Depressione che non va via
ho già scritto qualche settimana fa, sto curando una recidiva di depressione con pensieri ossessivi, per due mesi ho assunto anafranil 75 (2 cp/die), 2 sereupin/die e 1 depakin 300 /die, ora da una decina di giorni lo psichiatra che mi segue ha sostituito l'anafranil con il tofranil 25, 3 cp al mattino e 3 la sera, lasciando invariata il resto della terapia. Io continuo a non sentirmi bene e ad essere molto spaventata; in sostanza, dopo un grosso miglioramento nel secondo mese di cura (tutto è iniziato a fine ottobre 06), la sintomatologia è stazionaria, nel senso che non sto più malissimo ma neanche bene. I sintomi rimasti sono: tendenza al sonno (se non facessi grossi sforzi potrei dormire quasi ininterrottamente, pensieri ricorrenti che generano angoscia ( a che serve vivere se poi dobbiamo morire, come si può essere felici se poi tutto dovrà finire) questi pensieri mi rodono dentro pian piano come un tarlo cattivo, il risultato è che pur riuscendo a svolgere le normali attività quotidiane, mi sento immersa nella tristezza e nella svogliatezza. Spero di riuscire a spiegarmi, è molto difficile tradurre in parole sensazioni che vivono nella propria anima, in pratica mentre nel primo periodo di malattia il malessere assumeva forme dirompenti (pianti, crisi isteriche, disperazione evidente)ora i sintomi sono attenuati e poichè perdurano in questa intensità e senza ulteriori miglioramenti ormai da oltre due mesi, sono molto spaventata, temo di restare così e so che non ce la farei. Vi sembra valida la terapia che assumo? questi sintomi che ho descritto rientrano in una normale forma depressiva o devo pensare a qualcos'altro? So di essere una persona che non si arrende facilmente, sono pronta ad affrontare qualsiasi difficoltà, ma il perdurare di questa situazione mi avvilisce e la paura di non guarire prende il sopravvento.
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Perfezionato in medicine non convenzionali
Egregia, lei non vuol mettere gli esami eseguiti, che potrebbero dimostrare un concomitante o scatenante problema fisico ai sui disturbi psichici, pensando che i suoi disturbi derivino solamente da questi. Un disequilibrio della tiroide, la presenza di agenti patogeni virali, possono in ogni caso scatenare disturbi psichici, curando il disequilibrio fisico, migliora certamente anche quello psichico. Troppo facile imputare tutti i suoi sintomi solamente ad una causa.
Molte sindromi da stanchezza cronica, fibromialgia, innescate dalla presenza di agenti patogeni, hanno la capacità di creare “Astenia, svogliatezza, sonnolenza marcata, desiderio di dormire per non soffrire, angoscia, pensieri fissi; mi sento immersa nella tristezza e nella svogliatezza.” Considerando anche che lei non sta ottenendo molto giovamento dalle terapie praticate. “Dal 1994 sono stata curata con successo per depressione e attacchi di panico,” spesso attacchi di panico derivanti da ipertiroidismo, sono stati curati come disturbi psichici.
Se lei somma le due alterazioni si accorgerà che curando opportunamente il fisico, la psiche riprende completamente la sua attività fisiologica.
Saluti alberto Moschini
moschinialberto@medicitalia.it
alberto.moschini@fastwebnet.it
[#2]
Gentile utente,
La valutazione della terapia psichiatrica che sta assumendo non puo' prescindere da una visita di persona, ad eccezione dei casi in cui possono essere evidenti macroscopici errori di trattamento.
La terapia in atto e' sostanzialmente antidepressiva con dosaggi previsti dal range terapeutico.
Dalla sua descrizione pero' emergono delle tematiche che sembrano non porre attenzione alla terapia quanto alle sensazioni che seguono questo periodo della sua vita.
Inoltre, il suo consulto precedente aveva gli stessi toni preoccupati e dimessi, restando pero' nella non continuita' dello stesso.
Il problema sembra appartenere piu' alla non fiducia che ha nel suo curante attuale per il quale, se va da lui, deve avere comunque un certo senso di stima e di 'affidamento'.
Se ritiene che la sua terapia attuale non sia adatta, per la persistenza dei sintomi o per problemi concomitanti, e' il caso che ne parli con il medico che la cura.
Puo' scegliere liberamente di cambiare medico per ottenere eventualmente una cura diversa che per Lei potrebbe andare meglio.
Cordiali Saluti
Dr. F.S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
La valutazione della terapia psichiatrica che sta assumendo non puo' prescindere da una visita di persona, ad eccezione dei casi in cui possono essere evidenti macroscopici errori di trattamento.
La terapia in atto e' sostanzialmente antidepressiva con dosaggi previsti dal range terapeutico.
Dalla sua descrizione pero' emergono delle tematiche che sembrano non porre attenzione alla terapia quanto alle sensazioni che seguono questo periodo della sua vita.
Inoltre, il suo consulto precedente aveva gli stessi toni preoccupati e dimessi, restando pero' nella non continuita' dello stesso.
Il problema sembra appartenere piu' alla non fiducia che ha nel suo curante attuale per il quale, se va da lui, deve avere comunque un certo senso di stima e di 'affidamento'.
Se ritiene che la sua terapia attuale non sia adatta, per la persistenza dei sintomi o per problemi concomitanti, e' il caso che ne parli con il medico che la cura.
Puo' scegliere liberamente di cambiare medico per ottenere eventualmente una cura diversa che per Lei potrebbe andare meglio.
Cordiali Saluti
Dr. F.S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/
[#3]
gentile utente,
anche io ho avuto la stessa impressione del Collega Ruggiero, ovvero che si parli di fiducia nella cura che si sta seguendo.
