Effetti indesiderati xanax e daparox

Salve,
soffro di ansia e ipocondria, da febbraio sto facendo psicoterapia, l'ansia mi ha sempre dato molti sintomi fisici.
A metà novembre in seguito a un forte attacco di ansia che mi ha portato al PS ho iniziato ad assumere 20 gocce di xanax 3 volte al giorno, mi sono state prescritte dalla psichiatra dell'ospedale.
Ho poi fatto una visita da uno psichiatra privatamente, che in aggiunta allo xanax mi ha prescritto daparox gocce, partendo da 3 gocce, da aumentare di una ogni 2/3 sere fino ad arrivare a 20, richiamando l'attenzione sul fatto che è un farmaco piuttosto potente.
Ho iniziato il trattamento con daparox 10 giorni fa.
Nel referto il medico suggerisce di provare a ridurre lo xanax dopo 4/6 settimane di trattamento con il daparox.


Ho notato da pochi giorni molta spossatezza, stanchezza muscolare e sensazione di bocca asciutta, oltre al fatto che in alcuni momenti l'ansia e il disagio sembrano aumentare anziché diminuire.

È normale?
So che il daparox fa effetto dopo circa un mese.
Devo solo resistere e attendere?


Grazie
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.5k 1k
"soffro di ansia e ipocondria, da febbraio sto facendo psicoterapia, l'ansia mi ha sempre dato molti sintomi fisici."

La diagnosi è confusa. L'ansia non dà nessun sintomo, è un sintomo. Se ne deduce che non ha compreso o non le è stato spiegato in cosa consiste l'ipocondria o un disturbo d'ansia.
Dopo 10 giorni di daparox si prevede un peggioramento del disturbo, quindi del fatto che si lamentano sintomi anche, poiché lamentare sintomi è uno dei segni del disturbo.

"So che il daparox fa effetto dopo circa un mese.
Devo solo resistere e attendere?"

Ecco, invece questa domanda non la deve porre qui perché è un'indicazione sulla cura, e deve rivolgerla al suo medico.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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Utente
Utente
Gentile Dr Pacini, la ringrazio per la risposta. Certamente l'ansia è un sintomo, la mia confusione è dovuta al fatto che non sono uno specialista e, vivendola come esperienza debilitante, non ho ancora la capacità di considerare l'ansia per ciò che è, in maniera oggettiva. Intendevo dire con la mia frase che la mia condizione mentale/emotiva sono anni che mi porta ad avere problemi di digestione, mal di testa, stanchezza, tachicardia ecc. Essendo ipocondriaco tali segnali del corpo purtroppo vengono interpretati dalla mente come una convalida di presunti problemi e non come conseguenza di uno stato di tensione interiore continuo.
Ho avuto altri problemi in passato (depressione, attacchi di panico) già curati con medicinali, solo da quest'anno ho deciso di andare alla radice dei miei problemi con un percorso psicoterapico. Con il terapeuta stiamo utilizzando schede sull'ipocondria, sull'inviduazione e gestione dei fattori di stress ed esercizi di radicamento e respirazione, non essendosi rivelati sufficienti per mettermi in uno stato di sicurezza interiore e fare lavori specifici per comprendere le cause reali delle mie inquietudini, si è reso evidentemente necessario un supporto coi medicinali. Il mio obiettivo è essere nelle condizioni di fare psicoterapia bene. Come lei ha giustamente rilevato, lamentare sintomi è un segno del disturbo. È la mia ipocondria a farmi mandare in allarme per ogni cosa che accade nel corpo, facendomi pensare che sia per forza qualcosa di grave. Ciò a sua volta aumenta l'ansia e i pensieri negativi correlati. Per cui ora vivo questi sintomi, probabilmente dovuti al l'introduzione di una nuova medicina, con preoccupazione. Seguirò il suo consiglio e contatterò lo psichiatra per metterlo al corrente. L'ho già fatto giorni fa, quando dopo 2 giorni di daparox al mattino ho guardato il mio braccio e ho avuto un piccolo episodio di derralizzazione, a seguito del quale il medico mi ha suggerito di modulare l'aumento di paroxetina più gradalmente. Ma oggi non è possibile contattarlo e purtroppo l'ansia è un ospite che entra in casa senza avvisare.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.5k 1k
" È la mia ipocondria a farmi mandare in allarme per ogni cosa che accade nel corpo, facendomi pensare che sia per forza qualcosa di grave. "

Si, per essere più precisi, la sua ipocondria non la manda in allarme, la sua ipocondria è l'allarme. Il cervello la manda in allarme, e ciò si chiama ipocondria, che è la sua manifestazione.

Come mai ha questa idea di un supporto con i medicinali con lo scopo di poter fare bene la psicoterapia ? Non funziona solo così. I medicinali possono funzionare anche da soli, e il loro scopo è anche quello di consentire di fare altro, ma non è che sia il loro scopo precipuo in quanto la vera azione la fa la psicoterapia...

Quel che succede dopo 2 giorni di daparox è irrilevante, ovvio che continuano ad accadere le stesse cose di prima. Andare più lentamente serve a tranquillizzare la persona, non ad altro fondamentalmente. Se un ipocondriaco non trova il medico per essere rassicurato, questo può essere un bene. L'ipocondria tipicamente si aggrava trovandolo facilmente, e ottenendo risposte esaurienti.

Dr.Matteo Pacini
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Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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Utente
Utente
Gentile Dott. Pacini, non è stata una mia idea quella di iniziare ad assumere farmaci per facilitare il percorso psicoterapico. Sono andato al pronto soccorso in seguito a un forte attacco di ansia (credevo di avere qualcosa di grave e che sarei morto da lì a poco) e mi è stato prescritto lo xanax, con consiglio da parte del medico di turno di rivolgermi a uno psichiatra per continuare una terapia appropriata. Ho avvisato lo psichiatra che sto facendo un percorso di psicoterapia e che è mia intenzione proseguirlo. Il medico, trovandomi già con una terapia in corso di xanax ha aggiunto il daparox, riservando la possibilità di iniziare a scalare l'ansiolitico dopo 4/6 settimane e avvisandomi più volte che la paroxetina è un farmaco piuttosto potente. Ad oggi lo xanax che assumo sempre con dosaggio 20x3, dato il peggioramento che sto avvertendo, a volte non riesce comunque a tenere del tutto a freno l'ansia. Lo scopo del mio psicoterapeuta è di mettermi in sicurezza per poi poter affrontare cose che riguardano il mio passato, dal momento che a sua valutazione farlo con uno stato di ansia costante potrebbe essere deleterio. Dal momento che la psicoterapia non si è rivelata sufficiente da sola, il supporto farmacologico per continuare la psicoterapia è diventata una necessità. Ho comunque scritto una mail al mio psichiatra oggi e attendo la sua valutazione, sperando di ottenere presto una risposta