Litiemia bassa
Gentilissime/i,
Buongiorno, scrivo qui per la prima volta per chiedere un parere psichiatrico.
Dal 2018 ho una diagnosi di disturbo borderline di personalità e dal 2020 in terapia farmacologica (prima con Depakin Chrono, poi con Tolep e Rxulti).
Recentemente ho effettuato un ricovero di 20 giorni in una struttura psichiatrica convenzionata, al termine del quale la diagnosi in uscita è stata la seguente:
- Asse II: Disturbo di personalità di cluster B (nella lettera di dimissione della psicoterapeuta viene fatta menzione al narcisismo di tipo covert);
- Asse I: Disturbo dell'umore NAS (hanno indigato lo spettro bipolare, ipotizzando un bipolarismo di tipo 2 o una ciclotimia, per via della presenza di un bipolarismo di tipo 1 in mia madre, di una mia tendenza alla depressione e alla letargia durante l'inverno, soprattutto negli anni precedenti alle terapie farmacologiche, malgrado non abbia mai avuto delle vere e proprie crisi ipomaniacali).
Terapia impostata: Resilient 83 mg, 1/2 compressa al mattino e 1 alla sera.
Rivotril 2 mg al bisogno (1/2 compressa; all'uscita dalla struttura, l'ho preso solo una volta).
Inizialmente la terapia col litio, scelta per via della familiarità col bipolarismo, per la poca efficacia degli altri farmaci stabilizzatori dell'umore già provati (che tendevano ad abbassare il tono dell'umore e che sono stati definiti come palliativi rispetto al litio), per la buona efficacia contro i ts, è iniziata con mezza compressa alle 20 di Resilient; tuttavia, dopo una decina di giorni hanno controllato la concentrazione del litio nel sangue e il valore era sotto il range terapeutico (0, 48).
Hanno quindi aggiunto una compressa al giorno in più ma, nonostante ciò, dopo più di dieci giorni dall'aumento della terapia, ho effettuato la litiemia (alle ore 8, cioè 12 ore dopo l'ultima assunzione di Resilient) e il valore è ancora 0, 4.
La funzionalità renale sembra essere ottima, a quanto emerge dalla creatininemia (0, 77 mg/dL e 68 mol/L) e dalla velocità di filtrazione glomerulare (125 mL/min/1, 73m2).
Mi chiedo e vi chiedo, pertanto, come mai i valori del litio siano rimasti invariati, nonostante l'aumento della terapia: non è sufficiente la terapia impostata?
Viene smaltito troppo velocemente dal mio metabolismo?
C'è un errore nel monitoraggio effettuato?
Purtroppo il mio psichiatra (del CSM) mi ha dato appuntamento a fine aprile; ecco perché mi rivolgo a voi, sperando possiate aiutarmi.
Grazie in anticipo
Buongiorno, scrivo qui per la prima volta per chiedere un parere psichiatrico.
Dal 2018 ho una diagnosi di disturbo borderline di personalità e dal 2020 in terapia farmacologica (prima con Depakin Chrono, poi con Tolep e Rxulti).
Recentemente ho effettuato un ricovero di 20 giorni in una struttura psichiatrica convenzionata, al termine del quale la diagnosi in uscita è stata la seguente:
- Asse II: Disturbo di personalità di cluster B (nella lettera di dimissione della psicoterapeuta viene fatta menzione al narcisismo di tipo covert);
- Asse I: Disturbo dell'umore NAS (hanno indigato lo spettro bipolare, ipotizzando un bipolarismo di tipo 2 o una ciclotimia, per via della presenza di un bipolarismo di tipo 1 in mia madre, di una mia tendenza alla depressione e alla letargia durante l'inverno, soprattutto negli anni precedenti alle terapie farmacologiche, malgrado non abbia mai avuto delle vere e proprie crisi ipomaniacali).
Terapia impostata: Resilient 83 mg, 1/2 compressa al mattino e 1 alla sera.
Rivotril 2 mg al bisogno (1/2 compressa; all'uscita dalla struttura, l'ho preso solo una volta).
Inizialmente la terapia col litio, scelta per via della familiarità col bipolarismo, per la poca efficacia degli altri farmaci stabilizzatori dell'umore già provati (che tendevano ad abbassare il tono dell'umore e che sono stati definiti come palliativi rispetto al litio), per la buona efficacia contro i ts, è iniziata con mezza compressa alle 20 di Resilient; tuttavia, dopo una decina di giorni hanno controllato la concentrazione del litio nel sangue e il valore era sotto il range terapeutico (0, 48).
Hanno quindi aggiunto una compressa al giorno in più ma, nonostante ciò, dopo più di dieci giorni dall'aumento della terapia, ho effettuato la litiemia (alle ore 8, cioè 12 ore dopo l'ultima assunzione di Resilient) e il valore è ancora 0, 4.
La funzionalità renale sembra essere ottima, a quanto emerge dalla creatininemia (0, 77 mg/dL e 68 mol/L) e dalla velocità di filtrazione glomerulare (125 mL/min/1, 73m2).
Mi chiedo e vi chiedo, pertanto, come mai i valori del litio siano rimasti invariati, nonostante l'aumento della terapia: non è sufficiente la terapia impostata?
Viene smaltito troppo velocemente dal mio metabolismo?
C'è un errore nel monitoraggio effettuato?
Purtroppo il mio psichiatra (del CSM) mi ha dato appuntamento a fine aprile; ecco perché mi rivolgo a voi, sperando possiate aiutarmi.
Grazie in anticipo
Gentile utente, la letteratura scientifica concorda da tempo oramai sul fatto che più che il livello sierico del litio in sé sia fondamentale valutare la risposta clinica del paziente. Pertanto non è corretto fissare un obiettivo rigido di concentrazione sierica per ogni paziente quanto piuttosto è più importante fissare un obiettivo di risposta clinica in termini di risoluzione della sintomatologia lamentata e/o espressa dal paziente.
Ci sono pazienti con sintomatologie quasi analoghe e risposte estremamente differenti al litio: chi risponde a mezza compressa e bassi livelli sierici e chi risponde a 2 compresse intere ed elevati livelli sierici.
Tuttavia il monitoraggio dei livelli sierici di litio rimane essenziale per due motivi principali: In primis verificare un adeguato assorbimento del farmaco.
Poi per prevenire il raggiungimento di livelli sanguigni di litio tossici.
Per rispondere alla sua domanda: E' ancora in fase iniziale di assunzione dei sali di litio, pertanto all'inizio la sua concentrazione può essere variabile. Con il passare del tempo assumerà concentrazioni maggiormente costanti. Continui a seguire le prescrizioni del suo curante.
Ci sono pazienti con sintomatologie quasi analoghe e risposte estremamente differenti al litio: chi risponde a mezza compressa e bassi livelli sierici e chi risponde a 2 compresse intere ed elevati livelli sierici.
Tuttavia il monitoraggio dei livelli sierici di litio rimane essenziale per due motivi principali: In primis verificare un adeguato assorbimento del farmaco.
Poi per prevenire il raggiungimento di livelli sanguigni di litio tossici.
Per rispondere alla sua domanda: E' ancora in fase iniziale di assunzione dei sali di litio, pertanto all'inizio la sua concentrazione può essere variabile. Con il passare del tempo assumerà concentrazioni maggiormente costanti. Continui a seguire le prescrizioni del suo curante.
Dr Accursio Raia, Medico Chirurgo
Specialista in Psichiatria (Università degli Studi di Pisa)
✉️ email: dott.raia.sm@gmail.com
Buongiorno gentilissimo,
Possono essere diverse le cause di una litiemia al di sotto del range terapeutico.
Potrebbe anche essere che non ancora si è raggiunto il dosaggio giusto per lei.
Mi sembra di capire che assume 1 Cp + 1/2 Cp di Resilient, talvolta questo dosaggio può non essere sufficiente perché c'è una variabilità individuale tra soggetti che metabolizzano velocemente il farmaco, e soggetti che metabolizzano più lentamente.
Anche la quantità di acqua e di cibi contenenti sodio possono influire nei valori ematici di litiemia.
Per questo in corso di terapia è importante mantenere piuttosto costanti l'assunzione di liquidi e di cibi contenenti sodio, perché se assunti troppi liquidi o troppo sodio possono abbassarsi i valori di litiemia, e viceversa.
Insomma è ancora presto per esprimersi sulle cause. Ciò che mi sembra opportuno invece è effettuare una visita di controllo prima della fine di Aprile: in corso di impostazione di terapia col il Litio, aspettare più di un mese tra una visita e un'altra mi sembra un intervallo di tempo esagerato.
La litiemia deve essere costantemente monitorata finché non raggiunge il dosaggio del range terapeutico.
Spero di averla aiutata, porgo Cordiali saluti
Possono essere diverse le cause di una litiemia al di sotto del range terapeutico.
Potrebbe anche essere che non ancora si è raggiunto il dosaggio giusto per lei.
