Xanax rp per lunghi periodi
Gentili dottori, A causa di forte ansia (tachicardia e dolori toracico principalmente, no attacchi di panico), il medico curante a settembre 2023 mi prescrisse xanax 0, 5 rp.
Magicamente tutto il malessere è sparito e sono stata bene, adesso continuo con questa cura, l'ansia, intesa sempre come senso di accellerazione cardiaca e relativa paura per la vita, a tratti è tornata.
Sto facendo un percorso di psicoterapia on line (per problemi di orari lavorativi) , sto imparando a "respirare" a rilassarmi.
Tuttavia lo psicoterapeuta mi consiglia di sentire un medico per verificare questa terapia nel lungo termine...il mio medico curante è andato in pensione e al momento chi ha preso il suo posto è molto giovane e si limita a rinnovare la prescrizione senza farsi troppi problemi.
La mia domanda è, l'assunzione prolungata è rischiosa per la salute?
Conosco persone che prendono a vita Xanax.
Magicamente tutto il malessere è sparito e sono stata bene, adesso continuo con questa cura, l'ansia, intesa sempre come senso di accellerazione cardiaca e relativa paura per la vita, a tratti è tornata.
Sto facendo un percorso di psicoterapia on line (per problemi di orari lavorativi) , sto imparando a "respirare" a rilassarmi.
Tuttavia lo psicoterapeuta mi consiglia di sentire un medico per verificare questa terapia nel lungo termine...il mio medico curante è andato in pensione e al momento chi ha preso il suo posto è molto giovane e si limita a rinnovare la prescrizione senza farsi troppi problemi.
La mia domanda è, l'assunzione prolungata è rischiosa per la salute?
Conosco persone che prendono a vita Xanax.
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L'ansia non si esprime con " tachicardia e dolori toracico principalmente ", ma con sensazioni e preoccupazioni, e poi magari anche con qualche parametro che si muove oggettivamente negli organi periferici. Ma i parametri che si muovono sono nel cervello innanzitutto.
La terapia prescritta all'epoca non può avere un grande impatto, se non nell'immediato. Inoltre, sembra che nessuno abbia fatto una diagnosi. Di conseguenza la terapia è andata su una ansiolitico, e poi nessuno ha più considerato la cosa.
La terapia prescritta all'epoca non può avere un grande impatto, se non nell'immediato. Inoltre, sembra che nessuno abbia fatto una diagnosi. Di conseguenza la terapia è andata su una ansiolitico, e poi nessuno ha più considerato la cosa.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
[#2]
Ex utente
Buonasera dottore, grazie per la pronta risposta. Sicuramente mi ritrovo nelle sue parole in merito alle preoccupazioni, sono spesso se non costantemente spaventata per la salute dei miei cari , figli in particolar modo, e mia. Ho un lavoro in cui ho molte responsabilità e scadenze che spesso mi danno pensieri anche fuori dal mio orario d'ufficio. Avevo questi sintomi e ho approfondito facendo visite cardiologiche, holter, gastroscopia ( lieve gastrite) , alla fine la dottoressa mi ha consigliato un ansiolitico da abbinare ad una terapia psicologica che però ho interrotto subito per poi riprendere da poco. Lei pensa che possa ormai essere assuefatta da questa assunzione quotidiana? Inizialmente ero contraria perché la vedevo come una sconfitta ( in famiglia, lato materno, abbondano casi di depressione ansia in primis mamma e sorella) , poi ho iniziato a stare meglio, a capire dopo l'ennesimo consulto cardiologico che non era il cuore a darmi problemi e quindi ho accettato questa compressa come un mezzo per stare meglio. Ora mi hanno messo il tarlo che l'assunzione prolungata può portare problemi, ma di che tipo precisamente?
[#3]
Io farei definire la diagnosi psichiatrica e mi farei spiegare le cure. Temo che abbia inteso che la terapia farmacologica consista nell'ansiolitico in generale, e non è così'.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
[#4]
Ex utente
Gent.mo dottore, quindi lei conferma la necessità di un consulto psichiatrico.
Purtroppo non riesco a cogliere bene ciò che vuole intendere un riferimento alla terapia farmacologica, io prendo l'ansiolitico per fronteggiare una situazione di allerta che, almeno inizialmente, era costante poi per fortuna non lo è stata più. Se ho inteso bene non è sufficiente questa terapia o comunque non è questa la sola terapia attuabile? Le ripeto mi scuso ma non ho inteso bene quello che mi ha voluto dire, fermo restando che a questo punto cercherò uno specialista in zona e affronteremo la problematica. Grazie in anticipo.
Purtroppo non riesco a cogliere bene ciò che vuole intendere un riferimento alla terapia farmacologica, io prendo l'ansiolitico per fronteggiare una situazione di allerta che, almeno inizialmente, era costante poi per fortuna non lo è stata più. Se ho inteso bene non è sufficiente questa terapia o comunque non è questa la sola terapia attuabile? Le ripeto mi scuso ma non ho inteso bene quello che mi ha voluto dire, fermo restando che a questo punto cercherò uno specialista in zona e affronteremo la problematica. Grazie in anticipo.
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Intendo che la terapia di un disturbo d'ansia può consistere nell'immediato in un appoggio tramite un ansiolitico, ma in generale non è di quel tipo la terapia. Nel suo caso sembra che invece sia rimasta senza informazioni o guida rispetto a queste opzioni, e in assenza di una diagnosi almeno abbozzata per capire appunto su cosa orientare la scelta. Questo vale anche per la scelta delle psicoterapie.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
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Ex utente
La ringrazio dottore per l'ulteriore chiarimento, ha perfettamente ragione quando dice che sono rimasta senza guida da questo punto di vista. Purtroppo il medico curante che mi ha segnato la terapia, molto competente, è andato in pensione e il medico che è subentrato non si è mai fatto domande su queste mie richieste di prescrizione e tantomeno io ho chiesto consigli vista la poca fiducia che ripongo in lui. Ancora grazie e cordiali saluti.
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 361 visite dal 29/11/2024.
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