Attacchi di panico
Salve, ho 36 anni e soffro di ansia in varie forme (disturbo ossessivo senza compulsioni, ansia e attacchi di panico) da molto tempo.
Alcuni periodi ho preso terapie farmacologiche, altri ho fatto psicoterapia (prima psicodinamica, poi cognitivo comportamentale).
Nel 2023, a giugno, ho avuto degli episodi di attacchi di panico che mi hanno generato la paura della paura e quindi ho iniziato ad essere costantemente in ansia, tutti i giorni.
Questo mi ha portato a consultare una psichiatra che mi ha prescritto Dropaxin in dose base e amisulpride 50 mg.
Con un po' di mesi, grazie anche a una tecnica della riabilitazione che mi ha insegnato il protocollo di Andrews la situazione è rientrata e sono tornato a star bene.
Nel maggio del 2024 la psichiatra ha deciso di sospendermi gradualmente la terapia (mi causava problemi sessuali importanti devo ammettere) ma dopo poche settimane ho avuto una ricaduta.
Così abbiamo cambiato terapia e mi è stato data mezza compressa di bupropione (sono molto sensibile agli antidepressivi, se li alzo in quantità sto malissimo) accompagnata sempre da 50 mg di amisulpride.
Ho dovuto togliere bupropione perché mi dava fastidiosi effetti collaterali tipo forte derealizzazione e sensazione di essere fuori dal mondo con costanti crisi esistenziali.
Abbiamo provato a usare solo amisulpride 50 ma con un successo relativo, nel senso che l'ansia non era del tutto controllata e gli effetti sessuali gravi.
La mia psichiatra ha così deciso di passare, circa 20 giorni fa, al trittico (5 gocce la mattina, 5 il pomeriggio e 15 prima di dormire), ma a parte l' aiuto a dormire la mia ansia è peggiorata notevolmente e ho quasi tutto il giorno paura della paura (dopo un episodio di ansia forte si è riacceso tutto).
L'ho comunicato alla mia psichiatra ma mi ha detto di proseguire così al momento.
Secondo voi ci può stare o dovrei chiederle di cambiare terapia?
Dopo 20 giorni di trittico non vedere alcune miglioramento mi dà alquanto fastidio.
Alcuni periodi ho preso terapie farmacologiche, altri ho fatto psicoterapia (prima psicodinamica, poi cognitivo comportamentale).
Nel 2023, a giugno, ho avuto degli episodi di attacchi di panico che mi hanno generato la paura della paura e quindi ho iniziato ad essere costantemente in ansia, tutti i giorni.
Questo mi ha portato a consultare una psichiatra che mi ha prescritto Dropaxin in dose base e amisulpride 50 mg.
Con un po' di mesi, grazie anche a una tecnica della riabilitazione che mi ha insegnato il protocollo di Andrews la situazione è rientrata e sono tornato a star bene.
Nel maggio del 2024 la psichiatra ha deciso di sospendermi gradualmente la terapia (mi causava problemi sessuali importanti devo ammettere) ma dopo poche settimane ho avuto una ricaduta.
Così abbiamo cambiato terapia e mi è stato data mezza compressa di bupropione (sono molto sensibile agli antidepressivi, se li alzo in quantità sto malissimo) accompagnata sempre da 50 mg di amisulpride.
Ho dovuto togliere bupropione perché mi dava fastidiosi effetti collaterali tipo forte derealizzazione e sensazione di essere fuori dal mondo con costanti crisi esistenziali.
Abbiamo provato a usare solo amisulpride 50 ma con un successo relativo, nel senso che l'ansia non era del tutto controllata e gli effetti sessuali gravi.
La mia psichiatra ha così deciso di passare, circa 20 giorni fa, al trittico (5 gocce la mattina, 5 il pomeriggio e 15 prima di dormire), ma a parte l' aiuto a dormire la mia ansia è peggiorata notevolmente e ho quasi tutto il giorno paura della paura (dopo un episodio di ansia forte si è riacceso tutto).
L'ho comunicato alla mia psichiatra ma mi ha detto di proseguire così al momento.
Secondo voi ci può stare o dovrei chiederle di cambiare terapia?
Dopo 20 giorni di trittico non vedere alcune miglioramento mi dà alquanto fastidio.
Buonasera,
Come certamente la sua psichiatra le avrà detto, la terapia psichiatrica (soprattutto gli antidepressivi) necessitano di tempo affinché possano espletare al meglio la loro azione farmacologica.
È sempre d'obbligo un periodo d'attesa di 4 - 8 settimane per valutare se una terapia sia efficace o meno.
Pertanto stia sereno e resti fiducioso.
È ancora presto per valutare l'efficacia della terapia.
Spero di averla aiutata, le faccio i migliori auguri per tutto.
Come certamente la sua psichiatra le avrà detto, la terapia psichiatrica (soprattutto gli antidepressivi) necessitano di tempo affinché possano espletare al meglio la loro azione farmacologica.
È sempre d'obbligo un periodo d'attesa di 4 - 8 settimane per valutare se una terapia sia efficace o meno.
Pertanto stia sereno e resti fiducioso.
È ancora presto per valutare l'efficacia della terapia.
Spero di averla aiutata, le faccio i migliori auguri per tutto.
dott. Tortorelli Fabio M.P.
Psichiatra e Psicoterapeuta | Roma Policlinico |
WhatsApp 3406693506
https://www.instagram.com/docfabiotortorelli?
Se la diagnosi che riferisce è effettivamente quella, la terapia attuale può dare un beneficio parziale della sintomatologia anche dopo i tempi di trattamento adeguati.
La suddivisione del prodotto pare esssere maggiormente incentrata sul trattamento della sintomatologia ansiosa.
È utile rivalutare la terapia al prossimo controllo
La suddivisione del prodotto pare esssere maggiormente incentrata sul trattamento della sintomatologia ansiosa.
È utile rivalutare la terapia al prossimo controllo
https://wa.me/390698234174
https://t.me/FSRuggiero_psichiatra
https://www.instagram.com/psychiatrist72/

Utente
Si, è incentrata sull'ansia la gestione del farmaco. Dovremo alzare un po' da quello che mi ha riferito, ma in ogni caso ci va piano con i farmaci perché mi ha inviato da una tecnica della riabilitazione psichiatrica per eseguire delle tecniche di gestione dell'ansia.
Ciò non implica che la terapia debba essere sottodosata oppure gestita in tempi di somministrazione poco utili.
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Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 227 visite dal 15/02/2025.
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