Aiuto per familiari che manifesta sintomi psicotici
Buonasera.
Chiedo questo consulto perché non so come aiutare un familiare in difficoltà.
A seguito di un lutto la persona ha ricominciato ad abusare di alcolici e manifesta sintomi psicotici.
L'uso di alcolici spesso non è moderato e sospetto che avvenga in concomitanza con l'assunzione di benzedozepine.
Quando beve perde la razionalita, mettendosi in situazioni di pericolo.
Talvolta dopo aver bevuto chiama noi familiari in preda a crisi di pianto, poco dopo manifesta aggressiva verso noi, rivolgendoci insulti molto pesanti, subdoli e immotivati.
Quanto è sotto l'effetto dell'alcol, anche in quantità ridotte, la persona descrive la realtà in modo distorto e inquietante, dipingendo noi familiari come dei carnefici e origine dei suoi mali.
Talvolta diventa aggressiva, tirando calci o lanciando oggetti verso di noi o rendendosi protagonista di atti autolesionistici (ad esempio schiaffeggiandosi o tirando testate al muro).
Se in queste situazioni si cerca di bloccarla fisicamente per farla smettere comincia a gridare che la stiamo picchiando e dice esternamente, ad esempio a degli amici, di essere stata picchiata da noi ma è assolutamente falso.
Anche quando non beve la sua emotività non è stabile, con noi familairi il suo atteggiamento può cambiare repentinamente, da amichevole a totalmente ostile, anche solo per una frase pronunciata, che da una persona "normale" verrebbe considerata come "neutra" o benevola.
Talvolta mente per dare una migliore impressione di sé, o per nascondere qualcosa, ad esempio dicendo di non aver bevuto quando sappiamo che non è cosi.
Oltre a quanto detto, che comunque non è esaustivo, minaccia spesso il suicidio, fino ad ora non lo ha mai tentato ma sono seriamente preoccupata.
A seguto di alcune ricerche sui disturbi mentali, rivendo molte caratteristiche della persona nel "profilo" del disturbo di personalità borderline.
Non sono un medico, quindi sono consapevole che questa affermazione lasci il tempo che trova.
Vorrei che vedesse uno specialista ma la persona non è collaborativa in tal senso.
Non so cosa fare, ho paura che sotto l'effetto dell'alcol possa veramente farsi del male.
Ho l'impressione che non voglia fare niente per aiutarsi, solo lasciarsi andare sempre di più, "giusitificando" qualsiasi cosa, verso sè stessa e gli altri, con il lutto subito.
Quali sono le possibilità che ho per fare sì che venga aiutata?
Non voglio attendere un atto estremo o che incidentalmente si faccia male.
Chiedo questo consulto perché non so come aiutare un familiare in difficoltà.
A seguito di un lutto la persona ha ricominciato ad abusare di alcolici e manifesta sintomi psicotici.
L'uso di alcolici spesso non è moderato e sospetto che avvenga in concomitanza con l'assunzione di benzedozepine.
Quando beve perde la razionalita, mettendosi in situazioni di pericolo.
Talvolta dopo aver bevuto chiama noi familiari in preda a crisi di pianto, poco dopo manifesta aggressiva verso noi, rivolgendoci insulti molto pesanti, subdoli e immotivati.
Quanto è sotto l'effetto dell'alcol, anche in quantità ridotte, la persona descrive la realtà in modo distorto e inquietante, dipingendo noi familiari come dei carnefici e origine dei suoi mali.
Talvolta diventa aggressiva, tirando calci o lanciando oggetti verso di noi o rendendosi protagonista di atti autolesionistici (ad esempio schiaffeggiandosi o tirando testate al muro).
Se in queste situazioni si cerca di bloccarla fisicamente per farla smettere comincia a gridare che la stiamo picchiando e dice esternamente, ad esempio a degli amici, di essere stata picchiata da noi ma è assolutamente falso.
Anche quando non beve la sua emotività non è stabile, con noi familairi il suo atteggiamento può cambiare repentinamente, da amichevole a totalmente ostile, anche solo per una frase pronunciata, che da una persona "normale" verrebbe considerata come "neutra" o benevola.
Talvolta mente per dare una migliore impressione di sé, o per nascondere qualcosa, ad esempio dicendo di non aver bevuto quando sappiamo che non è cosi.
Oltre a quanto detto, che comunque non è esaustivo, minaccia spesso il suicidio, fino ad ora non lo ha mai tentato ma sono seriamente preoccupata.
A seguto di alcune ricerche sui disturbi mentali, rivendo molte caratteristiche della persona nel "profilo" del disturbo di personalità borderline.
Non sono un medico, quindi sono consapevole che questa affermazione lasci il tempo che trova.
Vorrei che vedesse uno specialista ma la persona non è collaborativa in tal senso.
Non so cosa fare, ho paura che sotto l'effetto dell'alcol possa veramente farsi del male.
Ho l'impressione che non voglia fare niente per aiutarsi, solo lasciarsi andare sempre di più, "giusitificando" qualsiasi cosa, verso sè stessa e gli altri, con il lutto subito.
Quali sono le possibilità che ho per fare sì che venga aiutata?
Non voglio attendere un atto estremo o che incidentalmente si faccia male.
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Prenda contatto col servizio di salute mentale della sua zona, spiegando la situazione. Sarebbe importante che gli altri familiari fossero d'accordo, invece di aspettare e tacere, forse sperando che la situazione si risolva da sola, mentre può solo peggiorare, tanto più che c'è un abuso alcolico.
Franca Scapellato
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 10 visite dal 20/11/2024.
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