Ho sempre pensato di avere qualcosa e ultimamente continuo ad avere conferme nel sentirmi diversa

Fin da piccola ho sempre avuto una forte sensazione di inadeguatezza, non come semplice insicurezza, ma come se il mio modo di pensare fosse diverso dagli altri e dovessi forzarmi a omologarmi per essere accettata, sia in famiglia che nelle relazioni sociali. Crescendo, ho imparato a modulare questa sensazione mimando il comportamento degli altri e credo di esser diventata molto brava, tanto che in alcuni contesti non so distinguere cosa faccio consciamente e cosa no. Tuttavia, provo ancora molto risentimento, quasi una rabbia latente.

Sono sempre stata vista come esagerata nelle situazioni che ritenevo ingiuste o quando mi preoccupavo troppo per qualcosa. Sia in famiglia che nella mia ultima relazione di otto anni, mi veniva spesso detto che esasperavo ogni cosa, portandola all’estremo. Anche nei lavori passati tendevo a prendere tutto con troppa intensità, sovraccaricandomi di compiti e stress come se fosse una questione di vita o di morte.

Tendo anche a raccontare troppo di me alle persone in certi momenti, a perdere il filo del discorso o dimenticare ciò che volevo dire. Spesso mi viene detto di sintetizzare le storie che racconto.

Mi organizzo con calendari-post it a caratteri cubitali per ricordare gli appuntamenti, vedere la data corrente mi dà un senso di stabilità, e se non ho, ad esempio, il calendario in cucina, visivamente mi sento completamente persa.

Ultimamente mi capita di avere una sensazione di rumore mentale, quando faccio qualcosa di semplice. Ad esempio, quando c’è silenzio in casa e inizio a pulire, mi sento come se fossi ovattata e dentro di me mi sento come se stessi svolgendo l’azione del passare l’aspirapolvere alla velocità di 10x, ma in realtà mi sto muovendo normalmente. In parallelo, penso ad altro, come musica o altri pensieri, anche negativi, come adesso il lavoro. Tutto scorre molto velocemente nella mia testa prima di completare l’azione che sto svolgendo (passare l’aspirapolvere). Poco prima di finire, so già dove mi devo dirigere e cosa devo fare subito dopo. Queste cose le immagino andare veloci sia come immagini sia come parole che dico a me stessa, quasi ad alta voce, però in realtà sono pensieri. È un concetto difficile da esprimere.

Durante il colloquio, lo psi mi ha chiesto se sento delle voci. Io non sento voci in testa, sono io che parlo, credo sia una cosa diversa. Parlo in generale da sola ad alta voce molto frequentemente, come se parlassi con qualcuno per ore.

A livello pratico, faccio fatica a prendermi cura di me stessa in modo regolare, come lavarmi o lavarmi i denti, o prendermi cura della casa o del gatto. So di doverlo fare e mi costringo a farlo, soprattutto adesso che vivo da sola.

Ho un iperfocus su certe attività: se inizio un progetto lavorativo, non riesco a staccarmi finché non l’ho completato, ma allo stesso tempo tendo a lasciare molte cose a metà, dalle più importanti alle più banali. Ad esempio, inizio ad innaffiare le piante e poi mi annoio e lascio a metà per fare altro. Mi annoio facilmente e ho bisogno di nuovi stimoli, ma al tempo stesso cerco stabilità e continuità (anche nei rapporti).

Ho pochissimi ricordi della mia infanzia, ma ricordo dettagli insignificanti, mentre dimentico eventi importanti. Ho fatto un viaggio a Parigi con i miei genitori intorno ai 10 anni, ma l'unico ricordo chiaro che ho è il codice d'accesso ai portoni della casa che avevamo affittato (A109 e 7B64), un dettaglio che mi è tornato in mente solo perché di recente ho conosciuto una ragazza parigina.

Anche nelle amicizie non ho mai avuto stabilità: vivo a Milano da tredici anni e sono completamente sola. Ho conosciuto molte persone nel tempo, ma le amicizie non sono mai durate. Ogni volta che inizio un rapporto, so già che finirà per un litigio o un allontanamento. Alterno cicli di entusiasmo e delusione: all'inizio di un'amicizia o di una relazione sono molto coinvolta, ma poi subentrano noia, ansia o insicurezza. Spesso racconto troppo di me, anche cose molto intime.

Ho strane risposte ai farmaci: talvolta ho una strana resistenza o strani effetti indesiderati. Tavor, Lexotan, Paracodina, triptani, anche in quantità molto alte, non hanno mai avuto effetti. Mi è spesso sembrato come prendere acqua fresca. Altri, come Rivotril e Zolpidem, l’opposto.

