Disturbi d'ansia,depersonalizzazione o schizofrenia?

Salve, sono un ragazzo di 24 anni, e da circa una settimana mi sento come se andassi in automatico, sono cosciente delle azioni che faccio, ma è come se non mi appartenessero a pieno, mi sembra di impazzire, mi sento fuori dal mondo e non provo piu piacere nel fare cose che prima lo facevano.
mi sembra di percepire i sintomi della schizofrenia, il problema è che non capisco se sia una forma di ipocondria, un disturbo di ansia che mi fa percepire i sintomi, oppure le cose che sento le sento davvero.
è partito tutto da settimana scorsa, dove ho avvertito una sensazione di stranezza, e da allora sono in preda a una ricerca compulsiva sui sintomi della depersonalizzazione e della schizofrenia, ho il terrore di essere nella fase prodromica perché avverto in me afasia, distrazioni, non riesco ad ascoltare le persone intorno a me ed e come se sentissi sempre una sensazione di non familiarità con cio che mi circonda, in oltre quando penso a cose piacevoli per distrarmi, sento quella sensazione di ansia e farfalle nello stomaco, specialmente prima di addormentarmi, e al risveglio.
anche quando cerco di non pensarci è come se inconsciamente avvertissi questa sensazione.
Io ho molta paura, un mese fa ho assunto dei funghi allucinogeni, che ho letto possano anche slatentizzare problemi psichiatrici, e dato che mio zio ha dei periodi di psicosi, il terrore è a mille.
Ho sofferto anche di disturbo ossessivo compulsivo durato 2 anni che son riuscito a curare grazie al fevarin.
Le distrazioni non mi sono nuove, io son sempre stato molto distratto e spesso mi ritrovo perso nel mio mondo anche quando è richiesta la mia attenzione.
Oltretutto mi ricordo di un periodo, 6 mesi fa circa, dove dopo una fumata con una svapo al THC, lessi che in quel tipo di svapo poteva essere presente una sostanza in grado di far ammalare gravemente le persone di un infezione ai polmoni, e ricordo di aver passato 3 giorni in completa ansia, dove avevo fame d'aria e monitoravo continuamente il mio respiro, ed ero convinto che mi fossi ammalato.
Secondo voi sono ipocondriaco o sto diventando realmente schizofrenico?

Aggiungo in oltre che da 2 anni ho una dipendenza da cannabis.
E da ciò che ricordo ho sempre vissuto con una forma di ansia sociale, e sono un soggetto tendente al rimuginio.
Ho fissato un appuntamento col mio psichiatra che mi aveva aiutato a uscire dal DOC, il punto è che l'attesa è lunga e vorrei sentire il parere di un esperto il prima possibile.
Grazie mille a chiunque risponderà
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 43.1k 1k
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.9k 1k
Ha una storia di DOC, e ha fatto bene infatti a ricontattare lo psichiatra.
La cannabis, di cui però non sembra preoccuparsi (dei funghi, delle sostanze nello svapo, della cannabis no) influisce su questo tipi di pensieri.
La domanda se soffre di ipocondria o schizofrenia invece non va gestita come tale, perché rispondere significa alimentare la domanda stessa, se la risposta è quella rassicurante cioè migliore.
Qui il punto è curarsi, e poiché c'è già un pregresso e una cura che aveva funzionato, non dovrebbe essere un problema.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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Utente
Utente
Gentile dottore,innanzitutto la ringrazio per la rapida risposta.
Cosa intende col dire che la domanda dell'ipocondria è della schizofrenia non va gestita come tale?
Comunque in realtà mi rendo conto del problema che ho con la cannabis,ho provato molte volte a uscirne ma puntualmente ci ricasco,dopo gli eventi citati nel mio primo commento ho diminuito le dosi. E vorrei veramente smettere perché mi rendo conto che sta avendo un forte impatto sulla qualità di vita
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.9k 1k
Che le domande ipocondriache non devono trovare risposta in termini di rassicurazione.
Se uno risponde rassicurando circa l'ipotesi temuta, questo alimenta la domanda per il futuro.

Sulla cannabis, bisognerebbe valutare in cosa consiste la difficoltà, perché solitamente l'uso prosegue ma l'effetto anche rimane, quindi non c'è un problema di non equilibrio con la cannabis, ma di difficoltà nell'esporsi alla realtà senza.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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Utente
Utente
Ho afferrato il concetto,grazie infinite dottore,state facendo un gran lavoro qui su questo sito,le auguro una buona serata.