Mi sembra di capire che assume 1 Cp + 1/2 Cp di Resilient, talvolta questo dosaggio può non essere sufficiente perché c'è una variabilità individuale tra soggetti che metabolizzano velocemente il farmaco, e soggetti che metabolizzano più lentamente.
Anche la quantità di acqua e di cibi contenenti sodio possono influire nei valori ematici di litiemia.
Per questo in corso di terapia è importante mantenere piuttosto costanti l'assunzione di liquidi e di cibi contenenti sodio, perché se assunti troppi liquidi o troppo sodio possono abbassarsi i valori di litiemia, e viceversa.
Insomma è ancora presto per esprimersi sulle cause. Ciò che mi sembra opportuno invece è effettuare una visita di controllo prima della fine di Aprile: in corso di impostazione di terapia col il Litio, aspettare più di un mese tra una visita e un'altra mi sembra un intervallo di tempo esagerato.
La litiemia deve essere costantemente monitorata finché non raggiunge il dosaggio del range terapeutico.
Spero di averla aiutata, porgo Cordiali saluti
dott. Tortorelli Fabio M.P.
Psichiatra e Psicoterapeuta | Roma Policlinico | https://wa.me//393406693506
https://www.miodottore.it/fabio-m-p-tort

Utente
Gentile Dr. Raia,
grazie per la sua risposta celere e puntuale. Terrò in considerazione di valutare più la risposta clinica al farmaco che non la sua concentrazione nel sangue, ai fini terapeutici. Tuttavia, al momento, non ho notato particolari giovamenti da quando ho intrapreso questa terapia; però sì, forse è ancora troppo presto, essendo passato solo un mese dall'inizio della terapia.
A tal proposito, volevo chiederle se ritiene il litio un farmaco adatto al mio caso, visto il quadro diagnostico presentato (in cui non è stato possibile evidenziare la presenza di un vero e proprio disturbo dell'umore).
Grazie in anticipo
grazie per la sua risposta celere e puntuale. Terrò in considerazione di valutare più la risposta clinica al farmaco che non la sua concentrazione nel sangue, ai fini terapeutici. Tuttavia, al momento, non ho notato particolari giovamenti da quando ho intrapreso questa terapia; però sì, forse è ancora troppo presto, essendo passato solo un mese dall'inizio della terapia.
A tal proposito, volevo chiederle se ritiene il litio un farmaco adatto al mio caso, visto il quadro diagnostico presentato (in cui non è stato possibile evidenziare la presenza di un vero e proprio disturbo dell'umore).
Grazie in anticipo

Utente
Gentile Dr Tortorelli,
Ringrazio anche lei per la celerità con cui ha risposto alla mia richiesta di consulto e per la ricchezza di spunti di riflessione.
Confermo che il dosaggio che lei ha indicato nella sua risposta è esattamente il dosaggio attuale di Resilient.
Sulla costanza nell'assunzione di liquidi e sodio, per i primi posso senz'altro cercare di regolarmi ma sul sodio temo di non saper davvero come monitorarlo: la mia dieta è abbastanza varia e spesso mi ritrovo a mangiare cibo d'asporto però, tendenzialmente, non sono uno che beve acqua chissà quanto e tendo ad essere parsimonioso con il sale.
Ho comunque appena contattato il CSM per sottoporre la questione al mio psichiatra (il quale mi ha, a gennaio, indirizzato presso la struttura presso cui sono stato ricoverato e in cui è stata fatta questa nuova diagnosi e introdotto il Resilient; ma lui ancora non è al corrente dell'esito del ricovero e il primo appuntamento disponibile mi è stato dato tra più di un mese perché non mi aveva fissato una visita di controllo dopo quella di gennaio).
Io, senza dubbio, provvederò a continuare a effettuare i dovuti controlli sierici con regolarità.
Chiedo infine anche a lei se, visto il quadro diagnostico, le sembra una buona terapia quella sopradescritta.
Grazie in anticipo
Ringrazio anche lei per la celerità con cui ha risposto alla mia richiesta di consulto e per la ricchezza di spunti di riflessione.
Confermo che il dosaggio che lei ha indicato nella sua risposta è esattamente il dosaggio attuale di Resilient.
Sulla costanza nell'assunzione di liquidi e sodio, per i primi posso senz'altro cercare di regolarmi ma sul sodio temo di non saper davvero come monitorarlo: la mia dieta è abbastanza varia e spesso mi ritrovo a mangiare cibo d'asporto però, tendenzialmente, non sono uno che beve acqua chissà quanto e tendo ad essere parsimonioso con il sale.