Inoltre, ho paura che l’assunzione della Sertralina possa influire negativamente su un possibile disturbo che non è stato ancora indagato. So che può sembrare un pensiero paranoico, ma vivendo completamente da sola e non avendo alcun supporto familiare, ho la necessità di poter gestire autonomamente la mia vita, sia economicamente che mentalmente. Lo Zolpidem, ad esempio, mi causa già problemi di lucidità e memoria, mettendomi in difficoltà in diverse situazioni. Ed è stato, ed è, difficile gestirlo da sola.

Una delle mie principali preoccupazioni è capire se i sintomi che ho possano essere riconducibili a un disturbo specifico, come ADHD, disturbo bipolare o altro, oppure se siano il risultato di anni di adattamento, ansia e burnout. Sono in malattia x burnout da lavoro da novembre. lo psichiatra mi ha prescritto Sertralina per ansia, paranoia e ruminazione mi ha visto per la prima volta una settimana fa, non ho ancora preso il farmaco ho paura che la diagnosi possa essere un'altra.

So che nell'adulto è più difficile distinguere queste condizioni, perché spesso ci si è adattati con strategie di compensazione. Ad esempio, mi sforzo di essere organizzata scrivendo tutto, sono iperfocalizzata sul lavoro, ma a costo di un enorme stress, e cerco di razionalizzare questa mia eccessiva impulsività, ma il risultato è solo un costante sforzo interiore. La mia memoria dell’infanzia è molto vaga e la pressione sociale ha fatto sì che io cercassi di coprire determinati sintomi nel tempo, ma al prezzo di una fatica mentale enorme.

vi chiedo quindi se ritienetr che questi elementi possano giustificare ulteriori approfondimenti diagnostici o se si tratta solo di reazioni emotive dovute alle esperienze vissute e se sia il caso di iniziare con la terapia concordata senza ulteriori pensieri.

Forse la paura più grande adesso è l’auto-gestione: ho paura di perdere il controllo e, vivendo da sola, sono l’unica su cui fare affidamento e non posso permettermelo.
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico igienista 43.5k 1.1k
Segnala un abuso allo Staff
Risposta utile
Utente
Utente
Buongiorno, grazie per la risposta.
Lo zolpidem mi è stato prescritto nel 2022 circa da un neurologo. Soffro di emicrania e andai per una visita di controllo ed mi prescrisse lo zolpidem perché non stavo più dormendo la notte ma non indagò. Io gli dissi che non dormivo molto la notte o al massimo la mattina o per recuperare il pomeriggio o delle volte passavo 1 o 2 giorni senza dormire, in base alle cose da fare. delle volte passavo proprio la notte sveglia e lui mi disse di provare con il farmaco perché l'emicrania poteva peggiorare anche per questo senza indagare. oggi col sennò di poi mi è stato secondo me prescritto con leggerezza, probabilmente non dormo per ansie e altro. Poi un altro neurologo mi ha prescritto il topiramato nel 2023 perché le emicranie sono aumentate con il tempo e va meglio
La sertralina mi è stata prescritta adesso dallo psichiatra dopo questo primo colloquio per sintomi ansioso depressioni anche in relazione al posto di lavoro.
Ma quello che ho scritto sopra non è emerso in visita come ho scritto ho parlato di altro perché sono andata dallo psichiatra pensando di avere un problema di bornout per il lavoro
Ma questi dettagli sulla mia vita li ho da sempre e ogni tanto mi frullano in testa, non so se indagare o meno.
Gli altri farmaci come lexotan/tavor ecc mi sono stati dati nel corsi degli anni per placare l'emicrania per farmi dormire ecc con scarsi risultati. Rivotril per ansia nel 2023 da un'altra psichiatra perché ho avuto un attacco di ansia/rabbia e pensavo di essere pazza e sono andata a fare una visita per tranquillizzarmi, ma dopo poco ho sospeso dopo averlo preso al bisogno qualche volta perché appunto mi dava effetti collaterali veramente esagerati, barcollavo vedevo doppio. Uno l'opposto dell'altro.
Non ho mai iniziato una terapia sia perché sono un po' "pigra" nel trovare qualcuno, la difficoltà economica è uno scoglio reale e concreto, ho paura che diventi un attaccamento morboso, ho paura a fidarmi dello specialista sono sempre molto diffidente soprattutto perché lavoro in ambito sanitario e ne ho viste di cotte e di crude legalizzate. O non saprei quale sia il motivo. Cmq sia è così
La ringrazio
Segnala un abuso allo Staff
Utente
Utente
ho il sospetto anche di avere dei tratti di autismo, perchè rivedo molti tratti in persone che hanno questi "problemi" e inizio a domandarmi tante cose....non so se è solo paranoia o un auto analisi di tutta una vita dove mi son sentita non capita, sono stanca
Segnala un abuso allo Staff
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico igienista 43.5k 1.1k
Allo stato attuale non c’é una diagnosi chiara, la terapia é composta da diversi farmaci non prescritti da un’unica persona.

