciato con l'arrivo della sorellina ad incepparsi) deve imparare a respirare e deve anche coltivare il sentimento di autostima, perchè può averla compromessa proprio l'arrivo di questa, come lei ci racconta; sorellina che lui non ha accettato completamente perchè si è visto "spodestato" ed ha vissuto forse una specie di inadeguatezza ed abbandono (nessuno l'ha abbandonato certo..ma lui l'ha forse vissuta così la cosa!!).
Indubbiamente il problema va affrontato su più versanti e deve comprendere anche lei necessariamente, signora;
Innanzitutto cercherei di far imparare al bambino uno strumento a fiato e gli farei fare anche del nuoto per agire sulla respirazione. Allo stesso tempo chiederei aiuto ad un neuropsichiatra infantile. Inoltrerò io il suo consulto al neuropsichiatra Dr.Benedetti sul nostro sito, sono certa che il collega saprà meglio di me darle suggerimenti su cosa sia più opportuno fare.
Per piacere però non dica "sono sconfitta e insoddisfatta" perchè il bambino nel recuperare una relazione con lei (sminuita dalla nascita della sorellina) ha BISOGNO di trovare una mamma incorragiante, fiduciosa, che non si sentirà sconfitta da nulla che riguardi il suo piccolo e meno che mai da una balbuzie!!
D'accordo?
Cordiali saluti
Dott.Agnesina Pozzi
ma certo che c'è speranza..non consideri la balbuzie una malattia grave ed incurabile per favore, altrimenti la sua ansia inevitabilmente si trasmetterà al bambino creandogli preoccupazioni di prestazione e frustrazione: e il circolo "vizioso" si manterrà.
La balbuzie, quando non è legata a condizioni patologiche degli organi è causata da una perdita del ritmo nella respirazione. Più che imparare a parlare (visto che sapeva farlo e poi ha cominciato con l'arrivo della sorellina ad incepparsi) deve imparare a respirare e deve anche coltivare il sentimento di autostima, perchè può averla compromessa proprio l'arrivo di questa, come lei ci racconta; sorellina che lui non ha accettato completamente perchè si è visto "spodestato" ed ha vissuto forse una specie di inadeguatezza ed abbandono (nessuno l'ha abbandonato certo..ma lui l'ha forse vissuta così la cosa!!).
Indubbiamente il problema va affrontato su più versanti e deve comprendere anche lei necessariamente, signora;
Innanzitutto cercherei di far imparare al bambino uno strumento a fiato e gli farei fare anche del nuoto per agire sulla respirazione. Allo stesso tempo chiederei aiuto ad un neuropsichiatra infantile. Inoltrerò io il suo consulto al neuropsichiatra Dr.Benedetti sul nostro sito, sono certa che il collega saprà meglio di me darle suggerimenti su cosa sia più opportuno fare.
Per piacere però non dica "sono sconfitta e insoddisfatta" perchè il bambino nel recuperare una relazione con lei (sminuita dalla nascita della sorellina) ha BISOGNO di trovare una mamma incorragiante, fiduciosa, che non si sentirà sconfitta da nulla che riguardi il suo piccolo e meno che mai da una balbuzie!!
D'accordo?
Cordiali saluti
Dott.Agnesina Pozzi
[#2]
Gentile Signora
i colleghi psichiatri che hanno postato il suo consulto in pediatria, mi hanno avvisato che il nostro neuropsichiatra è impegnato e da qualche tempo non fa consulti. I colleghi psichiatri mi dicono inoltre che ciò che io le ho detto, secondo loro, non va bene e lei dovrebbe indirizzarsi ad un audiologo o foniatra. Mi sembrava comunque urgente tranquillizzarla, oltre che indicarle una specialistica che non avesse solo competenze psichiatriche-psicologiche ma anche neurologiche.
Ad ogni modo il sito del nostro neuropsichiatra infantile è questo indicato in calce, ma è un sito ancora in costruzione. Può provare a chiedergli un parere direttamente sul sito, troverà la mail.
Sono sicura che meglio di me saprà consigliarle cosa fare e a chi e dove rivolgersi per il suo bambino.
