Tcc e escitalopram

Buongiorno cari dottori.

Un quesito per voi riguardante il mio percorso per cercare di capire se è quello giusto.
Da 40 giorni circa sono in cura con 10 gocce di escitalopram (prescritto da psichiatra) per depressione e ansia forte con vomito e tachicardia, fobia sociale, agorafobia, ipocondria e chi più ne ha più ne metta
Questa settimana avrò la quarta seduta di TCC.

Nel frattempo sto lavorando anche su me stesso, accettando il passato difficile che ho avuto (bullismo fisico e psicologico), facendo coming out (fino a un mese fa nessuno sapeva di me e ho vissuto con una maschera per paura di rivelare la realtà), cercando di essere meno rigido ecc... sto praticando anche meditazione e sto prendendo consapevolezza di come funziona la mente per riconoscere i pensieri negativi come solo pensieri e lasciarli andare invece che focalizzarmici per evitare il circolo vizioso pensieri emozioni comportamenti.
Volevo chiedervi, l’ansia si è notevolmente affievolita, riesco a uscire di casa e fare piccole cose ma sempre con dei biscotti in tasca (quando mi sento ansioso mangio dei biscotti e mi sento meglio) e se non li ho con me mi agito.
Pensando a lungo termine (cosa che non dovrei fare) mi chiedo se sto lavorando bene io su me stesso o se l’ansia mi è stata quasi tolta solo dall’assunzione dell’ antidepressivo in quanto ho paura che una volta tolto, torni nel baratro.
Mi sono un po’ pentito di aver preso l’ antidepressivo in quanto ora non capisco se il come mi sento ora sia grazie a me o alla pastiglia e ho paura anche che la TCC venga falsata dagli effetti di escitalopram.
Inoltre dalla TCC strategica breve mi aspettavo un aspetto più mirato al riconoscimento dei pensieri disfunzionali per sostituirli con pensieri più adatti alla realtà che sto vivendo ma per ora con lo psicologo stiamo solo parlando del mio passato per capire forse la causa del mio malessere.
Volevo chiedere a riguardo, dato che ci sono tanti terapeuti e io sto scegliendo a scatola chiusa non conoscendone nessuno, se il lavoro di gestione dei pensieri nella terapia arriva poi avanti nel corso delle sedute o se sarebbe già dovuto iniziare.

Scusate i tanti dubbi ma ho la vita in standby e non vedo l’ora di riprenderla in mano dato che io ce la sto mettendo tutta.

Vi ringrazio per eventuali risposte e per il tempo che dedicate a questo sito nell’aiutare le persone in difficoltà.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.5k 1k
I pensieri appartengono al suo stato ansioso che evidentemente non è in compenso.

La scelta terapeutica deve essere rafforzata e motivata altrimenti si creano sensi di colpa inutili

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Utente
Utente
Grazie della risposta dottore.
Riconosco che il mio stato ansioso che genera pensieri dubbi e paure è ancora attivo seppur con meno sintomatologia fisica ma siamo solo all’inizio del lungo lavoro che mi devo.
Per quel che riguarda la TCC, se intende che deve da parte mia essere motivata lo è ma ogni tanto cado nei pensieri autosabotanti. Se invece intende che deve essere rafforzata e motivata dal terapeuta nel senso spiegata allora sarò io a chiedere delucidazione al dottore che mi segue.
Grazie
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.5k 1k
Intendevo sia dal terapeuta che dallo psichiatra

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