Setralina: efficacia ed effetti indesiderati dopo 9 anni di terapia

Gentilissimi Dottori, vorrei esporre i miei dubbi alle vostre competenze, perché il mio psichiatra non è mai esaustivo nelle risposte.

Sono un uomo di 33 anni e sono in terapia con Sertralina dal 2015 per ansia generalizzata ed attacchi di panico (attacchi che non ho più ormai da 6 anni - mentre l'ansia torna prepotentemente con un dosaggio più basso), con oscillazioni di posologia che vanno da 50mg a 100mg.
Il dosaggio non è mai costante, e lo specialista me lo cambia in base al mio stato: se sono troppo agitato ed inizio ad avere tremori me lo abbassa (di solito a 50mg), se ritorna l'ansia generalizzata, me l'aumenta (sempre non oltre i 100mg.
).
Negli anni ha anche provato a sospendermelo gradualmente, ma purtroppo arrivano puntualmente delle ricadute, quindi mi ha fatto intendere che probabilmente questa terapia devo conseguirla a vita, o sperare che con l'età adulta i livelli di serotonina si aggiustino da sé.
Ho fatto anche psicoterapia per anni, e sicuramente un aiuto c'è stato, soprattutto nel gestire delle situazioni della vita quotidiana e ad osservarle da un altro punto di vista, ma purtroppo non son mai riuscito a sganciarmi dal farmaco.
Lo psichiatra dice che è un fattore endogeno, e che purtroppo la solo psicoterapia non può aiutarmi, e che ho necessità della "stampella" farmacologica.

Vi confesso che da una parte mi deprime il fatto che il mio umore sia costantemente pilotato da un farmaco, ed ammettere a me stesso che ne avrò bisogno a vita è un'idea che non mi piace, anche se son cosciente che Sertralina mi aiuta ad avere una vita normale.

Purtroppo però, questo farmaco mi crea disfunzioni sessuali quali: calo della libido ed orgasmo ritardato.
Questa cosa mi crea problemi nella relazione, e vorrei in qualche modo risolverla.
Il mio psichiatra è restio ad abbassarmi il dosaggio per contenere gli effetti indesiderati che vi ho citato (e magari risvegliare forti episodi di ansia) e anche di cambiarmi il principio attivo.

Quindi vi chiedo: ma non esiste un'altra strada?
E' possibile che dopo 9 anni non si possa considerare un cambio di terapia se il paziente accusa degli effetti indesiderati?
E poi, davvero è un farmaco che dovrò prendere a vita?
Cosa dicono gli studi scientifici rispetto a questa cosa?

Sto anche valutando di cambiare psichiatra dopo tanti anni, per avere dei pareri nuovi e magari risposte più esaustive.

Grazie Dottori a chi mi risponderà.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.4k 1k
"Lo psichiatra dice che è un fattore endogeno, e che purtroppo la solo psicoterapia non può aiutarmi, e che ho necessità della "stampella" farmacologica."

La solita visione confusa, che purtroppo è un insieme di risposte date per chiudere il discorso come lo capisce meglio una persona qualunque. Endogeno: per forza, come fanno le cose a non avere almeno un fattore endogeno. Stampella: termine denigratorio, ma in medicina la stampella vuol dire camminare, e comunque in questo caso piuttosto una protesi funzionale. Psicoterapia e farmaci: niente a che vedere con tutto il resto del discorso, perché gli effetti si possono pensare curativi oppure solo un aiutino sia per l'uno che per l'altro ambito.

Che ci siano alternative alla sertralina lo sa qualunque medico. Il motivo per cui non sia mai stato provato altro non saprei invece, ma presumo ne abbiate parlato col suo medico.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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Utente
Utente
La ringrazio Dottore per la tempestiva risposta.
Mi ha saputo spiegare meglio Lei in poche righe che il mio specialista in dieci anni.
Io comprendo che noi pazienti non siamo del settore e che certamente discorsi tecnici ed accademici non abbiamo gli strumenti per comprenderli, ma io credo che stia proprio allo specialista spiegare in termini semplici e far comprendere al proprio paziente quale sia la situazione e quale approccio perseguire.
Certamente ne ho parlato col mio medico, ma le sue risposte son state sempre molto vaghe e mi ha sempre congedato con un sorriso nelle visite di controllo che non durano mai più di due minuti di orologio.
A questo punto mi rivolgerò ad un altro specialista, sperando che riesca ad indirizzarmi verso una nuova soluzione farmacologica ed anche a far luce un po' meglio sui miei dubbi rispetto alla mia salute mentale e fisica.