Cordiali saluti
Dott.Agnesina Pozzi
http://neuropsic.altervista.org/drupal/
i colleghi psichiatri che hanno postato il suo consulto in pediatria, mi hanno avvisato che il nostro neuropsichiatra è impegnato e da qualche tempo non fa consulti. I colleghi psichiatri mi dicono inoltre che ciò che io le ho detto, secondo loro, non va bene e lei dovrebbe indirizzarsi ad un audiologo o foniatra. Mi sembrava comunque urgente tranquillizzarla, oltre che indicarle una specialistica che non avesse solo competenze psichiatriche-psicologiche ma anche neurologiche.
Ad ogni modo il sito del nostro neuropsichiatra infantile è questo indicato in calce, ma è un sito ancora in costruzione. Può provare a chiedergli un parere direttamente sul sito, troverà la mail.
Sono sicura che meglio di me saprà consigliarle cosa fare e a chi e dove rivolgersi per il suo bambino.
Cordiali saluti
Dott.Agnesina Pozzi
http://neuropsic.altervista.org/drupal/
[#3]
Gentile signora,
La balbuzie è un disturbo della fluenza della parola che comporta un inceppamento dell’espressione verbale e disturba più o meno grandemente le comunicazioni della persona affetta. Non è conosciuta una causa specifica ma è ammesso universalmente che fattori emotivi e di ansia sono in gioco in maniera marcata, e in particolare possono esserci difficoltà a controllare conflitti e valenze aggressive. Sono affetti bambini e adulti, ma nell’infanzia è frequente un periodo di balbettamento verso i tre anni, che si risolve generalmente in pochi mesi senza alcun intervento, pur se non è possibile prevedere a quell’epoca se il disturbo si manterrà o meno. In questa fase si consiglia di solito di non accentrare l’attenzione sul disturbo ed eventualmente di affrontare e modificare possibili fattori stresssnti nell’ambiente.
Nei bambini che mantengono il disturbo è solito intervenire a livello sia psicologico che logopedico. L’intervento psicologico è rivolto sia alla famiglia che al bambino ed è volto a esplorare e modificare eventuali fattori emotivi e di stress personale o ambientale che possono influire sul disturbo, e fornire al bambino strumenti più adeguati ad elaborare contenuti emotivi disturbanti. L’intervento logopedico è volto a fornire al bambino strategie e tecniche per minimizzare la sua difficoltà ed è di solito attuato in un secondo tempo. E’ importante affrontare la balbuzie non solo come disturbo strumentale ma come difficoltà della comunicazione che coinvolge l’intera persona e il suo ambiente, ed ha una componente multifattoriale. C’è una circolarità fra difficoltà dell’emissione della parola e aspetti emotivi e relazionali che non si possono scindere e vanno affrontati globalmente. L’evoluzione è di solito con periodi variabili di maggiore o minor disturbo, in dipendenza anche da fattori ambientali e dall’evoluzione personale e ambientale. E’ difficile porre una prognosi sul disturbo comunicativo e fare previsioni sulla sua evoluzione, ma l’intervento e l'obiettivo deve comunque riguardare lo sviluppo globale della personalità e delle sue abilità comunicative e relazionali. La prognosi per l’evoluzione globale della personalità, il suo inserimento sociale e lavorativo e familiare è comunque buona.
Cordialmente
La balbuzie è un disturbo della fluenza della parola che comporta un inceppamento dell’espressione verbale e disturba più o meno grandemente le comunicazioni della persona affetta. Non è conosciuta una causa specifica ma è ammesso universalmente che fattori emotivi e di ansia sono in gioco in maniera marcata, e in particolare possono esserci difficoltà a controllare conflitti e valenze aggressive. Sono affetti bambini e adulti, ma nell’infanzia è frequente un periodo di balbettamento verso i tre anni, che si risolve generalmente in pochi mesi senza alcun intervento, pur se non è possibile prevedere a quell’epoca se il disturbo si manterrà o meno. In questa fase si consiglia di solito di non accentrare l’attenzione sul disturbo ed eventualmente di affrontare e modificare possibili fattori stresssnti nell’ambiente.