Non chiarisce dosaggi e cosa sta assumendo alla fine di tutti questi trattamenti

https://wa.me/390698234174
https://t.me/FSRuggiero_psichiatra
https://www.instagram.com/psychiatrist72/

Segnala un abuso allo Staff
Risposta utile
Utente
Utente
mi perdoni ma che la diagnosi non sia chiara è proprio il fulcro della questione.
sui farmaci è tutto chiaro, ad oggi assumo zolpidem dal 2022 fisso tutte le sere
triptani al bisogno da anni
benzodiazepine (tavor e lexotan) al bisogno utilizzate negli anni precedenti al bisogno per emicrania e non hanno funzionato e le ho subito abbandonate
rivotril per pochi mesi nel 2023 al bisogno abbandonato per effetti collaterali descritti sopra
topiramato per emicrania tutti i giorni dal 2023

mi sembra molto chiara l'assunzione dei farmaci che ho e sto assumendo
Segnala un abuso allo Staff
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico igienista 43.5k 1.1k
Non specifica i dosaggi.

Scrive genericamente i farmaci che assume o che ha assunto.

Se assume solo zolpidem da anni praticamente non sta facendo alcuna terapia efficace per qualsiasi patologia psichiatrica.

Che la diagnosi non sia chiara lo ribadisco ma certo non può trovarla online.

https://wa.me/390698234174
https://t.me/FSRuggiero_psichiatra
https://www.instagram.com/psychiatrist72/

Segnala un abuso allo Staff
Risposta utile
Utente
Utente
Infatti la mia domanda è se quello che ho descritto può avere un riscontro con un soggetto adhd o altro tipo di disturbi o vale la pena approfondire....
Non ci sono dosaggi negli altri medicinali perché, ripeto, non li ho mai presi per lunghi periodi perché non facevano effetto e ripeto li ho presi per l'emicrania non per ansia perché mi sono stati prescritti dal neurologo
La sertralina mi è stata prescritta adesso per bornout uno stato agitativo ecc e tutto quello che ho scritto sopra quindi non c'è un responso
Ma ho scritto e ho fatto una domanda diversa, se c'è da approfondire altro in base ai sospetti e ciò che io sto analizzando di me e del mio passato
Semplicemente ciò che ho scritto sopra, come ho detto anche in questa conversazione vedo che è proprio la prassi non essere capita eppure ho elencato nel mio primo messaggio tutta una serie di comportamenti sui quali sto riflettendo....
Segnala un abuso allo Staff
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico igienista 43.5k 1.1k
Se la domanda é se deve fare approfondimenti, in realtà sarebbe all’inizio di una valutazione per cui andrebbe almeno inizialmente definita.

Un approfondimento é qualcosa di successivo.


Se invece vuole sapere cosa ha sulla base della sua descrizione, non é possibile saperlo.

https://wa.me/390698234174
https://t.me/FSRuggiero_psichiatra
https://www.instagram.com/psychiatrist72/

Segnala un abuso allo Staff
Risposta utile
Utente
Utente
Va ben dottore finiamola qui
Sono stata nel primo messaggio molto descrittiva e mi ha risposto da subito così.
La ringrazio troverò sicuramente risposte altrove che poi non volevo trovare illuminazione quia solo un confronto sano. Mi chiedo l'utilità delle sue di risposte a questo punto poteva anche bypassare
Forse deve farsi pubblicità non capisco
Va bene lo stesso
I racconti e i disagi gli ho raccontati
Le sue risposte non le capisco anche chi mi ha commentato in privato che ha capito a differenza sua
Se vuole dare una mano può rileggere turro che emotivamente mi sono impegnata ascrivere e può dare una risposta
Sennò va bene così
Sorry not sorry
Segnala un abuso allo Staff
Burnout

Come prevenire la sindrome da burnout? Cosa fare in questa condizione? Cosa dice la Legge? Fattori di rischio dello stress da lavoro correlato e complicanze.

Leggi tutto

Consulti simili su burnout

Consulti su disturbi dell'umore

Altri consulti in psichiatria