Ansia, depersonalizzazione, crisi esistenziale ed identità

Buonasera Dottori, mi scuso per il disturbo.

Vi scrivo perchè volevo presentarmi il mio problema che ormai da due anni mi perseguita, ad alti e bassi.

Circa 2 anni fa (16anni) vado dallo psichiatra per ansia generalizzata dovuta a forte stress e stanchezza, che poi si è trasformato in depersonalizzazione e domande esistenziali.
Passavo intere giornate a letto e niente più aveva senso.

Premetto che sono una persona molto sesibile e ipocondriaca, ed avendo sperimentato per la prima volta esperienze di sintomi da stress, mi ero spaventato tantissimo credendo di poter essere depresso, talmente tanto ero spaventato che alla fine depresso lo ero diventato veramente.
La psichiatra mi diagnostica una depressione ansiosa molto forte e mi prescrive 1 pastiglia di zoloft al giorno.
Ad un mese dall’assunzione iniziavo a migliorare e piano piano ne ero uscito, infatti mi dimenticavo anche delle sedute di psicoterapia che facevo ormai da tempo.

Certo, la sensazione di dissociamento e le domande esistenziali ossessive sono restate quotidianamente, ma era come se non pesassero sulla mia vita e non mi spaventavano, riuscivo a controllarle.

In questi due anni ho alternato periodi di benessere a periodi di forte malessere (sempre gli stessi sintomi) che si generavano in seguito ad eventi negativi (es rottura con la mia ragazza) o a situazioni particolarmente stressanti (es maturità).

Dopo ben due anni peró, al termine di un’estate estenuante, divertente ma faticosa, nella quale lavoravo ogni giorno come cameriere per 10 ore e la sera finivo quasi sempre a fare serata fino alle 5, 6, 7 anche 10 del mattino, ho avuto un crollo.
Crisi di pianto, ansia, depersonalizzazione, e domande esistenziali.

Ma questa situazione di stress, combinata al trasferimento di cittá per studio e cambiamento anche di me stesso, mi ha portato ad una crisi un po’ più particolare.

Vivo costantemente con la stanchezza addosso, mi sveglio stanco e vivo stanco.

Le domande esistenziali tipo cosa siamo che ci faccio qua qual è il senso di tutto questo la vita mi sembra una cosa troppo grande e non capisco come le persone non pensino lo stesso a tutto ció.

Oltretutto, sono in pieno ad una crisi d’identità: non capisco chi sono ne cosa voglio diventare, ne cosa voglio in generale.

A volte mi sale il panico pensando che ormai sono due anni che alterno periodi totalmente bui e periodi normali e che questi pensieri ossessivi non se ne vadano, ho anche molta paura che ad un certo punto diventerà tutto troppo e potrei pensare realmente al suicidio, e questo mi terrorizza.

Ora vivo in maniera quasi normale, cerco di fare tutto, studio, sport ecc, e con fatica ci riesco, ma vivo come in una consapevolezza costante della vita e del fatto che sto vivendo che mi butta giù, mi fa venire l’ansia e mi fa sentire come se tutto fosse inutile.

Sono seguito sempre dalla psichiatra con una seduta a sett e 3 past di zoloft al giorno e alpraz al bisogno, lei dice che non vede malattie, vorrei un parere esterno.

Grazie.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.5k 1k
Quindi per cosa sta assumendo una terapia e fa una psicoterapia se non ci sono patologie?

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Utente
Utente
Buonasera, mi sono espresso male.
La mia psichiatra mi rassicura sul fatto che non ho disturbi gravi come bipolarismo, schizofrenia ecc..

Prendo le medicine per l’ansia generalizzata e umore che a volte scende più del dovuto.