Nei bambini che mantengono il disturbo è solito intervenire a livello sia psicologico che logopedico. L’intervento psicologico è rivolto sia alla famiglia che al bambino ed è volto a esplorare e modificare eventuali fattori emotivi e di stress personale o ambientale che possono influire sul disturbo, e fornire al bambino strumenti più adeguati ad elaborare contenuti emotivi disturbanti. L’intervento logopedico è volto a fornire al bambino strategie e tecniche per minimizzare la sua difficoltà ed è di solito attuato in un secondo tempo. E’ importante affrontare la balbuzie non solo come disturbo strumentale ma come difficoltà della comunicazione che coinvolge l’intera persona e il suo ambiente, ed ha una componente multifattoriale. C’è una circolarità fra difficoltà dell’emissione della parola e aspetti emotivi e relazionali che non si possono scindere e vanno affrontati globalmente. L’evoluzione è di solito con periodi variabili di maggiore o minor disturbo, in dipendenza anche da fattori ambientali e dall’evoluzione personale e ambientale. E’ difficile porre una prognosi sul disturbo comunicativo e fare previsioni sulla sua evoluzione, ma l’intervento e l'obiettivo deve comunque riguardare lo sviluppo globale della personalità e delle sue abilità comunicative e relazionali. La prognosi per l’evoluzione globale della personalità, il suo inserimento sociale e lavorativo e familiare è comunque buona.
Cordialmente
[#4]
Utente
Gent.mi dott. non voglio andarmene per le lunghe:cosa devo fare?come comportarmi con lui?e' un bambino molto socievole,pratica sport ma non il nuoto il take wendo come sua passione sin da piccolo,non mi da problemi a scuola anche se un po' pigro,in famiglia tranne le solite discussioni che sorgono da tutte le parti, non ce nessuna particolarita' e nessun problema messo in discussione...quali metodologia d'insegnamento o comportamentale bisogna assumere?grazie e scusatemi in anticipo!
[#5]
Gentile signora, purtroppo ricette semplici non ci sono, e temo che dovrà disporsi ad andare per le lunghe. Tenendo presente che il bimbo ha anche un'enuresi notturna (pipì a letto) e un'eccessivo confronto con la sorellina, possibili segni, insieme alla balbuzie, di uno stress abbastanza elevato, penso che potrebbe essere utile una consultazione di psicoterapia familiare: alcune sedute potrebbere identificare degli aspetti cui prestare più attenzione e forse degli ostacoli non facilmente visibili dall'interno della famiglia, magari superabili senza troppe difficoltà. Alla USL forse può trovare un servizio di Terapia Familiare, o un Servizio di Psicologia o di NPI cui rivolgersi.
Ma ripeto che è consigliabile guardare a suo figlio nell'insieme della sua persona, globalmente, e non limitarsi a un sintomo, pur se disturbante come la balbuzie, spesso però disturbante più per gli altri che per il bambino stesso. E' comunque bene evitare di fargliela pesare, di correggerlo, di finirgli le parole, di spronarlo a controllarsi. Che i familiari sopportino il suo balbettare lo aiuterà a essere meno disturbato per la sua difficoltà e più incoraggiato ad esprimersi.
Ma ripeto che è consigliabile guardare a suo figlio nell'insieme della sua persona, globalmente, e non limitarsi a un sintomo, pur se disturbante come la balbuzie, spesso però disturbante più per gli altri che per il bambino stesso. E' comunque bene evitare di fargliela pesare, di correggerlo, di finirgli le parole, di spronarlo a controllarsi. Che i familiari sopportino il suo balbettare lo aiuterà a essere meno disturbato per la sua difficoltà e più incoraggiato ad esprimersi.
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Ringrazio pubblicamente il Dr. Gianmaria Benedetti Neuropsichiatra Infantile che,nonostante gli impegni e l'assenza dal sito medicitalia, cortesempente ha risposto all'invito fornendo un consulto che, come nel suo stile, è sempre altamente professionale e completo.
Porgo alla signora i migliori auspici per il suo bambino.
Cordialmente
Dott.Agnesina Pozzi
Porgo alla signora i migliori auspici per il suo bambino.
Cordialmente
Dott.Agnesina Pozzi
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 4.1k visite dal 23/10/2009.
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