Ho comunque appena contattato il CSM per sottoporre la questione al mio psichiatra (il quale mi ha, a gennaio, indirizzato presso la struttura presso cui sono stato ricoverato e in cui è stata fatta questa nuova diagnosi e introdotto il Resilient; ma lui ancora non è al corrente dell'esito del ricovero e il primo appuntamento disponibile mi è stato dato tra più di un mese perché non mi aveva fissato una visita di controllo dopo quella di gennaio).
Io, senza dubbio, provvederò a continuare a effettuare i dovuti controlli sierici con regolarità.
Chiedo infine anche a lei se, visto il quadro diagnostico, le sembra una buona terapia quella sopradescritta.
Grazie in anticipo
Ovviamente per un impiego razionale del litio servono più informazioni, tuttavia in virtù di quanto ha riferito nel consulto ( quadro clinico caratterizzato da disregolazione emotiva/ciclotimia, familiarità per disturbo bipolare in linea materna, decorso verosimilmente stagionale della sintomatologia depressiva) unitamente alla scelta del suo curante, suppongo che l'impiego del litio abbia un fondamento.
Il litio è il farmaco di riferimento per il disturbo bipolare. E' utile in augmentation nella depressione resistente e trova spazio di impiego nelle depressioni ricorrenti. La ciclotimia è un disturbo appartenente alla categoria diagnostica dei disturbi bipolari.
L'idea dell'impiego del litio generalmente è quella di allungare il più possibile gli intervalli liberi da malattia e nello smussare la sintomatologia periodica/ciclica mettendo un argine alle manifestazioni caratteristiche del suo disturbo.
Si sottoponga a controlli sierici periodici e si idrati adeguatamente, a maggior ragione se assume terapia a base di sali di litio.
Il litio è il farmaco di riferimento per il disturbo bipolare. E' utile in augmentation nella depressione resistente e trova spazio di impiego nelle depressioni ricorrenti. La ciclotimia è un disturbo appartenente alla categoria diagnostica dei disturbi bipolari.
L'idea dell'impiego del litio generalmente è quella di allungare il più possibile gli intervalli liberi da malattia e nello smussare la sintomatologia periodica/ciclica mettendo un argine alle manifestazioni caratteristiche del suo disturbo.
Si sottoponga a controlli sierici periodici e si idrati adeguatamente, a maggior ragione se assume terapia a base di sali di litio.
Dr Accursio Raia, Medico Chirurgo
Specialista in Psichiatria (Università degli Studi di Pisa)
✉️ email: dott.raia.sm@gmail.com
Gentilissimo,
Sulla base della diagnosi che ha ricevuto, mi sembra decisamente una terapia appropriata.
Il Litio è il farmaco di prima linea nei disturbi dell'umore dello spettro bipolare.
In più il Resilient è la formulazione di *relativamente* più recente introduzione, che rispetto ad altre formulazioni di litio ha il vantaggio di minimizzare gli effetti collaterali essendo compresse a rilascio prolungato.
Pongo di nuovo l'accento però sulla necessità di monitorare attentamente la litiemia prima di raggiungere il giusto dosaggio: il litio ha una "finestra terapeutica" molto stretta, il che significa che dosaggi troppo bassi non hanno effetto, immensa dosaggi troppo alti possono essere anche molto dannosi.
Da qui la necessità del monitoraggio costante soprattutto nelle prime fasi.
Cordialità, resto a disposizione per eventuali necessità.
Sulla base della diagnosi che ha ricevuto, mi sembra decisamente una terapia appropriata.
Il Litio è il farmaco di prima linea nei disturbi dell'umore dello spettro bipolare.
In più il Resilient è la formulazione di *relativamente* più recente introduzione, che rispetto ad altre formulazioni di litio ha il vantaggio di minimizzare gli effetti collaterali essendo compresse a rilascio prolungato.
Pongo di nuovo l'accento però sulla necessità di monitorare attentamente la litiemia prima di raggiungere il giusto dosaggio: il litio ha una "finestra terapeutica" molto stretta, il che significa che dosaggi troppo bassi non hanno effetto, immensa dosaggi troppo alti possono essere anche molto dannosi.
Da qui la necessità del monitoraggio costante soprattutto nelle prime fasi.
Cordialità, resto a disposizione per eventuali necessità.
dott. Tortorelli Fabio M.P.
Psichiatra e Psicoterapeuta | Roma Policlinico | https://wa.me//393406693506
https://www.miodottore.it/fabio-m-p-tort
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 169 visite dal 21/03/2025.
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