Altresì è comprensibile, in caso di depressione, un generale senso di sfiducia, soprattutto per quanto riguarda la possibilità di guarire. Chiaramente Lei dovrebbe poter riversare questa sfiducia nella persona che la sta aiutando, che dovrebbe accoglierla.
Perciò, visto che dice di non essere persona che si arrende facilmente, cerchi attivamente informazioni dal curante, oppure provi a cambiare strada
Cordialmente
Daniel Bulla
dbulla@libero.it
anche io ho avuto la stessa impressione del Collega Ruggiero, ovvero che si parli di fiducia nella cura che si sta seguendo.
Altresì è comprensibile, in caso di depressione, un generale senso di sfiducia, soprattutto per quanto riguarda la possibilità di guarire. Chiaramente Lei dovrebbe poter riversare questa sfiducia nella persona che la sta aiutando, che dovrebbe accoglierla.
Perciò, visto che dice di non essere persona che si arrende facilmente, cerchi attivamente informazioni dal curante, oppure provi a cambiare strada
Cordialmente
Daniel Bulla
dbulla@libero.it
Cordialmente
Daniel Bulla
dbulla@libero.it, Twitter _DanielBulla_
[#4]
Gentile utente,
è più sfiduciata nei confronti della malattia o della terapia?
Capita spesso che l'iter teraputico richieda un certo tempo prima di risultare efficace, ma il tempo, per chi sta male, talvolta sembra troppo.
Parli chiaramente con lo specialista che la segue, esprima tutti i suoi dubbi, perplessità, timori.
Può essere l'occasione per capirsi meglio reciprocamente e impostare in modo ancora migliore sia la relazione che la terapia.
Cordialmente,
Dr. Chiara Cimbro.
è più sfiduciata nei confronti della malattia o della terapia?
Capita spesso che l'iter teraputico richieda un certo tempo prima di risultare efficace, ma il tempo, per chi sta male, talvolta sembra troppo.
Parli chiaramente con lo specialista che la segue, esprima tutti i suoi dubbi, perplessità, timori.
Può essere l'occasione per capirsi meglio reciprocamente e impostare in modo ancora migliore sia la relazione che la terapia.
Cordialmente,
Dr. Chiara Cimbro.
Dott.ssa Chiara Cimbro
Psicologa Psicoterapeuta
[#5]
Ex utente
Gentili dottori, analisi o accertamenti non me ne hanno mai fatto fare, tranne quelle di routine che sono sempre state con risultati normali.
Mi rendo conto che può sembrare che io abbia un problema di fiducia verso lo psichiatra che mi segue, ma non è così, so che è un medico serio e preparato, solo che il tempo passa e le mie condizioni restano stazionarie e io mi sento sempre più demoralizzata e spaventata. Tra l'altro vedo questo medico una volta al mese, quando viene a Napoi ( è di Pisa), però fa consulenza telefonica ogni giorno e proprio ieri mi ha fatto aggiungere un quarto di orap al giorno. Lui è perentorio nell'affermare che il mio disturbo sarà completamente riequilibrato, io gli credo.....ma insomma, è umano che sia spaventata dai tempi che si stanno dimostrando lunghissimi (almeno lo sono per me che soffro).
Mi rendo conto che può sembrare che io abbia un problema di fiducia verso lo psichiatra che mi segue, ma non è così, so che è un medico serio e preparato, solo che il tempo passa e le mie condizioni restano stazionarie e io mi sento sempre più demoralizzata e spaventata. Tra l'altro vedo questo medico una volta al mese, quando viene a Napoi ( è di Pisa), però fa consulenza telefonica ogni giorno e proprio ieri mi ha fatto aggiungere un quarto di orap al giorno. Lui è perentorio nell'affermare che il mio disturbo sarà completamente riequilibrato, io gli credo.....ma insomma, è umano che sia spaventata dai tempi che si stanno dimostrando lunghissimi (almeno lo sono per me che soffro).
[#6]
Perfezionato in medicine non convenzionali
"Gentili dottori, analisi o accertamenti non me ne hanno mai fatto fare, tranne quelle di routine che sono sempre state con risultati normali."
Questo vuol dire molto poco, perché non vuole mettere gli esami eseguiti, quelle alterazioni psichiche che lei presenta, possono dipendere anche da alterazioni fisiche, che allungano i tempi, se non corrette.
Saluti alberto Moschini
moschinialberto@medicitalia.it
alberto.moschini@fastwebnet.it
Questo vuol dire molto poco, perché non vuole mettere gli esami eseguiti, quelle alterazioni psichiche che lei presenta, possono dipendere anche da alterazioni fisiche, che allungano i tempi, se non corrette.
Saluti alberto Moschini
moschinialberto@medicitalia.it
alberto.moschini@fastwebnet.it
[#7]
Vorrei fare un appello agli psichiatri e soprattutto agli psicologi che rispondono su questo sito: evitiamo di dare giudizi troppo frettolosi sulle terapie prescritte da altri soprattutto se farmacologiche e soprattutto se si è psicologi. Il trattamento che la paziente sta assumendo è stato modificato dallo psichiatra di riferimento da pochi giorni, pertanto non può essere ancora giudicato. E' necessario aspettare un tempo decisamente superiore ai 10 gg. per poter affermare che un trattamento psicofarmacologico non funziona. Comportamenti di questo tipo minano la fiducia che il paziente può avere maturato nrl corso del tempo nei confronti del proprio terapeuta.
Dr. Claudio Lorenzetti
Dr. Claudio Lorenzetti
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Questo consulto ha ricevuto 8 risposte e 9.7k visite dal 05/03/2007.
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