Antipsicotici nella cura del doc

Salve dottori,

io vorrei ancora provare ad utilizzare gli antipsicotici in monoterapia per curare il mio doc.
Alcuni dottori che ho incontrato credono molto nell'antipsicotico ed avevano remore nei confronti del trattamento di prima linea con gli Antidepressivi perché dicevano che questi mi schizzavano troppo (considerato anche che ho periodi maniacali).
Altri invece ci credevano, ma dicevano che non si può prescindere dall'antidepressivo.
Insomma, la linea generale che vedo è che mentre l'antidepressivo può stare da solo, l'antipsicotico deve essere un accompagnamento.


Ne ho provati molti ma tutti mi hanno portato bruttissimi ed intensi effetti collaterali.
Da quelli extra-piramidali come il non riuscire a stare fermo e tremare a, ultimo, il blocco del pensiero e il rimbambimento totale con l'Olanzapina (a 20mg ero praticamente morto dentro e a anche a 10mg mi dà problemi).


Però ho visto che c'è ne sono molti e, quindi, per evitare i rischi sulla sessualità degli antidepressivi, non vorrei metterci subito su una pietra tombale.
Sono per esempio orientato a proporre al mio medico la perfenazina.
Inoltre, gli Antipsicotici servono anche a stabilizzare, dunque prenderei due piccioni con una civetta.


Lei mie domande sono due:

- Può un Antipsicotico in monoterapia essere un buon trattamento per il doc?

Se lo prendo da solo, le dosi dovranno essere necessariamente alte giusto?


-Tutti gli Antipsicotici a dosi alte portano inevitabilmente a problemi cognitivi, appiattimento, problemi del pensiero?
Se lo ha fatto l'Olanzapina, inevitabilmente lo faranno anche altri?


Grazie per l'attenzione
[#1]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.5k 1k
"Sono per esempio orientato a proporre al mio medico la perfenazina."

Sia orientato a non proporgli nulla.

Il problema è che sta assumendo posizioni contrarie al funzionamento di un rapporto con un medico. Qui Lei parte come se chi può prendere la decisione migliore è Lei, come se la decisione migliore si dovesse sapere prima, e soprattutto pescando da una serie di opzioni già percorse, semplicemente perché il disturbo le fa fare questo.

"due piccioni con una civetta."

con una fava.

Le domande che si pone è quelle che si pone il medico. Se se le pone Lei, nessuno può impedirglielo, ma la soluzione non è che Lei le discuta e le proponga poi al medico, o che decida Lei in base a quello che riflette.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

[#2]
Utente
Utente
Credo che da persona che sperimenta sulla sua pelle gli effetti dei farmaci, abbia il diritto di poter dire la mia e che non sia un'eresia la mia curiosità nel voler capire certe cose.

Se avessi seguito alla lettera i medici, cosa che per lunghi periodi ovviamente ho fatto, starei ancora prendendo Risperidone nonostante non mi abbia fatto stare fermo e mi abbia causato tremori per 2 settimane; starei ancora prendendo Olanzapina a 20 mg nonostante mi abbia causato tutto il male possibile (l'ho tolto e ho iniziato a migliorare, cosa oggettiva), starei ancora esaurito perché mi veniva detto che gli Antidepressivi non dovevo prenderne (lo presi di mia iniziativa, cosa sbagliata mi rendo conto che oggi come oggi non rifarei, ma che al tempo mi fece stare bene).

Io credo che i migliori risultati si ottengano dall'incontro tra un medico mentalmente aperto e un paziente sveglio.

A parte questo, io ho chiesto il vostro parere su di questioni su cui voi psichiatri avete molte divergenze. Mi finireste di confondere? Non credo, mi dareste soltanto elementi su che strada seguire, in modo da non avere rimpianti di essermi affidato al medico sbagliato.
[#3]
Utente
Utente
Ho avuto troppe esperienze negative con i medici purtroppo, non voglio generalizzare o offendere. Sbaglio nel leggere tra le righe la conferma che tutti gli antipsicotici portano a quello che mi ha portato l'Olanzapina? L'Olanzapina da sola non mi ha migliorato le ossessioni e i rituali, anzi sono peggiorato, ma almeno riuscivo a guardare un film, cosa che adesso non riesco a fare.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.5k 1k
" abbia il diritto di poter dire la mia e che non sia un'eresia la mia curiosità nel voler capire certe cose."

Ma qui non siamo in tribunale. Né siamo obbligati a rispondere in maniera sbagliata, per suo ordine del resto.

Ma non ha capito la risposta. Non la considera, non la vuole. Lei vuole le risposte alle lettera, non le ottiene e quindi neanche considera il perché uno le risponde in un modo non atteso. Invece magari ci spenda del tempo, così siamo pari e magari capisce meglio il senso del disturbo che ha.

Dr.Matteo Pacini
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Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini