Se interrompo la terapia psichiatrica cosa succede?
Da diversi anni seguo una terapia (iniezione) farmacologica ed ho l' invalidità civile perché mi è stato diagnosticato il disturbo borderline.
Vorrei sapere se le due cose sono correlate e cosa mi possono fare, il csm intendo, se mi rifiuto di fare la terapia.
La terapia la faccio ogni 4 settimane.
Grazie.
Vorrei sapere se le due cose sono correlate e cosa mi possono fare, il csm intendo, se mi rifiuto di fare la terapia.
La terapia la faccio ogni 4 settimane.
Grazie.
[#1]
Se si rifiuta di fare la terapia perde l'effetto della stessa sul disturbo che ha.
L'invalidità si riferisce al disturbo, anche se in verità a volte la valutazione è data sulla base della situazione ottenibile con le cure. Non capisco però in che senso l'Ente che valuta l'invalidità dovrebbe preoccuparsi se e quali cure segue.
L'invalidità si riferisce al disturbo, anche se in verità a volte la valutazione è data sulla base della situazione ottenibile con le cure. Non capisco però in che senso l'Ente che valuta l'invalidità dovrebbe preoccuparsi se e quali cure segue.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
[#3]
Non capisco in base a cosa si pone il problema. Ha avuto tso ? Ha un vincolo per cui se non fa la cura automaticamente i servizi si attivano per capire come mai ?
Chiede le cose in maniera confusa.
Il rischio di tso è prodotto da una malattia, lei ragiona come se l'unico motivo di un tso fosse che qualcuno decide di obbligarla a qualcosa senza motivo. E' una visione distorta del problema.
Sarebbe come chiedere se arriva la polizia se uno passa col rosso. Eh beh, dipende, se causa un incidente si, arriva. Solo perché uno passa col rosso non è detto.
Non si capisce perché tutto questo non lo possa discutere coi suoi curanti. E' convinta che le cure non siano giuste o opportune ? Chieda un secondo parere magari.
Quando si arriva alla somministrazione iniettiva è chiaro che lo si fa perché l'assunzione autonoma non è ritenuta affidabile, e così la persona quantomeno torna al Servizio per l'iniezione e c'è modo di vederla.
Senza conoscere i presupposti di questa situazione non è che sia possibile ragionarci in maniera compiuta.
Chiede le cose in maniera confusa.
Il rischio di tso è prodotto da una malattia, lei ragiona come se l'unico motivo di un tso fosse che qualcuno decide di obbligarla a qualcosa senza motivo. E' una visione distorta del problema.
Sarebbe come chiedere se arriva la polizia se uno passa col rosso. Eh beh, dipende, se causa un incidente si, arriva. Solo perché uno passa col rosso non è detto.
Non si capisce perché tutto questo non lo possa discutere coi suoi curanti. E' convinta che le cure non siano giuste o opportune ? Chieda un secondo parere magari.
Quando si arriva alla somministrazione iniettiva è chiaro che lo si fa perché l'assunzione autonoma non è ritenuta affidabile, e così la persona quantomeno torna al Servizio per l'iniezione e c'è modo di vederla.
Senza conoscere i presupposti di questa situazione non è che sia possibile ragionarci in maniera compiuta.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
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Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 116 visite dal 03/12/2024.
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